(SV) Finale Ligure – Crestino integrale
21 Lug 2010
- Proposto da: The Advocate
- Località: Liguria
- Data: 21/08/2009
- Lunghezza: 22,90 Km
- Tempo percorrenza: 2 ore circa
- Dislivello: – 1000 mt.
- Difficoltà tecnica: Medio
- Impegno fisico necessario: Medio
- Cartografia: Finalese 1:25.000 Vivalda Editori
- Periodo consigliato: Tutto l’ anno
- Tipo: All mountain, freeride .
- Località di partenza: Finale Ligure (SV)
- Accesso: Autostrada A10 Genova / Ventimiglia uscita Finale Ligure. Appena prima di finalborgo svoltare a sinistra per il parcheggio di Finale Freeride
- Descrizione: Per giungere a Pian dei Corsi (1028m slm) abbiamo sfruttato il furgone dei ragazzi di Finale Freeride. Giunti al notissimo eliporto nei pressi dell’impianto eolico si pedala in salita per un brevissimo tratto per entrare nella base Nato (WP1). Da li si prende un bel singletrack che fra sponde, curve in appoggio e saltini conduce sino alla strada bianca (WP5).Si prosegue sino alla Colla di San Giacomo (WP6) dove è possibile rifornirsi d’acqua. Si prosegue su bella strada carrareccia sino al bivio di Roccie Bianche (WP)celebri perchè rappresentavano un punto di riferimento per i navigatori. Si tiene la destra e si prosegue sino ad incontrare l’asfalto. Al bivio curva secca a SX per passare sotto i viadotti dell’autostrada. Dal WP denominato DX si imbocca il sentiero dei ciechi che tra rocce smosse e qualche gradino di roccia porta al terzo ponte romano. Al secondo Ponte Romano bici in spalla per salire il gradino di roccia sulla destra ed evitare il greto del fiume pieno di sassi smossi. DA li si giunge al primo ponte ed ammirando sulla sinistra le palestre di arrampicata si giunge a Finalpia. L’arrivo è nel parcheggio di Finalborgo.
- Immagini:
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(TN) Arco – Malga Campei
21 Lug 2010
- Proposto da: Iron Mike
- Località: Trentino Alto Adige
- Data: 19/08/2009
- Lunghezza: 45,60 Km
- Tempo percorrenza: Da 4 a 6 ore
- Dislivello: + 1800 mt. circa
- Difficoltà tecnica: Medio
- Impegno fisico necessario: Medio / Alto
- Cartografia: Garmin Trek map lago di Garda e Dolomiti V2
- Periodo consigliato: Da Aprile a Ottobre
- Tipo: All mountain
- Località di partenza: Arco (TN)
- Accesso: Autostrada A22 del Brennero uscita Rovereto sud e proseguire su SS240 fino a Riva del Garda. Da qui proseguire per Arco
- Descrizione: Oggi presento una bella variante alle classiche discese dal monte Baldo. L’altopiano che si apre intorno ai 1700 m, scendendo dal rifugio Damiano Chiesa verso Torbole, viene spesso raggiunto per percorrere il mitico 601. Oggi invece da questo altopiano andremo in direzione opposta, lungo un sentiero sicuramente più facile, ma che ci farà scoprire un mondo lontano dagli “schiamazzi” del Garda. Partendo quindi da Arco ci dirigeremo prima a Prato Saiano e poi saliremo verso Nago. Da qui inizia la lunga salita sulla Strada del Monte Baldo. Incontreremo prima Malga Zures, poi Malga Casina ed infine la località Prati di Nago. Quest’ultima località si trova a circa 1400 m di altitudine. Proseguiremo ancora sulla strada asfaltata fino ad arrivare ad una stanga. La attraverseremo e dopo 10 minuti arriveremo all’altopiano di Malga Campei. Qui vedrete cambiare in maniera repentina il paesaggio, passando da vegetazione mediterranea ad alpina. Siamo qui alla massima vetta del tour ( 1710 m ). Adesso prenderemo il sentiero 624 in direzione Malga Campei. Dopo circa 1,7 Km arriverete alla Malga attraversando un paio di punti molto accidentati a causa dei sassi sporgenti. Alla Malga vi è il relativo rifugio, dove vi conviene riprendere le energie per la discesa. Qui inizia una facile e veloce discesa fino al Wp n° 21 ( Allarme Prossimità) dove girerete a Sx imboccando la mitica Brentegana. Questa nel passato era l’unica via di comunicazione fra Nago e l’altopiano di Brentonico. Inizia adesso un breve tratto in salita che vi porterà al Wp Skull. Qui avete due opzioni : la prima è svoltare a destra scendendo attraverso il mitico sentiero Skull ( Sul sito Pro-m e Ironmike il tour è presente con il nome Dosso Alto di Nago ), mentre se andrete dritti ritornerete alla strada asfaltata della salita. Potrete però presso Malga Casina prendere il sentiero 601. Se siete veramente stanchi, potete arrivare a Malga Zures e quì scegliere una delle tre opzioni di rientro a Nago ( Sul sito Pro-m e Ironmike è presente il tour Triade di Zures). Da qui si rientra seguendo praticamente l’itinerario dell’andata.
- Immagini:
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(CO) S.ta Maria di Rezzonico – Sant’ Amate
21 Lug 2010
- Proposto da: Sergio MTB
- Località: Lombardia
- Data: 19/11/2009
- Lunghezza: 27,80 Km
- Tempo percorrenza: 1 giornata
- Dislivello: + 1664 mt.
- Difficoltà tecnica: Medio
- Impegno fisico necessario: Alto
- Cartografia: Kompass 91
- Periodo consigliato: Estivo / Autunnale
- Tipo: XC / All mountain
- Località di partenza: S.ta Maria di Rezzonico
- Accesso: Como – Cernobbio – Argegno – Menaggio –Sant’Abbondio – Molvedo, all’uscita di questa ultima località, ci si trova in località S. Maria di Rezzonico. Subito alla chiesa, si imbocca la strada che sale ai monti e qui, vi è la possibilità di qualche posto macchina per la sosta giornaliera.
