Scritto da Gianni Biffi il 16 Gennaio 2023 .
Quando la vedi la prima volta non puoi restare indifferente : è la E-MTB più innovativa a livello di design degli ultimi anni ! Questo significa che la si ama alla follia o la si odia : per certo si stacca da tutte le altre E-MTB oggi presenti sul mercato e sinceramente anche i più grandi detrattori di questa Unno quando la vedono dal vivo restano a bocca aperta . E’ molto più bella dal vivo che in fotografia . Nata dalla matita di Cesar Rojo junior e del suo staff di ingegneri e disegnatori (Cero design) a Barcellona la Unno è costruita in Asia e assemblata in Germania . Se non sapete chi è Cesar Rojo junior sappiate che è uno degli inventori della Forward Geometry di Mondraker insieme a un tale Fabien Barel tanto per dire … Ex discesista Spagnolo di ottimo livello oggi Cesar si è dedicato al design d’ avanguardia e ha fondato, oltre a Cero, la Unno Bicycles presentando diversi modelli tradizionali che spaziano dallo XC alla DH e la sua prima E-MTB appunto lo scorso anno .
Arrivata a Milano in taglia S3 (Large – XLarge) poco prima di Natale abbiamo subito iniziato ad ammirarla per il suo design e per alcuni intuizioni ingegnieristiche d’ avanguardia ma purtroppo la taglia era enorme per poter pensare a una vera prova e quindi abbiamo dovuto aspettare dopo le vacanze di fine anno quando sono finalmente arrivate alcune S2 (Medium) in magazzino . Appena tolta la “bimba” dallo scatolone abbiamo subito provveduto, come d’ abitudine a sostituire gli pneumatici con i soliti Hillbilly II da 29″ x 2.4 all’ anteriore e Eliminator 27,5″ x 2.3 al posteriore : avete capito che purtroppo per me è una mullet bike 🙁 Oltre a questo abbiamo sostituito i dischi freno con gli ultra-performanti BCA #y0d4 e avendo da provare alcuni nuovi particolari dell’ impianto freni BCA ancora allo stadio prototipale abbiamo sostituito anche i pur validi Formula Cura4 con impianti freno completi BCA appunto . Abbiamo anche subito notato il bellissimo manubrio Deux in carbonio con attacco integrato in un solo pezzo che ha il manubrio stesso praticamente in asse con lo sterzo della Mith . Subito i ricordi sono tornati ai primi prototipi delle Foxy con la forward geometry che avevano appunto un attcco manubrio in asse con lo sterzo e che già nell’ ormai lontano 2011 ci avevano provocato non pochi dubbi e problemi di guida se non si era super allenati e prestanti fisicamente … Ma oggi le geometrie sono cambiate non poco da quei tempi e abbiamo quindi optato per iniziare a provare la nostra Unno con il manubrio Deux originale in ogni caso .
Le altre caratteristiche intriganti e interessanti della Unno oltre al citato manubrio Deux e alla sua particolare linea del triangolo anteriore e del carro, sono nell’ ordine lo svettamento del reggisella che ha comunque un angolo pressoche perfetto di 77°, il baricentro molto favorevole dato l’ enorme sforzo fatto da Cesar per centralizzare tutte le masse verso il basso e la cinematica della sospensione posteriore che appartiene alla famiglia dei “dual link” reinterpretata e rivista dagli ingegneri di Barcellona . Ma veniamo alle nostre prime uscite di questi giorni con la Unno che ci piace sempre di più esteticamente ogni volta che ci soffermiamo a guardarla !
Fatte le prime foto di rito e regolate per benino le due unità ammortizzanti (forcella Fox 38 Factory e ammortizzatore Fox X2 Factory) tenendo presente che il SAG consigliato dell’ ammortizzatore è tra il 30% e il 40% abbiamo deciso di partire dal 35% appunto suggerito . Regolati più volte invece gli appoggi a causa del particolare manubrio e sinceramente ancora oggi dopo svariate uscire ci sentiamo un pochino appesi al manubrio come su quasi tutte le mullet da noi provate. Addirittura da fermo sedendosi in sella con il SAG molto accentuato e uno sterzo da 64° sembra quasi che il manubrio cada da una parte o dall’ altra ma appena si muove la Mith questa sensazione sparisce a condizione di guidare ben centrati e caricando per benino l’ avantreno della E-MTB stessa . Comunque vada la Unno è all’ atto pratico ben bilanciata e si guida in discesa con piacere soprattutto con l’ aumentare delle andature grazie anche a una sospensione posteriore ben progettata e che tiene la ruota ben attaccata al terreno e che risente pochissimo del brake jack . In salita invece, soprattutto se tecnica e/o scivolosa, la ruota da 27,5″ mostra come al solito tutti i suoi limiti e problematiche anche se tra le mullet la Mith gode comunque di un’ ottima trazione ma contro le leggi della fisica non si può comunque andare … Insomma e ancora una volta per il mio modo di guidare sceglierei sempre una full 29″ al posto delle ruote mix ma su questa Unno non è possibile purtroppo montare una 29″ al posteriore 🙁
Per finire quindi queste nostre prime impressioni dopo aver percorso più di 170 chilometri di sentieri possiamo confermarVi che IMHO la Mith è bellissima, parecchio veloce e precisa su discese scassate e veloci e molto ben bilanciata anche se un pochino nervosa forse anche a causa del manubrio diretto sullo sterzo . Potremmo dire che appartiene alla categoria delle Enduro spinte del mercato odierno – non dimentichiamo che ha travel delle sospensioni 170 / 160 mm – dove è sicuramente un’ eccellenza di questa categoria e che nell’ uso trail invece risulta inferiore a altre realizzazioni di altri Marchi soprattutto a causa della sua ruotina posteriore . Comunque vada non è impossibile condurla anche a velocità più basse nell’ uso trail e si difende bene anche in salita soprattutto grazie al motore Bosch Flow 750 con assistenza AUTO (Bosch Santa subito !!!)
Proseguiremo comunque il test e con molta probabilità ci toglieremo molto presto lo sfizio di provare a montare un altro attacco manubrio e manubrio per vedere se con 35 /45 mm di attacco risulterà meno nervosa e più consona al nostro uso di “passeggiatore di montagna” 🙂 Stay tuned !