Pro-M Thok Point Milano : Roberto Diani, Stefano Migliorini e il nostro Gianni Biffi in un’ amichevole chiacchierata mentre presentano la nuova Thok Mig – Video :
ZEUS Settings , ovvero dei settaggi per Specialized Levo che la fanno sembrare una quasi muscolare 🙂 Lo scopritore dei settaggi in questione – Cataldo Zeus Leo – ci spiega il tutto :
Riassunto (un po’ lunghetto, ma spero chiarificatore)
Prima di tutto, funziona SOLO ed esclusivamente con aggiornamenti motore 4.0 e firmware batteria 4.22 (2.22 e 10.22 pure, almeno sembra, 6.22 e 8.22 boh, non ne sento parlare, sembrano più leggende metropolitane)
Un minimo di storia, per quanto ne possa sapere io, dato che sono partito da un 4.18
Fino al precedente firmware, l’X.9, la Levo si differenziava dalle altre ebike per la tipologia di assistenza. Era “progressiva”, cioè l’erogazione della potenza motore era proporzionata alla spinta sui pedali. Ma la percentuale di spinta non era calcolata sulla potenza totale del motore, bensì sulla potenza del ciclista. Quindi poteva succedere che, con una pedalata “possente”, che le tre modalità eco, trail e turbo potessero sovrapporsi. Molti erano contenti, perché sembra potessero fare qualunque cosa impostando il motore in eco.
Con l’aggiornamento firmware batteria Specialized vuole evitare che questo succeda, quindi studia un sistema di gestione del motore per cui la corrente motore venga automaticamente limitata nelle modalità eco e trail rispettivamente al 30 ed al 60%, pur se impostate a 100, lasciando libera solo la modalità turbo, utilizzabile da corrente 20 a 100.
A detta della casa madre il funzionamento è più logico e i consumi ne risentono positivamente. Tutto vero, ma molti utenti si lamentano che in questa nuova modalità sia andata persa la miglior qualità della Levo, la progressività.
Si scatenano i dibattiti, meglio prima, meglio dopo, con l’inevitabile confusione creata dal “mezzano” fw X.18 con cui sono uscite le biciclette 2017…
Dopo aver aggiornato io da 4.18 a 4.22 mi sono messo d’impegno per capirne qualcosa. Quindi iPhone sul manubrio e pagina personalizzata per vedere potenza ciclista, potenza motore, consumi medi, consumo istantaneo, cadenza.
Tira, molla, sposta…. casualmente con eco al minimo mi scappa il cursore della corrente motore al minimo. Sorpresa, la bici scatta in avanti come se avesse messo il turbo….
Necessita immediato approfondimento, quindi i giorni successivi li ho passati a cercare di capire bene che succedesse.
Cercherò di riassumere più chiaramente possibile il tutto, forse non semplicissimo. Così ad occhio sembrerebbe un bug,peró se ben osserviamo, il tutto segue uno schema complesso, ma assolutamente rigoroso nella sua logica. Insomma, sembra più una “seconda modalità” di funzionamento della bici, quella tanto cara ai levisti della prima ora.
Settaggi di default, consigliati dalla casa madre.
Eco 30
Trail 60
Turbo 100
corrente motore 100 accelerazione normale
In questo settaggio tutto segue la corretta matematica. Se 100 è la corrente motore, in questo caso verrà interamente erogata solo con Turbo. Eco darà il 30% e trail il 60. Se la corrente viene dimezzata a 50 anche la potenza verrà tagliata di conseguenza, quindi avremo 15, 30 e 50% di potenza erogata. Questa potenza viene erogata nel nuovo firmware piuttosto violentemente. Se teneste sott’occhio il display di mission control vedreste subito che in turbo 100 la potenza massima viene raggiunta in un lampo, senza particolare necessità di spingere sui pedali. E’ sufficiente farli girare. Se da un lato questo dà l’impressione di essere seduti su un razzo, dall’altro vi è un enorme spreco di energia anche in momenti in cui non sarebbe necessario. Non che non si possa trovare un buon settaggio, ma bisognerebbe avere ben chiaro il funzionamento in ogni modalità con ogni percentuale di assistenza impostata. In caso contrario ci si trova invece sempre con l’assistenza sbagliata. Se impostate in eco 15 motore 100, mission control vi farà vedere 100/105 watt…. buoni per passeggiare, ma se doveste salire sui pedali per superare una salita di 30 metri, probabilmente le vostre gambe e il vostro peso spingeranno sui pedali ben più di quei 100 watt. Il risultato è che a momenti vi potrà sembrare che la bici vi freni anziché aiutarvi. E’ solo un impressione, perché comunque la bici vi regala quei 100 watt “in più”, ma a volte non è piacevole, per lo meno per chi usava il superprogressivo 4.9
Allo stesso modo, se mettete turbo 100 cm 100 e dovete superare una rampetta di 1 metro, quel minimo di spinta in più che imprimerete sui pedali vi provocherà la sensazione di ribaltarvi. In effetti non vi siete alzati sui pedali, non ne sentite la necessità, ma non appena spingete un po’ di più il motore sfodera il 100% della potenza, 530 watt dichiarati, ben 700 watt indicati da MC… voi magari avete spinto per 100 e vi arriva una bordata da 5/700 WATT, non si tratta più solo di sensazioni…..
