Scritto da Roberto Diani il 28 Settembre 2022 .
LA MIA “VIA DEGLI ABATI”
La voglia di esplorare il territorio, sempre a più ampio raggio d’azione, è la logica conseguenza dell’uso di una e-mtb.
Da quando mi sono trasferito sui Colli Piacentini ho cominciato a pensare in grande per quanto riguarda i miei percorsi che, col passare del tempo, mi hanno permesso di andare ben oltre i confini provinciali.
A partire dal percorso dal Colle di Santa Franca a Bardi (Parma) e ritorno. E’ stato proprio in una delle tante traversate per raggiungere il Castello di Bardi che mi sono imbattuto, per la prima volta, in uno strano segnavia che riportava la scritta “ABBOT WAY”.
Tornato a casa ho trovato informazioni dettagliate su questa gara podistica ultra trail che, ad anni alterni, parte da Bobbio (PC) o da Pontremoli (Massa Carrara) per raggiungere la località opposta passando, per l’appunto, da Bardi oltre che da Borgo Val di Taro.
Questa estate ho esplorato, in solitaria, il percorso.
Il primo obiettivo è stato raggiungere Borgo Val di Taro partendo da Santa Franca: partenza al mattino presto gustando il percorso, a tratti molto tecnico, che ho scelto tra i tanti possibili che portano al castello di Bardi in un ambiente montano dove, nei giorni feriali, è difficile incontrare anima viva.
Usciti dal bosco mi immetto sulla Strada Provinciale nei pressi dell’Oratorio di San Siro e, in meno di due chilometri, arrivo ai piedi del Castello passando per le strette ed animate vie del centro storico di Bardi.
Ho impiegato poco più di un’ora per completare questo tratto lungo 16 km con dislivelli +350 m e -960 m.
Dopo una breve sosta riprendo il sentiero che mi porta dritto al ponte sul Ceno.
Il selciato, parzialmente sconnesso mi porta ad immaginare la quantità di Pellegrini che nei secoli hanno percorso questa Via che collega le Abbazie da Pavia fino a Pontremoli, seguendo un percorso molto più impegnativo della più nota e frequentata Via Francigena.
Dopo il ponte, alla prima deviazione a sinistra continuo su asfalto per 500 metri, qui ha inizio una lunga salita che via via diventa più impegnativa a causa di cambi di pendenza e sassi smossi alternati a massi fissi.
In Località Osacca e, più precisamente, al B&B Albachiara la meritata sosta per pranzo e ricarica parziale della batteria. La Signora che gestisce il locale ci racconta che il caldo opprimente di questa estate ha ridotto drasticamente il numero di Pellegrini lungo la Via Degli Abati. Anch’io decido di prolungare la sosta per evitare di pedalare nelle ore più calde.
Il percorso è ben segnalato e i sentieri sono sgombri. Finché mi trovo a dover scegliere tra la via principale e la variante, scelgo quest’ultima perché apparentemente più breve ma, l’attraversamento di un torrente, mi obbliga a passaggi in modalità “Walk” e, addirittura, a brevi tratti che richiedono l’ausilio di corde alle quali aggrapparsi. Una decina di chilometri mi separano dalla periferia di Borgo Val di Taro. Qui, in Piazza Manara 7 ha sede l’Associazione “Via degli Abati”.
Soddisfatto per aver raggiunto il mio obbiettivo di giornata riprendo a pedalare in direzione opposta, questa volta su asfalto per tornare al punto di partenza: la strada è si più scorrevole ma il dislivello positivo è superiore si parte dai 411 m slm di Borgotaro ai 1.275 m slm del Passo di Santa Franca, per complessivi 52 km.
La voglia di arrivare fino a Pontremoli aumenta di giorno in giorno: la settima seguente parto di buon mattino, sempre dal Passo di Santa Franca seguendo la traccia registrata sul mio Garmin Edge 530 fino a Borgo Val di Taro.
Attraversato il ponte sul Taro proseguo su asfalto e poi su sterrato, il percorso risulta meno tecnico: i pensieri prendono il sopravvento sulla guida che non richiede impegno, la batteria dopo la breve ricarica alla sosta pranzo non mi crea patemi d’animo.
