(NO) Oleggio – Da ponte a ponte

09 Mar 2011

  • Proposto da: Vitto
  • Località: Piemonte
  • Data: 05/12/2010
  •  Lunghezza: Km 40,60
  • Tempo percorrenza: Da 2 a 3 ore
  • Dislivello: Non significativo .
  • Difficoltà tecnica: bassa
  • Impegno fisico necessario: Medio / Basso
  • Cartografia: Garmin Trek Map Italia
  • Periodo consigliato: Tutto l’ anno se senza neve
  •  Tipo: XC, asfalto e sterrato
  • Località di partenza: Ponte di ferro sotto a Tornavento .
  • Accesso: Autostrada dei Laghi direzione Varese, lasciare l’autostrada allo svincolo per Busto Arsizio e Malpensa. Si seguono ora le indicazioni SP 336 per Malpensa e Novara fino all’uscita di Lonate Bozzolo. Raggiungere il ponte verso Oleggio da dove parte la traccia GPS.
  •  Descrizione: Classico giro sulle sponde del fiume Ticino e lungo i canali adiacenti. Molto divertente in alcuni tratti e privo di difficoltà tecniche. Consigliato a tutti per "fare gamba" anche se trattasi di più di 40 Km e quindi prevede un minimo di allenamento .
  • Immagini :
    {gallery}Piemonte/NO_Oleggio_2ponti{/gallery}

(PV) Besate – L’ anello di Bereguardo

01 Mar 2011

  • Proposto da: Vitto
  •  Località: Lombardia
  • Data: 09/01/2011
  • Lunghezza: 37,90 Km
  •  Tempo percorrenza: Da 2 a 3 ore
  • Dislivello: Non significativo .
  • Difficoltà tecnica: bassa
  •  Impegno fisico necessario: Basso anche se sono 37 Km
  • Cartografia: Garmin Trek Map Italia
  • Periodo consigliato: Tutto l’ anno
  •  Tipo: XC con tratti in asfalto
  •  Località di partenza: Besate (PV)
  • Accesso: Autostrada A7 Milano / Genova uscita Binasco poi prendere SP 30 sino a Coazzano. Passare un piazzale e svoltare a sx su SP 33 da percorrere per circa 2,5 km. sino ad imboccare SP 190 (Via Circonvallazione). Proseguire per 1 km. e svoltare a dx su SP 180 che si percorre per 1,6 km. Continuare per SP 50 (strada per Casorate) e dopo circa 1 km. entrare in Besate. L’ itinerario GPS inizia sul piazzale del cimitero di Besate (direzione Motta Visconti) .
  • Descrizione: Si tratta di un giro che partendo da Besate ci porterà a percorrere parte dell’ anello di Bereguardo . In pratica è una variante più lunga del classico giro Besate / Ponte di barche che non prevede alcuna difficoltà tecnica ma semplicemente un allungamento del percorso a circa 38 Km con rientro per buona parte in asfalto .
  • Immagini:
    {gallery}Lombardia/PV_Besate_AnelloBereguardo{/gallery}

(CO) Bregnano – Lurabike 2010

25 Feb 2011

  • Proposto da: Vitto
  • Località: Lombardia
  • Data: 10/10/2010
  • Lunghezza: Km 25,80
  • Tempo percorrenza: Da 1 a 1 ora e 1/2
  • Dislivello: Non significativo .
  • Difficoltà tecnica: bassa
  • Impegno fisico necessario: Basso
  • Cartografia: Garmin Trek Map Italia
  • Periodo consigliato: Tutto l’ anno se senza neve
  •  Tipo: XC
  •  Località di partenza: Bregnano – Campo sportivo
  •  Accesso: Autostrada A9 dei laghi ed uscire a Lomazzo. Svoltare a DX su SP23 e quindi proseguire su SP30 . Quindi a SX su SP32 e raggiungere Bregnano .
  • Descrizione: Trattasi della traccia che riepercorre il tracciato ridotto della gran fondo Lurabike in versione lunga di circa 25 km . E’ un tracciato su strade bianche e singletracks all’ interno del parco del Lura privo di grandi difficoltà tecniche ma molto bello e divertente .
  • Immagini:
    {gallery}Lombardia/CO_Bregnano_Lurabike_2010{/gallery}

Olivone (CH) – Val Carassino – Discesa del sergente

23 Feb 2011

  • Proposto da: Vitto
  • Località: Ticino
  • Data: 03/10/2010
  • Lunghezza: Km 40,00
  • Tempo percorrenza: Da 4 a 5 ore
  • Dislivello: + 1200 mt. circa
  • Difficoltà tecnica: alta
  • Impegno fisico necessario: Alto
  • Cartografia: Garmin Trek Map Svizzera
  • Periodo consigliato: Da Giugno a Ottobre
  •  Tipo: All mountain, freeride .
  • Località di partenza: Olivone
  • Accesso: Autostrada A2/E35 Milano Como ed entrare in territorio Svizzero. Proseguire per circa 70 Km sino all’ uscita di Biasca. Da qui salire verso la Val di Blenio sino ad Olivone avendo cura però di lasciare prima un auto in zona Acquarossa per evitare un noioso tratto di salita asfaltata iniziale.
  • Descrizione: Un giro da ricordare : dopo una lunga salita che ci porterà in una valle poco ferquentata – la Val Carassino appunto – inizia la discesa detta del Sergente. Questa è una di quelle discese che, in special modo nel tratto iniziale, si fanno ricordare per le difficoltà tecniche e l’ elevato numero di tornanti che ci impegneranno non poco. La parte finale invece diventa poi man mano più scorrevole e divertente. Il giro attraversa paesaggi stupendi che uniti alle difficoltà tecniche della discesa ne fanno veramente un gran bel giro anche se assolutamente non adatto ai principianti !
  • Immagini:
    {gallery}Svizzera/Difficile_Ticino_ValCarassino{/gallery}

