(CO) Argegno – M.te Generoso
21 Lug 2010
- Proposto da: Romano 62
- Località: Lombardia
- Data: 12/09/2009
- Lunghezza: 42,70 Km
- Tempo percorrenza: 7 ore circa
- Dislivello: + 1690 mt.
- Difficoltà tecnica: Difficile
- Impegno fisico necessario: Alta
- Cartografia: Kompass lago di Como
- Periodo consigliato: Tutto l’ anno se senza neve
- Tipo: XC con tratti in asfalto
- Località di partenza: Argegno (CO)
- Accesso: Da Como, seguendo la sponda del lago occidentale, si passa da Cernobbio e di seguito da Moltrasio – Carate Urio – Laglio – Brienno, per poi arrivare ad Argegno, lungo una bella strada panoramica sul lago. In uscita dal paese, proprio alla fine del ponte che scavalca il fiume Telo, alla destra si scende al parcheggio .
- Descrizione: Dal parcheggio (accendere gps) dirigersi verso San Fedele d’ Intelvi. Superato il centro del paese girare a sinistra in via monte Generoso . prima di giungere all’ alpe di Orimento si gira a dx per sentiero seguendo sempre le indicazioni per il monte Generoso. NB: non si arriva in sella al Generoso ma ci vuole un’ora circa di bici a spinta su sentiero a tratti molto esposto , soprattutto nel tratto finale dove vi sono CATENE che vi possono aiutare. Per chi soffre di vertigini puo salire al Generoso facendo il sentiero basso ,ovvero dovra proseguire fino fine della strada asfaltata e cioe fino all’alpe di Orimento e da qui seguire il percorso tracciato al contrario .
- Immagini:
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(TO) Bardonecchia – Il m.te Tabor
21 Lug 2010
- Proposto da: Sergio MTB
- Località: Piemonte
- Data: 06/09/2009
- Lunghezza: 38,50 KM
- Tempo percorrenza: 1 giornata
- Dislivello: + 2054 mt.
- Difficoltà tecnica: Difficile
- Impegno fisico necessario: Alto
- Cartografia: I. G. C. n. 1 Valle di Susa Chisone Germanasca 1:50.000
- Periodo consigliato: Estate
- Tipo: XC / Cicloalpinismo
- Località di partenza: Bardonecchia
- Accesso: Da Como a Milano e di seguito autostrada per Torino, proseguendo poi, per il Traforo del Frejus e Bardonecchia. Abbandonare l’autostrada alla prima uscita di Bardonecchia per raggiungere il centro della cittadina.
- Descrizione: Da Bardonecchia, si attraversa la cittadina verso Les Arnauds e Melezet, per poi transitare dal Pian del Colle m.1441 lasciando sulla sinistra i tornanti che portano a Nevache. Appena si inizia la salita che conduce in Valle Stretta, all’altezza dell’invaso e della diga, si attraversa il confine Italia/Francia, e da questo punto in poi si pedala in territorio francese, senza vistosi segnali indicativi di questo sconfinamento. La salita in questo punto, all’inizio è abbastanza impegnativa, poi giunti al ripiano sovrastante si procede molto speditamente e si arriva ai Rifugi Tre Alpini e Re Magi senza affanno. Ora però, tutto cambia improvvisamente. Dal rif. Re Magi, si imbocca sulla sinistra uno sterrato che con leggera progressione sale verso la deviazione per il Lago Verde. Non si prende questa deviazione e proseguendo sempre sulla stradina si arriva in prossimità del Piano della Fonderia, dove in questo punto si abbandona la stradina principale e con una deviazione a sinistra ci sa alza con decisione verso la Maison des Chamois. (alcuni tratti a spinta ) e di seguito si giunge al ripiano sovrastante e al Ponte delle Planche. Qui finisce il tratto ciclabile, tutto il restante tratto che rimane alla cima sarà a spinta o spallando la bike. Questo tratto di percorso che rimane da completare, (quasi 950 m.) è senza ombra di dubbio molto impegnativo e faticoso, a mio avviso da affrontare, con la giusta mentalità e voglia di misurarsi con se stessi, ma con la certezza e la consapevolezza di essere in grado di scendere poi in bike. Seguendo con logica il marcato sentiero che si snoda lungo il Vallone del Desinare, immersi in spaziosi e ampi pascoli soleggiati, ci si alza progressivamente verso la cima, sempre però con lunghi tratti di pendenza moderata fino al Col des Muandes, dove ai prati si contrappone un paesaggio opposto pietraia e un terreno dall’aspetto lunare. E’ a questo punto, che si deve superare il tratto più duro e impegnativo di tutta la salita, fortunatamente però, di tanto in tanto con brevi tratti pianeggianti o di falso piano. Poi si arriva sotto la cima, e la vista della chiesetta ormai vicina, ti fa dimenticare tutto il resto e con la certezza di raggiungere il tuo obiettivo, anche la fatica è la stanchezza sembra svanire. Discesa. Senza dubbio, la prima parte della discesa, fino all’inizio del tratto erboso, va affrontato con cautela e prudenza, scendendo sempre su un fondo molto compatto e in buona parte con pendenza mai esasperata, e sorprendentemente restando in sella molto più di quanto pensassi. Poi una volta sul tratto a pascolo, al fianco del sentiero di salita è veramente un divertimento scendere a valle rientrando al punto di partenza di questo itinerario, lungo lo stesso tracciato di salita. Note aggiuntive. E’ un tracciato molto particolare, molto semplice, facile e divertente fino all’inizio del tratto non più ciclabile. (approssimative sono 2 – 2,30 le ore con bici in spalla o a spinta) se si vuole proseguire verso la cima. Senza dubbio fuori dagli schemi tradizionali, il tratto conclusivo fino alla cima, ma come tutte le cose, che ti sembrano impossibili, poi, una volta che le hai realizzate, ti lasciano un segno indelebile e profondo nell’animo, per me, è una ricarica di passione.
