Mullet or full 29er ?

15 Mar 2023

Scritto da Mirko Passerini (test) e Gianni Biffi (introduzione) il 14 Marzo 2023 .

Ricevo e pubblico volentieri il test di Mirko che oltre a essere una bella persona dotato di ottimo cervello è anche ingegnere e appassionato BMXer e MTBer . Insomma uno da prendere sul serio quando sei sui sentieri e che guida 100 volte meglio di me !!! Per questo Lui può divertirsi con le mullet come pochi sanno fare ma alla fine arriva anche Lui alle conclusioni a cui sono arrivato io nel mio test Levo 29er che potete leggere qui . Comunque eccoVi la sua prova come segue :

” Ciao Gianni,
come promesso condivido con Te le mie attuali conclusioni (invecchiando potrei cambiare idea😂) dopo aver confrontato Levo Gen2 con Gen3 sia mullet che 29.

Anzitutto Adamo TOP : da solo giustifica l’acquisto di una Levo !!! Qualche dato rilevato a Colazza su salita diretta/elettrica per E-bike :
⁃ Con mullet + TCU: 7 risalite, residuo 15% con finale in sofferenza per taglio coppia al 20%😩
⁃ Con mullet + ADAMO: 7 risalite residuo 22%
⁃ Con full 29er + ADAMO: 8 risalite residuo 12%

Stimato consumo ridotto del 7% per ADAMO ed un altro 4% per 29 !!! 😎😋😇

A noi …
In salita full 29er nettamente migliore (no doubt), ma due soluzioni possono compensare un pò il deficit se si usa il 27,5″ al posteriore : Adamo che ti tira fuori dei “buchi”, Cannibal T9 super aderente.
In discesa il 29″ scorre, resta sopra gli ostacoli, quindi se guidi pulito e non troppo cattivo ti da sicurezza e meno affaticamento. Veloce nel dritto, nello scassato, più lento o più faticoso (richiede più forza) da inserire in curva soprattutto se grazie ad una sponda puoi arrivare a tuono …
Quindi prestazioni a tutto tondo e “razionalmente” migliori .

Sai che dal 2008 credo e uso solo 29er . Sono (forse ero) sicuramente un mullet-scettico ma …
In discesa, il ruotino dietro è molto più rigido , resta basso entrando nelle buche (poi la sospensione o le tue gambe devono accompagnare e copiare l’uscita) , si sposta/alleggerisce facilmente (lo puoi tirar fuori dai guai) , cambi direzione più facilmente , manual e anticipi più facili (meno sforzo) e redditizi (fai più velocità (prova una BMX in PumpTrack e scopri perché) . Quindi , se guidi tutto sull’anteriore , è tutto più dinamico , preciso e aggressivo . Però serve più fisico , più tecnica e occhio . Bisogna adattare la guida : serve una bici più lunga che ti dia sicurezza per stare sul manubrio , un attacco corto (io uso 30mm) : il coltello tra i denti !!! Da come hai scritto penso Unno spinga proprio in questa direzione con manubrio a zero ed altre scelte . Inoltro penso che Epocalypse con la battuta da 157 abbia migliorato la rigidità al posteriore della 29er che in certe condizioni al limite oscilla ballerina .

Quindi, 29 per tutti , mullet se te lo puoi/vuoi permettere ma comunque per me divertente !!! Da guidare come nei film !!! Perfetta per bike park dove ci starebbe bene anche una mini batteria da 250 (profezia) !!!

Levo comunque sempre : CheEbbbici !!! 🔝
ADAMO irrinunciabile …
Vado a smontare la ruota 29 per riprovare il mullet … anche questo fa parte del gioco . Quindi bici adattabile/flessibile in entrambe le configurazioni, perché no … 😋

Un abbraccio 🤗
Mirko “

E’ nato un nuovo segmento di E-Bike : la Tero X , E-MTB tuttofare !

13 Mar 2023

Scritto da Gianni Biffi il 13 Marzo 2023 .

 

Presentata al pubblico a fine Febbraio la nuovissima Specialized Tero X arriva in Pro-M il giorno 9 Marzo 2023 e ovviamente la curiosità di provare il nuovo giocattolo “totale” è grandissima : sarà una E-Bike da viaggio , da città , da commuting , da avventura oppure una vera E-MTB full suspended ? Al fine di sgombrare subito il campo da questo dubbio , dopo aver effettuato una prima uscita per sistemare gli appoggi e tarare al meglio le unità ammortizzanti intorno allo Store di Milano , l’ abbiamo subito portata in montagna e poi addirittura in un bike park ! Il responso è chiarissimo : è una vera E-MTB full suspended che permette di andare veramente in ogni dove in totale sicurezza compresi anche eventuali sentieri a vocazione più enduro che trail !!!

Ma andiamo con ordine , potete trovare tutte le caratteristiche delle Tero X che sono declinate in 3 allestimenti diversi con motori e batterie diversi al seguente link . La nostra Tero X in versione 6.0 è equipaggiata con lo stesso motore delle Levo da 250W con ben 90 Nm di coppia e da una batteria da 710 Wh : insomma il massimo presente oggi nella gamma Specialized . Sommariamente possiamo dire che i 67° gradi di angolo sterzo e i 78° di angolo sella le conferiscono un buon handling – anche sui sentieri più impegnativi – e un’ ottima pedalabilità .

Secondo il mio modestissimo parere la scelta delle ruote mullet (29″ anteriore e 27,5″ posteriore) è ancora meno comprensibile su questa realizzazione tanto che a questo punto sono arrivato alla conclusione che sia veramente una questione puramente modaiola e non di scelta tecnica come del resto sostengo da sempre ! E’ pur vero che data la sua vocazione avventurosa e non discesistica non è così penalizzante la scelta delle ruote differenziate ma vorrei capire il perché rinunciare a maggior pedalabilità e velocità di percorrenza su una E-MTB appunto da viaggio o commuting … E non venitemi a dire che è più maneggevole o che l’ inserimento in curva è migliore perché , anche se usabile con grandi soddisfazione e forse anche stupore su trail impegnativi , non credo nessuno opterà per la Tero X se è un discesista o un endurista !!!

L’ ho portata sulla terza dell’ Avaro e non mi ha fatto pentire o sentire a disagio anche se ovviamente le velocità di percorrenza sono leggermente inferiori a una E-MTB da enduro causa minore corsa alle ruote delle sospensioni , geometrie meno spinte e gomme meno performanti ma credetemi non sfigura affatto e ci si diverte comunque ! Poi l’ ho portata sui sentieri dei Lupi del Cornaggia a Colazza e in presenza di qualche drop e parecchie zone piene di brake bumps la differenza con le enduro si è leggermente ampliata ma sono comunque sceso dappertutto in totale sicurezza divertendomi come sempre .

Dato l’ utilizzo a tutto tondo che si intendeva conferire alla Tero X il progetto è completamente nuovo e quindi non è stata adattata un’ altra E-MTB della gamma Specialized . Impressionante il lavoro svolto dagli ingegneri del marchio di Morgan Hills  per questo nuovo progetto/prodotto , la qualità dei componenti/accessori e dell’ assemblaggio degli stessi : mai un a vibrazione o un rumore di ferraglia degli stessi nemmeno in atterraggio dai drop , sembra veramente di essere su una E-MTB senza accessori da viaggio ! Piacevolissima e rilassante da pedalare sia in piano che in salita e più che buona la trazione sullo scassato anche se in presenza della ruotina posteriore . Come già detto una vera E-MTB da usare in ogni dove se lo vorrete .

Capacità di carico attorno ai 30 / 40 lt. in base alla scelta e al quantitativo delle borse con cui vorrete equipaggiare la vostra Tero X , gomme Ground Control da 2,35 , forcella Rock Shox Lyrik da 130mm e freni Sram Code da enduro Vi daranno la possibilità di affrontare qualsivoglia viaggio anche su trail piuttosto impegnativi in totale controllo e sicurezza !

Ultima ciliegina sulla torta il display TCD della serie Mastermind che Vi permetterà di avere tutte le informazioni possibili sul Vostro viaggio o sulla Vostra uscita in E-MTB e che in abbinamento con l’ APP Mission Control Vi permetterà di settare la Tero X in ogni minimo particolare . Degno di nota l’ indicatore della cadenza che si colora in base alle rotazioni applicate ai pedali dal rosso al verde aiutandoVi così a leggere immediatamente se state pedalando nella maniera più redditizia per il motore e i consumi della batteria .

In due parole mi sono letteralmente infatuato della mia Tero X per la sua versatilità assoluta , per la sua qualità costruttiva , per le sue prestazioni nell’ uso MTB anche gravity e non ultimo per la sua linea un pochino goffa e di tipo quasi militare che a me però non dispiace affatto … Anzi …

Sono certo in Italia sarà un prodotto poco capito e di difficile collocazione ma non perché non ne abbia le doti ma bensì perché il pubblico Italiano è un pubblico che ama solo gli eccessi anche se quasi sempre inutili e non utilizzati dai più …

 

E-MTB : full power o Mid power (SL) ? Questo è il dilemma … ma non per me !

06 Mar 2023

Scritto da Gianni Biffi il 06 Marzo 2023 .

 

Ieri durante una gita con gli amici del gruppo “Rapporti Extremi” di Tortona sono stato coinvolto in una brevissima ma accesa discussione sulle E-MTB SL . Infatti alla domanda su cosa pensavo di questo segmento ho risposto che odiavo il segmento SL considerando le stesse delle “bici di emme” con grande sincerità e pragmatismo che da sempre mi contraddistingue . Questo ha causato la reazione di un componente del gruppo , guarda caso su una SL , che sentendosi forse attaccato mi ha apostrofato dicendo che dovevo imparare l’ educazione e che ero quello che sapeva tutto . Mi spiace per l’ espressione un pò cruda , del resto ormai di uso comune nel nostro parlato , ma che IMHO rendeva perfettamente l’ idea di cosa penso delle SL dopo alcuni anni di prove delle stesse con svariati motori e configurazioni . Ringrazio comunque l’ amico “offeso” per avermi dato lo spunto e l’ input per scrivere e spiegare il perché di questa mia drastica posizione .