Fiesch (CH) – Aletsch glacier

18 Feb 2011

  • Proposto da: Vitto
  • Località: Sempione / Vallese
  • Data: 05/09/2010
  •  Lunghezza: KM 28,9
  • Tempo percorrenza: Da 5 a 6 ore
  • Dislivello: + 1200 mt. (1000 in funivia)
  • Difficoltà tecnica: alta
  • Impegno fisico necessario: Alto
  • Cartografia: Garmin Trek Map Svizzera
  •  Periodo consigliato: Da Luglio a Settembre
  • Tipo: All mountain, cicloalpinismo .
  •  Località di partenza: Fiesch
  • Accesso: Autostrada A26/E62 in direzione Gravellona Toce e proseguire in direzione Sempione / Confine di stato. Appena passato il confine Svizzero salire sino al passo del Sempione, scendere a Briga e quindi raggiungere Fiesch piazzale della funivia.
  • Descrizione: Si sale sino a Fiescheralp con la comoda funivia. Una volta uscita dalla stazione prendere la strada bianca a DX e proseguire sino alla galleria e quindi allo splendido ghiacciaio: un vero SPETTACOLO !!! Esaurito il rullino fotografico ai piedi del ghiacciaio si prosegue su un sentiero – che in parte costeggia ancora il ghiacciaio stesso – in alcuni tratti molto ripido e sconnesso che obbliga con la bicicletta a spalla. Ritornati a Fiescheralp si può optare, come da noi fatto, per la discesa segnata come DH che però risulta fisicamente impegnativa . In alternativa si potrà scendere di nuovo a valle seguendo una comoda strada bianca .
  • Immagini:
    {gallery}Svizzera/Difficile_Sempione_Aletsch{/gallery}

(SO) Livigno – Panoramica di Federia

16 Feb 2011

  • Proposto da: The Advocate
  • Località: Lombardia
  • Data: 31/07/2010
  • Lunghezza: Km 13,50
  • Tempo percorrenza: 2 ore circa
  • Dislivello: + 376 / -376
  • Difficoltà tecnica: bassa
  • Impegno fisico necessario: Medio
  • Cartografia: Singletrail Map Livigno/Bormio
  • Periodo consigliato: Da Giugno a Settembre
  • Tipo: XC
  • Località di partenza: Livigno
  • Accesso: Da Milano superstrada 36 sino a Lecco e poi Colico. Proseguire per Tirano, Bormio e Livigno.
  • Descrizione: Si parte dai margine del paese in direzione Nord. Poco dopo si sale sulla pista ciclabile e si prosegue a sinistra per la Val Federia. Dopo una serie di ponti si prende a sinistra la sterrata della Val Federia e si raggiunge la Tea da Astino, una baita dove i contadini si trasferivano per sfruttare i pascoli d’altura. Si prosegue e si giunge ad una secca svolta a destra. Salite veso le baite per ammirare il panorama della valle. Dopo il singletrack nel bosco si ritorna alla pista ciclabile.
  • Immagini:
    {gallery}Lombardia/SO_Livigno_Federia{/gallery}

(SO) Livigno – Carosello 3000

15 Feb 2011

  • Proposto da: The Advocate
  • Località: Lombardia
  • Data: 01/08/2010
  • Lunghezza: Km 12,500
  • Tempo percorrenza: 1 ora circa
  • Dislivello: – 1056 mt.
  • Difficoltà tecnica: media
  • Impegno fisico necessario: Medio
  • Cartografia: Singletrail Map Livigno/Bormio
  •  Periodo consigliato: Da Giugno a Settembre
  •  Tipo: Freeride / AM
  • Località di partenza: Livigno
  • Accesso: Da Milano superstrada 36 sino a Lecco e Colico. Si prosegue per Sondrio, Tirano e Livigno.
  • Descrizione: I più duri possono anche decidere di risalire a pedali ma si tratta di un impresa per pochi: la strada è ripidissima. Meglio prendere la cabinovia. All’uscita si prende a destra e si sale su un percorso sterrato sino a 2600 m. Dalla cresta si possono ammirare parecchie cime oltre i 4000! Il Bernina dietro le spalle e l’Ortles Cevedale a destra. A sinistra scorre la valle di Federia. Attenzione il percorso è in alcuni punti molto ripido.
  • Immagini :
    {gallery}Lombardia/SO_Livigno_Carosello3000{/gallery}

(LC) – Il giro della Valsassina

10 Feb 2011

  • Proposto da: Sergio MTB
  • Località: Lombardia
  • Data: 04/11/2010
  • Lunghezza: Km 34,70
  • Tempo percorrenza: Da 9 a 10 ore
  • Dislivello: + 1450 mt. circa
  • Difficoltà tecnica: media
  • Impegno fisico necessario: Molto alto
  • Cartografia: Kompass n. 105
  • Periodo consigliato: Estivo / Autunnale
  • Tipo: XC / All mountain
  • Località di partenza: Colle Balisio
  • Accesso: Da Como, direzione Lecco lungo la superstrada. Dopo il tunnel del Barro – uscita Valsassina, si arriva a Ballabio e si parcheggia un poco più avanti al Colle Balisio, punto di partenza e arrivo di questo giro esplorativo.
  • Descrizione: Con questa escursione, che possiamo suddividere in tre fasi, si ha la possibilità di un’ampia osservazione di buona parte della Valsassina. Con un lungo e non indifferente giro, in gran parte ciclabile, ma con un traverso non banale e abbastanza insidioso, si osserva parte dei Piani di Artavaggio e Piani di Bobbio, il tutto con panoramiche molto interessanti e varie. Itinerario Dal Colle Balisio, si inizia subito in salita lungo l’ampia strada asfaltata che sale verso Cassina – Cremeno – Barzio. Arrivati nel centro abitato di Maggio, si sale verso la chiesa, ci si passa accanto e si prosegue lungo la Via Culmine che in breve si straforma in larga carrareccia sterrata e sassosa che a mezza costa sale in Val Frera. All’inizio abbastanza agevole, poi verso il culmine, una serie di tornanti e il fondo accidentato e sassoso, rende la pedalata meno agile e più impegnativa. Si arriva così al Culmine S. Pietro. Dal Culmine, si scende verso il fondo valle, come se si volesse rientrare al punto di partenza, ma solo per quel breve tratto, che ti permette di imboccare sulla destra la nuova carrareccia che sale ai Piani di Artavaggio. (possibilità di evitare questo primo lungo tratto abbastanza impegnativo di salita, restando sempre sulla strada asfaltata, e da Maggio, procedere prima verso Cremeno e Moggio e di seguito arrivare in questo caso direttamente al bivio per i Piani di Artavaggio, senza dover dal culmine S. Pietro scendere il breve tratto per imboccare la salita ai piani). Imboccata questa seconda stradina sterrata, arrivare ai piani tutto il tracciato è molto più agevole e pedalabile. Arrivati ai Piani di Artavaggio, guardando in direzione della cima Sodatura, in evidenza appare arroccato sui ripiani superiori il Rifugio Nicola. Lungo una serie di tornanti abbastanza ciclabili ci si avvicina progressivamente, poi nell’ultima parte, lo sterrato è molto più impegnativo e faticoso, a questo punto dopo approssimativi quasi 20 km. di salita se si procede spingendo la bike non è assolutamente disonorevole. In questo rifugio o al vicino Rif. Cazzaniga. una sosta a questo punto è necessaria e obbligatoria. Ricuperate le forze, ora si può iniziare la seconda fase di questo giro. Con un lungo, impegnativo e in parte insidioso traverso dobbiamo arrivare ai Piani di Bobbio. Dal rifugio, si scende come meglio si è capaci, al sottostante ripiano dove è collocata la Casera Campelli, per poi iniziare questo traverso che si snoda sinuoso lungo la dorsale in parte rocciosa del Zuccone di Pescola, una diramazione del più imponente Zuccone Campelli. Traverso discretamente agevole se si procede solo a piedi, molto più impegnativo e da affrontare con molta attenzione, consapevoli che abbiamo appresso una bici, assai ingombrante lungo tutto questo sentiero stretto e molto esposto. (lungo i passaggi più esposti, la presenza di un cavo di acciaio, rende il superamento di questi ostacoli con un ottimo margine di sicurezza, naturalmente però spallando la bike). (traverso non banale e assai lungo e faticoso, dovendo spesso e necessariamente spallare la bike). Giunti alla fine di questo traverso, si lasciano alle spalle tutte le difficoltà e con la discesa al Rifugio Lecco e di seguito a Barzio ora finalmente la bike può scorrere velocemente. Dai Piani di Bobbio, seguendo la strada che in parte fiancheggia la pista di discesa a valle o in alternativa, lungo l’evidente percorso predisposto per le bike, si arriva al parcheggio sottostante di Barzio. Ora da Barzio a Cremeno, poi passando di nuovo da Maggio si rientra al punto di partenza. Attenzione! Non fatevi ingannare dai segnali stradali, se scendete seguendo le indicazioni per Lecco, finite più a valle del punto di partenza, arrivate sulla piana di Pasturo e rientrare al Colle Balisio, affrontando alla fine di questo giro, ancora una lunga salita non è cosa gradevole. Note aggiuntive Un itinerario all’incirca di 35 Km con un dislivello finale non indifferente, ma soprattutto con un traverso che forse a non tutti piace, quindi, il mio consiglio è che lo si faccia solo con amici fidati e consapevoli del rischio che corrono, consapevoli di quello che gli aspetta, ma sopratutto se animati e in sintonia con un ambiente di alta montagna. Questo itinerario però può anche essere fatto e reso molto più semplice e divertente, sempre partendo dal Colle Balisio, lungo la strada asfaltata fino alla deviazione per i piani di Artavaggio. Giunti ai piani, ritornare lungo la stessa strada e poi salire fino al Culmine S. Pietro e scendere al Colle Balisio lungo la Val Frera.
  • Immagini :
    {gallery}Lombardia/Medio_Lombardia_Valsassina{/gallery}