Chiaro che a questo punto, chi ha ancora il 4.9 e sente i pareri di chi ha aggiornato, sia nel dubbio se fare o meno il grande passo
Settaggi “Zeus”, come simpaticamente li ha battezzati qualcuno (o Bug20 o Italian Settings o The Italian Bug su pagine estere)
Eco liberamente settabile da 5 a 35
Trail liberamente settabile da 10 a 40
Turbo liberamente settabile da 15 a 45
corrente motore 20 (se alzato, max fino a 30 causa la perdita delle modalità trail e/o turbo)
accelerazione liberamente settabile
Stranamente i valori descritti sopra corrispondono “esattamente” ai valori doppi nel settaggio di default. Quindi un eco 15 in Zeus corrisponde a eco 30 in default, trail 30 corrisponde a trail 60 e così via…
Ma c’è una differenza sostanziale. Nei settaggi di default le potenze sono quelle erogate. Trail 50 cm 100 sono il 50% della potenza del motore, 265 watt sul dichiarato, 350 visualizzati da MC…
Basta girare i pedali e quella potenza viene erogata. Invece nei settaggi Zeus la potenza erogata va “da zero a”, non per come giriamo i pedali, ma in base alla potenza che imprimiamo sui pedali.
Il settaggio più naturale è risultato il 15/30/45. Da quanto visualizzato su MC il 15% corrisponde più o meno alla nostra spinta. Se noi spingiamo per 50 watt la bici dà 50 watt, se spingiamo per 100 la bici dà 100. La sensazione di naturalezza che ne deriva è incredibile, anche perché questa modalità spinge fino ai 210 watt visualizzati, quanto basta per giri in relativo relax. E’ come viaggiare avendo due gambe in più che spingono la bici. Non due gambe qualunque, sono le gemelle delle nostre… Ma se serve potenza perché la salita si fa ripida, trail 30 e turbo 45 donano un’altra coppia o altre due coppie di gambe, sempre “progressivamente”. Potremmo impostare in turbo 45 e cm 20 e ci troveremmo il 90% della potenza totale del motore, ma solo se dovesse servire. Se invece pedaliamo in relax con un gruppo di amici, vedremmo sul display che la potenza del motore oscilla sempre tra i 100 e i 200/240 watt. Se dovesse servire vedremmo anche i 5/600 e oltre, a differenza del turbo 100 (o 90, giusto per fare pari e patta…) cm 100, con cui vedremmo “sempre” quei 5/600 watt….
In questi casi sono due le differenze importanti tra i settaggi di default e gli Zeus. La prima è nella piacevolezza della pedalata. Con gli Zeus non si ha mai e poi mai la sensazione di essere su una ebike, piuttosto ci fa sentire dei ciclisti da gara anche se non lo siamo. La fatica è ovviamente maggiore a parità di impostazioni, ma, seconda differenza, i consumi ne risentono in meglio, mostruosamente in meglio. Dai test fatti in piano, purtroppo non ho salite a portata di mano ogni giorno, si parla di un incremento delle percorrenza dal 50 al 100%. E’ chiaro che con dislivelli più o meno accentuati questi valori sono destinati a crollare drasticamente, ma non è detto che dobbiamo scalare l’Everest tutte le domeniche.
In quel caso però i settaggi di default sono forse più indicati, dando un assistenza più costante e i consumi non sono più così differenti…
Concludendo qui, ma ci sarebbe parecchio da approfondire, mi piacerebbe sentire che dice la casa madre. Un utente di un forum dice di aver scritto a Specy che sembra abbia risposto “è un bug, lo sistemeremo nelle prossime release”
Personalmente mi chiedo se non possa essere interessante implementare “in chiaro” questa modalità. Come alternativa alla modalità principale, non “sostitutiva”….. Non è un settaggio miracoloso, non inventa energia dal nulla, semplicemente risparmia dove possibile e, in cambio di un po’ di fatica in più, regala una sensazione impagabile a chi ama l’idea di non sentirsi a cavallo di un motore con batteria…
Aggiungerei che nell’utilizzo tranquillo “costringe” il ciclista ad utilizzare tutti e 11 i rapporti del cambio, anche utilizzando il turbo45 (fino al 90% di tutta la potenza). Ho sentito più di una volta persone che usano 2/3 rapporti e basta, lamentandosi poi di consumi abominevoli. In effetti, a meno di non usare un eco15 corrente 50/100, ci si trova spesso a frullare con i pedali, proprio a causa della “troppa” potenza, che magari in quel preciso momento non sarebbe necessaria…
Quindi perché, cara Specialized, non pensare a sviluppare una simile modalità, che in ogni caso non entra in conflitto con la filosofia dei nuovi aggiornamenti? Tecnicamente è fattibile, se c’è si può fare, anche se forse adesso è solo un bug, e credo che più d’un levista della prima ora ne sarebbe felice, ma pure io che sono uno di quelli dell’ultima….
Infatti ho già chiesto al concessionario di conservare il fw 4.22, metti caso che mi cambiano tutto… 🙂
Dal blog “Brianza tour”
” … Lucky e’ un martello insiste, devo troppo provare una e-bike. Me lo ripete a nastro “…. No No Nonno non puoi non provarne una!!!” Io sono restio perche, essendo quello della bici elettrica gia un pallino, non voglio esaltarmi e farmi scattare la scimmia. Alla fine cedo e testiamo insieme la Levo Specialized.
