Full is not dead !
E’ stata un’estate dubbiosa. Sentivo improvvisamente il bisogno di un nuovo mezzo. Già…facile a parole…ma quando era il momento di scegliere venivo sempre avvolto da grandi dubbi. Finchè un giorno, grazie anche all’aiuto
di Canà e Mao, mi sono gettato ad occhi chiusi in questa nuova avventura, che rispondeva ad un nome storico: ShockWave. Ancora oggi non so perchè l’ho scelta (anzi ora si….), diciamo che è stato un incontro fortunato.
Però quando ho avuto in mano il telaio nudo è stato davvero colpo di fulmine.
Un solo concetto può rendere bene l’idea di tale mezzo: opera d’arte. Perchè di questo si tratta. Di biciclette bellissime ne ho viste a centinaia ma il fascino che emana questo monoscocca è un qualcosa di ben diverso…dalla sinuosità delle forme…alle saldature…a quella scatola del movimento centrale tutta cnc…..cose che si possono vedere su ben poche altre bici.
La mattinata in negozio per montarla è volata…era bello vedere nascere un qualcosa di nuovo per me. Pochi giorni dopo il battesimo sul Carso. Sarebbe stato facile presentarmi subito alla partenza di qualche discesa cattivissima…ma non era quello che volevo. Io avevo voglia di pedalare e sentivo che anche la bici me lo chiedeva. Ed è stata la cosa giusta. Questa bici si pedala che è un piacere…a dispetto della mole massiccia, della fork a doppia piastra che ho montato, dell’escursione post fissa sui 200mm. Ho girato tutti i miei sentieri abituali, i posti che frequento da ormai 13 anni e non ce stato nessun problema a portarla dove volevo. L’escursione posteriore sembrà sia metà di quella reale, tanto la sospensione lavora bene senza dare alcun fastidio. Ondeggia pochissimo e con tutta quella valanga di mm a disposizione c’è ben poco rischio di fondo corsa. Addirittura nei sentieri in piano ma cattivi e tecnici spingevo a tutta birra il 42, passando sopra a tutto. Ma c’era un regalo in più, una nuova sensazione: il monoscocca.
Sì, bello direte voi, ma non intendo il lato estetico. Il monoscocca, quando pedali nel brutto, fa un rumaore fantastico. Amplifica tutte le botte del terreno, i sassi che volano, è un concerto di suoni che mi accompagna nelle mie scorribande.
La domenica successiva però ho portato la nuova arrivata in un posto a lei congeniale: la pista del campionato DH F.V.G.
Volevo vedere quanto cattiva era in discesa…e sono stato ampiamente ripagato: questa bici, per quanto sia pedalabile, è anche una vera DH bike, che non teme veramente nulla. Ne ripido, dove ti da una sensazione di sicurezza incredibile, ne tecnico, dove curva con una precisione assoluta, ne le pietraie, dove puoi passare a cannone senza nemmeno accorgerti della difficoltà, ne i salti, dove ti pare di avere in mano una front tanto è agile e composta.
Onestamente devo dire che le sensazioni ottenute in generale sono ampiamente superiori a quello che mi aspettavo….è sorprendente quanto questa bici sia polivalente, e soprattutto molto divertente in ogni situazione. In più mi ha già perdonato dei grossi errori….che magari con altre bici ero già la a rotolare nella dura terra.
In conclusione posso solo dire che sono feliccissimo dell’acquisto, non potevo fare scelta migliore, e sono orgoglioso di possedere una bici che di certo ha lasciato un segno nella storia della mountain bike.
Luca "Panzer" Brumat