Certo Arnoga, luogo di partenza del nostro giro, non è proprio dietro l’angolo per chi parte da Milano, ma il prezzo dovuto alla trasferta è tranquillamente ripagato dai percorsi "pedalatori" che si snodano qui attorno. Se poi, come ci è capitato domenica 10 settembre, il cielo è senza una nuvola e la temperatura supera i 20° il gioco è fatto. Lo so c’è anche chi la pensa in maniera differente e preferisce starsene al calduccio delle proprie coperte (vero Dr. Lecter : dormito bene … bello il Gran Premio di Monza …) ma tant’è, come si suol dire ogni lasciata ecc. , ecc.
Ore 06:30 si parte da Milano. Dopo circa tre ore siamo ad Arnoga grazie alla guida del Presidente ed il Fiorino Pro-M (HOY MADRE). Ore 10:00, trovati gli altri già presenti in loco sin dal sabato, tutti in sella e si parte. Nel folto del gruppo, haimé siamo solo in 13, notiamo il volto conosciuto di un noto foto/giornalista di una nota rivista di MTB, lo aspettiamo al varco per vedere cosa ricaverà da questa giornata passata insieme. Il Paolino spicca nel gruppo per la sua tenuta veramente originale : maglietta viola impreziosita da un motivo tipo artigliatura pneumatico ottenuta sparandosi a terra e facendosi passare sopra da un incauto biker che non sapeva cosa lo aspettava dovendo scalare la proverbiale panza del soggetto in questione !!! Percorsi si e no 2 Km. prima foratura. Strano su un fondo simile, ma gratta, gratta la verità viene a galla, vero Flavio ? E cambiamole le camere d’aria senza cercare di ripararle quando non si è capaci di farlo ! D’altra parte nel gruppo si vocifera che questa tua abitudine è estesa anche ad altri articoli in lattice … (fonte Mario il Pavesino)
La Decauville, una quindicina di Km. piatti e poi all’altezza delle Torri di Fraele lo strappo che non ti aspetti, 3/4 tornanti belli secchi a fare la differenza e a provocare nel gruppo la selezione : fuori i garretti !
Dalle Torri in avanti, HOY MADRE, inizia la sfida "extreme" Maurizio "Angel" Dainese VS Dino "Daino" il vero ed unico terzo figlio del Presidente. Ghiaioni, scale, salti e quant’altro serve per stabilire qual’è la miglior generazione di bikers. Pranzo, si fa per dire.
Panini in verità al Rifugio ai Laghi di Cancano ma, noblesse oblige, al cospetto della banda radunata per l’occasione al rifugio stesso. Inizia la salita verso le sorgenti dell’Adda, circa 4 Km. ma belli tosti con pendenza non impossibile ma costante. La fila si sgrana ma il Presidente non molla mai ricordando che è meglio essere una m…. davanti che una m…. dietro ! Si scollina finalmente e decidiamo per una sosta allietati dallo spettacolino che ci organizza la per la il solito Dino "Daino" (razza protetta in via d’estinzione fortunatamente). Il ragazzo continua la sua esasperata ricerca della gravità zero cercando di sollevare le due ruote della San Andreas da terra anche se causa le scarse pendenze disponibili e le relative basse velocità i risultati non sono dei migliori. Decidiamo di gratificarlo con l’assegnazione di punteggi tipo gara di tuffi, raggiunge un massimo di 4,5 all’ultimo salto, datogli più che altro per la costanza e l’incoraggiamento ma con l’intimazione di smetterla perché tra l’altro si sta facendo tardi.
Cosa c’è di meglio dopo una faticosa salita di una bella discesa, abbastanza veloce, mai particolarmente tecnica, anche se un poco esposta ? L’importante, Sig Moroni, riapparso dopo anni di latitanza, è di moderare la velocità secondo le proprie "conoscenze" affinchè si evitino gli "stremizi" e le espressioni del viso a mo di Anthony Perkins nel film Psycho. Ed eccoci a Livigno dove siamo attesi dai taxi/navetta per il ritorno al Passo del Foscagno, tutti interi, sudati ed impolverati, ma sapete che vi dico : io non risalgo al Foscagno, in Hotel mi aspetta una Jacuzzi !!! Quindi i superstiti (siamo in nove solamente) caricate le bici sulla navetta risalgono al passo. Scesi e pagato, a caro prezzo, il breve passaggio inizia la bagarre in discesa, non sul sentiero, ignorato nella foga, ma su asfalto ! Abbiamo superato di tutto, auto e moto di turisti tedeschi, e alla fine al parcheggio di Arnoga la velocità massima raggiunta è stata di Km/h. 75,6 !!! Meno male che non c’erano rotaie del treno in mezzo alla strada !!!
Si ringraziano : Alberto Azzoni (contiamo molto su di Lui), il Presidente per la solita abile regia e quel SIGNORE che abita qualche piano più in alto per le scenografie e le condizioni meteo eccezionali !!!
Si vanno invece ad aggiungere alla lista degli infami : La bionda (non esistono scuse plausibile alla tua rinuncia notturna), Alberto "Dr. Lecter" (dormi, dormi bel bambino …) e RedMoho che latita ormai da troppo tempo dai suoi compiti istituzionali !!!