- Immagini:
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(VB) Riale – San Giacomo – Corno – Greiss
21 Lug 2010
- Proposto da: Freakrider
- Località: Piemonte
- Data: 23/08/2009
- Lunghezza: 24,80 Km
- Tempo percorrenza: Da 3 a 5 ore
- Dislivello: + 1100 mt. circa
- Difficoltà tecnica: Medio
- Impegno fisico necessario: Alto
- Cartografia: Garmin Land Navigator
- Periodo consigliato: Estivo / Autunnale
- Tipo: XC / Cicloalpinismo
- Località di partenza: Riale (VB)
- Accesso: Autostrada A26/E62 uscita Crodo/Valle Antigorio/Valle Formazza. Proseguire su SS659 verso Crodo – Baceno . Raggiungere il parcheggio a Riale all’ inizio della salita al passo San Giacomo.
- Descrizione: Il giro dei 3 passi ricalca in parte il giro elencato in Svizzera – Val Bedretto e Val Formazza . La vera differenza è che anzichè affrontare il passo della Nufenen su asfalto questo percorso resta in quota una volta raggiunto il passo San Giacomo, dopo la prima pedalbile salita, e ci poprterà quindi al passo Corno. Il tratto dalla capanna Corno all’ omonimo passo è quasi tutto da percorrere con bicicletta a spinta (circa 1 ora di cammino). Poi la discesa al passo Greiss e quindi di nuovo su Riale su un magnifico toboga abbastanza tecnico ed impegnativo . I paesaggi che incrocerete Vi ripagheranno ampiamente della fatica fatta per completare il giro .
- Immagini:
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St. Moritz – Il passo Suvretta (CH)
21 Lug 2010
- Proposto da: Romano 62
- Località: Engadina
- Data: 26/06/2011
- Lunghezza: 33,60 Km
- Tempo percorrenza: da 4 a 5 ore
- Dislivello: + 1100 mt. circa
- Difficoltà tecnica: Medio
- Impegno fisico necessario: Alto
- Cartografia: K99 Oberengadin
- Periodo consigliato: Solo estate
- Tipo: XC, asfalto e sterrato
- Località di partenza: Samedan or Celerina
- Accesso: Da Chiavenna seguire per passo del Bernina / Saint Moritz .
- Descrizione: Dal parcheggio seguire direzione per Marguns. Qui giunti proseguire per Corviglia eppoi per Suvretta arrivati al lago ,scendere a destra (indicazioni per Zember) per la lunga valle che porta all’ alpe Suvretta e da qui su strada bianca a Bever che si trova a 2 km da Samedan. Tracciato estremamente divertente che attraversa stupendi paesaggi alpini: consigliato .
- Immagini:
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(TN) Arco – Bocca Giumella
21 Lug 2010
- Proposto da: Iron Mike
- Località: Trentino Alto Adige
- Data: 08/07/2009
- Lunghezza: 41,80 Km
- Tempo percorrenza: Da 4 a 5 ore
- Dislivello: + 1500 mt. circa
- Difficoltà tecnica: Difficile
- Impegno fisico necessario: Alto
- Cartografia: NATURE DYNAMICS Alto Garda
- Periodo consigliato: Aprile-Novembre
- Tipo: All mountain, freeride .
- Località di partenza: Arco – Piscina
- Accesso: Autostrada A22 del Brennero uscita Rovereto sud e proseguire su SS240 fino a Riva del Garda. Da qui proseguire per Arco
- Descrizione: Oggi presento un tour poco conosciuto sul lago di Garda, l’ardita salita e discesa dalla Bocca Giumella. Vista la complessità della salita, vi consiglio di partire dalla piscina di Arco, in modo da avere alcuni Km in pianura per scaldare i vostri “ Motori “. La prima parte dell’ escursione non presenta nessuna difficoltà, dato che si svolge su asfalto e con pendenze molto morbide. Andando in direzione Riva del Garda, passerete la zona industriale Pasina, e poco dopo svolterete a dx ( WP 9 ) iniziando la salita verso il lago di Tenno. Arrivati al Wp 10, svolterete a sx verso l’abitato di Pranzo. Qui, appena passato l’abitato svoltate a sx ( WP 11 di prossimità ), in modo da fare una breve scorciatoia sterrata. Poco prima della galleria ritornerete su asfalto proseguendo verso il paese di Campi. Attraversato il paese non seguirete la indicazioni per il Pernici ma starete sulla strada bassa a sx. Al Wp 14 svolterete a dx iniziando la salita su sterrato. Non illudetevi, la prima parte della salita è molto facile, rispetto agli ultimi 800 metri di dislivello che vi attendono. Questi ultimi, oltre che ripidi sono in contropendenza, con molti tratti su sassi. Quasi sempre, peraltro, il sentiero e diviso a metà da un solco creato dalle precipitazioni invernali. Insomma farla tutta in sella è possibile ( ve lo garantisco ), ma richiede un buon allenamento. Inizia quindi una lunga salita lungo la Val Merla che ci porterà al wp 17. Qui si è giunti al punto più alto del tour ( metri 1540), e due trincee dalla forma originale vi avvisano che siete arrivati al Colmo. Andando a Dx arrivereste alla Bocca di Saval, ma noi proseguiremo giù a sx verso Bocca Giumella. Presa quindi la variante che scende a sx, dopo una breve discesa su fondo boschivo si arriverà alla Bocca. Adesso inizia un vero delirio Freeride su rocce, ghiaia e sassi. Qui si precipita, divorandosi in soli 4400 metri, ben 1100 metri di dislivello (pend. media 25,8 % ) Manca solo il paracadute. Iniziando la discesa supereremo prima la Malga Giumella superiore, e dopo essere passati sotto un traliccio dell’alta tensione, arriveremo alla malga Giumella inferiore. Proseguendo arriveremo all’abitato di Biacesa, posto all’inizio della Val di Ledro. Scenderemo lungo la statale, ma arrivati alle gallerie svolteremo a dx ( Wp n ° 25 ), imboccando la stupenda strada della Ponale. Seguendo quest’ultima arriveremo al bivio per Pregasina, ma svolteremo a sx verso Riva. Arrivati a Riva rientreremo facilmente al punto di partenza.