Volendo fare un pò di storia del segmento dobbiamo ricordare che a Marzo 2020 Specialized apriva la via del segmento SL con la sua Levo SL e per riassumere un pochino la storia Vi rimanderei allo scritto dell’ amico Nicola Pellegrino dell’ Ottobre 2020 che potete trovare qui . A distanza di ormai più di due anni e con parecchie prove di E-MTB mid power o SL sulle spalle posso esprimere – sempre con grande chiarezza – il mio PERSONALISSIMO giudizio su questi prodotti : la via di mezzo che probabilmente non serve a nessuno se non all’ industria che le produce e le vende !

Volendo chiarire in toto questa mia affermazione sicuramente estrema e netta dovete prima di tutto sapere che io pedalo E-MTB di tutti i tipi da ormai più di 11 anni e che , data la mia veneranda età , faccio sempre e comunque la fatica che ritengo giusto fare senza per questo – o solo raramente – ammazzarmi di fatica . Nell’ ultimo periodo poi con più di 200 uscite annuali (anche con MTB tradizionali o BDC) , più di 200.000 MT+ di dislivello su tutte le tipologie di terreno oltre ad avere una discreta gambetta – se non ci credete potete sempre farmi compagnia su qualche sentiero – non accetto di sentirmi dire che non pedalo e ritengo di poter esprimere un parere basato su una reale esperienza che solo pochi altri fortunati come me hanno potuto avere ! Comunque mi è chiarissimo che la decisione se usare o meno una SL è molto personale e dipende prima di tutto dal gruppo di amici con cui abitualmente si esce in MTB , dal proprio grado di allenamento e dagli obbiettivi che ognuno di noi si prefigge per divertirsi nei boschi .

Ritengo di non dover / voler parlare di nessun prodotto in particolare ma concedetemi almeno la possibilità di fare un distinguo tra i vari motori del segmento mid power che attualmente , tra i più diffusi nel nostro mercato e in ordine di apparizione , sono i seguenti :

– Specialized SL 1.1 con un peso di 1,90 Kg , tensione 48V , 35 Nm di coppia e 240 W di potenza di picco .

– Shimano Ep8 RS con un peso di 2,60 Kg , tensione 36V , 60 Nm di coppia e circa 500 W di potenza di picco .

– TQ HPR 50 con un peso di 1,85 Kg , tensione 48V , 50 Nm di coppia e 300 W di potenza di picco .

– Fazua Ride 60 con un peso di 1,96 Kg , tensione 43,2V , 60 Nm di coppia e 450 W di potenza di picco .

E’ pur vero che questi freddi numeri vanno poi tramutati in reale utilizzo sul campo ma danno già una chiara idea di come tutte le Aziende coinvoilte abbiano creato un sistema / motore mid power dedicato ad eccezione di chi ha deciso di usare Shimano che ha semplicemente adattato il suo motore full power alla nuova moda del momento 😉

Veniamo ora al discorso autonomia e possibilità di depotenziare la coppia dei vari motori in maniera autonoma tramite APP : ormai tutti i sistemi – full or mid power – hanno APP che permettono di ridurre la coppia alla necessità . Quindi a questo punto vorrei che qualche d’ uno mi spiegasse con parole e logiche chiare perché mai dovrei usare uno Shimano EP8 RS anzichè un EP8 normale ??? A questo possiamo aggiungere che normalmente le batterie delle E-MTB full power sono più grosse e quindi con maggior autonomia e che un motore full power ben settato tramite APP può fare più chilometri e dislivello di un mid power , sempre a condizione di tenere lo stesso passo e tempi di percorrenza , nella maggioranza dei casi ! Inoltre non entro nella questione specifica della tensione dei vari motori ma vorrei ricordare che normalmente più aumenta la tensione e più efficienti e parchi nei consumi sono i motori .

Se poi andiamo a pesare realmente le E-MTB della categoria SL scopriamo che difficilmente andremo sotto i famosi e tanto ambiti 20 chilogrammi effettivi e in ogni caso o spesso a prezzo di equipaggiamenti poco adatti ad un utilizzo Trail / All Mountain o peggio ancora Enduro . Alcune realizzazioni raggiungono i 18 Kg. effettivi ma con prezzi d’ acquisto molto elevati e componenti poco adatti all’ uso che viene indicato nei cataloghi . A mio modesto parere una E-MTB mid power dal costo accettabile ai più e con componenti adatte ad un uso Trail / Enduro difficilmente può arrivare al di sotto dei 20 / 21 Kg. Allora a questo punto essendo io abituato ad usare E-MTB full power dal peso compreso fra i 21 e i 24 Kg. effettivi con prestazioni nettamente superiori in termini di coppia , potenza di picco e soprattutto cadenza necessaria ad un uso in montagna – che è secondo me il maggior limite di questi motori mid power – perché mai dovrei usare una SL ???

Aggiungo che personalmente , dato che la salita è per me un male necessario , per raggiungere la discesa dove inzia la parte per me più divertente della guida non vedo perchè dovrei salire a 8/10 Kmh quando potrei salire a 18/20 Kmh con una full power e inoltre con meno stress di dover sempre pensare al livello d’ assitenza motore giusta e al rapporto giusto dato che meno devo pensare a cosa fare e più facilmente salgo stancandomi anche meno 😉

Inoltre la mia esperienza di guida sui sentieri mi ha insegnato che più che il peso dichiarato conta di più come viene distribuito sulla E-MTB e le geometrie della E-MTB stessa . Personalmente ritengo addirittura deleterio avere una E-MTB più leggera e con geometrie meno gravity oriented nell’ uso in discesa perché sia il peso maggiore (entro certi limiti) , la sua distribuzione e le geometrie della E-MTb mi aiutano a stare più attaccato al terreno e a galleggiare meglio sulle sezioni più tecniche . La reale maneggevolezza tanto decantata dagli utilizzatori delle SL è data più da geometrie e distribuzione dei pesi che dalla differenza di pochi chilogrammi a mio modesto parere … Il peso inferiore io l’ apprezzo solo quando devo caricare la E-MTB sul furgone 🙂

Ovvio e scontato capire che se pedali con un gruppo di amici con bici tradizionali potrai stare comodamente con loro con una SL senza allenarti troppo ma mai ti venga in mento di uscire con dei riders dotati di E-MTB full power perché in quel caso , senza se e senza ma , ti gireranno intorno più e più volte trasformando la tua uscita in un inferno di fatica oppure in un’ uscita in solitaria 😉

Potrei andare avanti ancora per parecchio tempo a giustificare il perché io oggi sceglierò sempre una E-MTB full power e mai una mid power ma ritengo abbastanza esaustivo quanto già scritto e Vi prego di aprirmi gli occhi con argomentazioni logiche e reali su quali siano i reali vantaggi di una SL di ogni Marchio e modello 😉

L’ uomo si migliora solo attraverso mille dubbi CIT

 

P.S. : ho pubblicato solo immagini relative a E-MTB categoria SL da noi trattate per fugare eventuali dubbi sul fatto che in Pro-M non si vendano E-MTB mid power e soprattutto per evitare spiacevoli commenti 🙂

 

 

 

First ride Ibis Oso

17 Feb 2023

Scritto da Gianni Biffi (introduzione) e Claudio Locatelli (test) il 17 Febbraio 2023 .

Ibis Oso che in spagnolo significa orso e infatti molti la chiamano già così 😉 Anche in questo caso , come per Unno , può piacere o meno ma sicuramente la si nota in mezzo alle altre E-MTB . Inoltre evoca in molti il ricordo dei forcelloni delle motociclette e non ultimo quella della iconica Mountain Cycle San Andreas che risale all’ ormai lontano 1989 .

Fatte queste premesse ai primi di Gennaio la dogana rilascia le prime tre Oso arrivate in Italia e grazie agli amici di 4Guimp la Medium azzurra arriva prontamente in Pro-M . Subito assemblata e lasciata in esposizione per qualche giorno poiché eravamo impegnati con la prova di altri prodotti abbiamo quindi provveduto con calma a montare i soliti pneumatici Hillbilly II Grid Gravity T) 29 x 2.4 e Eliminator Grid Gravity T7/T9 29 x 2.3 al posteriore su ruote Enve M70 con mozzi Chris King da 29″ . Avete letto bene : abbiamo sostituito ancor prima di provare la Oso le ruote mullet con ruote da 29″ viste le enormi difficoltà avute negli ultimi tempi con ruote mix . Capisco perfettamente che questa scelta potrà sembrare a molti un pochino radicale ma come detto più e più volte non ho mai trovato alcun vantaggio – data la mia maniera di condurre la MTB – nelle ruote differenziate … Anzi … Un’ altro particolare sostituito sin dall’ inizio è l’ impianto frenante BCA completo data la necessità di sviluppare ulteriormente i prototipi di detto impianto già nelle nostre mani .

Prima uscita in Liguria e con grandissima sorpresa la Oso si accende e si spegne immediatamente senza aver mai percorso un metro , eppure a Milano funzionava … Si capisce che il viaggio in furgone non ha giovato ai contatti elettrici del sistema 😉 Tornato a Milano dopo un’ uscita a singhiozzo che non è certo servita a comprendere nulla della E-MTB ma che ci ha dato comunque la possibilità di smontare e capire a posteriori in officina dove stava il problema : anche questa è esperienza fatta sulla propria pelle ! Leggendo poi una delle prime prove di altro tester scopriamo che lo stesso problema si era presentato anche sulla sua Oso in test e che quindi era un semplice problema si assemblaggio delle primissime unità consegnate nel mondo . Seconda uscita per recarci in territorio Orobico su un sentiero che consideriamo sicuramente non scorrevole e questa volta il problema si presenta con il setting delle sospensioni che avevamo considerato simile ad altri prodotti ma che invece poi alla fine si è rivelato essere completamente errato per questo DWLink® della Oso . Inizialmente abbiamo pensato ad un’ uscita sfortunata e quindi il giorno seguente ci siamo recati su sentieri ben più scorrevoli anche se ormai da noi dimenticati e abbiamo dovuto accettare che il setting era sbagliato dopo aver avuto le stesse sensazioni con tre Riders diversi Tra cui l’ amico Claudio Locatelli . Quindi una Domenica di riflessioni, letture di informazioni sul sito Ibis stesso, delle poche prove trovate sui media e la decisione di azzerare tutto e ripartire da capo con molle più sostenute sia all’ anteriore che al posteriore e controlli idraulici più consistenti .

