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durata Da 7 a 8 ore
- 53 Km
Dislivello
2440 mt.
Medio
impegno fisico
Molto impegnativo
XC, single traks e asfalto .
Periodo ideale:
Nei periodi asciutti.
Partenza
Stazione Firenze Rifedi (in alternativa Stazione Firenze Centrale)
Accesso
Arrivare in treno alla stazione di Fi Rifedi o Fi Centrale. La prima da modo di evitare il traffico di Fi, ha una vista più panoramica fino a Fiesole, ma ha anche qualche sali e scendi /fino a Fiesole) che a fine giornata si fanno sentire
Informazioni
Descrizione: Il tracciato segue qullo descritto dall’opuscolo “La Via degli Dei” Tamari ed. ma viene percorso in senso contrario. Da segnalare che in questa direzione i tratti in salita sono decisamente più pesanti. Si rimanda all’opuscolo la descrizione di dettaglio, di seguito i punti principali incontrati nel prercorso.Fi-Fiesole discreta salita ma tutta su asfalto, Fiesole M. Fanna ancora salita in asfalto ) l’ultimo tratto in sterrato. M.Fanna – Poggio Il Pratone sempre salita, con tratti tecnici su terra. Da Poggio Pratone a Alberaccio bellissima discesa nel bosco, alcuni tratti tecnici. Ad Alberaccio prendere a SX e dopo pochi mt a DX un sentiero nel campo. Arrivati sull’asfalto, attraversare la strada e perndere un sentiero in salita fino a M Senario (sentiero, strada campestre, sterrato e asfalto) . Arrivati alla Via Crucis di M. Senario c’è una variante più impegnativa (salita) o si può seguire la strada principale sterrata. M. Senario – Badia Buon Sollazzo bella discesa tecnica in alcuni tratti; attenzione verso la fine a tenere la DX (alcuni segni son ingannevoli, seguite la traccia GPS) . Alla Badia prendere a DX (non a sx come alcuni segnali potrebbero indicare) dopo poco asfalto prendere un sentiero sulla SX. Il sentiero vi porta a S. Piero a Sieve. Da qui una lunga salita (si prende poco fuori del paese verso NE a SX) asfalto e sterrato (graduale, ma se fatta sotto il sole è comunque pesante, per cui affrontatela con molta acqua), vi porta verso S. Agata. Da qui lo sterrato diventa sentiero e si inasprisce la salita fino a Il Cerro. Quindi il tratto fino a M. Alto molto pesante con tratti a spinta. Da qui un sentiero con vari saliscendi vi porta al Passo dell’Osteria Bruciata. E qui comincia il tratto fianle (quasi tutto con bici in spalla, per cui se non siete in forma, è sconsigliabile); una salita molto pesante e ripida che vi porta al Poggiolino e quindi a M Gazzaro. Poi il tracciato migliora e con ancora qualche sali scendi arriverete al Passo della Futa (mai tanto agoniato).
03/06/2005
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