- Immagini:
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(TO) Bardonecchia – Il colle Sommeiller
21 Lug 2010
- Proposto da: Sergio MTB
- Località: Piemonte
- Data: 05/09/2009
- Lunghezza: 53,70 Km
- Tempo percorrenza: 1 giornata
- Dislivello: + 2091 mt.
- Difficoltà tecnica: Medio
- Impegno fisico necessario: Alto
- Cartografia: I. G. C. n. 1 Valle di Susa Chisone Germanasca 1:50.000
- Periodo consigliato: Estivo
- Tipo: XC / All mountain
- Località di partenza: Bardonecchia
- Accesso: Da Como a Milano e di seguito autostrada per Torino, proseguendo poi, per il Traforo del Frejus e Bardonecchia. Uscire dall’autostrada alla prima uscita di Bardonecchia per raggiungere il centro della cittadina.
- Descrizione: Molto semplice l’itinerario fino al colle, servono poche indicazioni per arrivare al Colle Sommeiller 3028. Qualche informazione più precisa invece, viene qui descritta per il rientro a valle lungo la Valfredda. Da Bardonecchia mt. 1212 nei pressi della stazione ferroviaria si imbocca la Via Sommeiller e di seguito la strada per Rochemolles. Una volta inseriti su questa strada, non la si abbandona più fino al Colle Sommeiller. Inizialmente la strada appare abbastanza ripida e impegnativa, ma poi, via via che si sale, si pedala molto agevolmente fino alla frazione Rochemolles. Ancora un breve tratto asfaltato e poi inizia lo sterrato. Sterrato con fondo molto compatto e ben ciclabile per tutta la salita eccetto nel breve tratto finale in prossimità del colle. La pendenza non è mai eccessiva lungo tutto il percorso, senza dubbio la difficoltà maggiore resta quella di essere abituati a percorsi di alta quota e con marcato dislivello. Dopo Rochemolles proseguendo lungo la salita, senza mai abbandonare lo sterrato, si passa sulla destra il lago, imboccando di seguito il V.ne di Rochemolles e arrivare poi nei pressi della deviazione per il rifugio Scarfiotti. In avvicinamenti al rifugio è molto ben visibile la serie di tornanti che conducono al Pian dei Morti, un breve tratto pianeggiante che consente di riprendere fiato. Dopo questo ripiano breve salita e nuovamente breve discesa sul Pian dei Frati. Ora, nuovamente si riprende a salire e questa volta fino al colle, senza più tratti pianeggianti. Sbalorditivo è tutto il tracciato, sorprende e stupisce questo serpentone sterrato che si snoda inverosimilmente nel mezzo della valle inerpicandosi con una semplicità estrema fino ai 3000 m. del colle e il tutto contornato da un paesaggio di alta montagna di grande fascino. Discesa. Lungo la discesa inizialmente fino al Pian dei Frati le brevi varianti sono poco significanti, quasi impossibile lungo la serie di tornanti, quindi fino al rifugio è meglio restare sullo sterrato di salita. Senza dubbio una sosta al rifugio è d’obbligo. Ricominciata la discesa, un poco sotto il rifugio è possibile prendere una deviazione sulla sinistra abbastanza evidente che senza deviazioni vi riporta sullo sterrato principale e di seguiti alla deviazione per andare a costeggiare il lago alla destra e arrivare sulla diga. Giunti alla diga, non la si attraversa, ma si prosegue con logica la discesa a valle, arrivando di seguito ad uscire sullo sterrato principale di salita nei pressi di un tornante. Ora non si scende verso Rochemolles, ma si risale al tornante superiore per poi abbandonare subito il tracciato di salita imboccando sulla destra la deviazione per la Valfredda e Madonna della Neve. Dopo le baite un poco sopra le case, inizia uno splendido traverso in piano nel mezzo di uno splendido bosco. Si snoda sinuoso un tracciato per la bike di sorprendente bellezza e di sicuro divertimento. Leggeri e poco appariscenti, ma continui e ondulanti avvallamenti del sentiero, immersi in un ambiente magico, vorresti non finiscano mai e ti invogliano a continuare all’infinito. Questo traverso, lo si abbandona all’indicazione per Horres. Si lascia con rammarico questo traverso per scendere e rientrare a Bardonecchia passando poi anche per Millaures e Prerichard. Note positiva Era da tempo che volevo fare questo itinerario e devo dire che mi ha molto affascinato. Facile e molto semplice l’orientamento, splendido il paesaggio. Nota negativa La possibilità alle macchine e ad ogni mezzo motorizzato di transitare fino al colle, anche se l’accesso è limitato ad alcune fasce orarie della giornata.