Thusis (CH) – Heinzenberg

09 Feb 2011

  • Proposto da: Sergio MTB
  • Località: Grigioni
  • Data: 10/10/2010
  •  Lunghezza: Km 40,40
  • Tempo percorrenza: Da 9 a 10 ore
  • Dislivello: + 1767 mt.
  • Difficoltà tecnica: media
  • Impegno fisico necessario: Molto alto
  • Cartografia: Cart.Svizz. n. 257
  • Periodo consigliato: Estivo / Autunnale
  • Tipo: XC / All mountain
  • Località di partenza: Realta
  • Accesso: Da Como, autostrada svizzera direzione S. Bernardino e una volta attraversata la galleria, si scende in fondo valle fino al paese di Thusis. All’uscita di Thusis Nord, seguire le indicazioni per Cazis e Coira, e giunti al bivio con cartello indicazioni per Realta e Ratitsch, sulla destra si accede al parcheggio a pagamento. In alternativa proseguendo sulla stradina, un poco più avanti c’è la possibilità di un piccolo parcheggio libero.
  • Descrizione: Dal parcheggio, ci si immette sulla strada per Thusis e una volta attraversata la cittadina, in corrispondenza della chiesa, si comincia la lunga salita. Da questo punto in poi, se non si ha a disposizione una traccia su GPS, basta seguire i cartellini indicante il tracciato bike n. 1. All’inizio si sale lungo la strada asfaltata, poi in prossimità di Masein, si abbandona la strada principale e si continua lungo stradine secondarie che salgono sinuose tra verdeggianti e ampi prati. Si passa anche da Urmein e Tschapina per poi giungere dopo una lunga e a tratti impegnativa salta al Glaspass. (quasi inesistenti tratti di falso piano lungo questa lunga salita di approssimativi 20 Km. con un dislivello attorno ai 1500 m.). Dal passo breve tratto pianeggiante e poi si sale verso il rifugio Guesthoese sovrastante. (il mio consiglio, è di fare qui una sosta, in quanto poi non ci sono più possibilità di ristoro se non lungo la discesa a Praz ). Dal rifugio, un sentiero, si snoda con continui sali scendi in direzione Nord, con intervalamenti su sentiero e tratti di larghi sterrati, si passa da Lusch e da Bischolpass, e giunti Alp Bischola appare tutto il tratto di salita a spinta sulla cima del Tguma. Dalla cima, ora è ben visibile e logico tutto il sinuoso traverso per arrivare al Praxer Hohi. Un traverso con tratti insidiosi e esposti, sul ripido versante della Safiental, ( fare molta attenzione) , in particolare ai pedali che facilmente si incastrano nel solco profondo del sentiero. Un tratto molto panoramico, con continui sali scendi e con alternanti tratti molti divertenti in sella alla bike. La salita a questa seconda cima è molto più semplice e facile. Finisce qui tutto il tratto impegnativo, senza dubbio molto particolare e diverso da altri tracciati. Discesa Dalla cima, proseguendo in direzione Nord, si inizia la discesa lungo un sinuoso e solcato sentiero, poco ciclabile fino alla quota 1981 (bivio per Alpe Gronda). Arrivati all’alpe, proseguendo la discesa, immediatamente si prende per il sentiero fino alla quota 1777, per poi nuova inversione e scendere a Prau da l’Alp 1669. Se si smarrisce la strada, seguire le indicazioni per Praz. All’uscita di Praz, seguire le indicazioni per Caglias e di seguito per Raschlegnas e poi Unterrealta, da qui alla strada per il rientro il tratto è breve. (discesa che può essere resa ancora più semplice e facile se si seguono le indicazioni principali e si rimane sulle larghe stradine che con logica riportano tutte a valle. Nota personale Un tracciato disegnato e scelto personalmente, grazie alla conoscenza del posto visto e percorso in parte in scialpinismo. Un itinerario molto impegnativo e faticoso, ma quasi tutto ciclabile, per quanto riguarda tutta la salita. Molto complessa la discesa, nel mio caso resa più facile e intuibile, per la conoscenza dettagliata di questo versante. Per gli amanti di un tracciato in bike escursionistico da consigliare.
  • Immagini :
    {gallery}Svizzera/Medio_Grigioni_Heinzenberg{/gallery}