- Descrizione: Dalla chiesa inizia subito la salita ai monti. Seguendo inizialmente le indicazioni per la località la Torre, e di seguito per Roncate si comincia a salire abbastanza agevolmente, passando poi nelle vicinanze degli abitati di Soriano e Lucena. Giunti alla deviazione e alle indicazioni per Treccione, deviare a destra e continuare la salita seguendo le indicazioni per i Monti di Gallio. Senza mai prendere altre deviazioni si procede in salita fino ad arrivare alle baite di Zanatta e ad un ampio spiazzo prativo. Tutta questa prima parte di salita, inizialmente abbastanza pedalabile, di seguito diventa abbastanza impegnativa e con alcuni tornanti con inclinazioni sostenute. Dall’Alpe di Zanatta, con logica, si procede ora sempre su asfalto verso le ultime baite alte e in breve si arriva alla fine del tratto asfaltato e all’inizio del tratto sterrato. Tutta questa seconda parte della salita, si svolge lungo una larga e ampia carrareccia, con fondo abbastanza compatto e tutto ciclabile, sempre, se si ha una più che buona preparazione fisica e ci si è conservati ancora buona parte delle proprie energie lungo il tratto asfaltato. (possibilità lungo questo tratto sterrato, di una sosta all’Alpe Rescascia). Alla fatica, che lungo questo tratto sterrato si farà certamente sentire, si è però ripagati, da un panorama sottostante sul lago di straordinario fascino e incomparabile bellezza, non resta a questo punto, una volta giunti sulla dorsale del Bregagno, osservare uno splendido panorama e godersi una conquistata e gradita pausa. Discesa. La prima proposta è quella di rientrare a valle lungo lo stesso tracciato di salita. La seconda proposta, più impegnativa, che richiede una buona predisposizione ad una discesa non banale, è quella di abbandonare, una volta giunti sulla dorsale del Bregagno, la strada sterrata ed imboccare sulla sinistra un piccolo ben marcato sentiero che scende in direzione Sud alla Chiesetta di S. Amate. Giunti davanti alla chiesetta, si prende il sentiero che scende alla sinistra e con un traverso ci si porta sul versante dei Monti di Breglia e di seguito a Breglia. (Fare molta attenzione lungo questo traverso, soprattutto nel tratto iniziale, fino ai monti di Breglia, meglio se lo si attraversa bici a mano), poi buone possibilità di scendere per diversi tratti in bici, e una volta giunti sulla strada che sale da Breglia, scendere al paese è tutto semplice e facile. Da Breglia, ora si seguono le indicazioni per Carcente (Sentiero n. 3 – direzione Nord), e attraversando la Val di Greno si arriva al paese di Carcente lungo una mulattiera in parte ben ancora conservata nel tempo e senza difficoltà di particolare rilievo. Da Carcente, si prosegue sempre in direzione Nord verso Treccione, ma attenzione! non lungo la strada principale, ma anche in questo caso, per un divertente e facile sentiero che corre quasi parallelo sopra la strada asfaltata. Da Treccione, seguendo le segnalazioni poste su delle piantane bianche, si può arrivare al lago senza scendere lungo la strada asfaltata, passando tra le viuzze delle abitazioni delle frazioni, sempre se ne si ha voglia e il piacere di affrontare di tanto in tanto dei tratti scalinati. Si arriva così a Rezzonico, e lungo la vecchia strada a lago, senza passare sotto la galleria si rientra in breve tempo a S. Maria e al punto di partenza di questo, particolare e non certo semplice e banale itinerario. Note aggiuntive. A mio avviso, sono richieste una più che buona preparazione fisica e una adeguata preparazione ad un impegno fisico costante e prolungato, una buona tecnica di discesa e tanta ma tanta voglia di affrontare un itinerario fuori dagli schemi comuni e tradizionali.
- Immagini:
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(TN) Riva del Garda – Tremalzo BIG TOUR
21 Lug 2010
- Proposto da: Iron Mike
- Località: Trentino Alto Adige
- Data: 21/07/2009
- Lunghezza: 66,20 Km
- Tempo percorrenza: 1 giornata
- Dislivello: 2000 mt. circa
- Difficoltà tecnica: Medio
- Impegno fisico necessario: Alto
- Cartografia: TreMap Lago di Garda V2
- Periodo consigliato: Da Aprile a Novembre
- Tipo: All mountain
- Località di partenza: Riva del Garda (TN)
- Accesso: Autostrada A22 del Brennero uscita Rovereto sud e proseguire su SS240 fino a Riva del Garda.
