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durata 3 ore e 30 minuti
- 30 Km
Dislivello
1000 mt circa
Medio
impegno fisico
Medio
XC, freeride
Periodo ideale:
Aprile-Ottobre
Partenza
Nago presso la discarica comunale c’è un ampio parcheggio gratuito
Accesso
Autostrada A22 del Brennero uscita Rovereto sud e proseguire su SS240 fino a Nago.
Informazioni
Descrizione: Questo sentiero ha due varianti di discesa: la prima, parte abbandonando la strada asfaltata a circa 900 metri di altitudine, la seconda a circa 1300.
Non fatevi ingannare perché, comunque, nella prima opzione vi dovrete guadagnare quota, su fondo sterrato, fino ad arrivare a circa 1200 metri di altitudine.
Per fugare ogni dubbio la parte entusiasmante è comune, per cui non è importante la scelta; si arriva sempre li.
Non prendo neanche in considerazione la funivia, noi siamo gente che la salita se la guadagna con il sudore della fronte, per cui si parte da Nago imboccando la strada asfaltata che riporta lÂ’indicazione Monte Baldo.
Il nome di questa strada, tutta interamente asfaltata, è prati di Nago.
Salendo si supera la malga Zures,
Arrivati a delle grosse antenne adibite a sostegno dei ripetitori telefonici, si noterà che 50 metri prima di queste c’è un sentiero chiuso da una grossa stanga con divieto.
Qui parte la prima variante che adesso approfondiremo.
Appena superata la sbarra inizia la salita, segnavia Dosso Spirano-Navene.
Al primo bivio l’itinerario prosegue a Sx in salita e arrivati a circa 1200 metri (Waypoint n°6 ), inizia la discesa lungo il sentiero n° 6 segnavia Redicola-Passo Spirano.
La discesa è una delle più belle d’Europa (fonte Bike), molto tecnica, ricca di scorci meravigliosi e di reperti storici.
Per interderci il sentiero n°6 è la storica mulattiera del fronte bellico del 1915-18 e il rifugio dosso Spirano (ora abbandonato) era l’ospedale di guerra.
Numerose le trincee scavate nella roccia ma ancora più incredibile la guerra che subiranno i vostri ammortizzatori per domare questo mosto di roccia e ghiaia.
Seguire sempre la segnaletica Navene e arrivati sulla statale, ritornare sulla gardesana verso Torbole e poi salire di nuovo a Nago.
Nota bene: non esistono lungo il percorso punti di ristoro e fontane, quindi Camelbak e zaino vanno organizzati di conseguenza.
17/06/2007
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