Alvaschein (CH) – Scalotta Piz

08 Feb 2011

  • Proposto da: Sergio MTB
  • Località: Grigioni
  • Data: 03/10/2010
  •  Lunghezza: Km 36,30
  • Tempo percorrenza: Da 9 a 10 ore
  • Dislivello: + 1510 mt.
  • Difficoltà tecnica: media
  • Impegno fisico necessario: Molto alto
  • Cartografia: Cart.Svizzera n. 257 – 258
  • Periodo consigliato: Estivo / Autunnale
  •  Tipo: XC / All mountain
  • Località di partenza: Alvaschein
  • Accesso: Como – autostrada svizzera, direzione S. Bernardino – dopo la galleria scendere fino al bivio di Thusis e qui seguire le indicazioni per Tiefencastel. Lungo questa direzione uscire al cartello indicante la sola località di Alvaschein. Arrivati al piccolo paese, giunti nella piazzetta, voltare a destra e qualche metro più sotto, seguire le indicazione per il parcheggio.
  • Descrizione: Dal parcheggio, tornare verso la piazzetta, dove sono ben visibili i cartellini di inizio e fine di questo itinerario. Prendere per la stradina a sinistra e un poco più avanti ancora a sinistra, attraversando verdeggianti campi si passa da Nivagil e dopo una breve discesa, si ritorna a pedalare su strada asfaltata fino al primo tornante (quota 1087). Proseguire dritti su stradina sterrata dove ancora una volta un poco più avanti, tenere ancora la sinistra per poi arrivare con un largo giro al paese di Muldain. Si attraversa tutto il paese e si prosegue verso Lain. Anche in questo caso si attraversa tutto l’abitato per poi sbucare sulla strada alta sopra le case. (quota 1356) (tutto l’attraversamento dei due paesi è lungo una strada abbastanza ripida e dura). Ora seguire sempre le indicazioni per il PIz. Scalottas e lungo una stradina che si snoda nel bosco abbastanza impegnativa e faticosa ci si avvicina progressivamente alla meta. Dopo il tratto duro di salita, si prosegue più facilmente con tratti di falso piano fino al bivio di Fops (quota 1887). Da qui, due possibilità per arrivare in cima. Proseguire diritti, e scendere alla stazione intermedia della seggiovia, nel primo caso. Nel secondo, continuare la salita in bike fino alla malga di quota 2008, per arrivare poi al pizzo accompagnando e spingendo la bici per approssimativi 320 m. (splendido il panorama dalla cima). Finisce qui il tratto più impegnativo di questo giro, ma abbiamo completato solo in parte questo lungo e ancora sorprendente giro. Dalla cima, puntando in direzione nord, si inizia un lungo traverso, passando nelle vicinanze dell’Alp Nova – Alp Lavoz – e concludere e completare questa attraversata all’Alp Statz . Un fantastico traverso con panoramiche sul versante opposto di grande interesse. Dall’Alpe Statz, scendendo a valle e passando dalle case di Sartons e Casoja, si arriva ai due laghi di Lenzerheide, li si costeggia sul lato destro per poi arrivare in centro di Lenzerhedie. Si attraversa il centro del paese e puntando in direzione Sud si abbandona la strada principale alla seconda a destra, (se non si dispone di una traccia GPS) , meglio proseguire e lasciare la strada principale alla terza a destra, per poi un poco più avanti prendere alla sinistra lo sterrato che prosegue in parte parallelamente alla strada principale. Un poco più avanti delle baite di (Tschividains) alla quota 1411 piegare a sinistra (attraversare uno sterrato e proseguire diritti) e poi seguire le indicazioni per Crap da Tretscha. Superato un brevissimo tratto di ripido sterrato, proseguire con un lungo traverso osservando alla destra sul lato opposto della valle Muldain e Lain e arrivare di seguito al punto panoramico di Crap da Tretscha. Con una inversione di direzione e dopo ancora una breve ripida salitella, proseguire su sterrato che con ampio giro conduce al paese di Lenz. Si attraversa il paese per poi uscire sulla strada principale nelle vicinanze dell’ufficio postale. Senza uscire sulla strada, immediatamente riprendere la stradina che conduce alla chiesa, ci si passa vicino per poi imboccare il sentiero che riporta sui prati sotto le case del paese. Attenzione un poco più sotto! Alla fine della stradina, in corrispondenza di una baita posta su spiazzo erboso, imboccare sulla destra un sentiero che sembra poco ciclabile, ma è solo un breve tratto, poi si trasforma in largo e comodo sterrato che conduce senza più difficoltà di orientamento al punto di partenza. Note aggiuntive Un giro completo che consente di osservare con ampie panoramiche buona parte del comprensorio di Lenzerheide. Abbastanza impegnativo dal punto di partenza alla cima, molto intuibile il traverso e scorrevole la facile discesa. Da Lenzerheide tutto il rientro è abbastanza complesso e continui sono i cambi di direzione, in questo tratto meglio se si dispone di una traccia GPS, diversamente fare attenzione ai segnali e cercare di interpretare al meglio le tracce sulle cartine di riferimento.
  • Immagini :
    {gallery}Svizzera/Medio_Grigioni_Alvaschein{/gallery}