- Descrizione: Grande cavalcata con splendidi scorci sul lago di Garda. Il tour di oggi peraltro prevede nella discesa finale 3 opzioni , da scegliere in base alla stanchezza e alle capacità tecniche. Si parte da Riva del Garda e si imbocca la bellissima strada della Ponale. Salendo prenderemo la direzione della Val di Ledro e non quella per Pregasina. Poco dopo Biacesa abbandoneremo la statale, ed entreremo nel piccolo abitato di Prè. Qui proseguiremo fino all’abitato di Molina di Ledro. Costeggeremo la riva sinistra del Lago di Ledro, e poi seguiremo la bellissima ciclabile dell’omonima valle. Arrivati al lago d’Ampola ( WP 26 ) faremo un breve tratto sterrato, e poi arrivati al Wp 27 , Gireremo a sx ed inizieremo la lunga salita asfaltata fino al rifugio Garda. Mentre faremo questa lunga salita incontreremo la bella chiesetta di S.Croce. Incontreremo poi Malga Tiarno di Sotto, il Rifugio Garibaldi e poi Malga Tiarno di Sopra. Finalmente arriveremo al Rifugio Garda dove consiglio una meritata sosta ristoratrice. Adesso ci mancano gli ultimi 150 metri di dislivello, prima dei mitici tornanti del Tremalzo. Dalla bocca di Val Marza inizieremo a scendere fino al rifugio degli alpini presso il Passo Nota. Questa strada è una leggenda della Mtb, sia per i sui scorci sul Garda sia per i sui infiniti tornanti da Supermotard. Se ci aggiungiamo che era la linea di confine della Grande Guerra, il gioco è fatto, stiamo percorrendo un Mito. Arrivati al passo Nota proseguiremo per il Passo Bestana e poi giunti alla Bocca dei Fortini proseguiremo a Dx per la Baita Segala. Inizia adesso una bellissima discesa verso il Passo Guil e consiglio, arrivati alla cima Mughera, ( Wp 46 ) di abbandonare momentaneamente le bici, proseguendo a piedi, per godersi il panorama dalla vetta. Arrivati al Passo Rocchetta si prende il sentiero 422 a Sx. Questo è forse il tratto di discesa più bello di tutto il tour. E ‘ un bel single-track molto vario. Arrivati al Wp 48 ( Allarme di Prossimità ) avete 3 opzioni : 1) Svolta a Sx rimanendo nel sentiero 422 con discesa a Pregasina questa opzione è rivolta solo a persone molto allenate e con ottima preparazione tecnica, dato che questo sentiero è di per se molto difficile e affrontarlo dopo 2000 metri di dislivello non è cosa da poco. 2) Variante 2 ( secondo me la migliore ) Si scende a Dx verso Malga Palaer ma poi presso una Fontana posta di fronte al fabbricato della Malga, inizia una bellissima discesa nel bosco. E ‘ comunque tecnica ma molto meno del 422. 3) Variante 3 ( Se si è stanchi ) Si svolta a dx e si scende sulla forestale fino a Malga Palaer. Qui si prosegue fino a Doss Larici ( merita il punto panoramico) e da qui poi si scende sempre sulla facile forestale fino a Pregasina. Tutte le varianti portano a Pregasina. Qui giunti scenderemo fino al WP 51 dove svolteremo a dx prendendo di nuovo la Ponale. Da qui scenderemo facilmente a Riva
- Immagini:
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Agno (CH) – Il Malcantone
21 Lug 2010
- Proposto da: Sergio MTB
- Località: Ticino
- Data: 22/09/2009
- Lunghezza: 49,10 Km
- Tempo percorrenza: 1 giornata
- Dislivello: + 1244 mt.
- Difficoltà tecnica: Medio
- Impegno fisico necessario: Medio
- Cartografia: Strade di Pietra 1: 30.000 foglio n.2
- Periodo consigliato: Estivo / Autunnale
- Tipo: XC / All mountain
- Località di partenza: Agno
- Accesso: Da Como prendere autostrada Svizzera, direzione Nord – uscita Lugano Nord – seguire poi indicazioni per l’aeroporto di Agno. Parcheggiare lungo il rettilineo che indirizza verso il lago di Muzzano, esattamente dopo il ponte dove il fiume Vedeggio entra nel Lago di Lugano (Ceresio).
- Descrizione: Dal parcheggio, ci si dirige in direzione Est, (breve percorso), poi si volta a destra e si comincia il tratto pianeggiante che costeggia il lago Ceresio, in direzione di Carabietta – Figino e Morcote. Si passa da questa splendida località sul lago e si procede in direzione di Melide fino ad arrivare in corrispondenza sulla sinistra della deviazione per Carona. Si lascia alle spalle il tratto costiero lungo il Ceresio e si comincia a salire verso Vico Morcote e Carona. Giunti poi al termine della salita, breve discesa verso Carona e senza entrare nel paese un poco prima, si lascia la strada principale e si imbocca sulla sinistra la stradina sempre asfaltata che si addentra nel parco S.Grato. Si passa all’interno del parco, e con logica ne si esce nella parte superiore dove ora si comincia pedalare lungo un largo sterrato che poi diventa un sentiero. Poi, si seguono le indicazione per l’Alpe Vicania scendendo lungo un lago sterrato e giunti all’alpeggio (possibilità di ristoro), gli si passa accanto sulla destra, per poi iniziare di nuovo a salire verso Baggia e Boschine, e di nuovo scendere verso Madonna di Onero e proseguire verso Carona. Si passa nei pressi delle piscine e si prosegue in direzione di Ciona. Sbucati sul piazzale del paese, si seguono a questo punto le indicazioni per S. Salvatore. Ancora qualche pedalata iniziale, poi accompagnando la bike e molto spesso spallandola si sale alla cima. (Sono all’incirca 45 minuti, con buon passo e discreto impegno fisico, ma è il prezzo da pagare, se si vuole osservare uno splendido panorama su Lugano, Campione d’Italia e su tutto il circondario del Malcantone. (possibilità di ristoro in cima al S. Salvatore). Discesa e rientro al Punto di partenza. Dalla cima è possibile a tratti alterni, scendere in bike, ma premetto che questo tratto è adatto solo a chi a buona dimestichezza lungo sentieri insidiosi e molto tecnici. Poi rientrati a Ciona, tutto torna facile, semplice, e molto divertente. Da Ciona, si ritorna verso il Santuario della Madonna di Onero, e giunti davanti alla rampa dove sono collocate le cappelle votive, si prende alla destra il largo sterrato che scende verso Torello. Si passa nei pressi di una chiesa antica e si scende ancora fino ad imboccare il sentiero sulla sinistra per Morcote. Inizia a questo punto un lungo traverso a mezza costa che conduce senza più deviazioni possibili alle case sovrastanti l’ingresso in Morcote e di li si arriva sulla strada a lago. Ora non resta che ripercorrere a ritroso il tratto iniziale di questo itinerario e rientrare a Agno. Nota aggiuntiva. La salita alla cima del S. Salvatore è facoltativa. Giunti al bivio nei pressi del Santuario della Madonna di Onero, basta deviare alla sinistra e tralasciare il tratto Ciona – S. Salvatore, la gita risulta ugualmente interessante e senza dubbio molto più facile e semplice.