Lo sapevo che non lo dovevo fare! Spettacolo!
Ho subito capito che facevo un errore, quello di paragonare il mondo della bici elettrica e quello della muscolare. Sono due mondi diversi, due sport cugini tra loro (tipo il beach volley e il volley). Basi comuni, ma ambienti, reazioni, comportamenti, caratteristiche completamente diversi….si direi praticamente un altro sport. La cosa che mi ha colpito di piu e che con l’elettrica la salita, che per me con la muscolare e’ pallosa e monotona, ora pur spingendo sui pedali (quindi faticando) e’ divertente. Ti a fai linee diverse, usi trick per superare gli ostacoli, giochi salendo ecc. Fantastico! Non cadete nel tranello comune di dire, l’elettrica e’ per gli sfaticati che non vogliono pedalare. Un errore, secondo me l’elettrica non e’ da usare come una muscolare, e’ da usare in modo diverso. Per divertirti devi fare percorsi ad hoc in cui sforzi sempre (in modo diverso) e godi tecnicamente portando la bici sia in salita che in discesa (ti devi studiare percorsi con le caratteristiche giuste ovviamente). L’elettrica non e da usare assieme a gente che ha la muscolare per sfruttarla bene fai cose diverse. In discesa l’ho trovata piu performante di quanto prevedevo, altrettanto divertente, molto stabile. Abbastanza maneggevole ma il maggior peso si sente un po…
Ho capito a differenza di quanto pensavo che l’E-Bike non sostituisce la muscolare ma e’ in piu. Mannaggia a te Lucky … un altra bici in box ….. mhaaa vedremo per il momento rimane la scimmiaaaa ”
Insomma in due parole : non provatela !!!
Primo test di circa 40 Km / 1400 mt. + con la nuova Mondraker Crusher RR+ .
Venerdì 28 Aprile 2017 ore 20:00 scade l’ embargo e finalmente la Mondraker Crusher è di pubblico dominio ! Grazie a Davide di DSB e Miguel di Mondraker Sabato mattina alle ore 09:00 la belva è a mia disposizione !!!
La bicicletta non è mia e quindi dopo aver controllato la forcella e la pressione delle gomme controllo il SAG dell’ ammortizzatore posteriore che mi segna un 25% : pochino per i miei gusti ma dato che il tempo è tiranno e non so se è stata tarata per il Proprietario mi accontento e parto . EccoVi le mie impressioni dopo la prova .
Estetica : Sicuramente molto, ma molto personale e aggressiva . Il tubo obliquo con la batteria da 504 Wh di Shimano è molto grosso e caratterizza tutta la bicicletta. Almeno avremo spazio per future personalizzazione adesive anche se non a tutti piace … io la trovo sgraziata con quel tubone ma particolarmente aggressiva e spigolosa. Una vera macchina racing : mi piace !
Posizione di guida : Non ho controllato e regolato gli appoggi ma nonostante tutto mi sono trovato subito a mio agio. Conosco ed apprezzo la Forward geometry ® da molti anni e quindi mi sono sentito subito a casa .
Salita scorrevole : Come già detto in altre occasioni lo Shimano Steep E 8000 è un motore molto fluido e naturale nella pedalata: sembra quasi non ci sia ma in fianco agli amici con le Specialized Levo ho avuto l’ ennesima conferma che spinge tantissimo pur sembrando di non esserci . Super !
Salita tecnica : Il motore non mette mai in difficoltà e la sospensione posteriore Zero ® (anche se dotata di un Rock Shox Deluxe R – che non sarà comunque l’ ammortizzatore definitivo sulla bici che monterà un nuovo Fox – proprio non mi ha convinto e che magari con un setting sarebbe migliorato) mette in mostra tutte le sue buone caratteristiche tenendo sempre la ruota ben attaccata al terreno . Anzi un ammortizzatore così mal regolato e rigido avrebbe dovuto causarmi molti problemi che invece sono stati annullati dalla magnifica sospensione “dual link full floater” che risponde al nome di Zero Suspension System ® !!!
Motore : Un’ efficienza da riferimento !!! I consumi però mi sono apparsi – in questa prova – allineati a Bosch ma leggermente superiori allo Specialized / Brose con i nuovi firmware … Per finire l’ ennesima conferma sul display di Shimano : lo vorrei su ogni E-Mtb che posseggo, anche se con altri motori, tanto è piccolo, bello e funzionale !!! Ultima nota sul cambio Shimano XT Di2 che viene integrato con il motore : la cambiata non è così morbida come con uno Sram EX-1 che sfrutta il disegno della catena e degli ingranaggi; qui si tratta di catena ed ingranaggi normali e quindi abbastanza rumorosi nella cambiata ma il lavoro svolto dall’ elettronica fa si che si possa cambiare sempre senza curarsi troppo del fatto che si è su una E-Bike poichè il motore viene gestito dal sistema. Insomma cambiate precisissime (anche se rumorose) senza necessità di pensarci troppo : finalmente si può cambiare come con un EX-1 senza pensieri !