Andermatt (CH) – Maighelpass

03 Feb 2011

  • Proposto da: Sergio MTB
  • Località: Ticino
  • Data: 11/09/2010
  •  Lunghezza: Km 40,10
  • Tempo percorrenza: Da 9 a 10 ore
  • Dislivello: + 1550 mt.
  • Difficoltà tecnica: alta
  • Impegno fisico necessario: Molto alto
  • Cartografia: Cart. Svizz. n. 256
  • Periodo consigliato: Estivo / Autunnale
  • Tipo: XC / All mountain
  • Località di partenza: Andermatt
  • Accesso: Como – autostrada svizzera direzione Gottardo – si attraversa la galleria, e all’uscita del tunnel si seguono le indicazioni per Andermatt. Si parte da questa località.
  • Descrizione: Dalla cittadina di Andermatt 1423, si entra nel centro del paese per poi imboccare la salita che porta all’Oberalppass. Non ci sono logiche deviazioni e rimanendo sempre su questa strada principale molto panoramica, si sale al passo. All’incirca 12 Km. tutta questa prima parte di salita, con un dislivello non eccessivo e soprattutto con una pendenza abbastanza pedalabile con scioltezza. Arrivati in prossimità del passo, in corrispondenza dell’ingresso in galleria, il mio consiglio è di deviare lungo lo sterrato e sentiero prativo che si snoda lungo la sponda del lago. Giunti al passo, e sulla strada principale, si torna indietro per un breve tratto come se si volesse rientrare a valle, ma solo fino all’imbocco nuovamente della galleria, è in questo punto che sulla destra si prende la stradina sterrata che riporta nuovamente verso il passo e di seguito con una breve salita sempre su sterrato al Tiarmspass m. 2149. Ora si deve scendere un tratto abbastanza sconnesso e reso poco ciclabile da profondi solchi nel sentiero, poi, giunti sul fondo valle la discesa è molto facilitata da una larga carrareccia sterrata e in parte di nuovo asfaltata in prossimità del piccolo paese di Tschamut m.1644. Ci si viene a questo punto a trovare nuovamente sulla strada dell’Oberalppass, ma questa volta nella direzione di salita da Desentis. Si ricomincia a salire ma solo fino al tornante di quota 1834, in questo punto si abbandona definitivamente la strada del passo e senza più l’incalzare del traffico si inizia la salita in Val Maighels. L’inizio è abbastanza impegnativo e lo sterrato rende difficoltosa e dura la salita, ma poi giunti un poco più a monte, dove finalmente l’osservazione in fondo valle assume un aspetto incantevole e molto affascinante, la stradina penetra nella lunga valle in modo più scorrevole e con lunghi tratti di falso piano. In breve si trasforma in un piacevole sentiero che si snoda sul lato destro della vallata in direzione del ghiacciaio del P. Borel. Sembra una meta irraggiungibile, ma poi ci si rende conto che tra una pedalata e l’altra siamo quasi ai piedi di questo fronte ghiacciato e innevato mentre il passo è ormai alla nostra portata. Con questo lungo traverso che ci porta nel cuore della valle, finalmente si provano quelle sensazioni che sono lo stimolo per non rinunciare mai e continuare sempre verso nuovi orizzonti e nuove avventure. Giunti al passo, sotto di noi, un splendido e incantevole specchio d’acqua e la Unteralp. La discesa fino al lago è abbastanza ciclabile, poi fino al sottostante rifugio Vermigel hutte, tutto dipende dalle proprie capacità a restare in sella su di un sentiero molto mosso e sconnesso, molti tratti non sono ciclabili e buona parte di questo tratto di discesa è consigliabile bici alla mano. Dal rifugio, che si raggiunge dopo una breve risalita , la sucessiva discesa a valle fino ad Andermatt è lungo un largo e scorrevolissimo sterrato, senza più difficoltà di rilievo. Un interessante e sorprendente giro, con uno sviluppo abbastanza considerevole, ma che offre splendide osservazioni su due vallate di grande interesse anche escursionistico.
  • Immagini :
    {gallery}Svizzera/Difficile_Ticino_Maighelpass{/gallery}

Fluelen (CH) – Surenenpass

02 Feb 2011

  • Proposto da: Sergio MTB
  • Località: Grigioni
  •  Data: 05/09/2010
  •  Lunghezza: Km 83,70
  •  Tempo percorrenza: Da 9 a 10 ore
  • Dislivello: + 2650 mt.
  • Difficoltà tecnica: media
  •  Impegno fisico necessario: Molto alto
  • Cartografia: Cartina svizzera n. 245
  • Periodo consigliato: Estivo
  • Tipo: XC / All mountain
  • Località di partenza: Fluelen
  • Accesso: Como – autostrada svizzera direzione Gottardo – dopo l’attraversamento delle galleria, scendere al lago dei quattro cantoni – uscita direzione Schwyz e Fluelen e seguire le indicazioni per la stazione ferroviaria di Fluelen – parcheggi nei pressi della stazione e zona industriale.
  • Descrizione: Itinerario a mio avviso splendido sotto ogni aspetto. Dislivello iniziale m.1800 e totale m. 2580, non indifferente la distanza Km. 88, con un impegno fisico sottoposto al limite per 9/10 ore, ma il tutto ripagati da un giro fantastico e sbalorditivo. Con questa escursione, si ha la possibilità di osservare in sequenza, splendide vallate. Dopo una lunga e impegnativa salita che inizia dal lago a Fluelen, si và alla scoperta della Gitschital e di seguito lungo un crinale panoramico al Surenenpass. Dal Surenenpass, il paesaggio cambia completamente aspetto con una lunga discesa verso Engelberg circondati da una catena montuosa, dominata dal Blachenstok m.2930. Si scende lungo la Surenenval con buone possibilità per una sosta ristoratrice essendo punteggiata da piccoli ma suggestivi punti di ristoro. Si arriva così in uno dei centri turistico più famosi della svizzera a Engelberg. Si lascia alle spalle un paesaggio di alta montagna e si scende nella verdeggiante vallata verso Stans e Buochs per poi osservare nuovamente il lago dall’altopiano di Emmetten. Nuova discesa al lago e questa volta lungo la vecchia strada trasformata in ciclabile rientrare a Fluelen. Le osservazioni e i punti panoramici degni di nota sono infiniti, ma sono certo che a questo punto, rimarranno impressi nella mente per un lungo tempo. Descrizione itinerario Da Fluelen, seguendo il corso del fiume canalizzato, si và al paese di Seedorf, lo si attraversa e puntando verso l’evidente gola della montagna si inizia la lunga e impegnativa salita verso la Ditschital. Molto impegnativa e dura la salita in alta valle, pochi per non dire assenti i tratti di leggera pendenza. Parte iniziale tutta su asfalto e tratto centrale in alta valle su largo sterrato fino alla Malga Distieren m. 1526. Da qui, bike in spalla fino al Colle Laucheren 1820. (attenzione! all’inizio nel prato i segnali sono poco evidenti). Superato questo tratto ancora più impegnativo e faticoso, lungo un largo crinale più agevole ci si avvicina al passo, attraversando poi un ghiaione si accede al Surenenpass. Arrivati al passo, la parte più dura e impegnativa di questo giro finalmente la si lascia alle spalle. Dal Surenenpass, guardando sul versante opposto, il paesaggio cambia completamente aspetto, tutto appare più maestoso, semplice, rilassante e con un’ampia scenografia di alte montagne e ghiacciai. Ora ci attende una lunga discesa verso Engelberg, circondati da una catena montuosa, dominata dal Blachenstok m.2930, che appoggia le sue basi rocciose su verdeggianti e lisci scivoli prativi. Lungo questo tratto, la discesa a valle, in sella alla bike, è veramente divertente e sopratutto senza pericoli di rilievo. Si scende lungo la Surenenval con buone possibilità per una sosta ristoratrice, essendo la vallata, punteggiata da piccoli ma suggestivi ristori. (attenzione! alla quota 1631, seguire le indicazioni Engelbrg, scendendo un breve tratto bici alla mano). Si arriva così, dopo una lunga discesa in uno dei centri turistico più famosi della svizzera a Engelberg. Abbiamo a questo punto completato solo una parte di questo ampio giro. Ora si deve scende ancora più giù, verso Stans e Buochs, per poi ritrovarci nuovamente quasi a livello del lago. In uscita da Engelberg, con una breve deviazione in corrispondenza di un bacino d’acqua, si imbocca un largo sentiero sterrato che corre parallelamente al fianco del torrente che poi in fondo valle si trasforma in un più placido corso d’acqua, e seguendolo fedelmente sempre lungo sterrati e stradine in aperta campagna, ci conduce verso Stans, passando da Grafenord – Wolfenschiessen – Buren per poi arrivati a Waltersberg piegare alla destra e continuare al fianco dell’autostrada per un lungo tratto.(attenzione! ad un certo punto la stradina termina improvvisamente dando l’impressione di aver sbagliato percorso, seguire ora per un breve tratto un sentiero nel prato che poi riporta a ricollegarsi al tracciato successivo. Giunti sopra le abitazioni di Bechenried, si riprende a salire verso Stafel, lungo una serie di tornanti, per poi abbandonare questa salita e procedere più facilmente con un lungo traverso panoramico sul lago, verso Emmetten e di seguito verso Oberdorf. Si aggira il centro abitato e si và ad imboccare un largo sentiero sterrato nel mezzo di un bellissimo bosco, lo si attraversa in parte per poi iniziare l’ultima parte di questo infinito giro. Siamo sopra al lago nuovamente e questa volta però in direzione rientro. Anche in questo caso, nella fase discendente, improvvisamente la strada termina alle case di Hoster e ci si infila in uno stretto sentiero che in breve si trasforma in un ripido sentiero scalinato. Ancora una volta, bici alla mano fino al lago in località Bauen. Non siamo però ancora alla fine del giro, restano 11 Km. da pedalare lungo la sponda del lago, un sinuoso ma splendido sterrato che in parte si snoda lungo la vecchia strada ora abbandonata e sostituita da una più veloce e scorrevole. Attraversando anche una serie di gallerie che consentivano il passaggio nei punti dove la montagna scende a picco nel lago, il rientro è molto facilitato e scorrevolissimo. Giunti nuovamente nei pressi di Seedorf, infilandosi lungo la riva del lago in sinuosi passaggi si conclude questo strabiliante giro nuovamente al punto di partenza. Questa descrizione è sommaria e con ampie lacune, tanto e troppo ci sarebbe da descrivere e raccontare, di certo è stata una sfida con me stesso, per conoscerne i miei limiti, ma soprattutto per soddisfare un desiderio e provare quelle sensazioni che solo affrontando simili tracciati si possono incamerare nell’animo e aggiungere nuova linfa vitale per proseguire e continuare fino a quando sarà possibile, vivere questi indimenticabili e irripetibili attimi di vita.
  • Immagini :
    {gallery}Svizzera/Medio_Grigioni_Surenepass{/gallery}