- Immagini:
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(VB) Riale – San Giacomo – Corno – Greiss
21 Lug 2010
- Proposto da: Freakrider
- Località: Piemonte
- Data: 23/08/2009
- Lunghezza: 24,80 Km
- Tempo percorrenza: Da 3 a 5 ore
- Dislivello: + 1100 mt. circa
- Difficoltà tecnica: Medio
- Impegno fisico necessario: Alto
- Cartografia: Garmin Land Navigator
- Periodo consigliato: Estivo / Autunnale
- Tipo: XC / Cicloalpinismo
- Località di partenza: Riale (VB)
- Accesso: Autostrada A26/E62 uscita Crodo/Valle Antigorio/Valle Formazza. Proseguire su SS659 verso Crodo – Baceno . Raggiungere il parcheggio a Riale all’ inizio della salita al passo San Giacomo.
- Descrizione: Il giro dei 3 passi ricalca in parte il giro elencato in Svizzera – Val Bedretto e Val Formazza . La vera differenza è che anzichè affrontare il passo della Nufenen su asfalto questo percorso resta in quota una volta raggiunto il passo San Giacomo, dopo la prima pedalbile salita, e ci poprterà quindi al passo Corno. Il tratto dalla capanna Corno all’ omonimo passo è quasi tutto da percorrere con bicicletta a spinta (circa 1 ora di cammino). Poi la discesa al passo Greiss e quindi di nuovo su Riale su un magnifico toboga abbastanza tecnico ed impegnativo . I paesaggi che incrocerete Vi ripagheranno ampiamente della fatica fatta per completare il giro .
- Immagini:
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St. Moritz – Il passo Suvretta (CH)
21 Lug 2010
- Proposto da: Romano 62
- Località: Engadina
- Data: 26/06/2011
- Lunghezza: 33,60 Km
- Tempo percorrenza: da 4 a 5 ore
- Dislivello: + 1100 mt. circa
- Difficoltà tecnica: Medio
- Impegno fisico necessario: Alto
- Cartografia: K99 Oberengadin
- Periodo consigliato: Solo estate
- Tipo: XC, asfalto e sterrato
- Località di partenza: Samedan or Celerina
- Accesso: Da Chiavenna seguire per passo del Bernina / Saint Moritz .
- Descrizione: Dal parcheggio seguire direzione per Marguns. Qui giunti proseguire per Corviglia eppoi per Suvretta arrivati al lago ,scendere a destra (indicazioni per Zember) per la lunga valle che porta all’ alpe Suvretta e da qui su strada bianca a Bever che si trova a 2 km da Samedan. Tracciato estremamente divertente che attraversa stupendi paesaggi alpini: consigliato .
- Immagini:
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(TO) Bardonecchia – Il colle Sommeiller
21 Lug 2010
- Proposto da: Sergio MTB
- Località: Piemonte
- Data: 05/09/2009
- Lunghezza: 53,70 Km
- Tempo percorrenza: 1 giornata
- Dislivello: + 2091 mt.
- Difficoltà tecnica: Medio
- Impegno fisico necessario: Alto
- Cartografia: I. G. C. n. 1 Valle di Susa Chisone Germanasca 1:50.000
- Periodo consigliato: Estivo
- Tipo: XC / All mountain
- Località di partenza: Bardonecchia
- Accesso: Da Como a Milano e di seguito autostrada per Torino, proseguendo poi, per il Traforo del Frejus e Bardonecchia. Uscire dall’autostrada alla prima uscita di Bardonecchia per raggiungere il centro della cittadina.
- Descrizione: Molto semplice l’itinerario fino al colle, servono poche indicazioni per arrivare al Colle Sommeiller 3028. Qualche informazione più precisa invece, viene qui descritta per il rientro a valle lungo la Valfredda. Da Bardonecchia mt. 1212 nei pressi della stazione ferroviaria si imbocca la Via Sommeiller e di seguito la strada per Rochemolles. Una volta inseriti su questa strada, non la si abbandona più fino al Colle Sommeiller. Inizialmente la strada appare abbastanza ripida e impegnativa, ma poi, via via che si sale, si pedala molto agevolmente fino alla frazione Rochemolles. Ancora un breve tratto asfaltato e poi inizia lo sterrato. Sterrato con fondo molto compatto e ben ciclabile per tutta la salita eccetto nel breve tratto finale in prossimità del colle. La pendenza non è mai eccessiva lungo tutto il percorso, senza dubbio la difficoltà maggiore resta quella di essere abituati a percorsi di alta quota e con marcato dislivello. Dopo Rochemolles proseguendo lungo la salita, senza mai abbandonare lo sterrato, si passa sulla destra il lago, imboccando di seguito il V.ne di Rochemolles e arrivare poi nei pressi della deviazione per il rifugio Scarfiotti. In avvicinamenti al rifugio è molto ben visibile la serie di tornanti che conducono al Pian dei Morti, un breve tratto pianeggiante che consente di riprendere fiato. Dopo questo ripiano breve salita e nuovamente breve discesa sul Pian dei Frati. Ora, nuovamente si riprende a salire e questa volta fino al colle, senza più tratti pianeggianti. Sbalorditivo è tutto il tracciato, sorprende e stupisce questo serpentone sterrato che si snoda inverosimilmente nel mezzo della valle inerpicandosi con una semplicità estrema fino ai 3000 m. del colle e il tutto contornato da un paesaggio di alta montagna di grande fascino. Discesa. Lungo la discesa inizialmente fino al Pian dei Frati le brevi varianti sono poco significanti, quasi impossibile lungo la serie di tornanti, quindi fino al rifugio è meglio restare sullo sterrato di salita. Senza dubbio una sosta al rifugio è d’obbligo. Ricominciata la discesa, un poco sotto il rifugio è possibile prendere una deviazione sulla sinistra abbastanza evidente che senza deviazioni vi riporta sullo sterrato principale e di seguiti alla deviazione per andare a costeggiare il lago alla destra e arrivare sulla diga. Giunti alla diga, non la si attraversa, ma si prosegue con logica la discesa a valle, arrivando di seguito ad uscire sullo sterrato principale di salita nei pressi di un tornante. Ora non si scende verso Rochemolles, ma si risale al tornante superiore per poi abbandonare subito il tracciato di salita imboccando sulla destra la deviazione per la Valfredda e Madonna della Neve. Dopo le baite un poco sopra le case, inizia uno splendido traverso in piano nel mezzo di uno splendido bosco. Si snoda sinuoso un tracciato per la bike di sorprendente bellezza e di sicuro divertimento. Leggeri e poco appariscenti, ma continui e ondulanti avvallamenti del sentiero, immersi in un ambiente magico, vorresti non finiscano mai e ti invogliano a continuare all’infinito. Questo traverso, lo si abbandona all’indicazione per Horres. Si lascia con rammarico questo traverso per scendere e rientrare a Bardonecchia passando poi anche per Millaures e Prerichard. Note positiva Era da tempo che volevo fare questo itinerario e devo dire che mi ha molto affascinato. Facile e molto semplice l’orientamento, splendido il paesaggio. Nota negativa La possibilità alle macchine e ad ogni mezzo motorizzato di transitare fino al colle, anche se l’accesso è limitato ad alcune fasce orarie della giornata.