Single-track : Veramente un bisturi ! La rigidità dell’ assieme uniti alla sospensione Zero ® danno una confidenza nei repentini cambi di direzione sconosciuta ad altre e-bike ! Poi la Forward geometry ® fa il resto !
Discesa scorrevole e fluida (veloce) : Telaio molto rigido, Forward geometry ® e sospensione Zero ® la rendono una macchina precisa come nessun altra ! Una vera arma letale nelle mani giuste ! Per contro affatica più di altre E-Mtb meno votate alla parte gravity e perdona molto meno gli eventuali errori di conduzione .
Discesa tecnica e stretta : Basta farla scorrere e Lei passa in ogni dove anche se necessità di essere guidata con molta forza . Molto precisa ma sicuramente non facilissima nello stretto .
Frenata : I freni Shimano Saint sono un riferimento nel settore e anche questa volta non mi hanno deluso .
Rigidità : Una putrella ! Come detto penso che nelle mani giuste sia veramente l’ arma definitiva per correre in gare E-Enduro .
Dotazione : La prima vera E-Enduro full carbon, forcella provvisoria Fox Float FIT4 (visto che le nuove forcelle 36 Evol non sono ancora state commercializzate), un nuovissimo ammortizzatore Fox Evol X2 (che arrivera come detto solo a fine Giugno), gruppo Shimano XT Di2 sincronizzato con il motore, ruote Mavic E-XA plus, gomme Maxxis 27,5 plus x 2.80, reggisella telescopico Fox Transfer : difficile fare meglio !
Estetica e finiture : Ben fatta . Avrei scelto grafiche più caratterizzanti e più aggressive soprattutto per mettere in risalto l’ enorme obliquo mentre Mondraker ha scelto di tentare di mascherare con grafiche poco visibili il tubone … Ognuno esteticamente ragiona come crede … ma sarà comunque oggetto di customizzazione appena arriverà nelle nostre mani !
Valutazione rapporto qualità/prezzo : sicuramente il prezzo richiesto non è basso ma è il prezzo da pagare per avere un E-Mtb esclusiva e “Race Ready” come questa .
Note finali : Come già detto il motore è veramente un riferimento in fatto di fluidità di erogazione e risulta sempre poco invadente assecondando la pedalata del Biker come pochi altri ! Il telaio rigidissimo è veramente un riferimento per chi desidera far correre la E-Mtb e raggiunge livelli di precisione sconosciuti a molti altri prodotti . Solo poche note negative : il carbonio fa da cassa di risonanza al motore (veramente fastidioso nei boschi) e la bicicletta risulta un poco rumorosa su ogni asperità o peggio sasso che rimbalza sulla struttura . In Mondraker ci hanno però assicurato che le versioni definitive avranno della schiuma o dei ripari fonoassorbenti all’ interno della struttura per eliminare in toto questo problema ! La seconda problematica è più un discorso di adattarsi alle leve del cambio posteriore Di2 che sono praticamente al contrario dei comandi tradizionali ed in una prima fase della prova mi hanno causato varie cambiate al contrario: volevo salire di rapporto e invece scendevo e viceversa . Dopo un breve periodo di assuefazione al comando il problema è però praticamente sparito .
Dopo circa 6 anni dall’ avvento delle E-Mtb mi sembra di poter affermare con una certa credibilità che le nostre E-Mtb (intese in senso generale e non di una Marca o modello specifico) hanno ormai raggiunto una buona affidabilità e un’ ottimo livello di guidabilità e di conseguente divertimento .
Detto ciò – a mio modesto parere – oggi le E-Mtb hanno bisogno di un intervento urgente per permettere a tutti noi una miglior fruibilità dell’ oggetto indipendentemente da altre migliorie che sono certo si susseguiranno comunque nei prossimi mesi a ritmo incessante. Infatti sono certo che già nei prossimi giorni vedremo sempre più E-Mtb con batteria integrata e quindi meno visibile (come già fatto da alcune Aziende), motori più piccoli, display e sistemi di gestione sempre più sofisticati, maggior autonomia a parita di Wattaggio, riduzione dei pesi, componenti dedicati e così via.
Ma quale è oggi il problema di cui parlo e che ritengo influisca così negativamente sulla fruibilità del prodotto ?
Bene, considerando che le E-Mtb moderne nella stragrande maggioranza dei casi sono classificate con un grado di impermeabilità pari a IP54 e consultando quindi la tabella sottostante
ritengo sia estremamente urgente rendere le E-Mtb “stagne” o perlomeno molto più resistenti all’ acqua nelle loro parti elettriche ed elettroniche. Dico questo perchè ritengo che almeno il 95% delle problematiche che attualmente vengono riscontrate su questi componenti siano causati da acqua o umidità che penetra nei componenti stessi !
In caso contrario se l’ Industria non porrà presto rimedio a quanto sopra Vi consiglio vivamente di tornare ad usare il vecchio buon secchio e la spugna per pulire le Vostre amate E-Mtb ! 🙂
Come spesso mi accade scrivo le impressioni di getto senza ragionarle troppo proprio perché ritengo che siano poi le uniche logiche da riportare; per un giudizio finale bisognerebbe avere la bicicletta a disposizione per molto tempo e sicuramente si potrebbe dare un giudizio più centrato e oggettivo. In ogni caso mi permetto di dire che le caratteristiche generali di un prodotto si percepiscono anche da questa prima prova .