Infatti dall’ uscita successiva in avanti abbiamo finalmente incominciato a dialogare meglio con la Oso 😉 Purtroppo però una condizione fisica precaria ad oggi mi ha impedito di godere appieno della Oso che , forse per le mie spalle veramente malandate in questi primi mesi del 2023 , mi fanno sembrare la Ibis troppo impacciata e pesante … Forse il limite è veramente fisico ma avrò modo di verificarlo nel prossimo futuro quando starò meglio 😉

A questo punto per non lasciarVi sulle spine e in  attesa di un corpicino più in ordine – ho ordinato parecchi ricambi e spero che il buon Dio mi dia la possibilità di fare meglio 🙂 – Vi lascio alle parole di Claudio Locatelli che scrive testualmente della Oso :

“Terza dell’Avaro – Il ritorno dell’O(r)so .

Oggi torniamo sulla Terza dell’Avaro in condizioni di innevamento più confacenti alla MTB. Dopo aver spinto un po’ le E-Bike nella neve Gianni di @Pro-M mi chiede se voglio provare la Oso, gliela restituirò una volta alle macchine. Conosco la Terza dell’Avaro come le mie tasche per cui ho accettato di buon grado l’invito a provare la Oso. Non ho la pretesa di fare il tester ma ho ben chiaro cosa voglio da una bike. La posizione in sella mi è piaciuta da subito e mi sono trovato subito bene sullo scassato del primo tratto, non sono abituato alla risposta dei cerchi in carbonio ma ci si può abituare in fretta. L’ upgrade dei freni BCA non ha bisogno di commento: eccezionali. La regolazione della forcella era ok sull’ammo avrei bisogno di lavorarci. Nel complesso è la prima volta che restituisco malvolentieri una E-Bike a Gianni, infatti me la sono portata sino alla fine con grande soddisfazione. E poi a me quel carro piace una cifra fa molto moto style.”
I test continuano , spero di essere più in forma … Stay tuned !

 

 

 

 

Unno Mith – Prova completa

08 Feb 2023

Scritto da Gianni Biffi il 07 Febbraio 2023 (Chilometri percorsi 341 – Periodo di prova 32 giorni) .

 

Dopo la first ride che potete leggere qui , eccoci ormai pronti a scrivere per la prova completa . Riguardo l’ equipaggiamento della Unno Vi rimandiamo al sito del nostro E-Commerce dove troverete tutti i componenti in dettaglio . Possiamo sin d’ ora comunque dirVi che la Unno è veramente bellissima e innovativa e che si tratta di una vera “Race machine” senza molti fronzoli o compromessi (non esiste nessun flip chip o altro per variare le quote geometriche della E-MTB) come voluta dal suo ideatore Cesar Rojo junior . La Mith da noi testata ha componenti stock ad eccezione degli pneumatici che come sempre abbiamo sostituito con i “soliti” Hillbilly Grid gravity T9 all’ anteriore e Eliminator Grid gravity T7/T9 al posteriore , dell’ aggiunta dei salsicciotti (al fine di avere sempre gli stessi pneumatici / inserti e quindi sensazioni comparabili) e dell’ impianto frenante completo BCA come più avanti Vi spiegheremo .

EccoVi quindi le nostre impressioni dopo averla usata su quasi tutti i sentieri che conosciamo e altri in condizioni di terreno anche estreme (neve e ghiaccio) a cui Vi rimandiamo punto per punto come segue :

Estetica : Innovativa e rivoluzionaria ! Potrà anche piacere o non piacere ma bisogna riconoscere che non passerà certo inosservata . Dopo un primo periodo di assuefazione alla sua linea perlomeno particolare , il tubo reggisella non riuscivo a digerirlo , ci ho fatto l’ occhio e mi sono perdutamente invaghito della Mith . Voto 10 .

Posizione di guida : il primo approccio non è certo così intuitivo . Il buon Cesar ha costruito una vera macchina da guerra con un manubrio , del resto molto piacevole e ben costruito , quasi sull’ asse dello sterzo che non agevola certo la guida rilassata sin dall’ inizio . Se a questo aggiungete angolo sterzo statico di 64° e un SAG consigliato del 35% capirete che non siamo certo di fronte ad un prodotto allineato agli altri sul mercato. Comunque dopo un periodo d’ adattamento la Mith risulta alla fine molto piacevole e redditizia nella guida sportiva . Voto 7 .

Sospensioni : ammortizzatore Fox Float X2 Factory e forcella Fox Float 38 Factory con cartuccia Grip2 , con corsa di 160 mm al posteriore e 170 mm all’ anteriore . Il top di gamma della casa Californiana che consentono di sbizzarrirsi a piacimento nei settaggi (forse sin troppo) e che comunque , soprattutto per la sospensione posteriore , hanno una curva di compressione ottimale e votata all’ uso quasi agonistico sul posteriore . Il feeling della Unno è sicuramente da riferimento assoluto nell’ uso race . Voto 8 .

Salita scorrevole : il motore Bosch Flow con batteria da 750 Wh e l’ assistenza Auto Vi permetteranno di salire a velocità sconosciute ad altre unità . Voto 10 .

Salita tecnica : la migliore delle mullet mai provate ma è pur sempre una mullet bike e contro le leggi della fisica non ci si può opporre . Impronta a terra inferiore e angolo d’ attacco sull’ ostacolo non certo favorevole se paragonato ad una ruota da 29″ ne fanno una buona arrampicatrice ma le full 29″ IMHO sono ancora superiori . Voto 8 .

Single-track : sarà il baricentro bassissimo , il motore che spinge come pochi altri o il perfetto bilanciamento della E-MTB ma è veramente efficace e super divertente con l’ aumentare dell’ andatura . Voto 9 .

Discesa scorrevole e fluida (veloce) : la rigidità dell’ assieme che è da riferimento e la posizione in sella la fanno correre come pochissime altre . Voto 9 1/2 .

Discesa tecnica e stretta : l’ angolo di sterzo molto discesistico e il manubrio estremo come posizione non aiutano quando si guida in punta di piedi ma basta aumentare la velocità di percorrenza , a patto di esserne capaci , e la Mith si rivela molto prestante . Voto 8 .

Frenata : i freni Formula Cura 4 con dischi da 220 mm sono assolutamente adatti all’ uso sia race sia escursionistico della Mith . Noi per questioni di prova di nuovi componenti abbiamo montato un impianto prototipale BCA con i relativi dischi BCA y0d4 da 203 mm e dobbiamo dire che nessun altro freno sul mercato ha prestazioni pari a questo impianto !!! Voto 8 (10 e lode con impianti BCA) .

Rigidità : sicuramente molto rigida e quindi la Unno risulta molto prestazionale di conseguenza . Voto 9 1/2 .

Dotazione :  una dotazione di livello a dir poco regale anche in considerazione del buon rapporto qualità prezzo . Voto 9 .

Motore e componenti elettronici : non è una novità che consideriamo il nuovo Bosch Flow con batteria da 750 Wh e assistenze dinamiche e personalizzabili la miglior unità di serie del mercato . L’ aggiunta poi del livello Auto ha fatto fare al sistema un ulteriore salto di qualità in confronto alle altre unità motrici del mercato . Brava Bosch ! Voto 9 1/2 .

Finiture : un’ ingegnerizzazione pressoché perfetta e un’ attenzione ai dettagli unica sul mercato che non abbiamo mai ad oggi riscontrato in nessuna altra realizzazione nel mondo E-MTB ! Non solo è bellissima ma è anche molto, molto ben costruita !!! Voto 10 e lode .

Valutazione rapporto qualità/prezzo : il prezzo , pur essendo elevato in termini assoluti , è il più basso del mercato a questo livello di realizzazione . Voto 9 1/2 .

Note finali : come avrete ben compreso non amo le mullet ma questa Unno è sicuramente la migliore delle mullet mai provate ! Certo non potrete pretendere di avere la trazione di una ruota da 29″ al posteriore per le ragioni già citate ma nell’ uso Enduro race per cui la Mith è stata pensata e costruita questa caratteristica passa quasi in secondo piano considerando il campo di utilizzo . La Unno non è certo tra le più facili da condurre a basse andature ma quando la si fa correre è forse una delle E-MTB più prestanti e veloci mai provate : se siete fisicamente prestanti e tenendo una posizione centrale con l’ avantreno ben caricato otterrete dalle Mith prestazioni inimmaginabili 🙂

Voto finale 125 (127 con impianto frenante BCA) su 140 (più 2 lodi) .

Test Cannondale Moterra NEO Carbon 1

27 Gen 2023

Scritto da Roberto Diani il 25 Gennaio 2023 .

TEST : Cannondale Moterra NEO Carbon 1 – Motore Bosch Smart System con batteria da 750 Wh, escursioni pari a 150 mm su entrambe le ruote da 29” e geometria polivalente: un mix ideale per utilizzi trail e non solo.

TELAIO -Al triangolo principale in fibra di carbonio è ancorato il carro posteriore in lega leggera dotato di “Horst Link” che assicura 150 mm di escursione alla ruota posteriore.

Il motore è  posizionato più verticalmente rispetto alla norma, in modo di permettere di collocare la parte inferiore della batteria davanti al motore stesso in posizione più abbassata, con evidenti vantaggi a livello sia di baricentro sia geometrico.

La batteria integrata da 750 Wh è estraibile dal lato frontale del tubo obliquo. L’originale sportello che permette di accedere alla presa di carica dal telaio assicura una tenuta stagna così come il tappo in gomma che copre la serratura della batteria.

La sospensione posteriore è completata da un ammortizzatore Rock Shox Deluxe Select+.

Anche la forcella è una Rock Shox e, più precisamente, una Lyrik Select+ con 150 mm di escursione e offset pari a 44 mm.

TRASMISSIONE – Shimano XT con cambio XTR e guarnitura FSA/Bosch con moltiplica da 34 denti; la cassetta è composta da 12 pignoni con 10÷51 denti.

FRENI – Shimano XT a 4 pistoncini con dischi da 203 mm di diametro.

RUOTE – 29”x2,6” su entrambe le ruote con cerchi WTB Kom Trail con canale di 30 mm. Gomma anteriore Maxxis Minion DHF e posteriore Maxxis Rekon.

COMPONENTI – Tra i componenti è da segnalare, oltre alle escursioni del reggisella telescopico (125 mm taglia S, 150 M e 170 L e XL), il fanale anteriore, utilissimo quando si percorrono tratti stradali e, sopratutto, in caso di uscite off-road in notturna.