- Immagini:
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Chamonix (F) – Il giro del M.te Bianco
21 Lug 2010
- Proposto da: Romano 62
- Località: Francia
- Data: 27/08/2009
- Lunghezza: 76,00 Km
- Tempo percorrenza: 3 giorni
- Dislivello: + 3000 mt. circa
- Difficoltà tecnica: Medio
- Impegno fisico necessario: Alto
- Cartografia: Kompass M.te Bianco
- Periodo consigliato: Estate
- Tipo: XC / Cicloalpinismo
- Località di partenza: (Aosta) Chamonix (F)
- Accesso: Raggiungere Aosta e prender il bus per Chamonix .
- Descrizione: In realta’ si tratta di meta’ giro del TMB. Abbiamo preso il bus che porta a chamonix alle ore 8.45 con bici al seguito e da qui – accendere gps – ci siamo diretti verso Les Housches(1050m) dove si trova anche l’ufficio turismo che vi permette di conoscere la disponibilita dei rifugi ed eventualmente la loro prenotazione. Subito dopo il piazzale della funivia (nb:c’e una palina che indica il col de Voza piu avanti,ignoratela , è per il sentiero pedonale) inizia la ripida salita verso il col de Voza(1653m) . Giunti al colle scendere verso Champel eppoi verso Les Contamines fino al santuario di Notre Dame de la Gorges (1210m) dove di fronte vi e’ la ripida strada che in 30 minuti porta al rif. Nant-Borrant (1500m) qui dormiamo ed al mattino dopo proseguimo in salita verso il col du Bonhomme eppoi verso il col de la Croix du Bonhomme (2443m) con omonimo rifugio. Ora inizia una lunga discesa fino a les Chapieux per poi risalire su strada asfaltata lungo il vallone des glaciers fino al rifugio Les Mottet 1850m. Dopo aver pernottato si parte dal sentiero che parte di fronte al rifugio e che in circa 2 ore porta al col de la Signe (2525m),confine tra Francia-Italia da dove ha inizio una spettacolare discesa fino a Courmayeur dove ci attende l’auto che ci riportera’ a casa
- Immagini:
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Bernina – La Rose – Poschiavo (CH)
21 Lug 2010
- Proposto da: The Advocate
- Località: Engadina
- Data: 07/08/2009
- Lunghezza: 18,40 Km
- Tempo percorrenza: Da 1 a 2 ore
- Dislivello: – 1250 mt. circa
- Difficoltà tecnica: Medio
- Impegno fisico necessario: Basso
- Cartografia: Garmin Trek Map Svizzera
- Periodo consigliato: Estivo / Autunnale
- Tipo: DH / FR
- Località di partenza: Passo del Bernina
- Accesso: A Tirano : Autostrada A4 uscire a Cinisello Balsamo / milano V.le Zara / Sesto S. Giovanni. Proseguire su SS36 in direzione Lecco e quindi su SS38 sino a Tirano. Recarsi quindi sul Piazzale della stazione da dove parte il trenino rosso delle Ferrovie Retiche e salire con il trenino sino ad Ospizio Bernina. Quindi raggiungere il passo del Bernina lunga la comoda sterrata in salita .
- Descrizione: Si tratta di un percorso alternativo al classico percorso discesistico che da Ospizio / Passo Bernina porta a Poschiavo e quindi su asfalto sino a Tirano. Forse più interessante a livello paesaggistico è consigliato a tutti i bikers con un minimo di esperienza di montagna .
- Immagini:
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(CO) Argegno – M.te Crocione
21 Lug 2010
- Proposto da: Sergio MTB
- Località: Lombardia
- Data: 12/07/2009
- Lunghezza: 45,50 Km
- Tempo percorrenza: 1 giornata
- Dislivello: 2231 mt.
- Difficoltà tecnica: Medio
- Impegno fisico necessario: Alto
- Cartografia: Kompass 91
- Periodo consigliato: Estivo / Autunnale
- Tipo: XC / All mountain
- Località di partenza: Argegno – Lago di Como
- Accesso: Da Como, seguendo la sponda del lago occidentale, si passa da Cernobbio e di seguito da Moltrasio – Carate Urio – Laglio – Brienno, per poi arrivare ad Argegno, lungo una bella strada panoramica sul lago. In uscita dal paese, proprio alla fine del ponte che scavalca il fiume Telo, alla destra si scende al parcheggio, se fosse al completo, proseguire con la macchina verso Menaggio, un poco più avanti del piazzale della funivia normalmente si riesce a trovare uno spazio per la sosta.