Estetica : in questa sua prima edizione la Thok Mig si presenta in un accattivante grigio opaco con il copri batteria in colore rosso che caratterizza il progetto (Drudi design). Per informazione e per chi volesse avere una caratterizzazione meno spinta il copri batteria sarà fornito anche in colore nero .
Posizione di guida : Abituato ad altre e-mtb (Specialized. Mondraker e Haibike) mi sono subito sentito a mio agio con l’ eccezione per il manubrio che secondo i miei gusti è troppo piegato indietro alle due estremità.
Salita scorrevole : il primo approccio con il nuovo motore Shimano da l’ impressione di un motore fiacco e che spinga poco. Il primo tratto in asfalto fatto in modalità Eco ho avuto la sensazione che fossi quasi su una muscolare. Poi una volta vista la velocità con cui salivo ho intuito che la fluidità del motore non significa non averlo ma semplicemente avere un motore molto fluido e naturale nella pedalata .
Salita tecnica : Nessun problema: l’ ottima geometria del telaio e la sospensione dotata di Horst link permettono di salire agevolmente in ogni dove. Il motore anche in Boost sembra sempre avere poca potenza ma poi una volta in cima ci si meraviglia di quale rapporto si sia usato senza percepire eccessiva fatica o eccessiva spinta ! I tempi dei vari segmenti di Strava su salite ormai arcinote hanno poi a fine giornata confermato le prime impressioni : con lo Shimano si sale più velocemente in pratica in ogni segmento in salita sia esso scorrevole o più tecnico !!!
Motore : 10 e lode ! Forse chi intende usare la e-mtb come fosse una moto rimarrà inizialmente deluso perché è talmente fluido e progressivo da sembrare fiacco ma se confronterà poi i tempi di percorrenza scoprirà di avere in mano un oggetto con un’ efficienza che ha pochi eguali ! Consumi allineati a Bosch e Brose, insisto nel dire che Yamaha PW consuma parecchio meno . Apro anche una parentesi sul display di Shimano : bello, piccolo, ben protetto e di facile lettura grazie ai colori che danno subito l’ idea del tipo di assistenza in uso ! In due parole : il migliore !!!
Single-track : magnifica ! Solo la Specialized Levo può essere altrettanto efficiente nello stretto e nel guidato. Sia in salita che in discesa mai una pecca … a parte le radici coperte dalle foglie che ad un somaro come me fanno brutti scherzi 🙂
Discesa scorrevole e fluida (veloce) : ben piantata a terra anche se non raggiunge i livelli di biciclette più votate alla parte gravity come la Haibike DH o la Mondraker Crafty con geometria “forward geometry” . Direi che è paragonabile alla già nota Specialized Levo … e scusate se è poco !
Discesa tecnica e stretta : il telaio e la sospensione posteriore si comportano molto bene mentre la forcella Rock Shox Yari di primo equipaggiamento mostra alcuni limiti nell’ idraulica se paragonata a Fox 36 / Ohlins Rxf 36 o anche alla Rock Shox Pike .
Frenata : i freni Shimano SLX sono onesti ma non certo eccezionali . Il prezzo della bicicletta inferiore ai 4000 Euro comunque giustifica completamente la scelta di questi freni di primo equipaggiamento .
Rigidità : come più volte detto il carro con molti snodi non è mai un riferimento per rigidità totale ma il buon Miglio ha fatto un lavoro eccezionale e ha ottenuto un insieme molto prestante e valido !
Dotazione : come detto sopra motore al di sopra di ogni sospetto e dotazioni allineate alla fascia di prezzo del prodotto. Certo per gente con palato fino forse la sostituzione di freni e forcella oppure la scelta della versione Mig R andrebbe valutata con grande attenzione .
Finiture : la bicicletta risulta molto piacevole ai più . I colori sembrano ben azzeccati (il buon Drudi ha messo del suo) e siano certi che la versione definitiva (noi abbiamo usato uno dei primi prototipi) sarà ancor meglio !
Valutazione rapporto qualità/prezzo : sicuramente il prezzo richiesto è ben allineato alla concorrenza ed al mercato con una dotazione più che sufficiente .
Note finali : ero molto scettico verso il motore Shimano in particolare mentre non avevo molti dubbi sulle geometrie e sul disegno della sospensione posteriore. Bene dopo circa 33 Km su un percorso che conosco come le mie tasche e che è stato “campo prova” per me di quasi tutte le Mtb e E-Mtb che ho avuto la fortuna di poter testare devo dire che poche altre biciclette mi hanno entusiasmato e divertito come la Thok Mig (anche il buon Miglio è rimasto quasi stupito dal mio entusiasmo a fine prova) ! Questo è dovuto al telaio ed alle geometrie azzeccatissime ma soprattutto al motore che in fatto di fluidità e erogazione ha veramente pochi eguali !!! Se poi si dovesse personalizzare il prodotto con una forcella più controllabile nell’ idraulica (ma sicuramente più costosa), dei freni più performanti e delle ruote in carbonio con maggior rigidità penso veramente che avrebbe poca concorrenza in un uso trail / allmountain a 360 gradi 🙂
Sono stati rilasciati ufficialmente i nuovi firmware per la batteria (2.22.3/4.22.3/6.22.3/8.22.3/10.22.3) e per il motore (4.0.1) per le E-Bikes Specialized Turbo Levo.