La mia Specialized Turbo Levo Comp Carbon non perde un colpo, tutto è sotto controllo!
Improvvisamente, poco prima del Passo del Borgallo (1.013 m slm) la pedalata diventa più impegnativa. Raggiunto il Passo telefono a mia moglie per avvisarla che può partire da casa per il rendez-vous a Pontremoli che ritengo ormai raggiungibile in breve tempo: niente di più errato, dopo il passo di solito comincia la discesa, non in questo caso, il sentiero caratterizzato dalla presenza di massi mi obbliga a sfruttare la modalità “Walk” per un lungo tratto inoltre, la vegetazione rigogliosa rende ancora più difficoltosa la camminata.
Il percorso ritorna ad essere pedalabile, ma la meta sembra allontanarsi. Comincio a tenere sotto controllo il livello della batteria riducendo il livello di assistenza. Ma la periferia di Pontremoli si intravede in distanza. Raggiunto il Centro Storico ne approfitto per consumare una meritatissima merenda.
Mia moglie ha scollinato dal Passo del Brattello, la vado ad aspettare al bivio che la immette nella Statale della Cisa.
Carico la Turbo Levo in macchina e ripartiamo in direzione Massa Marittima per una settima di vacanza tra mare ed escursioni in e.bike.
Durante il viaggio non posso trattenermi dal racconto particolareggiato della mia avventura.
Per completare il percorso della Via degli Abati mi resta solo il tratto da Bobbio a Bardi: 55 km e 2.500 m di dislivello positivo!
In una giornata di fine estate caratterizzata da temperature più fresche, ore di luce ridotte e terreno inumidito dalle prime piogge, prendo il via dal Ponte Gobbo.
Dopo poche centinaia di metri su asfalto il sentiero presenta tratti molto impegnativi sia per le pendenze sia per i sassi smossi resi viscidi dall’umidità mattutina che mi obbligano a superare alcuni tratti in modalità “Walk”. L’impatto “a freddo” di questo inizio di percorso non deve scoraggiare il Pellegrino: serve pazienza e volontà per superare questa come altre difficoltà che la vita ci propone.
I primi 15 km presentano un dislivello positivo pari a 1.187 m. Raggiungo Nicelli dopo 20 km, 3 dei quali davvero tosti!
Proseguo per Groppallo che raggiungo in 17 km circa caratterizzati da una lunga discesa alla quale seguono altrettanti km in salita per un totale di +542 m e -659 m di dislivello, completamente pedalabili grazie alle prestazioni della mia Turbo Levo. A Groppallo mi fermo per la sosta pranzo e parziale ricarica batteria.
Riprendo la Via per Bardi che, a differenza del percorso precedente è caratterizzato da brevi salite che si alternano a discese, superando senza difficoltà insormontabili i 21 km con +328 m e -686 m di dislivello.
Non mi resta che tornare a Bobbio su strada asfaltata: il sensibile dislivello positivo mi obbliga a risparmiare batteria, arrivo alla meta al tramonto con solo il 9% residuo.
L’ultima puntata della “Mia Via degli Abati” la programmo insieme al mio amico di vecchia data Ezio Baggioli, un veterano di Ultra Trail anche su Gravel muscolari.
L’idea è quella di partire da Bobbio e raggiungere Pontremoli possibilmente in una sola giornata.
Partiamo al mattino presto, in due è tutta un’altra avventura, bella da vivere così come lo è stata, in modo diverso, la mia esperienza in solitaria.
Purtroppo, nel tratto tra Bardi e Osacca Ezio rompe il cambio: i tentativi di ripristinare la funzionalità della trasmissione non hanno esito.
Telefono a mia moglie che ci viene a prendere e ci riporta a casa.
Il weekend successivo le previsioni di pioggia ci consigliano di rimandare a data da destinare il nostro Pellegrinaggio.
Bobbio Pontremoli 120 km e +5.000 Mt+ – Via degli Abati
Pontremoli Bobbio 120 km e +5.600 Mt+ – Abbot Way (ultra trail podistico)