- Descrizione: Dal centro di Argegno 202, si fanno poche pedalate in direzione di Menaggio, quel tanto che basta per arrivare al piazzale della funivia che sale a Pigra. (corse giornaliere ogni ½ ora). Da Pigra 856, si esce dal paese verso S. Fedele Intelvi. Con una netta inversione di direzione si comincia la salita verso l’Alpe di Colonno 1321, per poi scendere al Rifugio Boffalora 1236, e nuovamente ricominciare a salire verso l’Alpe di Lenno 1494, dove qui, finisce il tratto asfaltato, e di seguito poi, arrivare al Rifugio Venini 1574. (Tutta questa parte di tracciato non presenta difficoltà di orientamento). Dal rifugio, Venini, seguendo con logica la carrareccia che in parte si snoda lungo le fortificazioni della Linea Cadorna, in un susseguirsi di ottime panoramiche, si punta all’Alpe di Mezzegra 1619, e da qui, aggirando la dorsale, si arriva lungo un bel sentiero ciclabile alla cima del Crocione 1640. Sia lungo l’avvicinamento alla cima, che poi dalla sommità stessa, si potrà osservare uno dei più affascinanti panorami di tutto l’alto lago. Discesa e rientro. Dalla cima si ritorna indietro, passando ancora dall’Alpe di Mezzegra, e ancora più indietro, fino ad un evidente sentiero che si imbocca, con una netta inversione di direzione. Con un lungo traverso in falso piano, si torna ad aggirare il versante della montagna ritornando sotto la cima del Crocione. (Splendido questo traverso, sia come ciclabilità, ma soprattutto per il bellissimo panorama sottostante). Una vota inseriti lungo questo a mio avviso splendido traverso, la discesa a lago e verso il bosco, presenta qualche breve passaggio insidioso ma mai veramente pericoloso. Nel bosco tutte le difficoltà sono solo ai tornanti, e l’unico vero passaggio insidioso è nell’approssimarsi del passaggio in galleria a quota 1110. La galleria è breve e diritta, quindi è possibile passarla anche senza l’uso di una pila. Subito dopo questo passaggio che permette di superare la balza rocciosa, sempre restando sul sentire principale si scende alla baite di Nava 808. Arrivati alle baite, a questo punto si possono fare due scelte. Una è risalire alla Bocchetta di Nava, per poi scendere a Croce e Menaggio, e da qui rientrare ad Argegno. La seconda opportunità, è quella di proseguire la discesa verso Rogaro e Griante. In questo secondo caso, dopo un tratto ripido a tornanti, ma cementato, il sentiero diventa più insidioso e roccioso, dove si richiede una buona tecnica in discesa, il tutto però superabile senza pericoli oggettivi. Passato questo tratto insidioso si arriva sulla strada per Rogaro 343. Anche in questo caso, altre due possibilità. La prima, (la più semplice) è quella di scendere lungo la strada al lago, la seconda è quella una vota arrivati sulla strada per Rogaro, voltare a sinistra e salire brevemente fino ad imboccare una stradina alla sinistra che conduce alla chiesetta di S. Martino. In questo secondo caso, si dovrà per un buon tratto spallare la bike per arrivare alla chiesetta, posta su uno splendida balza rocciosa e panoramica su il sottostante paese di Griante e la splendida località di Bellagio. La discesa al lago dalla chiesetta è lungo la Via Crucis. Arrivati a Griante, si rientra ad Argegno lungo la strada a lago. Attenzione! Appena passati da Ossuccio, il mio consiglio è di abbandonare la strada principale ed inserirsi sulla vecchia (strada regia) in buona parte acciottolata che con suggestivi passaggi sopra le località rivierasche senza traffico conduce all’uscita di Colonno e da qui ad Argegno manca poco. Note aggiuntive. Un giro a mio avviso molto bello e senza dubbio con dei panorami sul lago veramente fantastici, da fare preferibilmente con giornate limpide e prive di foschia.
- Immagini:
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(CO) Porlezza – Cima Pianchette
21 Lug 2010
- Proposto da: Sergio MTB
- Località: Lombardia
- Data: 11/08/2009
- Lunghezza: 38,90 Km
- Tempo percorrenza: 1 giornata
- Dislivello: + 2187
- Difficoltà tecnica: Difficile
- Impegno fisico necessario: Alto
- Cartografia: Kompass 91
- Periodo consigliato: Estivo / Autunnale
- Tipo: XC / All mountain
- Località di partenza: Porlezza
- Accesso: Da Como a Cernobbio, poi ad Argegno e Menaggio, di seguito si va a Porlezza, punto di partenza di questo itinerario. Parcheggiare dietro l’ufficio postale del paese, dove è possibile lasciare l’auto per tutto il tempo necessario a completare questo giro. Parcheggio non a pagamento.
- Descrizione: Da Porlezza 253, per facilitare la descrizione, si può andare sul lungolago alla piazza principale e da li, prendere la direzione per Menaggio. All’incrocio con semaforo, per la valle D’ Intelvi, deviare a sinistra e si comincia a salire, seguendo le indicazioni per la Val Rezzo. Si sale in direzione di Corrido 451, e arrivati in paese, alla rotonda, nei pressi del municipio, si volta a destra e si prosegue verso Carlazzo. Da Carlazzo 463, si imbocca la strada per la Val Cavargna, si passa da Cusino 786, e dopo una breve discesa, si ricomincia a salire a S. Bartolomeo 843, si passa il paese e si prosegue verso S. Nazzaro. Giunti a S. Nazzaro 953, all’inizio della discesa per Cavargna, nei pressi delle scuole, si lascia la strada principale e si imbocca alla destra la strada che sale verso Rogolè, fino ad arrivare all’inizio della stradina che sale verso i monti (Via Tecchio). Quota 989. Approssimativamente si sono percorsi 15,5 Km. in ore 1,45. A questo punto, sempre su stradina asfaltata ma con pendenza molto più accentuata e impegnativa si sale verso il Rifugio Croce di Campo 1732. Attualmente la stradina è in fase di ripristino del manto stradale per l’allungamento del tratto di asfalto. Dopo questo tratto accidentato, si prosegue ora su sterrato fino al rifugio. Giunti al rifugio si lascia la bike e a piedi si sale alla cima Panchette 2142. Questo tratto di andata e ritorno è facoltativo, ma non difficile e molto semplice. La cima, facilmente raggiungibile, consente di osservare uno splendido panorama su tutta la valle e lo sguardo ora può spaziare fino in alto lago. Rientro a valle. Ci sono due possibilità all’inizio del rientro a valle. La più semplice, è quella di rientrare a S. Bartolomeo, lungo lo stesso tracciato della salita. La seconda, (molto più difficile e impegnativa), è quella che è possibile scaricare dal gps, che è la discesa direttamente dal rifugio lungo la dorsale Sud. Dei bollini bianchi, indicano la direzione da tenere, ma nell’eventualità si perdessero di vista, basta restare sul filo della dorsale, per poi arrivare ad una croce sul culmine di un dosso. Tutta questa seconda parte della discesa proposta, è ben visibile, lungo la salita al rifugio. Dalla croce, si scende alle baite sottostanti, per poi continuare la discesa verso S. Bartolomeo, seguendo la stradina asfaltata, oppure scendendo lungo il sentiero nel bosco. Anche in questo caso, la traccia gps vi porta verso questa seconda scelta. Attenzione! Nel bosco, alcune tracce potrebbero portare fuori direzione in quanto pur essendo la discesa molto divertente e abbastanza facile, verso la parte bassa nei pressi delle prime abitazioni, il sentiero, tende ad imboscarsi e diventare meno visibile al passaggio. Sbucati sulla strada, si scende verso il centro di S. Bartolomeo, e arrivati nei pressi della farmacia, quota 843, si fa una inversione di direzione e si scende verso Sora. A Sora, 749, si volta a sinistra e si prosegue la discesa verso il fondo valle, e passare sul ponte Dovia. Breve risalita, fino ad una cappellata, poi di nuovo si scende a Carlazzo. Giunto in paese, si punta alla chiesa e una volta arrivati davanti, si scende lungo la via S. Pietro verso la località omonima e da li si rientra a Porlezza. Note sul tracciato. Molto impegnativa la salita, in particolare dal S. Nazzaro al rifugio Croce di Campo. Facoltativa la salita alla cima, a mio avviso da non tralasciare, specialmente per il bellissimo panorama che poi si può vedere sulla valle di Albano e sull’alto lago. La discesa descritta dal gps è molto tecnica nella parte superiore e complicata nel bosco prima di S. Bartolomeo, poi tutto è molto facile e divertente fino a Porlezza .