Le nuove release di firmware promettono quanto segue :
Attualmente dopo le primissime prove effettuate con i nuovi firmware installati (x.18 per batteria e 4.0.1 per motore) possiamo dire che il miglioramento ottenuto è veramente impressionante !!! Infatti la Levo ha prestazioni nettamente migliorate con un motore più fluido e che da una sensazione di avere maggiore coppia a disposizione. Salite ripidissime e rotte che prima affrontavamo con rapporto ad esempio da 48 D oggi possono essere affrontate con rapporto da 32 D a parità di settaggi del motore . Insomma basta pedalare tondo al 30% in trail e si sale quasi ovunque ! Confermata anche – a parità di tempo impiegato sullo stesso percorso – una leggera diminuzione dei consumi che viene però spesso vanificata dal fatto che ora si può veramente salire più in fretta con lo stesso sforzo muscolare di prima 🙂
Il firmware batteria x.22.3 promette invece una diminuzione sensibile dei consumi limitando l’ output motore in assistenza Eco e Trail a valori imposti da Specialized stessa. In pratica bisognerà ri-parametrare i valori di assistenza in base alle proprie esigenze considerando che il massimo dell’ output motore lo si potrà ottenere solo in assistenza Turbo (vedi grafico) .
Insomma un aggiornamento tanto atteso da molti che ancora una volta fa capire al mondo che gli ingegneri Specialized hanno fatto un lavoro realmente encomiabile ! Resta ovviamente intatta la possibilità di personalizzare il motore e la sua resa per ogni gusto e livello permettendo così di avere una E-Mtb realmente cucita addosso ad ognuno di noi secondo le proprie esigenze .
L’ installazione dei firmware deve essere fatta dai Dealers autorizzati Specialized con appositi strumenti di interfacciamento motore e batteria .
Il primo campionato di E-Enduro è ormai ai nastri di partenza !
Noi della Pro-M, sempre sensibili alle novità e a tutto ciò che ruota attorno al mondo della MTB, abbiamo deciso di partecipare con un Team di buon livello come molti di Voi già sapranno al campionato in questione .
Il seguente filmato presenta appunto il Pro-M E-Team, buona visione :
Si ringraziano Specilaized Italia – Vittoria – LMPD – AMG (Sram) – Endura – Fox Italia per la collaborazione .
Un sentito grazie a Giuseppe Repetto (e-bikemagazine) per la realizzazione del filmato !
Come potrei definire questa E-bike ? Un progetto unico, un’ icona nel mondo E-bike oppure più facilmente la “E-mtb” ?
Ma veniamo con ordine: nell’ Aprile 2015 Specialized annunciava al mondo la nascita della sua prima E-mtb e lo faceva in grande stile invitando tutta la stampa mondiale a Leogang per la presentazione ufficiale e una prima breve prova sul campo. Sin da quella data l’ attesa per la consegna del prodotto, avvenuta circa un anno dopo, è subito apparsa altissima tanto che molti hanno prenotato la propria Levo con quasi un anno d’ anticipo sulla reale disponibilità! Pensate che per un anno intero la richiesta è stata talmente elevata da fare della Levo un oggetto del desiderio e che solo oggi (Marzo 2017) le consegne si sono quasi regolarizzate : incredibile!
Il risultato era agli occhi di tutti: la prima E-mtb con batteria estraibile integrata nel tubo obliquo del telaio e con il motore (di produzione Browse ma su specifiche Specialized) ben integrato nel parte bassa del telaio. Questa la chiave principale del suo futuro successo! Pochi mesi prima era stata anche presentata la nuova Stumpjumper ed ecco che la Levo si ispirava come geometrie alle azzeccatissime geometrie della sorellina senza motore ed il successo era praticamente già annunciato.
Ma perché, oltre a quanto elencato sopra, questa E-mtb era profondamente diversa da tutte le altre presenti sul mercato ? La risposta è semplice: perché Specialized non si era limitata, come fatto da quasi tutti gli altri assemblatori, a prendere un pacchetto motore, batteria e software di gestione da altri ed assemblare il tutto, ma bensì aveva sviluppato un progetto proprietario che faceva del software di gestione il suo fiore all’ occhiello! Molti di Voi ben sanno che è proprio il software il cuore pulsante di ogni E-mtb e Specialized lo ha portato su un altro livello ancora oggi ineguagliato dagli altri Produttori di E-bikes. Infatti il software Specialized permette, tramite l’ applicazione “Mission control” (che funziona solo su smartphone con sistemi operativi Ios o Android), di gestire parametri di corrente motore, risposta in accelerazione e assistenza alla pedalata tanto da poter personalizzare la propria Levo come fosse un abito su misura! Poi, seguendo una filosofia diversa da altri, Specialized Vi consiglia di accendere il sistema motore, settarlo secondo le Vostre esigenze e partire con l’ unico scopo di divertirsi e concentrarsi a guidare la Vostra E-mtb come fosse una bicicletta normalissima: nessun display sul manubrio da controllare, nessun telecomando ma puro e semplice divertimento!!!