(SO) S.ta Caterina Valfurva – Passo Zebrù

01 Feb 2011

  •  Proposto da: Sergio MTB
  •  Località: Lombardia
  • Data: 04/08/2010
  •  Lunghezza: Km. 25,00
  • Tempo percorrenza: Da 6 a 8 ore
  • Dislivello: + 1350 mt. circa
  • Difficoltà tecnica: media
  •  Impegno fisico necessario: Medio Alto
  • Cartografia: Kompass. n. 72
  • Periodo consigliato: Estivo / Autunnale
  • Tipo: XC / All mountain
  • Località di partenza: S.ta Caterina Valfurva
  • Accesso: Como – Lecco – Sondrio – Tirano – Bormio – S.Caterina Valfurva
  • Descrizione: Da S. Caterina Valfurva m. 1737, si imbocca la strada asfaltata che conduce ai ghiacciai dei Forni e all’omonimo rifugio m. 2176. (Tutto questo tratto asfaltato è accessibile con gli automezzi fino al rifugio). Salita abbastanza dura e impegnativa, anche per il fatto che la si affronta sempre senza un preriscaldamento e conseguentemente appare anche più tosta di quanto sembra. Giunti al rifugio dei Forni, inizia il tratto sterrato, si seguono inizialmente le indicazioni per il Rifugio Branca, che consente di alzarsi progressivamente con maggior semplicità lungo uno sterrato più agevole e ciclabile. Attenzione lungo la salita! Ad un certo punto, non proseguire verso il Rifugio Branca ma deviare a sinistra, verso la Malga dei Forni m. 2316, superando qualche breve tratto sterrato abbastanza impegnativo. Dalla malga al rifugio Pizzini m. 2706, si segue con logica lo sterrato che in bella evidenza porta direttamente al rifugio senza possibilità di errori di percorso. Dopo una sosta che scaturisce spontanea, dal rifugio, si ritorna indietro fino al ponticello e sulla destra si imbocca il sentiero che molto ben marcato conduce ancora una volta senza altre deviazioni fino al Passo Zebrù m. 3001. Lungo questa salita, al passo, qualche tratto è anche ciclabile, ma in buona parte si deve spingere la bike e a tratti spallarla, ma il tutto, lungo un sentiero largo e senza difficoltà e soprattutto pericoli di rilievo. Una salita impegnativa e faticosa, anche per la quota e il dislivello da superare con una bici al seguito, ma consigliabile in quanto poi la discesa dal passo è veramente bella e divertente. Termina la parte più impegnativa del tracciato, ora non resta che dare inizio a quella più semplice e attesa. (La discesa) Discesa Dal Passo, la discesa alla Pizzini è molto divertente e abbastanza facile, solo un poco di attenzione serve nei brevi tornanti intermedi, poi dopo una lunga sosta al rifugio, in corrispondenza del sentiero di salita al passo, si imbocca questa volta il sentiero discendente che corre in parte parallelo al tracciato di salita per un lungo tratto, ma molto più alto e con splendide panoramiche su tutta la Valle di Cedec e le cime circostanti. Senza più scendere al sottostante rifugio dei Forni, si prosegue sempre lungo uno sterrato molto sinuoso ma mai difficile, in direzione della Baite di Pradaccio. Anche in questo caso, non si scende alle baite sottostanti ma si prosegue lungo il traverso seguendo le indicazioni per Raseit e baite dell’ Ables. Giunti alla prima baita dell’Ables in corrispondenza di una fonte, si prende il sentiero alla sinistra che ora scende nel bosco e riporta versa S. Caterina. Ad un certo punto si troverà ancora un bivio per la discesa in paese, consiglio quello alla sinistra che sempre per sterrato conduce direttamente in centro paese. La discesa dall’Ables a S. Caterina è qualcosa di strabiliante e il divertimento lungo questo tratto è garantito. Note aggiuntive. Non c’è bisogno di sottolineature, tutto il tracciato se si esclude il tratto iniziale fino al Forni è qualcosa di incantevole. Splendide cime e ghiacciai fanno da contorno al nostro passaggio, e la fatica per salire al Passo Zebrù, è ripagata da una discesa brillante. Il rifugio è molto accogliente e per una sosta è quanto di meglio si possa trovare, il traverso, lungo e divertentissimo ti consente andature a proprio piacimento e la discesa finale a S. Caterina dall’Ables è come aggiungere una perla ad una collana già meravigliosa. Tempi approssimativi . Da S. Caterina alla Pizzini ore 2 Dalla Pizzini al Passo Zebrù ore 0,45 Abbigliamento adeguato alle alte quote.
  • Immagini:
    {gallery}Medio_Lombardia_PassoZebru{/gallery}