- Immagini:
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Chamonix (F) – Il giro del M.te Bianco
21 Lug 2010
- Proposto da: Romano 62
- Località: Francia
- Data: 27/08/2009
- Lunghezza: 76,00 Km
- Tempo percorrenza: 3 giorni
- Dislivello: + 3000 mt. circa
- Difficoltà tecnica: Medio
- Impegno fisico necessario: Alto
- Cartografia: Kompass M.te Bianco
- Periodo consigliato: Estate
- Tipo: XC / Cicloalpinismo
- Località di partenza: (Aosta) Chamonix (F)
- Accesso: Raggiungere Aosta e prender il bus per Chamonix .
- Descrizione: In realta’ si tratta di meta’ giro del TMB. Abbiamo preso il bus che porta a chamonix alle ore 8.45 con bici al seguito e da qui – accendere gps – ci siamo diretti verso Les Housches(1050m) dove si trova anche l’ufficio turismo che vi permette di conoscere la disponibilita dei rifugi ed eventualmente la loro prenotazione. Subito dopo il piazzale della funivia (nb:c’e una palina che indica il col de Voza piu avanti,ignoratela , è per il sentiero pedonale) inizia la ripida salita verso il col de Voza(1653m) . Giunti al colle scendere verso Champel eppoi verso Les Contamines fino al santuario di Notre Dame de la Gorges (1210m) dove di fronte vi e’ la ripida strada che in 30 minuti porta al rif. Nant-Borrant (1500m) qui dormiamo ed al mattino dopo proseguimo in salita verso il col du Bonhomme eppoi verso il col de la Croix du Bonhomme (2443m) con omonimo rifugio. Ora inizia una lunga discesa fino a les Chapieux per poi risalire su strada asfaltata lungo il vallone des glaciers fino al rifugio Les Mottet 1850m. Dopo aver pernottato si parte dal sentiero che parte di fronte al rifugio e che in circa 2 ore porta al col de la Signe (2525m),confine tra Francia-Italia da dove ha inizio una spettacolare discesa fino a Courmayeur dove ci attende l’auto che ci riportera’ a casa
- Immagini:
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Bernina – La Rose – Poschiavo (CH)
21 Lug 2010
- Proposto da: The Advocate
- Località: Engadina
- Data: 07/08/2009
- Lunghezza: 18,40 Km
- Tempo percorrenza: Da 1 a 2 ore
- Dislivello: – 1250 mt. circa
- Difficoltà tecnica: Medio
- Impegno fisico necessario: Basso
- Cartografia: Garmin Trek Map Svizzera
- Periodo consigliato: Estivo / Autunnale
- Tipo: DH / FR
- Località di partenza: Passo del Bernina
- Accesso: A Tirano : Autostrada A4 uscire a Cinisello Balsamo / milano V.le Zara / Sesto S. Giovanni. Proseguire su SS36 in direzione Lecco e quindi su SS38 sino a Tirano. Recarsi quindi sul Piazzale della stazione da dove parte il trenino rosso delle Ferrovie Retiche e salire con il trenino sino ad Ospizio Bernina. Quindi raggiungere il passo del Bernina lunga la comoda sterrata in salita .
- Descrizione: Si tratta di un percorso alternativo al classico percorso discesistico che da Ospizio / Passo Bernina porta a Poschiavo e quindi su asfalto sino a Tirano. Forse più interessante a livello paesaggistico è consigliato a tutti i bikers con un minimo di esperienza di montagna .
- Immagini:
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(CO) Argegno – M.te Crocione
21 Lug 2010
- Proposto da: Sergio MTB
- Località: Lombardia
- Data: 12/07/2009
- Lunghezza: 45,50 Km
- Tempo percorrenza: 1 giornata
- Dislivello: 2231 mt.
- Difficoltà tecnica: Medio
- Impegno fisico necessario: Alto
- Cartografia: Kompass 91
- Periodo consigliato: Estivo / Autunnale
- Tipo: XC / All mountain
- Località di partenza: Argegno – Lago di Como
- Accesso: Da Como, seguendo la sponda del lago occidentale, si passa da Cernobbio e di seguito da Moltrasio – Carate Urio – Laglio – Brienno, per poi arrivare ad Argegno, lungo una bella strada panoramica sul lago. In uscita dal paese, proprio alla fine del ponte che scavalca il fiume Telo, alla destra si scende al parcheggio, se fosse al completo, proseguire con la macchina verso Menaggio, un poco più avanti del piazzale della funivia normalmente si riesce a trovare uno spazio per la sosta.