- Immagini:
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(CO) Il giro del M.te Bisbino
21 Lug 2010
- Proposto da: Sergio MTB
- Località: Lombardia
- Data: 29/07/2009
- Lunghezza: 60,80 Km
- Tempo percorrenza: 1 giornata
- Dislivello: + 2171 mt.
- Difficoltà tecnica: Facile
- Impegno fisico necessario: Alto
- Cartografia: Kompass n. 91
- Periodo consigliato: Estivo / Autunnale
- Tipo: XC / All mountain
- Località di partenza: Como
- Accesso: Punto di partenza dal centro città di Como – dalla Piazza Cavour – antistante il lungolago. Indispensabili i documenti, si transita in Svizzera.
- Descrizione: Prime pedalate dalla piazza, direzione giardini a lago, per poi passare davanti a Villa Olmo, transitando, lungo la suggestiva e romantica passeggiata a lago, poi, si segue la pista ciclabile e si prosegue verso Cernobbio. Giunti in centro paese, alla seconda rotonda, si gira a sinistra e si seguono le indicazioni per il Bisbino. Da Cernobbio, si comincia a salire lungo la strada asfaltata fino alla cima. (lunga salita con buon dislivello e pendenza costante). Lungo questo tratto non ci sono deviazioni e il tracciato è logico e naturale (nota particolare!) il gps e quindi la traccia che avete scaricato, negl’ ultimi 4 Km. prima della cima, per interferenze segna un tracciato strano, quindi non fare affidamento fino alla fine della salita in Bisbino. Giunti in vetta, alla chiesetta e sul piazzale antistante l’ingresso al ristorante, si scende per la scalinata, si prende per il primo sentiero a destra e seguendolo con logica, si passa antistante un piazzale adibito a parcheggio e si continua a scendere, sbucando poi nuovamente sulla strada e sul tracciato di salita. Si scende lungo la strada asfaltata per un breve tratto, per poi invertire la rotta e proseguire la discesa verso il lungo traverso che porta sopra la Valle D’Intelvi. Appena iniziato questo tratto, è possibile abbandonare momentaneamente la stradina scendendo lungo un sentiero adiacente che poi si ricollega nella parte sottostante alla stradina. Si prosegue, senza possibilità di errori, passando prima dal Rifugio Bugone e poi dal Rifugio Morelli. Appena un poco più sopra di questo secondo rifugio, si inverte la direzione di marcia e si sale per una breve ma ripidissima rampa cementata all’Agriturismo Roccolo San Bernardo e di seguito alla Cima del Colmegnone. (Splendido il panorama dalla cima sul lago sottostante, e divertentissima la breve discesa al roccolo se si ha la voglia di spallarsi la bike fino alla cima). Scesi al Roccolo, non si scende per la rampa cementata, ma si punta alla stalla e passandoci a fianco si imbocca un sentiero nel bosco che con un divertente traverso, riporta sulla stradina principale e continuare la traversata. Rientrati sulla stradina, di seguito si arriva al Rifugio Binate, e poi alle case sulla Colma di Schignano, (località le Crocette). In prossimità di queste case, si lascia la stradina e si imbocca il sentiero che passa sotto le abitazioni alla sinistra per poi sbucare ad un piccolo ripiano dove spicca una grande croce in ferro. Da qui, si prosegue verso il Rifugio Prabello, passando sotto le pendici del Sasso Gordona. Giunti al rifugio, se ne avete voglia, è possibile salire alla cima del sasso, per osservare uno splendo panorama su tutta la vallata sottostante D’Intelvi, e su altri invitanti itinerari di mountainbike. Direi che a questo punto una sosta è l’ideale per rifocillarsi e riprendere le forze. Rientro Tutto il rientro è lungo la Val di Muggio. Dal rifugio lungo un evidente sentiero (direzione, vista Generoso), si scende al Passo Bonello e da qui a Cabbio. Giunti in paese lo si attraversa a piacere e appena sbucati fuori dalle ultime case sulla strada asfaltata, la si abbandona immediatamente per imboccare il sentiero che scende al Mulino di Bruzella. Si passa da questo caratteristico mulino ancora perfettamente funzionante e visitabile, per poi risalire a Bruzella. Rientrati sulla strada asfaltata si scende ancora fino al paese di Caneggio, lo si attraversa e arrivati all’uscita dell’abitato, ad un’ampia curva dove sulla destra c’è un ampio parcheggio e deposito di compostaggio, si abbandona alla destra ancora la strada asfaltata e si scende al torrente e con un bel traverso nel bosco (seguendo i segnali per la bike) si arriva poi sulla strada asfaltata di Morbio Sup. All’uscita sulla strada, si volta a destra e si va a passare sopra un ponte sospeso nel vuoto, dove scorre il Breggia. Appena oltrepassato questo ponte, un poco più avanti, si abbandona ancora la strada asfaltata e con una deviazione a sinistra si scende alle (Gole del Breggia). Si resta su questo sentiero principale che scorre a destra e sinistra del torrente, senza mai prendere le derivazioni che riportano a monte e in un susseguirsi di interessanti e splendidi passaggi nelle gola del torrente, si sbuca poi a Chiasso. Rientro a Como, passando per la dogana di Chiasso o quella di Brogeda e da qui a Cernobbio e nuovamente lungo la pista ciclabile a Como. Note aggiuntive. Nessuna difficoltà di rilevo, escluso la necessità di una più che buona preparazione fisica, per il lungo e continuo impegno fisico richiesto per compiere questo lungo giro.