 

GEOMETRIA

  S M L XL
Tubo Verticale 400 430 460 490
Angolo di sterzo 65° 65° 65° 65°
Tubo di sterzo 105 115 125 135
Carro posteriore 452 455 455 455
Interasse 1209 1235 127 1309
Altezza movimento centrale 350 350 350 350
Reach 435 455 485 520
Trail 128 128 128 128

 

I valori geometrici assicurano un ottimale compromesso tra stabilità e agilità, condizione ideale per utilizzi trail/all mountain.

 

IL RESPONSO DEL TEST

Già al primo approccio si apprezza l’operato del designer che ha individuato la soluzione migliore per posizionare la batteria da 750 Wh senza stravolgere la struttura del triangolo principale e conseguente relativo aumento della quota di tubo di sterzo, anzi migliorando il baricentro. Abbiamo testato la nostra Moterra sia in taglia “M” sia “L”: la struttura morfologica del tester è, infatti a cavallo tra queste due taglie. A fare la differenza è la rispettiva quota di reach: 455 mm per la “M” e 485 mm per la “L”. Si tratta di una differenza di ben 30 mm superiore alla norma, che ha accentuato la differenza di prestazioni: il Biker con struttura morfologica da taglia “M” riscontrerà un leggero sbilanciamento in direzione agilità, al contrario del suo collega centrato sulla “L” che si avvantaggerà sui percorsi dove è richiesta maggiore stabilità.

Moterra mantiene comunque un equilibrio che ci ha permesso di scalare sentieri al limite del pedalabile dove le ruote da 29”, in particolare la posteriore, che in questi frangenti facilita il superamento di ostacoli di dimensioni importanti, ma allo stesso tempo favorisce una guida sicura e veloce nelle discese sconnesse a Biker sia alle prime armi sia dotati di buona tecnica di guida. A patto, naturalmente, di sostituire la gomma posteriore con una più adatta ai terreni con scarsa aderenza con i quali si si deve convivere nelle stagioni autunno/invernali. Moterra, forse per accentuare le differenze con la versione LT, è dotata di un ammortizzatore meno performante in caso di sollecitazioni alle alte velocità, pertanto, chi volesse allargare il suo range di utilizzo in direzione all mountain/enduro, potrà investire proficuamente qualche centinaio di Euro per ottenere prestazioni superiori   nelle discese più toste.

Note molto positive per quanto riguarda la trasmissione ed i freni: quest’ultimi si distinguono per potenza, precisione ed affidabilità, mentre la trasmissione risulta perfettamente dimensionata in funzione della ruota posteriore da 29”, permettendo di mantenere cadenze ideali, sempre ben visionabili sulla schermata del Kiox. Grazie anche alla batteria da 750 Wh la nostra Moterra Carbon 1 risulta essere la soluzione ideale per gli amanti delle lunghe distanze: in estate quando le ore di luce lo permettono, è sufficiente una sosta pranzo di 1÷2 ore con relativa ricarica, per coprire distanze e dislivelli notevoli che vanno ben oltre le più rosee aspettative.

Al termine di un intenso e probante test concludiamo con una frase che rappresenta, al meglio l’essenza della nostra Moterra: probabilmente non è la eBike ideale per Biker che, in discesa, vanno sempre al massimo delle proprie capacità ma, basta chiudere leggermente il gas per garantire la piena soddisfazione anche ai driver più esperti.

Info: www.cannondale.com

First ride Unno Mith

22 Gen 2023

Scritto da Gianni Biffi il 16 Gennaio 2023 .

 

Quando la vedi la prima volta non puoi restare indifferente : è la E-MTB più innovativa a livello di design degli ultimi anni ! Questo significa che la si ama alla follia o la si odia : per certo si stacca da tutte le altre E-MTB oggi presenti sul mercato e sinceramente anche i più grandi detrattori di questa Unno quando la vedono dal vivo restano a bocca aperta . E’ molto più bella dal vivo che in fotografia . Nata dalla matita di Cesar Rojo junior e del suo staff di ingegneri e disegnatori (Cero design) a Barcellona la Unno è costruita in Asia e assemblata in Germania . Se non sapete chi è Cesar Rojo junior sappiate che è uno degli inventori della Forward Geometry di Mondraker insieme a un tale Fabien Barel tanto per dire … Ex discesista Spagnolo di ottimo livello oggi Cesar si è dedicato al design d’ avanguardia e ha fondato, oltre a Cero, la Unno Bicycles presentando diversi modelli tradizionali che spaziano dallo XC alla DH e la sua prima E-MTB appunto lo scorso anno .

Arrivata a Milano in taglia S3 (Large – XLarge) poco prima di Natale abbiamo subito iniziato ad ammirarla per il suo design e per alcuni intuizioni ingegnieristiche d’ avanguardia ma purtroppo la taglia era enorme per poter pensare a una vera prova e quindi abbiamo dovuto aspettare dopo le vacanze di fine anno quando sono finalmente arrivate alcune S2 (Medium) in magazzino . Appena tolta la “bimba” dallo scatolone abbiamo subito provveduto, come d’ abitudine a sostituire gli pneumatici con i soliti Hillbilly II da 29″ x 2.4 all’ anteriore e Eliminator 27,5″ x 2.3 al posteriore : avete capito che purtroppo per me è una mullet bike 🙁  Oltre a questo abbiamo sostituito i dischi freno con gli ultra-performanti BCA #y0d4 e avendo da provare alcuni nuovi particolari dell’ impianto freni BCA ancora allo stadio prototipale abbiamo sostituito anche i pur validi Formula Cura4 con impianti freno completi BCA appunto . Abbiamo anche subito notato il bellissimo manubrio Deux in carbonio con attacco integrato in un solo pezzo che ha il manubrio stesso praticamente in asse con lo sterzo della Mith . Subito i ricordi sono tornati ai primi prototipi delle Foxy con la forward geometry che avevano appunto un attcco manubrio in asse con lo sterzo e che già nell’ ormai lontano 2011 ci avevano provocato non pochi dubbi e problemi di guida se non si era super allenati e prestanti fisicamente … Ma oggi le geometrie sono cambiate non poco da quei tempi e abbiamo quindi optato per iniziare a provare la nostra Unno con il manubrio Deux originale in ogni caso .

Le altre caratteristiche intriganti e interessanti della Unno oltre al citato manubrio Deux e alla sua particolare linea del triangolo anteriore e del carro, sono nell’ ordine lo svettamento del reggisella che ha comunque un angolo pressoche perfetto di 77°, il baricentro molto favorevole dato l’ enorme sforzo fatto da Cesar per centralizzare tutte le masse verso il basso e la cinematica della sospensione posteriore che appartiene alla famiglia dei “dual link” reinterpretata e rivista dagli ingegneri di Barcellona . Ma veniamo alle nostre prime uscite di questi giorni con la Unno che ci piace sempre di più esteticamente ogni volta che ci soffermiamo a guardarla !

Fatte le prime foto di rito e regolate per benino le due unità ammortizzanti (forcella Fox 38 Factory e ammortizzatore Fox X2 Factory) tenendo presente che il SAG consigliato dell’ ammortizzatore è tra il 30% e il 40% abbiamo deciso di partire dal 35% appunto suggerito . Regolati più volte invece gli appoggi a causa del particolare manubrio e sinceramente ancora oggi dopo svariate uscire ci sentiamo un pochino appesi al manubrio come su quasi tutte le mullet da noi provate. Addirittura da fermo sedendosi in sella con il SAG molto accentuato e uno sterzo da 64° sembra quasi che il manubrio cada da una parte o dall’ altra ma appena si muove la Mith questa sensazione sparisce a condizione di guidare ben centrati e caricando per benino l’ avantreno della E-MTB stessa . Comunque vada la Unno è all’ atto pratico ben bilanciata e si guida in discesa con piacere soprattutto con l’ aumentare delle andature grazie anche a una sospensione posteriore ben progettata e che tiene la ruota ben attaccata al terreno e che risente pochissimo del brake jack . In salita invece, soprattutto se tecnica e/o scivolosa, la ruota da 27,5″ mostra come al solito tutti i suoi limiti e problematiche anche se tra le mullet la Mith gode comunque di un’ ottima trazione ma contro le leggi della fisica non si può comunque andare … Insomma e ancora una volta per il mio modo di guidare sceglierei sempre una full 29″ al posto delle ruote mix ma su questa Unno non è possibile purtroppo montare una 29″ al posteriore 🙁

Per finire quindi queste nostre prime impressioni dopo aver percorso più di 170 chilometri di sentieri possiamo confermarVi che IMHO la Mith è bellissima, parecchio veloce e precisa su discese scassate e veloci e molto ben bilanciata anche se un pochino nervosa forse anche a causa del manubrio diretto sullo sterzo . Potremmo dire che appartiene alla categoria delle Enduro spinte del mercato odierno – non dimentichiamo che ha travel delle sospensioni 170 / 160 mm – dove è sicuramente un’ eccellenza di questa categoria e che nell’ uso trail invece risulta inferiore a altre realizzazioni di altri Marchi soprattutto a causa della sua ruotina posteriore . Comunque vada non è impossibile condurla anche a velocità più basse nell’ uso trail e si difende bene anche in salita soprattutto grazie al motore Bosch Flow 750 con assistenza AUTO (Bosch Santa subito !!!)

Proseguiremo comunque il test e con molta probabilità ci toglieremo molto presto lo sfizio di provare a montare un altro attacco manubrio e manubrio per vedere se con 35 /45 mm di attacco risulterà meno nervosa e più consona al nostro uso di “passeggiatore di montagna” 🙂 Stay tuned !

 

 

Classifica motori per E-MTB del 2022

08 Gen 2023

Scritto da Gianni Biffi il 08 Gennaio 2023 .