- Descrizione: Dal centro di Argegno 202, si fanno poche pedalate in direzione di Menaggio, quel tanto che basta per arrivare al piazzale della funivia che sale a Pigra. (corse giornaliere ogni ½ ora). Da Pigra 856, si esce dal paese verso S. Fedele Intelvi. Con una netta inversione di direzione si comincia la salita verso l’Alpe di Colonno 1321, per poi scendere al Rifugio Boffalora 1236, e nuovamente ricominciare a salire verso l’Alpe di Lenno 1494, dove qui, finisce il tratto asfaltato, e di seguito poi, arrivare al Rifugio Venini 1574. (Tutta questa parte di tracciato non presenta difficoltà di orientamento). Dal rifugio, Venini, seguendo con logica la carrareccia che in parte si snoda lungo le fortificazioni della Linea Cadorna, in un susseguirsi di ottime panoramiche, si punta all’Alpe di Mezzegra 1619, e da qui, aggirando la dorsale, si arriva lungo un bel sentiero ciclabile alla cima del Crocione 1640. Sia lungo l’avvicinamento alla cima, che poi dalla sommità stessa, si potrà osservare uno dei più affascinanti panorami di tutto l’alto lago. Discesa e rientro. Dalla cima si ritorna indietro, passando ancora dall’Alpe di Mezzegra, e ancora più indietro, fino ad un evidente sentiero che si imbocca, con una netta inversione di direzione. Con un lungo traverso in falso piano, si torna ad aggirare il versante della montagna ritornando sotto la cima del Crocione. (Splendido questo traverso, sia come ciclabilità, ma soprattutto per il bellissimo panorama sottostante). Una vota inseriti lungo questo a mio avviso splendido traverso, la discesa a lago e verso il bosco, presenta qualche breve passaggio insidioso ma mai veramente pericoloso. Nel bosco tutte le difficoltà sono solo ai tornanti, e l’unico vero passaggio insidioso è nell’approssimarsi del passaggio in galleria a quota 1110. La galleria è breve e diritta, quindi è possibile passarla anche senza l’uso di una pila. Subito dopo questo passaggio che permette di superare la balza rocciosa, sempre restando sul sentire principale si scende alla baite di Nava 808. Arrivati alle baite, a questo punto si possono fare due scelte. Una è risalire alla Bocchetta di Nava, per poi scendere a Croce e Menaggio, e da qui rientrare ad Argegno. La seconda opportunità, è quella di proseguire la discesa verso Rogaro e Griante. In questo secondo caso, dopo un tratto ripido a tornanti, ma cementato, il sentiero diventa più insidioso e roccioso, dove si richiede una buona tecnica in discesa, il tutto però superabile senza pericoli oggettivi. Passato questo tratto insidioso si arriva sulla strada per Rogaro 343. Anche in questo caso, altre due possibilità. La prima, (la più semplice) è quella di scendere lungo la strada al lago, la seconda è quella una vota arrivati sulla strada per Rogaro, voltare a sinistra e salire brevemente fino ad imboccare una stradina alla sinistra che conduce alla chiesetta di S. Martino. In questo secondo caso, si dovrà per un buon tratto spallare la bike per arrivare alla chiesetta, posta su uno splendida balza rocciosa e panoramica su il sottostante paese di Griante e la splendida località di Bellagio. La discesa al lago dalla chiesetta è lungo la Via Crucis. Arrivati a Griante, si rientra ad Argegno lungo la strada a lago. Attenzione! Appena passati da Ossuccio, il mio consiglio è di abbandonare la strada principale ed inserirsi sulla vecchia (strada regia) in buona parte acciottolata che con suggestivi passaggi sopra le località rivierasche senza traffico conduce all’uscita di Colonno e da qui ad Argegno manca poco. Note aggiuntive. Un giro a mio avviso molto bello e senza dubbio con dei panorami sul lago veramente fantastici, da fare preferibilmente con giornate limpide e prive di foschia.
- Immagini:
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(VB) Stresa – Il giro del Mottarone
21 Lug 2010
- Proposto da: Sergio MTB
- Località: Piemonte
- Data: 24/05/2009
- Lunghezza: 46,70 Km
- Tempo percorrenza: 1 giornata
- Dislivello: + 1865 mt.
- Difficoltà tecnica: Medio
- Impegno fisico necessario: Alto
- Cartografia: IGM 1:50.000 n. 12
- Periodo consigliato: Estivo / Autunnale
- Tipo: XC / All mountain
- Località di partenza: Stresa (VB) – Funivie del Mottarone
- Accesso: Autostrada A8 in direzione del Lago Maggiore ed il Sempione uscita di Stresa. Raggiungere Stresa ed il punto di partenza di questo itinerario è proprio davanti alle Isole Borromeo dal parcheggio dove parte la funivia per il Mottarone.