- Immagini:
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(VB) Stresa – Il giro del Mottarone
21 Lug 2010
- Proposto da: Sergio MTB
- Località: Piemonte
- Data: 24/05/2009
- Lunghezza: 46,70 Km
- Tempo percorrenza: 1 giornata
- Dislivello: + 1865 mt.
- Difficoltà tecnica: Medio
- Impegno fisico necessario: Alto
- Cartografia: IGM 1:50.000 n. 12
- Periodo consigliato: Estivo / Autunnale
- Tipo: XC / All mountain
- Località di partenza: Stresa (VB) – Funivie del Mottarone
- Accesso: Autostrada A8 in direzione del Lago Maggiore ed il Sempione uscita di Stresa. Raggiungere Stresa ed il punto di partenza di questo itinerario è proprio davanti alle Isole Borromeo dal parcheggio dove parte la funivia per il Mottarone.
- Descrizione: Dal parcheggio, splendido punto di partenza, si va sulla strada statale, la si attraversa e seguendo inizialmente dei cartellini indicativi, si sale su asfalto fino a Someraro. (qualche tratto è impegnativo). Si abbandona in questa località il tratto asfaltato e transitando obbligatoriamente su di un ponticello si continua a salire lungo una mulattiera impegnativa e dura, poi lungo un tracciato più agevole e meno faticoso si arriva in località (Tredici betulle), lungo uno sterrato molto più agevole e con pendenza moderata. Di seguito, breve tratto dove si deve accompagnare la bike e quindi si arriva all’Alpe Giardino. Proseguendo si arriva sulla strada asfaltata, nei pressi di un casello abbandonato. (Da qui arrivava e proseguiva in passato, un trenino, che, lungo un largo sentiero ancora evidente, saliva fino nei pressi della cima. Da questo punto, si sale ora lungo la strada asfaltata fino al termine della stessa, oppure giunti quasi al culmine, voltare a destra e raggiunge la cima del Mottarone passando nelle vicinanze dell’arrivo della funivia. Ottimo il panorama dalla cima. Ora dalla cima si riscende verso valle, inizialmente lungo un breve tratto sterrato, per poi rientrare su asfalto ma solo per un breve tratto, a questo punto, si abbandona la strada asfaltata (voltare a destra) e si inizia un divertente e panoramico traverso che ci conduce attraverso splendidi passaggi nel bosco all’Alpe della Volpe e di seguito dopo una breve salita su ampia e spoglia dorsale prativa ad osservare un panorama su quattro laghi (Lago Maggiore – Varese – Monate – Comabbio, poi ripresa la discesa, si arriva nelle vicinanze di Gignese. Si ritorna per un breve tratto su asfalto per poi riprendere con una (deviazione a sinistra), a salire con alcuni tornanti verso un altopiano e riprendere poi a scendere, (deviazione a destra) verso Brovello con un passaggio di single track. Si passa nel mezzo del paese di Brovello e all’uscita del paese, si imbocca alla sinistra, (poco evidente) un sentiero che scende al torrente, si passa su un vecchio ponte romano e si risale verso Graglia Piana e lungo un sentiero pianeggiante si arriva a Carpugnino. Si va ora verso il rondò che indirizza in autostrada, e ora seguire le indicazione per Stropino e Magognino, per poi deviare verso Calogna e rientrare nel bosco di castani e riprendere la lunga discesa verso Stresa passando dalla piccola e suggestiva chiesetta si S. Paolo immersa nel bosco. (In questo tratto fare affidamento alla traccia gpx.) E’ così complesso il tracciato, che questa volta, mi risulta difficile dare indicazioni precise e molto dettagliate, quindi il mio consiglio è quello di intraprenderlo questo itinerario, solo con persone che conoscono il percorso o diversamente fare affidamento alla traccia gps o gpx allegata a questa relazione, e mi scuso per questa relazione è incompleta e in qualche caso poco chiara. Ad ogni modo è un tracciato che consiglio. Ad una lunga salita a tratti molto impegnativa, di riscontro si affronta poi una discesa senza fine, con continui cambi di direzione e con un susseguirsi di svariati passaggi diversi e mai monotoni, senza mai trovarsi in grosse difficoltà tecniche, ma sempre con la possibilità di pedalare e lasciare scorrere la bike sul terreno a proprio piacere e puro divertimento.