EccoVi la mia – PERSONALISSIMA – classifica motori 2022 E-MTB (si considerano solo i motori pieni e non quelli del tipo SL) aggiornata a oggi 08/01/2022 visti i continui e migliorativi aggiornamenti firmware e altro
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Come tutti ben sappiamo tutte le E-Bikes (NESSUNA ESCLUSA) hanno problemi di gioventù del prodotto e/o di maggior complessità del prodotto, quindi il gioco si risolve – IMHO – con servizi d’ assistenza sempre più efficienti e con l’ implementazione dei livelli dinamici nella gestione dei motori .
La classifica conferma ancora una volta che il motore Specialized 2.2 con la scheda Adamo è ancora al vertice anche se i divari iniziano ad assotigliarsi un pochino. Il Bosch Flow 750 si conferma il migliore motore di serie con l’ aggiunta del nuovo livello AUTO (una specie di Shuttle mode) e Shimano con il nuovo firmware 4.1.9 per il suo EP8 migliora tantissimo sia in affidabilità che in prestazioni . Finalmente anche l’ errore E010 sembra un lontano ricordo …
Le assistenze Bosch e Shimano sono migliorate penso anche grazie al fatto che essendo ormai i loro motori più affidabili non esiste più un problema di troppe assitenze / garanzie da eseguire 😉
Sparisce lo Yamaha PW-X2 dalla nostra classifica – in attesa di poter testare il nuovo PW-X3 – e il vecchio Rocky Mountain 1.3 ormai superato dal Dyname 4.0 .
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A. Riguardo alle prestazioni percepite (potenza, coppia e spinta) :
1. Specialized 2.2 by Brose con scheda gestione firmware Adamo
2. Bosch CX Flow 2022
3. Rocky Mountain Dyname 4.0
4. Specialized 2.2 by Brose con firmware originale
5. Shimano EP8
6. Bosch CX Gen4
B. Riguardo a naturalezza della spinta :
1. Specialized 2.2 by Brose con scheda gestione firmware Adamo
2. Specialized 2.2 by Brose con firmware originale
3. Bosch CX Flow 2022
4. Shimano EP8
5. Rocky Mountain Dyname 4.0
6. Bosch CX Gen4
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C. Riguardo a dinamicità dei livelli d’ assistenza (spinta dinamica) :
1. Specialized 2.2 by Brose con scheda gestione firmware Adamo
2. Bosch CX Flow 2022
3. Bosch CX Gen4
4. Rocky Mountain Dyname 4.0 (non ha livelli dinamici)
4. Specialized 2.2 by Brose con firmware originale (non ha livelli dinamici)
4. Shimano EP8 (non ha livelli dinamici)
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D. Riguardo a rendimento in salita a basse rotazioni e con poco sforzo :
1. Specialized 2.2 by Brose con scheda gestione firmware Adamo
2. Specialized 2.2 by Brose con firmware originale
3. Bosch CX Flow 2022
4. Rocky Mountain Dyname 4.0
5. Bosch CX Gen4
6. Shimano EP8
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E. Riguardo ad affidabilità del sistema :
1. Bosch CX Gen4
2. Bosch CX Flow 2022
3. Shimano EP8
4. Rocky Mountain Dyname 4.0
5. Specialized 2.2 by Brose in ogni configurazione
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F. Riguardo alla qualità e all’ efficienza del servizio assistenza in base alle risultanze della nostra officina :
1. Specialized 2.2 by Brose con firmware originale
2. Specialized 2.2 by Brose con scheda gestione firmware Adamo
3. Rocky Mountain Dyname 4.0
4. Shimano EP8
5. Bosch CX in ogni configurazione
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G. Riguardo a consumi con parità di gamba e prestazione :
1. Bosch CX Flow 2022
2. Specialized 2.2 by Brose con scheda gestione firmware Adamo
3. Shimano EP8
4. Specialized 2.2 by Brose con firmware originale
5. Rocky Mountain Dyname 4.0
6. Bosch CX Gen4
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Classifica finale tenendo conto dei vari punteggi :
1. Specialized 2.1 by Brose con scheda gestione firmware Adamo (64 punti)
2. Bosch CX Flow 2022 (59 punti)
3. Specialized 2.1 by Brose con firmware originale (55 punti)
4. Rocky Mountain Dyname 4.0 (49 punti)
5. Shimano EP8 (48 punti)
6. Bosch CX Gen 4 (45 punti)
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Considerazioni finali : come si può vedere ormai durante questo 2022 le differenze tra i vari motori presenti in classifica si sono molto assotigliate e ormai possiamo dire che ogni motore è più che valido per un uso non esasperato e/o escursionistico . Se poi si ricerca la prestazione massima IMHO i livelli d’ assitenza dinamica e i vari gadget di sogtware per avere un effetto shuttle fanno ad oggi ancora una bella differenza per chi li ha nel proprio sistema .
Meditate gente, meditate 😉

Specialized Turbo Levo Expert Carbon GEN3 con ruote da 29″ – Prova completa

02 Gen 2023

Scritto da Gianni Biffi il 02 Gennaio 2023 (Chilometri percorsi 306 – Periodo di prova 22 giorni) .

 

Inizio a scrivere questa prova informandoVi da subito che questa E-MTB esce di serie con ruote mullet (29″ ant. e 27,5″ post.) e che quindi si tratta di una Levo modificata e personalizzata in base a gusti personali che gli ingegneri di Specialized hanno probabilmente ritenuto non adatta al mercato attuale che spinge molto sulle ruote mullet appunto : negli Stati Uniti d’ America questa scuola di pensiero è ormai molto diffusa anche se personalmente penso che le geometrie adattate alle ruote mullet non rendono giustizia al prodotto attualmente . Forse azzardo che potremmo avere buone biciclette con ruote mix tra qualche anno quando ci saranno geometrie più specifiche ma non ne ho proprio certezza 🙂

Avevo avuto modo di provare la versione mullet della Levo GEN3 durante i primi mesi del 2021 con impressioni personali non del tutto positive … Dopo il first ride test (qui il link : https://www.pro-m.com/first-ride-specialized-levo-s-works-3gen-un-amore-tribolato/ ) e la prova finale (qui il link : https://www.pro-m.com/prova-specialized-nuova-levo-s-works-gen3/ ) mi era sempre rimasto il dubbio che con la ruote da 29″ anche al posteriore avrei potuto avere la Levo che ricordavo e che la versione mullet mi aveva fatto dimenticare : facile, intuitiva, adatta a quasi tutti percorsi e estremamente divertente ed efficace ! Sfruttando quindi le precedenti prove e i setting già provati sulla versione mullet abbiamo provveduto a settare la nostra Levo con ruote da 29″ con carro in posizione Low e calotta sterzo -1° per un angolo sterzo di 63,9° , un angolo sella di 77,1° e con un carro lungo 447 mm e un interasse di 1247 mm . Ovviamente , e come tutti ormai sanno , è possibile variare questi valori sostituendo la calotta superiore dello sterzo con quella originale a zero in base alle proprie esigenze .

Eccoci quindi in questa fine anno a poter valutare la Levo GEN3 29″ – dopo aver percorso più di 300 chilometri in questa configurazione e almeno 500 chilometri in configurazione mullet – ed averla usata su diversi sentieri e in condizioni di terreno anche estreme (neve e ghiaccio) e Vi rimandiamo quindi alle seguenti valutazioni punto per punto come segue :

Estetica : la Turbo Levo è ormai un’ icona del panorama E-MTB e gli ultimi affinamenti costruttivi l’ hanno resa anche più affidabile che in passato . Se non la più bella del mercato è molto difficile non considerarla tra le E-MTB più belle e bilanciate del mercato . Voto 9 .

Posizione di guida : su Specialized ci sente sempre a proprio agio sin dal primo approccio ma in questo caso la ruota da 29″ al posteriore ha fatto il miracolo IMHO di farmi sentire veramente centrato con il giusto carico sull’ anteriore e con un angolo sella molto migliore in pedalata . Insomma quella sensazione di essere appeso al manubrio , classica delle mullet , è completamente sparita e ne ho beneficiato tantissimo anche in qualità della guida con un avantreno sempre caricato ma non per questo pesante . Insomma direi perfetta !! Voto 10 .

Sospensioni : ammortizzatore Fox Float X2 Performance Elite e forcella Fox Float 38 Performance Elite con cartuccia Grip2 , con corsa di 150 mm al posteriore e 160 mm all’ anteriore . Due buone unità ammortizzanti che nulla hanno da invidiare alla serie Factory della casa Californiana . Sempre complesso trovare il giusto setting dell’ ammortizzatore posteriore data la curva più lineare e meno progressiva dell carro con flip chip in posizione Low, ma una volta settato l’ ammortizzare correttamente il carro copia anche le foglie e comunque si riescono ad evitare i fondo corsa anche nell’ uso bike park . Voto 9 .

Salita scorrevole : la ruota da 29″ e lo Shuttle mode Vi permetteranno di salire a velocità sconosciute ad altre unità : awesome ! Voto 10 .

Salita tecnica : se paragonata alla versione mullet direi che siamo su un’ altro pianeta, in senso migliorativo, in tutte le situazioni ! Il carro FSR e la ruotona posteriore conferiscono alla nostra Levo una trazione difficilmente paragonabile a altre E-MTB ! Oltre a questa trazione da riferimento devo anche sottolineare che la Levo mantiene inalterata la sua agilità in confronto alla versione mullet originaria . Insomma una delle migliori E-MTB testate ad oggi ! . Voto 10 .

Single-track : sarà l’ effetto placebo dato dal fatto che per me le ruote da 29″ sono sempre e comunque migliori delle mullet ma io la trovo veramente veloce, sicura e divertentissima . Voto 10 .

Discesa scorrevole e fluida (veloce) : molto rigida e precisa tanto da sembrare una delle E-MTB più facili e veloci da condurre se si ha il pelo per farla correre … Concede anche molta sicurezza di guida e conseguente confidenza . Voto 9 .

Discesa tecnica e stretta : nonostante un peso superiore ai 23 chilogrammi si guida molto bene anche se non si può pretendere di avere la maneggevolezza di realizzazioni più leggere . Il perfetto e accordato lavoro delle sospensioni poi fanno il resto . Voto 8 1/2 .

Frenata : i freni Sram Code RS accoppiati a dischi BCA da 220 mm anteriore e 203 mm al posteriore fanno ampiamente il loro dovere . Voto 7 1/2 .

Rigidità : molto migliorata al confronto con la precedente Levo e quindi al vertice della categoria per quanto riguarda le E-MTB da noi provate con questa tipologia di carro . Voto 8 1/2 .