- Descrizione: Dal parcheggio, splendido punto di partenza, si va sulla strada statale, la si attraversa e seguendo inizialmente dei cartellini indicativi, si sale su asfalto fino a Someraro. (qualche tratto è impegnativo). Si abbandona in questa località il tratto asfaltato e transitando obbligatoriamente su di un ponticello si continua a salire lungo una mulattiera impegnativa e dura, poi lungo un tracciato più agevole e meno faticoso si arriva in località (Tredici betulle), lungo uno sterrato molto più agevole e con pendenza moderata. Di seguito, breve tratto dove si deve accompagnare la bike e quindi si arriva all’Alpe Giardino. Proseguendo si arriva sulla strada asfaltata, nei pressi di un casello abbandonato. (Da qui arrivava e proseguiva in passato, un trenino, che, lungo un largo sentiero ancora evidente, saliva fino nei pressi della cima. Da questo punto, si sale ora lungo la strada asfaltata fino al termine della stessa, oppure giunti quasi al culmine, voltare a destra e raggiunge la cima del Mottarone passando nelle vicinanze dell’arrivo della funivia. Ottimo il panorama dalla cima. Ora dalla cima si riscende verso valle, inizialmente lungo un breve tratto sterrato, per poi rientrare su asfalto ma solo per un breve tratto, a questo punto, si abbandona la strada asfaltata (voltare a destra) e si inizia un divertente e panoramico traverso che ci conduce attraverso splendidi passaggi nel bosco all’Alpe della Volpe e di seguito dopo una breve salita su ampia e spoglia dorsale prativa ad osservare un panorama su quattro laghi (Lago Maggiore – Varese – Monate – Comabbio, poi ripresa la discesa, si arriva nelle vicinanze di Gignese. Si ritorna per un breve tratto su asfalto per poi riprendere con una (deviazione a sinistra), a salire con alcuni tornanti verso un altopiano e riprendere poi a scendere, (deviazione a destra) verso Brovello con un passaggio di single track. Si passa nel mezzo del paese di Brovello e all’uscita del paese, si imbocca alla sinistra, (poco evidente) un sentiero che scende al torrente, si passa su un vecchio ponte romano e si risale verso Graglia Piana e lungo un sentiero pianeggiante si arriva a Carpugnino. Si va ora verso il rondò che indirizza in autostrada, e ora seguire le indicazione per Stropino e Magognino, per poi deviare verso Calogna e rientrare nel bosco di castani e riprendere la lunga discesa verso Stresa passando dalla piccola e suggestiva chiesetta si S. Paolo immersa nel bosco. (In questo tratto fare affidamento alla traccia gpx.) E’ così complesso il tracciato, che questa volta, mi risulta difficile dare indicazioni precise e molto dettagliate, quindi il mio consiglio è quello di intraprenderlo questo itinerario, solo con persone che conoscono il percorso o diversamente fare affidamento alla traccia gps o gpx allegata a questa relazione, e mi scuso per questa relazione è incompleta e in qualche caso poco chiara. Ad ogni modo è un tracciato che consiglio. Ad una lunga salita a tratti molto impegnativa, di riscontro si affronta poi una discesa senza fine, con continui cambi di direzione e con un susseguirsi di svariati passaggi diversi e mai monotoni, senza mai trovarsi in grosse difficoltà tecniche, ma sempre con la possibilità di pedalare e lasciare scorrere la bike sul terreno a proprio piacere e puro divertimento.
- Immagini:
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(SO) Montespluga – Il passo di Emet
21 Lug 2010
- Proposto da: Romano 62
- Località: Lombardia
- Data: 26/07/2009
- Lunghezza: 49,60 Km
- Tempo percorrenza: 7 ore
- Dislivello: + 1450 mt. circa
- Difficoltà tecnica: Medio
- Impegno fisico necessario: Alto
- Cartografia: Kompass 92
- Periodo consigliato: Estivo / Autunnale
- Tipo: All mountain, cicloalpinismo .
- Località di partenza: Park sotto la diga di Montespluga
- Accesso: Da Chiavenna procedere verso passo dello Spluga .
- Descrizione: Dal parcheggio : accendere gps; la prima tappa e’ il rifugio Bertacchi che si raggiunge dapprima con una comoda strada sterrata per poi trasformarsi in sentiero (tratti esposti con catene) dove non e’ piu’ possibile pedalare fino al rifugio. Dal rifugio sempre a spinta, seguire le indicazioni per il passo di Emet o Niemet . La discesa inizialmente e’ su sentiero difficilmente ciclabile fino a che non si giunge ad uno sterratone veloce che in breve vi portera’ ad Innerferrera . Su asfalto si giungera’ ad Ausferrera dove si trova l’incrocio per la salita al passo dello Spluga .
- Immagini:
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(SO) Novate Mezzola-Trecciolino – Rif. Biasca
21 Lug 2010
- Proposto da: Sergio MTB
- Località: Lombardia
- Data: 22/07/2009
- Lunghezza: 43,20 Km
- Tempo percorrenza: 1 giornata
- Dislivello: + 1516 mt.
- Difficoltà tecnica: Medio
- Impegno fisico necessario: Alto
- Cartografia: Kompass. n. 92
- Periodo consigliato: Estivo e Autunnale
- Tipo: XC / Cicloalpinismo
- Località di partenza: Verceia (SO)
- Accesso: Da Lecco, superstrada direzione Nord verso la Valtellina e Val Chiavenna. Al bivio in alto lago , prendere per la Val Chiavenna e lasciare questa strada principale a Verceia, piccola località sul lago di Mezzola, parcheggiando nei pressi del Ristorante Barcaccia.