- Immagini:
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(SO) Montespluga – Il passo di Emet
21 Lug 2010
- Proposto da: Romano 62
- Località: Lombardia
- Data: 26/07/2009
- Lunghezza: 49,60 Km
- Tempo percorrenza: 7 ore
- Dislivello: + 1450 mt. circa
- Difficoltà tecnica: Medio
- Impegno fisico necessario: Alto
- Cartografia: Kompass 92
- Periodo consigliato: Estivo / Autunnale
- Tipo: All mountain, cicloalpinismo .
- Località di partenza: Park sotto la diga di Montespluga
- Accesso: Da Chiavenna procedere verso passo dello Spluga .
- Descrizione: Dal parcheggio : accendere gps; la prima tappa e’ il rifugio Bertacchi che si raggiunge dapprima con una comoda strada sterrata per poi trasformarsi in sentiero (tratti esposti con catene) dove non e’ piu’ possibile pedalare fino al rifugio. Dal rifugio sempre a spinta, seguire le indicazioni per il passo di Emet o Niemet . La discesa inizialmente e’ su sentiero difficilmente ciclabile fino a che non si giunge ad uno sterratone veloce che in breve vi portera’ ad Innerferrera . Su asfalto si giungera’ ad Ausferrera dove si trova l’incrocio per la salita al passo dello Spluga .
- Immagini:
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(SO) Campodolcino – Le gole del cardinello .
21 Lug 2010
- Proposto da: Vitto
- Località: Lombardia
- Data: 26/07/2009
- Lunghezza: 32,60 Km
- Tempo percorrenza: Da 3 a 4 ore
- Dislivello: + 889/-927 mt.
- Difficoltà tecnica: Difficile
- Impegno fisico necessario: Alto
- Cartografia: Garmin Trek Map Lombardia
- Periodo consigliato: Estivo / Autunnale
- Tipo: All mountain, cicloalpinismo .
- Località di partenza: Campodolcino
- Accesso: Autostrada A4/E64 uscita Cinisello Balsamo. Proseguire su SP5 in direzione Monza / Lecco . Dopo pochi chilometri proseguire su SS36 in direzione Lecco e poi Colico. Quindi proseguire in direzione Chiavenna e raggiungere Campodolcino .
- Descrizione: Si tratta di uno dei percorsi più conosciuti della zona . Partendo dal parcheggio della funicolare a Campodolcino si sale sulla vecchia strada asfaltata sino a Madesimo . Da Madesimo seguendo la pista invernale delle motoslitte si sale agli Andossi e quindi a Montespluga dove sarà possibile fermarsi per pranzo. Costeggiando poi la sponda opposta del lago di Montespluga sino alla diga si imboccano le gole del cardinello : vecchia strada Romana che portava al passo dello Spluga. Il sentiero qui si fa molto esposto nel tratto iniziale per poi diventare sempre più ciclabile anche se molto tecnico in alcuni tratti. SI consiglia di effettuare questo sentiero con grande attenzione ed in ogni caso lo stesso è consigliato solo a Bikers esperti. Le gole hanno panorami bellsssimi da gustare che ci ripagheranno della fatica ed in breve ci porteranno ad Isola. Da Isola seguendo l’ asfalto in breve saremo di nuovo a Campodolcino .
- Immagini:
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(SO) Grosio – La tornantissima
21 Lug 2010
- Proposto da: The Advocate
- Località: Lombardia
- Data: 12/07/2009
- Lunghezza: 34,80 Km
- Tempo percorrenza: Da 4 ore a 7 ore
- Dislivello: + 2000 mt. circa
- Difficoltà tecnica: Difficile
- Impegno fisico necessario: Alto
- Cartografia: Garmin Trek Map Lombardia
- Periodo consigliato: Estivo / Autunnale
- Tipo: All mountain, cicloalpinismo .
- Località di partenza: Grosio (SO)
- Accesso: Autostrada A4 uscita Cinisello Balsamo in direzione Lecco. Raggiungere Lecco e quindi Colico su SS36. Da Colico proseguire per Sondrio – Tirano su SS38. Seguire le indicazioni Grosio su SP78.
- Descrizione: Da Grosio (all’altezza della frazione Tiolo), si imbocca la strada che sale verso il Passo del Mortirolo. Superato il valico (1.870 m.) si scende per qualche centinaio di metri fino ad un bivio, si prosegue a sinistra, dopo circa mezzo chilometro si svolta ancora sinistra per imboccare una strada in leggera salita che porta dopo circa 2 km al punto di partenza della strada militare che sale verso il monte Varadega. Qui inizia il tratto sterrato (1.950 m). Si segue il percorso della sterrata con terreno in alcuni punti sconnesso, ma quasi totalmente pedalabile, fino a rientrare sul versante valtellinese della montagna dopo circa 5 km di salita. Si arriva al bivio dove è possibile scendere verso la Cros de l’Alp o continuare la salita per circa un chilometro, pedalabile solo a tratti, fino al punto di partenza della Tornantissima a 2.500 m. Chi volesse può lasciare la bici e salire lungo il sentiero fino sotto la cima per ammirare le postazioni della Prima Guerra Mondiale. Da qui in poi è tutta discesa, inizia la Tornantissima! ATTENZIONE :la prima parte della discesa è impegnativa e richiede molta attenzione e un minimo di sangue freddo oltre alla prudenza. Si segue il sentiero in quota scendendo fino alla Cros de l’Alp, dove si imbocca il sentiero nel bosco… seguite sempre il sentiero con una avvertenza, agli incroci tenere sempre la destra… e arriverete a Tiolo, alle porte di Grosio dopo circa 2.000 metri di dislivello in discesa e 10 chilometri di sentieri.
- Immagini:
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