Questa filosofia ed il fatto che molti non hanno dimestichezza con l’ uso dell’ applicazione dedicata è diventata anche un piccolo “tallone d’ Achille” per l’ utenza meno smaliziata ma Specialized tramite un aggiornamento del firmware motore che dovrebbe essere rilasciato proprio in questi giorni porrà rimedio anche a ciò dimostrando un’ attenzione al mercato che ad oggi ha pochi eguali sul mercato E-bike.
Grande Specialized e grandissima Levo !!!
Avendo da poco deciso di aprire e scrivere sul nostro blog ed essendo stato più volte invitato a scrivere le mie impressioni sul prodotto da amici e clienti inizio con questa prima presa di contatto della nuova Haibike Xduro Nduro DH 2017 .
Estetica : nella versione 2017 il Rosso opaco (sembra flou) è predominante e rende il tutto molto aggressivo. Il lavoro fatto sul telaio già dalla scorsa stagione per integrare il più possibile la batteria nell’ insieme è di buon effetto .
Posizione di guida : Saliti in sella e estratto il reggisella telescopico da 100 mm si pedala quasi come una normale e-mtb ma si percepisce subito lo sterzo molto aperto (63,5°) che sicuramente non è di facilissima gestione ne in salita a bassa velocità dove lo sterzo tende a chiudere ne in discesa dove la bicicletta va sempre molto caricata sull’ avantreno pena il fatto che la bicicletta tenda a raddrizzare le curve .
Salita scorrevole : Ovviamente utilizzando il motore tutto diventa facile anche se nel livello di assitenza Eco – il più basso – richiede comunque un certo sforzo sui pedali . Le due gomme di serie Maxxis High Roller II in mescola 3C la incollano letteralmente all’ asfalto ! Abbiamo sostituito le gomme con delle Schwalbe Magic Mary (ant.) e Nobby Nick (post.) sicuramente molto più scorrevoli anche su asfalto .
Salita tecnica : Come sopra anche se nei tratti con gradini l’ avantreno richiede un carico superiore ad altre e-mtb meno esasperate. In ogni caso il carro lungo e la sospensione dotata di Horst link coaudiuvata dall’ ottimo ammortizzare Fox X2 tengono la ruota posteriore sempre attaccata al terreno
Scatto : N.V. C’ è il motore …
Single-track : nonostante lo sterzo molto aperto e l’ interasse chilometrico la bicicletta si difende bene a patto di caricare molto l’ avantreno come già detto ! Non è certo la bicicletta adatta a single-track con tornanti continui ed allo stretto super tecnico .
Discesa scorrevole e fluida (veloce) : il suo terreno preferito ! Una macchina da guerra che permette anche a neofiti velocità e sicurezza inusuali; del resto è una DH a tutti gli effetti con geometrie moderne e un baricentro molto favorevole conferitole dal motore e dalla batteria centrali .
Discesa tecnica e stretta : ovviamente il peggior terreno per una DH . La guida si fa impacciata e macchinosa e spesso sembra proprio di non poterla girare se non con grande potenza fisica e tecnica .
Frenata : i freni Saint fanno il loro lavoro così come il giunto Horst che riduce molto il bloccaggio della sospensione posteriore in frenata .
Rigidità : la bicicletta pesa circa 23 / 24 Kg. e risulta molto ben dimensionata e con rigidità sufficiente . Certo il carro con 4 punti d’ infulcro non è il massimo della rigidità a livello costruttivo avendo lo stesso molti snodi in più di un classico dual link o monocross .
Dotazione : reparto sospensioni di altissimo livello con Fox 40 e Float X2 Factory, gruppo completo Shimano Saint DH, ruote Mavic DeeMax DH e tutto il meglio del mercato su questo prodotto. Uniche eccezioni sono le manopole e la sella che oltre ad essere veramente di basso livello e di gusto estetico discutibile non sono assolutamente adatte all’ utilizzo per cui dovrebbe essere preposte. Motore Bosch CX con batteria da 500Wh e Purion (da noi sostituito con un affidabile e più ergonomico Intuvia)
Finiture : niente di eccezionale ma come detto la bicicletta risulta ben proporzionata e piacevole all’ occhio. Alcuni passaggi cavo potrebbero essere migliorati ma sarebbe necessaria una completa rivisitazione del telaio e del progetto …
Valutazione rapporto qualità/prezzo : sicuramente il prezzo richiesto non è basso in termine assoluto ma la dotazione del mezzo lo giustifica in parte .
Note finali : che dire ? Io mi sono innamorato delle prestazioni al di fuori della media di questa Nduro DH ma devo anche dire che sicuramente si tratta di un prodotto destinato a una conduzione molto veloce e per Bikers con buona esperienza . Nelle prime due uscite ho fatto due bei dritti appena ho arretrato leggermente il peso del corpo ! La guida veloce poi diventa estremamente fisica tanto che sono arrivato a casa con svariati indolenzimenti alle spalle e alle ginocchia … ma si sa io sono anche “anziano e malandato” . Le geometrie esasperate di una moderna macchina da discesa come sono queste la rendono abbastanza impegnativa da condurre per un principiante o per chi non ha una buona esperienza in campo gravity. Insomma un mezzo abbastanza impegnativo e non per tutti ! Inoltre non dimenticate che è una e-mtb e come ben sapete molti non apprezzano questo tipo di giocattolo 🙂
Pro-M Thok Point Milano : Roberto Diani, Stefano Migliorini e il nostro Gianni Biffi in un’ amichevole chiacchierata mentre presentano la nuova Thok Mig – Video :
L’ articolo è stato pubblicato il 22 Settembre 2016 sul magazine e-bikecult.it
Come mi capita di dire in ogni sede da diverso tempo, le Mtb e le e-Mtb (o chiamatele semplicemente e-bike se preferite) sono due “giocattoli” diversi anche se nascono da fabbriche che producevano prima solo MTB e oggi si stanno gettando a capofitto nel business più in crescita del settore biciclette e affini .
