Ebbene si : la sera del 22 luglio 2000 la Bionda, alias Ezio il folle, ha compiuto i suoi primi 40, DICO 40 ANNI. Come si dice in questi casi, caro Ezio, da tutto il Team dei bastardi dentro : 100 di questi anni meravigliosi !!! Mega festa con circa 100 partecipanti in quel di Villatico di Colico. Buffet all’aperto con poche cose solide ma molti liquidi e non certo acqua minerale gasata !!! Risultato il biondo Ezio, con capelli viola per l’occasione, alle 10:00 era già piegato dall’alcol e devo dire che anche alcuni di noi si difendevano già bene. Ecco quindi spiegato il perché solo tre Italiani hanno potuto partecipare alla Red Bull Bike Attack, gara freeride che si svolgeva l’indomani sulle Alpi Svizzere e che quindi non ha visto, per quest’anno, la partecipazione del Team al completo. Prometto che per il prossimo anno saremo più numerosi. Eccovi, qui di seguito, il resoconto scritto da uno dei tre e più precisamente Alberto C. che, non avendo partecipato alla festa di Villatico, ha preferito partecipare alla gara che potrebbe essere riassunta nella seguente frase : week end sulle Alpi Svizzere per freerider purché buoni pedalatori.
Il posto è meraviglioso per trascorrere un fine settimana in alta montagna per gli amanti della MTB anche perché quante gare promettono una partenza in linea su un ghiacciaio a 3100 mt. di altitudine in una delle più belle vallate della Svizzera ? Nendaz luogo di ritrovo per questa gara si trova pochi chilometri dopo Sion raggiungibile da Milano dopo aver percorso il Passo del Sempione (autostrada A8 Milano Gravellona Toce seguire per Domodossola e quindi Simplon Pass). Dopo aver scollinato i circa 20 km di salita e gli altrettanti di discesa si prosegue per Briga e poi per Sion da qui le indicazioni per Nendaz che si trova a 1350 mt di altitudine a circa 20 km da Sion stessa. Non ci sono problemi di parcheggio per chi ha un camper nel piazzale antistante il centro sportivo altrimenti per chi ha bisogno di una stanza ci sono parecchi hotel nel paesino di Nendaz fornito anche di parecchie birrerie bar ed anche una discoteca….. Non bisogna farsi trarre in inganno dalla fotografia sulle locandine che pubblicizzano la gara (abbigliamento e bici da Downhill) in quanto dei 40 km di percorso ben una ventina sono da pedalare….alla faccia del dislivello di ben 2650 mt. Si può provare il percorso già il venerdi oppure il sabato (dal sabato pomeriggio con mezzi di trasporto a carico dell’ organizzazione compresi nel prezzo di iscrizione di 75 Sfr. altrimenti con mezzi propri venerdi e sabato mattina) ma per esperienza fatta dal sottoscritto insieme a due amici, Beppe e Renzo le parti da provare sono gli ultimi 10 km dove effettivamente ci sono i pezzi più impegnativi ma anche quelli più divertenti e quindi risparmiare le forze per la sola gara della domenica. Il percorso si snoda dal ghiacciaio lungo una discesa di terra battuta lunga qualche km e larga 3 o 4 mt. che non presenta particolari difficoltà se non le numerose curve a gomito che affrontate dai quasi 300 partecipanti che cercano di superarsi diventano abbastanza strette in virtù anche dei numerosi strapiombi da cui sono contornate…. Qualche km di single-track piuttosto facile senza eccessiva pendenza e una strada sterrata camionabile praticamente in pianura dalla vista incantevole ma lunga svariati km dove siamo stati superati da un centinaio di concorrenti che spingevano rapporti praticamente da strada ed al cui passaggio la ShockWave pedalata faticosamente dal sottoscritto sbandava per lo spostamento d’aria e si impolverava, faceva da preludio ad un ennesimo tratto denominato Le Bisse de Saxon un single track pedonale aperto solo in occasione della gara al passaggio delle bici lungo una decina di km di sali scendi pedalabile ma infinitamente lungo e pericoloso in quanto il lato sinistro era uno strapiombo di svariate decine di metri costellato di sassi, radici, buche, frane etc. Dopo questo supplizio per le nostre povere gambe e per il posteriore si entrava in alcuni tratti di sottobosco in discesa dove i veri freerider come noi, con bici da downhill, si buttavano a capofitto per cercare di recuperare il tempo perduto in pianura e dove i cross countristi prendevano la bici sulle spalle ed iniziavano a piedi il loro calvario ….. A questo punto un pratone con un salto artificiale e un folto pubblico che applaudiva era per noi l’inizio della nostra rivincita morale : da qui in poi la strada si faceva stretta e molto tecnica con curve e contro-curve con pendenze notevoli ed in alcuni casi al limite del ribaltamento che ci ha fatto quasi dimenticare la fatica dei precedenti km ma ormai l’arrivo era vicino e quindi con un tempo intorno alle 2h e 18 minuti passavamo sotto lo striscione della Red Bull, sponsor dell’iniziativa, che sanciva la fine della nostra prova. Per dovere di cronaca vi segnalo che: i primi Italiani all’arrivo erano Renzo, Beppe e Alberto nell’ordine (eravamo anche gli unici Italiani). Chissà perché noi Italiani andiamo all’estero solo per fare vacanze e non sfruttiamo questi grandi eventi, che si svolgono principalmente in territorio Francese e Svizzero, per coltivare la nostra passione per la bicicletta a ruote grasse. In ogni caso noi siamo già pronti per il prossimo evento : la Megavalanche dell’Alpe d’Huez che si svolgerà il prossimo week end. Una downhill marathon di circa 28 km. che partendo dai 3353 mt. del Pic Blanc ci permetterà di percorrere un dislivello negativo di circa 2800 mt. !!! Il primo ha tagliato il traguardo in 1h e 22 minuti, un tale di nome Wildhaber Renè : è la terza volta consecutiva che vince. L’ultimo concorrente è transitato sotto lo striscione dell’arrivo dopo 2h e 59 minuti.