Pochi all’appello sul piazzale della funicolare Como-Brunate alle 8.50. Solo sei biker ad affrontare la lunghissima ascesa al monte San Primo, passaggio obbligato al divertimento della discesa fino a Bellagio: Anfe e Maurizio II° detto Angel con le loro imponenti flaming red Wave, io e il Presidente cavalcavamo le due cugine CXS e SLIX rispettivamente, Ricky la Muerte con la sua inseparabile Specialized con doppia piastra Manitou modificata (qualcuno insinua con pezzi di taleggio negli steli) e Tavazzi con la sua MOHO STS super-freno-a-discata.
La salita in funicolare passa rapida tra chiacchiere e barzellette varie, quindi ci si comincia ad arrampicare sulle prime rampe asfaltate. In cima al piazzale di San Maurizio veniamo raggiunti dai due ragazzi-Parkpre. Continuiamo a salire col gruppo tirato da Anfe che sembra non risentire della mole della sua Wave, mentre nelle retrovie iniziano le disquisizioni tra noi HOYMADREDIPENDENTI e i ragazzi Parkpre che incautamente osano sfidare il MITO. Risultato: provano nell’ordine: la Wave di Anfe e la SLIX del Presidente e improvvisamente, come dopo una visione mistica, la loro concezione di mountain bike è sconvolta e non sono più gli stessi. Ma il MITO non perdona e, dopo qualche chilometro, il supporto del cambio di uno dei due blasfemi inesorabilmente cede. Il danno è irreparabile, non resta che tornare indietro. Ci salutiamo e proseguiamo senza di loro.
Giusto il tempo di una breve discesa veloce e ci troviamo al tavolo con panini e torte sconvolgendo la quiete della baita. Tavazzi snocciola un paio di barzellette alle quali Ricky ride senza nemmeno aver atteso la conclusione, anzi proprio dopo la prima frase di ognuna. Uno racconta “C’è un subacqueo…” e già lui si sganascia.
Ripartiamo e dopo un’infinita salita con bici a spinta sugli ultimi tornanti, giungiamo tra fango e neve al monte San Primo, felici per il meraviglioso panorama e consapevoli che da lì a poco sarebbe cominciato il divertimento. Foto di rito e giù.
La picchiata verso Bellagio è bellissima: si alternano nell’orine: single track iniziale innevato, breve tratto su pista da sci erbosa, single tracks con sassi e scalini intervallati da tornanti misti terra/asfalto. Tutto splendido; purtroppo velocissimo e in breve tempo giungiamo a Bellagio davvero entusiasti. Ora non ci restano che gli ultimi 30 terribili chilometri di statale fino a Como nella quale giungiamo sfiniti ma contenti.
Di questa indimenticabile giornata rimarranno bellissimi ricordi di un gruppo di amici guidati dalla stessa sana passione.
Grazie ragazzi.