Dotazione :  Trovate la dotazione della nostra Levo Expert 2023 al seguente link : https://www.specialized.com/it/it/turbo-levo-expert/p/188260?color=317293-188260 con eccezione ovviamente delle ruote che sono state sostituite da delle DT Swiss M1700 che ancora una volta ci hanno dato alcuni problemi di tenuta del tubeless sulla ruota anteriore come in un’ altra occasione : perdita aria dalla giunta del cerchio . Gruppo Sram GX AXS a 12 velocità , sospensioni Fox di cui abbiamo già ampiamente parlato , reggisella telescopico One , manubrio in alluminio con manopole Deity molto confortevoli . Voto 8 .

Motore e componenti elettronici : vale tutto quanto scritto per il motore Specialized 2.2 , costruito sempre da Brose per Specialized , che è più o meno sempre lo stesso usato sulle versioni 2019 /2021 anche se molto migliorato in termini di affidabilità in quest’ ultima versione 2023 .  I parametri d’ assistenza impostati di default sono corretti e grazie anche allo Shuttle Mode permettono prestazioni ancora al vertice del mercato anche se l’ uso dello Shuttle mode impostato a 100% appunto aggrava un poco i consumi finali . La cosa che ancora oggi più impressiona in confronto a tutte le altre unità da noi testate è la capacità di salire anche a basse rotazioni (al di sotto delle 45 RPM) che da sempre caratterizza il motore Brose . Se non Vi basta questa versione con TCU originale poi potrete sempre migliorare le prestazioni con l’ adozione della scheda Adamo 22 che rende questo motore semplicemente il migliore del mercato . Voto 8 1/2 (con Adamo 10 e lode) .

Finiture : come per tutte le Levo molto buone e in questo caso i tecnici di Specialized hanno posto grandi attenzioni alla realizzazione di tutti i particolari sfruttando le richieste del mercato in questi anni . Ecco quindi apparire le giuste protezioni di carro e telaio, il nuovo sensore velocità posizionato in modo ancor più riparato, il nuovo cavo batteria / motore con spina Rosenberg che è stato reso più impermeabile (ora è dichiarato come IP68) e che prevede uno sportellino di chiusura e protezione rivisto e corretto con una cerniera vera questa volta . Voto 9 .

Valutazione rapporto qualità/prezzo : il prezzo non è certo tra i più bassi del mercato , considerando anche l’ aggravio di dover acquistare almeno una ruota da 29″ per il posteriore , ma le prestazioni finali forse lo giustificano … Voto 7 .

Note finali : non so dire se il fatto di aver realizzato la Levo che sognavo da più di anno con le ruote da 29″ ha influito e quanto ha influito su queste mie valutazioni ma devo dire che mi sono divertito in sicurezza come poche altre volte a testare questa E-MTB e penso che a questo punto la terrò in scuderia per parecchio tempo … Insomma migliore e non di poco della versione mullet IMHO con una trazione veramente da riferimento , una posizione in sella pressoché perfetta , una facilità di conduzione sconosciuta alla versione mullet e una capacità di adattarsi ad ogni percorso molto buona . Certo il mio amico M. P. ingegnere con il cervello fino , trialista , bmxer e buon MTBiker dopo aver provato la versione mullet per una settimana mi ha detto che in salita è assolutamente d’ accordo con me mentre in discesa staccando spesso e volentieri le ruote da terra e giocando un pò con il trail la trova comunque un filino più divertente della sua vecchia GEN2 con ruote da 29″ . Gli ho risposto che io non sono bravo come Lui nella conduzione della Levo e che guidando sempre abbastanza pulito non sento la necessità di fare tricks o altro … 🙂 🙂 🙂

Voto finale 124 (125 e 1/2 con Adamo) su 140 (più 1 lode) .

Classifica 2022 E-MTB in prova

24 Dic 2022

Scritto da Gianni Biffi il 24 Dicembre 2022 .

 

Come molti di Voi avranno notato a far data dal 1 Gennaio 2022 abbiamo introdotto una valutazione per ogni prova finale delle E-MTB da noi testate . In pratica un voto espresso con un valore da 1 a 10 per ogni condizione di uso e/o di valutazione dei prodotti che sono le 14 voci elencate nelle nostre prove . Tutto ciò per poter dare un’ idea immediata a chi non ha voglia di leggere e soffermarsi sullo scritto che , per quanto tentiamo di rendere il più breve e snello possibile , richiede sempre una lettura attenta .

In base alle votazioni espresse la nostra classifica delle E-MTB in prova nel 2022 è quindi la seguente :

  1.    Evil Bike The Epocalypse con una valutazione di 130 su 140 .
  2.    Focus Jam2 7.0 con una valutazione di 124 su 140 .
  3.    Mondraker Level R con una valutazione di 124 su 140 .
  4.    Mondraker Crafty RR Carbon con una valutazione di 119 su 140 .
  5.    Santa Cruz Heckler Nine con una valutazione di 117 su 140 .
  6.    Cannondale Moterra LT1 con una valutazione di 114 su 140 .
  7.    Rocky Mountain Altutude C70 PowerPlay con una valutazione di 111 su 140 .

Ci tengo comunque a precisare che ormai moltissime delle E-MTB che proviamo , e con cui ci confrontiamo con gli amici sui percorsi , sono ampiamente al di sopra delle possibilità della normale utenza a cui anch’ io ritengo di appartenere e che le differenti valutazioni sono semplicemente la ricerca del famoso “pelo nell’ uovo” da parte di chi quasi tutti i giorni esce in MTB o E-MTB e che è spesso influenzato dall’ ossessiva ricerca del giocattolo nuovo e più performante possibile 😉

Enjoy !!!

Le ruotone hanno vinto !!!

09 Dic 2022

Scritto da Gianni Biffi il 9 Dicembre 2022 .

 

Era il 10 Dicembre 2006 quando la prima MTB full suspended con ruote da 29″ moderna – tralascio i tentativi del buon Gary Fischer che aveva intuito i vantaggi delle ruote grandi ma non aveva potuto realizzare telai specifici per quelle ruote – arrivava sui sentieri Italiani grazie all’ amico Tony Ellsworth : si chiamava Evolve . Da allora di strada se ne è fatta tantissima e oggi possiamo affemare con certezza che la guerra dei diametri ruota è stata sicuramente vinta dalle ruote grandi da 29″ . Io già nel lontano 2006 sostenevo , dopo la prima prova ai Corni di Canzo (foto originali di quel giorno illuminante per me) , che non c’ era partita e che avrei voluto avere una bicicletta da downhill con quelle ruote grandi !!! Tutti mi hanno dato dell’ incompetente o del pazzo – come sempre – dicendomi che la cosa era irrealizzabile e che non ci sarebbe stato nessun vantaggio reale ma oggi , a 17 anni di distanza , posso dire che avevo ragione io 😉

Infatti numeri alla mano anche un survey report di un noto magazine ci conferma che le 29″ si attesteranno nel 2022 poco al di sotto del 60% delle scelte dei Bikers mentre le 27,5″ e le MX sono ambedue al di sotto del 20% . Praticamente spariti gli altri formati quali 26″ , 27,5″+ , 29″+ e Fat .

Chiunque ha provato oggi le ruote da 29″ , in tutti gli ambiti o quasi del nostro sport , ha subito percepito dei benifici immediati come lo scavalcamento dell’ ostacolo e il mantenimento della velocità acquisita tra i tanti ma allora la mancanza di accessori quali forcelle , gomme e quant’ altro era un limite che oggi è stato ormai superato . Inoltre l’ avvento di sempre più materiali dedicati e il design in cui tutti Costruttori si sono impegnati sia dei telai che delle sospensioni posteriori hanno permesso l’ uso delle ruotone in tutti i campi . Poi negli ultimi anni le forcelle con offset differenti , reach sempre più lunghi e attacchi manubrio sempre più corti hanno dato alle 29″ maggiore stabilità e handling che nel lontano 2006 sembrava impossibile ottenere se non dal gruppetto limitatissimo di visionari avanguardisti a cui ho l’ onere di appartenere .

Dal cross country al downhill tutti hanno potuto beneficiare del vantaggio che io avevo percepito già 17 anni fa … La storia continua … Stay tuned !

Santa Cruz Heckler Nine C con kit S e ruote da 29″ – Prova completa

18 Nov 2022

Scritto da Gianni Biffi il 18 Novembre 2022 (Chilometri percorsi 357 – Periodo di prova 25 giorni) .

Arrivata in piccolissime quantità solo ad Ottobre 2022 con un ritardo quindi su quanto annunciato di quasi un anno abbiamo finalmente potuto usare la nuovissima Heckler Nine in versione C con kit S – Il primo contatto con la nuova Heckler ( che potete leggere qui ) ci aveva convinto sotto molti aspetti ma ci aveva lasciati perplessi sulla “solita” sospensione VPP che settata con il flip chip in posizione High non ci aveva soddisfatto del tutto e quindi abbiamo subito dopo provveduto a settarla in Low . Sgombriamo subito il campo da ogni dubbio : in posizione Low il lavoro del VPP ci è sicuramente piaciuto di più ma , come è sempre successo con tutti i VPP , il cinematismo non è proprio quello che a noi piace . Come tutti ben sapete settare un cinematismo è un compromesso che ognuno interpreta alla propria maniera giocando su regressività iniziale , sensibilità , progressione , supporto , resistenza ai fine corsa e chi più ne ha più ne metta . Personalmente non ho mai amato cinematismi troppo controllati e poco sensibili ai piccoli urti e purtroppo il VPP si colloca in questa fascia . Attenzione non voglio dire che un VPP non funziona … Anzi funziona molto bene per chi vuole un cinematismo molto controllato e reattivo come alcuni agonisti , ma io non sono un agonista ma un utente normalissimo che ama andare a spasso sulle montagne e in ogni dove e quindi preferisco cinematismi più attivi e sensibili .

Estetica :  nulla di nuovo se non un magnifico colore Gloss Avocado Green . Tutte le Santa Cruz si assomigliano molto e anche questa Heckler , pur molto attraente come colorazione , assomiglia anch’ essa a tutte le altre Santa cosa che se da un lato le conferisce il “Santa family feeling” dall’ altro la rende forse un pochino monotona . Voto 9 .

Posizione di guida : come per tutte le Santa Cruz ci sente subito a casa e una volta regolati gli appoggi in base alle proprie preferenze sembra un abito cucito addosso su misura per Voi . Voto 9 .