FAQ

20 Dic 2010

Domanda : che cosa è un GPS ?

Risposta : un GPS è un apparecchio che rende possibile, interfacciandosi ad una rete di satelliti, la propria localizzazione. Questo strumento può essere grande quanto un telefono cellulare (modelli palmari) ed accendendolo in pochi secondi o minuti (dipende dal modello) permette di trovare la propria posizione sul globo terreste con un errore contenuto in pochissimi metri. Inoltre quando ci si muove è possibile registrare una traccia che è poi possibile utilizzare per tornare sui propri passi dovunque ci si trovi purchè in presenza di cielo visibile ed aperto. Esistono poi dei programmi per PC che mettono a disposizione le mappe delle varie zone della terra e possono quindi visualizzare la traccia registrata interfacciandola alla mappa su di un PC o sul proprio GPS .

 

 

 


Domanda : che differenza c’ è tra TRACCIA e MAPPA ?

Risposta : questa è una delle domande che ci viene posta con maggior frequenza o meglio con cui l’ Utenza fa spesso confusione. Con il vocabolo mappe si intendono le cartografie – sia stradali che topografiche – che vengono caricate sul GPS e che mostrano la cartografia del territorio dove ci muoviamo dopo aver fatto il fix della nostra posizione sul GPS. la traccia invece è un insieme di punti registrati dal GPS man mano che ci muoviamo sul territorio (un po come se mettessimo sul percorso dei sassolini bianchi a marcare la via per rendere meglio l’ idea) che una volta caricata su altro GPS formerà una sequenza di punti / linea che si sovrappone alle mappe del territorio e che ci permetterà appunto di seguire un determinato itinerario fatto in precedenza da noi o da altri nella zona in cui ci troviamo.

 


 

 

 

Domanda : chi è Garmin ?

Risposta : la più famosa Casa produttrice di apparecchiature GPS del mondo. In pratica possiamo dire che Shimano stà al mountain bike come Garmin stà al GPS . E’ Americana ed ha in catalogo svariati GPS palmari per uso con la MTB. Realizza anche un software che dialoga con i propri apparecchi GPS ed è per questo motivo che abbiamo scelto di fornire le “tracce” in formato compatibile Garmin MapSource (.mps / .gdb / .gpx). Attualmente, in ogni caso, il formato più usato è sicuramente il .gpx che consigliamo a tutti di usare . Altre informazioni sono disponibili sul sito www.garmin.com / www.garmin.it  

 


 

 

 

Domanda : quali modelli di portatile Garmin sono compatibili con le tracce fornite dal sito Pro-M ? 

Risposta : tutti i portatili Garmin che possono leggere la cartografia Garmin tramite l’ apposito programma Basecamp o altri programmi . Più precisamente i seguenti modelli : serie eTrex (se supportata), serie GPSMAP, COLORADO, OREGON, DAKOTA e MONTANA della serie Garmin Outdoor e i cartografici della serie EDGE ivi incluso il nuovo 1000 . E’ anche possibile usare anche i modelli della serie per navigazione stradale anche se sono sconsigliabili per le loro dimensioni non proprio da manubrio … Inoltre è possibile leggere le traccie anche con gli altri portatili Garmin non cartografici (ad esempio : Forerunner & Foretrex, molto comodi per le loro dimensioni) anche se la lettura risulterà più semplice ma senza nessun riferimento al territorio causa la mancanza della cartografia . La soluzione ideale da noi riscontrata è di tracciare con un GPS COLORADO, OREGON, DAKOTA, MONTANA, GPSMAP or EDGE ed invece seguire / leggere le traccie con un apparecchiuo della serie Forerunner, serie Foretrex or EDGE  .

 


 

 

 

Domanda : posseggo già un portatile Garmin per la nautica, posso usare le traccie fornite dal sito Pro-M ?

Risposta : si,  della serie Garmin portatili nautici è possibile usare i seguenti vecchi modelli : GPS MAP 76, GPS MAP 76C, GPS MAP 76S e GPS MAP 76CS

 


 

 

 

Domanda : che programma mi serve per scaricare sul mio portatile Garmin i tracciati GPS forniti dal sito Pro-M ?

Risposta : l’ unico programma che legge, senza nessuna manipolazione, i files .mps or .gdb forniti dal sito Pro-M è il programma Mapsource di Garmin che ti consigliamo di aggiornare regolarmente dal sito della Garmin (www.garmin.com/support/download.jsp) con l’ ultimo aggiornamento del programma (attualmente è la versione 6.16.3), in quanto altrimenti e possibile che non si riescano ad usare e a visualizzare le tracce e le informazioni contenute nei tracciati GPS. Ovviamente è possibile leggere le nostre traccie anche con altri programmi dopo averle trasformate nel formato necessario oppure scaricandole direttamente in formato .gpx che al momento è il formato traccia più diffuso . Un altro buon programma 3D è anche fornito da Garmin con il nome di Base Camp (oggi arrivato alla release 4.5.2) .

 


 

 

 

Domanda : è possibile caricare mappe cartacee già in mio possesso sui GPS Garmin ?  

Risposta : sui palmari delle serie GPSMAP, COLORADO, OREGON, DAKOTA e MONTANA dotati dell’ ultima release di firmware è possibile caricare delle mappe partendo da un’ immagine .jpg e creare delle Custom Maps sovrapponibili in trasparenza alle mappe residenti nel GPS.

 


 

 

 

Domanda : non riesco a scaricare totalmente la traccia GPS dal sito www.pro-m.com sul mio portatile oppure scarico solo una parte del tracciato. Cosa devo fare ?