Ormai non esiste quasi più nessuna azienda produttrice di Mtb che non abbia a listino almeno uno o più modelli di e-bike.
Lo sappiamo tutti: basta che una cosa abbia successo nel mondo moderno ed ecco che tutte le aziende, anche se magari non ancora pronte o ben sintonizzate sul cosa sia e a cosa serva esattamente il prodotto, si buttano a cercare di fare affari nel “nuovo mondo”.
Questo è quanto sta succedendo attualmente nel mondo delle e-bike con risultati che a volte lasciano veramente sbigottiti.
Ma tant’è: “business is business” direbbero gli Americani.
Veniamo a noi, comunque, e alla domanda di questo articolo: quali sono le reali differenze tra Mtb ed e-bike?
In poche righe vorrei elencare quelle che secondo il mio parere sono le reali differenze anche se molte di queste potranno apparire ovvie e scontate ai più “smaliziati” nell’uso delle e-bike. (altro…)
L’ articolo è stato pubblicato il 16 Settembre 2016 sul magazine e-bikecult.it
Nel mondo della Mtb ci sono personaggi le cui gesta, imprese, errori e quant’altro sono noti a tutti, ma ci sono anche dei personaggi meno noti, poco personaggi (nel senso che non amano la notorietà), ma che spiccano per una passione e una competenza fuori dal comune. Uno di questi si chiama Gianni Biffi e ha già realizzato degli articoli per MtbCult.
Lui sarà uno dei nuovi collaboratori di eBikeCult per via della sua esperienza e della sua voglia sconfinata di pedalare. Ho chiesto al signor Biffi di presentarsi con qualche riga:
Da mesi l’amico Simone Lanciotti mi aveva gentilmente chiesto di collaborare alla creazione di contenuti per questo nuovo web-magazine. Inizialmente ero abbastanza restio ad accettare la sua proposta, ma poi la passione per questi “nuovi giocattoli”, le e-bike, unita alla passione per la tecnologia, mi ha indotto a provarci ed ecco il mio primo articolo: chi sono e perché lo faccio.
Gianni Biffi, “vecchio biker” (ormai sono più di 35 anni che uso MTB e affini con un trascorso da endurista in moto), fondatore di Pro-M del neonato Pro-Mstore – negozio di biciclette a Milano e distributore di alcuni marchi americani – con una passione viscerale per il mondo delle due ruote. Il primo motivo che mi spinge è ovviamente la passione e la curiosità/voglia di imparare e quindi diffondere tutto ciò che è inerente la tecnica e l’uso delle 2 ruote fuoristrada. Scrivo queste poche righe per informarvi che sono considerato un “tipo non facile” nel senso che, non essendo capace di mentire, dico sempre le cose come le penso senza molti fronzoli/filtri e questo nel mondo attuale non è sempre accettato: chiedo scusa… tenterò di migliorare ove possibile. 🙂
Grazie Gianni.
Ma adesso viene il bello.
Ovvero spiegarvi come una persona più che convinta di cosa fosse la Mtb si sia trovata a veder vacillare le proprie convinzioni davanti a una “bici elettrica”, provata solo perché “forzato” a farlo. Superare lo scetticismo è la prova più difficile.
Lo è stato anche per me.
E sia per me che per Gianni essere convinti della validità di quello che scriviamo e facciamo per lavoro è cruciale. Le e-bike hanno cambiato la nostra visione di cosa fosse la Mtb.
Ecco come è andata per lui…
SL
L’ articolo è stato pubblicato il 5 Dicembre 2015 da Simone Lanciotti sul magazine e-bikecult.it
E’ vero, le e-bike non sono delle bici come le altre.
La presenza di motore e batteria influisce su aspetti e abitudini consolidate da anni e per questa ragione, a mio avviso, è opportuno spiegare come utilizzare al meglio questa tipologia di bici, anche per riuscire davvero a capirla.
Per tale ragione ho chiesto a un conoscitore attento e di lunga esperienza come Gianni Biffi, uno dei titolari del negozio Pro-M di Milano, di spiegarci come usare al meglio una Mtb a pedalata assistita rispondendo alle domande che state per leggere.
Biffi ha iniziato a pedalare su queste bici molti anni fa, ben prima che fossero così popolari e raffinate, e da allora ha continuato a tenersi aggiornato e a fare esperienza.
Prima di continuare con la lettura, vi chiedo un piccolo sforzo: mettete da parte i pregiudizi sulle e-bike e se avete modo provatene una, per capire davvero di cosa stiamo parlando.
Poi, caricata la batteria, seguite questi consigli. (altro…)