Sospensioni :  forcella Fox 36 Performance con travel da 160 mm. che come più volte detto , per le mie scarse possibilità e velocità di percorrenza , non mi fa mai rimpiangere la sorellona da 38 e la trovo perfetta per un uso trail a cui la Heckler è destinata . Ammortizzatore Rock Shox Super Deluxe Select+ con due cuscinetti sull’ occhiello posteriore anziché le solite boccole che sicuramente lo fanno lavorare molto meglio ma poi … C’ è il VPP 🙁 Voto 7 .

Salita scorrevole : nulla da dire : con il VPP si sale velocemente e con grande efficienza ovunque . Voto 9.

Salita tecnica :  qui personalmente trovo che il VPP sia troppo secco e sui gradini o sassi che si incontrano non abbia quella trazione necessaria a salire senza grandi sforzi anche se la ruotona da 29″ aiuta non poco a migliorare la trazione . In posizione Low almeno non scalcia sugli ostacoli e resta comunque ben stabile sul terreno ma purtroppo io sono viziato da sospensione ben più efficienti in questo ambito . Voto 7 .

Single-track : considerando le ruotone risulta comunque molto maneggevole e veloce . Voto 9 .

Discesa scorrevole e fluida (veloce) : molto rigida e precisa . Non ho mai notato problemi di direzionalità o scarti ma il VPP è troppo rigido e impegnativo per il mio fisico ormai datato 🙂 Voto 8 .

Discesa tecnica e stretta : qui sono rimasto favorevolmente impressionato perché gira benissimo al pari almeno della vecchia versione da 27,5″ . Basta lasciarla andare un filino di più del solito e la Heckler gira veramente in un fazzoletto  Voto 9 .

Frenata : i freni  SRAM CODE RSC a 4 pistoncini che necessitano sicuramente di molta più manutenzione di altri impianti commerciali non mi hanno comunque deluso come sempre . Basta uno spurgo in più per recuperare la corsa delle leve e di potenza frenante e modulabilità ne abbiamo sin che basta . Poi con i dischi freno BCA #YoD4 che abbiamo montato la qualità della frenata è sicuramente migliorata di parecchio e anche la resistenza alle frenate più prolungate diviene da riferimento . Voto 7 .

Rigidità : nulla da eccepire : la Heckler è una bella spada sui sentieri . Voto 9 .

Dotazione : il kit S , che riteniamo il più centrato tra i kit proposti da Santa Cruz , ha tutto in ordine per un uso trail . Voto 8 .

Motore e componenti elettronici : Shimano Ep8 – con batteria Darfon da 720 Wh – che con l’ ultima release di firmware 4.1.9 ha veramente fatto un buon salto di qualità come sensazione di spinta e finalmente non fa più muro con alte rotazioni . Certo sul mercato forse c’ è ancora un piccolo gap ma ormai le distanze dai tre concorrenti principali si sono molto ridotte e la batteria da 720 Wh aiuta non poco ad usare magari alla necessità assistenze più alte e quindi risulta molto efficiente . Soprattutto in assistenza trail si percepisce una specie di “Shuttle mode” che Vi farà salire velocemente e con minor sforzo percepito . Voto 8,5 .

Finiture : è una Santa Cruz e tutto è veramente ben fatto , eccelle la bellissima verniciatura ! Voto 9,5 .

Valutazione rapporto qualità/prezzo :  costa non poco come tutte le Santa Cruz ma attualmente il mercato ci ha abituato anche a prezzi ben superiori . Voto 8 .

Note finali : la Heckler Nine , da me tanto attesa visto l’ entusiasmo che avevo maturato per la vecchia versione da 27,5″ , non mi ha fatto gridare al miracolo pur essendo io un fanboy delle ruotone da 29″ . Ottimo prodotto come tutte le Santa Cruz ma sinceramente il cinematismo VPP non finisce mai di convincermi e mi lascia sempre una punta d’ amaro in bocca . Considerando poi un peso ancora contenuto di circa 22Kg con la batteria da 720 Wh e il motore Shimano Ep8 fortemente migliorato nelle prestazioni generali la fa comunque porre al vertice del segmento trail a cui è destinata e poi è veramente molto bella e rifinita come poche altre !

Voto finale 117 su 140 .

 

First ride Santa Cruz Heckler Nine C , kit S con ruote da 29″

02 Nov 2022

Scritto da Gianni Biffi il 1 Novembre 2022 .

 

Nella stagione peggiore a livello di consegne mai vissuta da Santa Cruz siamo finalmente riusciti ad ottenere una Heckler Nine completa con ruote da 29″ . La versione giunta in Pro-M è la Heckler C con kit S nel bellissimo colore Gloss Avocado Green , una versione con carbonio non rifinito come nella versione CC e con il kit forse più popolare e logico per il mercato attuale . Se volete sapere esattamente le specifiche di montaggio Vi rimandiamo al seguente link .

Effettuato il posizionamento desiderato degli appoggi abbiamo provveduto ai “soliti” upgrade cambiando gli pneumatici con il nuovo e ancor più sorprendente Hillbilly II Grid Gravity T9 nella nuova misura 29″ x 2.4 all’ anteriore e con l’ Eliminator Grid Gravity T7/T9 da 29″ x 2.3 al posteriore , sostituendo i dischi freno con gli ormai indispensabili BCA #Y0D4 da 203 mm e aggiungendo gli immancabili salsicciotti nelle ruote . Il peso dichiarato della versione con componenti di serie di Kg. 22,140.- sale quindi a Kg. 22,970.- senza pedali come di consuetudine . Per Vostra informazione la Heckler Nine è completamente nuova se comparata alla vecchia versione da 27,5″ non solo per il diametro ruote ma anche e soprattutto per la nuova batteria Darfon da 720 Wh , il nuovo telaio , il nuovo carro e le nuove quote geometriche più moderne .

Siamo quindi pronti per la prima uscita e sin da subito notiamo una maggior propensione a lavorare della sospensione posteriore con il solito cinematismo VPP e l’ ammortizzatore Rock Shox Super Deluxe Select+ se paragonata alla vecchia versione della Heckler . In un primo momento abbiamo pensato a una variazione della curva di compressione o a una differente taratura idraulica dell’ ammortizzatore ma poi siamo arrivati alla conclusione che la maggior parte del merito di questo cambiamento sia da giustificarsi con il fatto di avere due cuscinetti sull’ occhiello posteriore dell’ ammortizzatore stesso …

Comunque sia partiamo per il nostro primo giro effettuando una bella salita sui sentieri che portano da Armeno alla cima del Mottarone . Qui in salita notiamo sin da subito che la nuova release del firmware motore 4.1.9 ha cambiato e in meglio la capacità di fare velocità in salita : una specie dì shuttle mode tanto per capirci . Brava Shimano ! Sui tratti più scassati del sentiero notiamo subito una tendenza a “scalciare” della sospensione posteriore forse anche perché abbiamo tarato l’ ammortizzatore – come si faceva sulla vecchia Heckler che era parecchio pigra – con tutto il ritorno più sfrenato possibile . Provvediamo quindi sin da subito a chiudere l’ idraulica in estensione per limitare questo effetto ma devo dire con scarsi risultati . Arrivati in cima ci fiondiamo sull’ ormai ultra nota discesa denominata Bogianchini 1 e qui la sospensione ci sembra molto più attaccata al terreno e efficiente . La Heckler si guida con facilità ed è molto giocosa e agile in discesa e anche molto divertente sui droppetti del percorso dove risulta molto ben bilanciata a ruote sollevate . La Fox 36 della serie Perfomance da subito il meglio di se e , proprio perché non permette le regolazione fini della sorella maggiore della serie Factory Kashima , si rivela più facile da settare per noi comuni mortali . Non finirò mai di dire inoltre che per le mie velocità di percorrenza in discesa non trovo tutta questa differenza tra steli da 36 e steli da 38 di queste forcelle Fox : per me basta e avanza una 36 di ultima generazione che oltretutto pesa circa 400 grammi in meno della sorellona 😉

Il nostro first ride prosegue poi con altre uscite per un totale di 129 chilometri e circa 4500 metri +/- di dislivello sui nostri soliti sentieri e dobbiamo dire che ancora oggi la sospensione posteriore non ci soddisfa pienamente in salita e in trazione forse anche per il fatto che il flip chip del VPP è settato nella posizione High e quindi ci ripromettiamo di provare a settarlo in Low per vedere se la trazione e il lavoro della sospensione potrà migliorare . In discesa invece si conferma sempre una buona giocosità e agilità accoppiata anche a una buona stabilità sul veloce anche se è necessaria una guida piuttosto attiva e quindi fisicamente più impegnativa di altre realizzazioni perchè con i suoi 160 mm / 150 mm di travel non è uno schiacciasassi : per quello in gamma c’ è la Bullit 😉

Comunque avrete ben inteso che a queste prime uscite ne seguiranno molte altre per darVi in un secondo momento un’ idea più completa e veritiera delle capacità effettive di questa nuova Heckler che per il momento ci siamo goduti non poco come E-MTB super divertente e adatta anche a qualche saltino più lungo del solito 🙂

Nice works Santa Cruz !!!

 

First ride Pivot Shuttle LT

26 Ott 2022

Scritto da Gianni Biffi il 23 Ottobre 2022 .

 

Il mese scorso avevamo ricevuto una Pivot Shuttle SL con il nuovo motore Fazua 60 che è prontamente andata a finire nel garage di un fortunato Cliente . Quindi avevo pregato l’ amico Davide Bonandrini (DSB S.r.l.) di farmi avere la sua SL per una breve prova e invece ho ricevuto , con mio sommo stupore e piacere , la nuovissima Pivot Shuttle LT che non è ancora stata consegnata in Europa . Quindi sono il primo a poter valutare questa nuovissima realizzazione della casa di Chris Cocalis che ben conosco per le sue passate realizzazioni . Ho avuto a disposizione la LT per più di una settimana e quindi questa first ride è abbastanza vicina , come sensazioni , a una prova completa dato che ho percorso ben 120 chilometri con più di 5000 Mt+/- e ho potuto quindi testarla in quasi tutte le condizioni e sui miei sentieri.   Se volete avere informazioni precise su equipaggiamento e geometrie Vi rimandiamo al sito ufficiale Pivot Cycles (clikkate qui) .