Risposta : in teoria basterà aprire dal menù a tendina del programma Mapsource il ” Percorso proprietà” e cambiare il nome in “ACTIVE LOG” per poi ri-scaricarlo sul Vostro portatile e risolvere il problema; in questa maniera la traccia verrà caricata direttamente nella memoria “di navigazione” e non nelle tracce salvate. Questo perchè i GPS portatili hanno a disposizione meno punti traccia per le tracce salvate che per quelle “di navigazione” (ACTIVE LOG). In pratica per caricare un tracciato lungo nel GPS abbiamo due possibilità : al momento di inviarlo al GPS, lo nomino come ACTIVE LOG, e poi, una volta caricato sul GPS, lo salvo. Il problema è che, se i punti traccia sono migliaia, il GPS mi salverà una traccia ottimizzata e filtrata automaticamente alla capacità di punti traccia del GPS (ecco perchè l’ importanza fondamentale di inserire più Waypoints caratteristici possibili). In alternativa in MapSource spezzattate il tracciato in varie sezioni caratteristiche (es. : tratto di salita e tratto di discesa) salvate le traccie filtrate sino alla capacità di punti traccia del vostro GPS, rinominatele e caricatele nella memoria del GPS. Nel caso incontraste ancora delle difficoltà Vi preghiamo contattarci via email ed i nostri esperti Vi forniranno la soluzione nel più breve tempo possibile .

Domanda : dove posso comprare un GPS Garmin ?

Risposta : il Pro-M Store in Via Gallarate, 108 a Milano è GARMIN POINT e quindi vende GPS Garmin e relativi accessori . Potrai, in ogni caso, anche trovare il tuo GPS presso il distributore Garmin più vicino della tua Provincia .

 


 

 

 

 

Domanda : è vero che in bosco fitto posso perdere il segnale GPS ?

Risposta : in linea teorica ciò è vero ma praticamente il segnale è quasi sempre presente anche nei boschi salvo che la copertura del fogliame non sia particolarmente fitta . Molto dipende anche dalla qualità e dalle caratteristiche tecniche del GPS portatile che stai usando. Ad esempio la nuova tecnologia di ricezione Quad Helix High-Sensitivity rende questo problema ormai un ricordo del passato . Su alcuni GPS (ad esempio la serie Foretrex 101/201) è comunque ESSENZIALE escludere la funzione di risparmio della batteria per ottenere una ricezione ottimale .

 


 

 

 

La sezione è costantemente Under Construction …

 

Istruzioni GPS

20 Dic 2010

Il servizio di scarico dei files GPS compatibili con il vostro GPS portatile Garmin o smartphone (Android e IOS) è completamente gratuito e lo rimarra per sempre !

 


 

 

 

Nota importante : tutti i files proposti dal nostro sito sono stati verificati, corretti e ripuliti da eventuali imperfezioni almeno sulle relative mappe qui alla Pro-M !!! Questo, pur non garantendo mai l’ assoluta perfezione, differenzia molto i nostri tracciati GPS da quelli presenti in altri Siti dove i percorsi spesso e volentieri presentano errori anche pacchiani . Insomma Pro-M Vi garantisce solo tracciati GPS doc !

 

La Pro-M in ogni caso non si assume nessuna responsabilità per eventuali errori di percorso e/o altri incovenienti che si possano verificare durante l’ uso delle tracce GPS in questione. Scarica il Tuo itinerario per la prossima uscita sul Tuo portatile Garmin tramite il programma Mapsource di Garmin che Ti è stato fornito insieme al Tuo portatile al momento dell’ acquisto e seguendo la freccia sul Tuo display potrai percorrere nuovi percorsi o percorsi che non ricordi perfettamente senza possibilità di errore !

In caso di scarico su smartphone dovrai appoggiarti ad applicazioni di terze parti come :

  • Maps 3D
  • MotionX-GPS
  • Strava
  • Terra Map
  • ViewRanger
  • Wikiloc

Note :

– con la nuova release del sito la procedura da seguire per scaricare un file è di cliccare con il tasto DX sull’ icona del file stesso e poi procedere con “Salva destinazione con nome”. A questo punto potrebbe essere necessario (non sempre ma solo in alcuni casi) ri-nominare l’ estensione del file in .gpx
Se invece i files sono forniti in formato .mps o altri formati Garmin proprietari, prima dell’ utilizzo, sarà necessario effetuare la conversione in file .gpx con il programma Mapsource di Garmin or altri programmi .

– in caso il file non venisse scaricato completamente o venisse scaricato solo parzialmente basterà aprire il “Percorso Proprietà” dalla finestra a tendina di Mapsource e cambiare il nome in “ACTIVE LOG” e ri-scaricarlo sul Vostro portatile .

Per scaricare un file su smartphone IOS – iPhone basterà clikkare sul file stesso in uno dei links mostrati e poi clikkare su altro nella finestra sottostante

TracciatiGPS1

Dopodichè dovrete importarlo nella app che avete scelto per l’ uso del file come da immagine sottostante.

TracciatiGPS2

 

 

Per importarlo invece in smartphone Android è sufficiente metterlop nel file sistem del Vostro smartphone .

 


 

 

Usa invece “Proponi” per fornire altre tracce GPS (in formato *.gpx)

– Possiamo in ogni caso convertire anche tutti gli altri formati di files (se non disponi di questi) in Tuo possesso, completi di tutte le informazioni richieste. Questo al fine di permettere a chiunque sia interessato di poter scaricare sempre nuovi intinerari creando così una biblioteca di tracciati a disposizione di ogni mountain biker . Se hai a disposizione la mappa e/o l’ altimetria del percorso puoi allegarla in formato *.zip (N.B. : dimensione massima dei files 200 kb) .

Al fine di poter fornire tracciati il più omogenei possibili e quindi facilmente comprensibili si prega di attenersi alle seguenti modeste indicazioni quando si traccia un nuovo itinerario :

Segnare un waypoint per ogni incrocio / bivio che si incontra con una svolta a destra o a sinistra attenendosi a questi semplici simboli : DX=Destra / SX=Sinistra

Segnare se all’ incrocio / bivio la strada sale o scende attenendosi a questi semplici simboli : U=Up (salita) / D=Down (discesa)

I waypoints andranno numerati in ordine crescente e quindi la sequenza potrà essere ad esempio : 001 DX , 002 USX , 003 SX , 004 DSX etc. (Un esempio pratico di quanto sopra Lo potete trovare nel nuovo tracciato aggiornato delle Rive Rosse (BI) nella sezione Piemonte del database)

In caso di incrocio / bivio dove si prosegue diritto non segnare waypoint o segnare XXX DRITTO .

Segnalare tutti i punti d’ interesse e i punti dove si incontrano fonti d’ acqua (Water) sempre seguendo la numerazione progressiva .