- Descrizione: Dal Ristorante Barcaccia, seguono le indicazione (pista ciclabile 6) direzione Chiavenna, si costeggia il Lago di Mezzola e si resta su questa pista ciclabile fino al cartello di fine pista ciclabile esattamente un poco più avanti della Stazione ferroviaria di Novate Mezzola. Passando sotto un ponticello si rientra sulla strada principale e si torna indietro di 200 m. verso la stazione, per poi voltare a sinistra e dare inizio alla salita in Val Codera. Un breve tratto asfaltato porta verso le case alte di Novate Mezzola e all’inizio della mulattiera per Codera. Immediatamente ci si rende conto di cosa ci aspetta per arrivare a Codera. Più che un sentiero è una lunghissima e interminabile scalinata fatta con grossi blocchi di roccia strappata alla montagna e pazientemente posati alla meglio sul terreno sottostante che si inerpica verso l’alto, con impressionante ripidezza e con tratti dove sembra impossibile da li si debba passare. Senza dubbio è questo il tratto più impegnativo e duro di tutto il tracciato, ma sebbene si snodi lungo un versante molto scosceso e a picco sul paese sottostante, districandosi in un bel bosco di castagni, no risulta per nulla pericoloso. Si deve portare in spalla la bike da Novate Mezzola quota 302 fino alla frazione di Avedeè 790, da qui in poi arrivare a Codera, che si vede ancora lontana e apparentemente irraggiungibile, diventa tutto più facile e meno faticoso, con brevi tratti anche ciclabili. Qui si potrebbe concludere la parte più impegnativa del tracciato, e dopo una lunga sosta iniziare il percorso del Trecciolino. In questa relazione però viene descritta anche la salita in alta valle fino al Rifugio Brasca m.1304. Da Codera, una strada in buona parte sassosa ma molto larga e ampia conduce senza possibilità di sbagliare tracciato fino al rifugio. Abbastanza agevole all’inizio. Poi nella parte centrale abbastanza difficoltosa più che altro per il terreno sottostante molto mosso. Molto più facile e con un lungo tratto quasi pianeggiante l’ultima parte fino al rifugio. Tempo di salita. Dal parcheggio rist. Barcaccia a Codera 2 ore Da Codera al Rifugio altre 2. Rientro. Dal rifugio la discesa a Codera non presenta difficoltà di rilevo, eccetto il fare attenzione al terreno in buona parte molto mosso per la presenza sul terreno di pietrisco instabile. Poi giunti a Codera seguire le indicazioni Trecciolino. Si scende per un buon tratto lungo un fondo valle fino ad attraversare in sequenza due ponticelli molto caratteristici, in particolare il secondo e da lì riprendere a salire per raggiungere il tracciato e il traverso che riporta poi a Verceia. Nuovamente a tratti, si deve ancora spallare la bike, ma non come nella prima parte del tracciato, poi finalmente sempre più frequentemente si riesce a fare qualche pedalata in sella e finalmente si può dare inizio al lungo e interminabile traverso del Trecciolino. Ora è sorprendente e sbalorditivo osservare lungo il traverso, cosa ci aspetta man mano che si pedala. Senza mai perdere o guadagnare quota, ma sempre pedalando in piano questa volta su terreno molto agevole, sempre però facendo molta ma molta attenzione in particolari punti, si deve aggirare e seguire costantemente la morfologia della montagna in tutti i suoi mutamenti. Fortunatamente e lo si sapeva, i tratti più esposti a valle e i più pericolosi sono protetti da paletti in ferro e collegati tra loro con funi di acciaio, così da dare tutta la sicurezza necessaria per proseguire in tranquillità, mentre per osservare il fondovalle o quanto altro è consigliabile fermarsi. Un traverso ricco di sorprese. A tratti nel bosco, si alternano passaggi quasi impossibili a filo roccia, in altri casi, il passaggio è stato creato e appositamente scavato e modellando a forma di volta, per consentirne il passaggio, poi, un susseguirsi di passaggi in brevissimi tunnel scavati molto grossolanamente nella roccia, per poi imboccare una lunga e buia galleria dove però, all’inizio un interruttore ci consente di accendere le luci interne e procedere più agevolmente. E’ da questo punto in poi, che si deve pedalare a fianco dei binari di un trenino di servizio della centrale elettrica. Attenzione! In questo tratto, si possono fare ad un certo punto due variazioni con andata e ritorno. Il primo porta ad un punto molto panoramico su Verceia e sul lago di Mezzola. Il secondo alla diga. In questo secondo caso poi, al ritorno, si deve imboccare alla sinistra l’evidente sentiero che scende e riconduce al punto di partenza di Verceia. Anche in questo caso, la discesa è abbastanza tecnica e richiede una buona padronanza del mezzo, poi una volta giunti alla fine del sentiero, per strada asfaltata si rientra esattamente al punto di partenza. Note aggiuntive. A mio avviso, provate questo tracciato solo ed esclusivamente se c’è l’intenzione e la voglia di provare emozioni e sensazioni forti e il desiderio di mettersi alla prova su tracciati molto impegnativi, difficoltosi e duri, ma sempre con rispetto passione e amore per quanto ci hanno lasciato da vedere e guardare.
- Immagini:
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Sempione (CH)-Stockalperweg-Dal Sempione a Gondo
21 Lug 2010
- Proposto da: Vitto
- Località: Sempione / Vallese
- Data: 28/06/2009
- Lunghezza: 36,50 Km
- Tempo percorrenza: Da 4 a 5 ore
- Dislivello: +1107 / -1050 mt.
- Difficoltà tecnica: Medio
- Impegno fisico necessario: Medio
- Cartografia: Garmin Trek Map Svizzera
- Periodo consigliato: Da Giugno a Ottobre
- Tipo: XC / All mountain
- Località di partenza: Gondo (CH)
- Accesso: Autostrada A26/E62 in direzione Gravellona Toce e proseguire in direzione Sempione / Confine di stato. Appena passato il confine Svizzero proseguire per circa 500 mt. sino al parcheggio presente dopo il tornante da cui parte la traccia GPS .
- Descrizione: Il percorso GPS è particolarmente suggestivo (alcuni lo hanno definito uno dei più bei percorsi Alpini mai percorsi) ma implica il fatto di dover avere più mezzi a disposizione or una salita – daGondo al passo Sempione – lunga ben 19 Km con 1100 Mt. di dislivello In ogni caso arrivati a Gondo lasciare un auto al comodo parcheggio sulla DX della strada che servirà a fine giro per recuperare gli altri mezzi al passo del Sempione. Arrivati al passo del Sempione scendere verso Gondo sul sentiero Stockalperwerg che Vi porterà in paesaggi di rara bellezza sino a Gondo dove troverete il mezzo lasciato precedentemente. ATTENZIONE : in pratica si tratta della seconda parte del giro denominato Usserie Nanzlicke .
- Immagini:
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