Le quote più significative di questa nostra LT in taglia Medium sono l’ angolo sterzo da 64,5° , l’ angolo effettivo sella di 77° , il reach da 471 mm , l’ interasse da 1245 mm e soprattutto il carro da 439 mm che come potete ben vedere sono molto simili e vicine alle migliori realizzazioni moderne in questo campo di utilizzo . Quindi regolati gli appoggi e le unità ammortizzanti siamo partiti per il primo dei nostri 5 giri effettuati sempre nei soliti sentieri Lombardi e Piemontesi che normalmente frequentiamo . Non abbiamo potuto però sostituire pneumatici e dischi freno poiché la E-MTB è di proprietà DSB e sinceramente dobbiamo dirVi che soprattutto le gomme , non del tutto a noi gradite , ci hanno messo più di una volta in difficoltà con una sensazione di insicurezza soprattutto sull’ anteriore e Voi sapete bene cosa ciò possa significare …

Comunque sia la Shuttle LT è risultata molto leggera (Kg. 22,740.- in bilancia senza pedali) anche in considerazione del fatto che utilizza una batteria Darfon da 756 Wh ma soprattutto molto maneggevole e bilanciata . Per quanto riguarda le batterie di produzione Darfon mi permetto di aprire una parentesi e di dire che ho sempre avuto la netta sensazione – non sono in possesso di dati di laboratorio che possano avvalorare questa mia sensazione – che queste batterie siano più risparmiose di corrente in confronto a quelle di altre Case produttrici e anche questa mi ha confermato questa sensazione . Pensate che in profilo 1 usando solo Turbo (70%) e Trail (30%) del  motore Shimano EP8 si potrebbero percorrere circa 60/70 chilometri con circa 2000/2400 Mt+ – dato presunto e non verificato sul campo – e comunque sono riuscito a percorrere , in una delle mie uscite , 1830 Mt+ con 43 chilometri e un consumo del 59% della batteria da 756 Wh .

Ora esauriti i dati numerici e le sensazioni di basso consumo devo dirVi che la Shuttle LT è una E-MTB veramente molto valida per lunghe uscite in montagna , anche su percorsi impegnativi tecnicamente , grazie appunto alla sua leggerezza e a una facilità di guida nello stretto che ha pochi uguali ! Sul veloce invece non ho avuto sensazioni così buone anche a causa di una sospensione con curva molto lineare (forse troppo) che mi ha portato in alcuni casi a dei fondo corsa dell’ ammortizzatore del tutto inaspettati . Usando un SAG più contenuto ho ovviamente in parte ovviato alla cosa ma a quel punto la sospensione posteriore non aveva la stessa trazione e non copiava più il terreno sul lento come avrei voluto . Questa sensazione di poca stabilità sul veloce è forse stata ampliata anche dagli pneumatici che non mi hanno mai trasmesso la necessaria fiducia …

Un’ altra cosa da dire è , che al contrario di molti altri che invece hanno apprezzato colore e grafica , non sono rimasto folgorato dalla grafica del tipo “muscle car anni ’60” che sinceramente mi è sembrata un pò vecchiotta … Comunque sia e come già detto sopra un’ autonomia da riferimento , un’ ottima maneggevolezza , una sensazione di estrema leggerezza e una buonissima trazione grazie anche alla ruota posteriore da 29″ mi hanno convinto che questa Shuttle LT è una E-MTB che farà gola a moltissimi !!!

Il motore Shimano EP8 accoppiato alla batteria Darfon da 756 Wh conferisce allo stesso la possibilità di essere usato quasi costantemente in profilo 1 e quindi risulta su questa realizzazione ben più pepato che in altri casi anche se vengono mantenuti i limiti alle basse e altissime rotazione già più volte elencati nelle nostre varie prove . Rimanga comunque ben chiaro a tutti l’ ottima e leggera costruzione del motore stesso , l’ ottima impermeabilità , il magnifico display e il fatto di poter aggiornare  e personalizzare il motore con l’ APP dedicata .

L’ assemblaggio regale con tanto di gruppo XTR e ruote DT Swiss XM 1501 Hibryd fanno poi della Pivot Shuttle LT un vero gioiello dell’ attuale mercato E-MTB : quasi un peccato usarla sui sentieri più tecnici …

 

Evil The Epocalypse – Prova completa

10 Ott 2022

Scritto da Gianni Biffi il 09 Ottobre 2022 (Chilometri percorsi 426 , periodo di prova 49 giorni).

 

Come già scritto nella nostra First ride ( che potete leggere qui ) era da moltissimo tempo che aspettavamo di poter avere la prima E-MTB di Evil Bikes con il famoso sistema sospensivo Delta System e Vi informo sin da queste prime righe che non siamo per nulla rimasti scontenti di aver aspettato così a lungo ! Personalmente mi sono follemente innamorato della Epocalypse !!! Pochissime altre volte nella mia ormai lunghissima percorrenza su sentieri di montagna e altro – leggasi bike park o sentieri preparati come quelli di Finale Ligure ad esempio – sono rimasto così entusiasta nella prova di una bicicletta o E-MTB che sia !!! Ad onore del vero ricordo solo pochissimi prodotti di cui mi sono veramente innamorato follemente e non a caso uno di questi è proprio la primissima The Following di Evil con la sospensione Delta . Insomma avrete ben capito che tutto ruota sulla sospensione posteriore Delta che non fatico a definire la miglior sospensione per E-MTB che io abbia mai provato !!! Ma veniamo alla Epocalypse che non è solo Delta System ma c’è molto altro di molto buono in questa E-MTB .

Estetica : Bellissima da far perdere la testa !!! Pensate a un piccolo particolare : nemmeno in internet , dove gli haters abbondano sempre , la Epocalypse ha mai ricevuto una recensione negativa a livello estetico che io sappia o abbia letto … Solo e sempre pareri estremamente favorevoli e questo la dice lunga su come sia ben proporzionata e raccordata nelle sue linee la nostra Epocalypse . Voto 10 e LODE .

Posizione di guida : Una volta regolati gli appoggi mi sono trovato subito a mio agio in ogni condizione . Non è ne lunga ne corta … Semplicemente è una Epocalypse e forse anche il perfetto bilanciamento e la leggerezza percepita la fanno sembrare Vostra da subito . Voto 9 1/2 .

Sospensioni : Delta System : come già detto IMHO è la sospensione perfetta per una E-MTB . Bobba un filino nel pedalato ma essendo su una E-MTB possiamo anche dire “chi se ne frega” ma in compenso ha una capacità di galleggiare, copiare, passare sopra a tutto, portare oltre all’ ostacolo e di dare trazione in salita senza nessun uguale !!! Funziona talmente bene da far sembrare la pur ottima Fox 38 Factory una forcella mediocre . Sia chiaro la forcella lavora benissimo (forse il top delle mono piastra in questo momento sul mercato) , ma il cinematismo della sospensione posteriore la fa sembrare poco “accordata” al posteriore stesso tanto lavora bene il sistema Delta !!! Pensate che per poter avere conferma della bontà del sistema Delta ho anche riprovato a scendere sullo stesso trail con un’ altra sospensione da me sempre considerata tra le migliori del mercato e mi è sembrata addirittura seduta in confronto a Delta System !!! Voto 9 .

Salita scorrevole : Il motore Shimano Ep8 , in questo caso accoppiato ad una batteria Shimano da 630 Wh , permette risalite agevoli soprattutto usando il profilo 1 anche se al prezzo di consumi più importanti . Se volete risparmiare corrente esiste comunque il profilo 2 ben più risparmioso che permette di raggiungere facilmente i 2000 / 2400 Mt. di dislivello positivo usando ovviamente di più la Vostra muscolatura delle gambe . Insomma non abbiamo la batteria da 700 o più Wh di altre realizzazioni a disposizione ma per un uso normale il tutto è più che ottimo . Voto 9 .

Salita tecnica : Come già scritto : trazione da riferimento assoluto , anche grazie alla ruota da 29″ al posteriore , un peso abbastanza contenuto (Kg. 21,920.- in bilancia) , e la sospensione Delta ne fanno un riferimento nel settore ! Personalmente posso dire nessuna come Lei !!! Voto 10 e LODE .

Single-track : Forse tra i migliori prodotti mai provati . Sia sullo stretto che sul veloce veramente eccezionale per precisione e facilità di conduzione . Inoltre sembra tutto più facile e meno stancante di altre realizzazioni che abbiamo testato . Voto 10 e LODE .

Discesa scorrevole e fluida (veloce) : Facile e veloce come poche altre . Se non avete il manico di un Pro Rider – come è il mio caso – scoprirete che il lavoro della sospensione e la rigidità dell’ assieme Vi porterà a velocità di percorrenza a Voi sconosciute con estrema fluidità e poco sforzo . Infatti più volte su percorsi per noi codificati mi sono ritrovato a rilanciare oltre la soglia dei 25 KM/h quando con altri prodotti non mi era mai capitato . Nessun altra E-MTB mi ha concesso questa sensazione ! Pensate poi che tramite il flip chip si può aprire l’ angolo di sterzo sino a 64.6° … Voto 10 e LODE .

Discesa tecnica e stretta : Due ruote da 29″ non dovrebbero essere il massimo in queste condizioni ma la Epocalypse fa veramente il miracolo ! Si guida con facilità sorprendente anche sullo stretto e sul tecnico grazie al peso contenuto , a un angolo di sterzo di 65.3° e a un bilanciamento generale eccezionale … Se poi ci volete aggiungere il lavoro perfetto della sospensione Delta avete probabilmente capito di cosa stiamo parlando . Voto 9 1/2 .

Frenata : Freni Shimano XT trail a 4 pistoncini e dischi Ice-Tech : forse uno dei freni con il miglior rapporto qualità prezzo del mercato . Senza raggiungere le vette di potenza di altri impianti più esoterici e costosi sono sempre molto performanti e al limite possiamo constatare un leggero allungamento della leva nelle condizioni limite anche se riteniamo che sia principalmente dovuto ai dischi e non all’ impianto che usato con altri dischi su altre realizzazioni non aveva mai presentato questa problematica … Non si possono montare altri dischi al momento poiche il carro Super Boost della Epocalypse non accetta adattatori della calamità del sensore di velocità sul mozzo Center Lock ma stiamo provvedendo alla realizzazione di una piastrina interna alle razze per poter usufruire dei dischi BCA 😉 Voto 8 1/2 .

Rigidità : Sarà il carro dimensionato per una E-Bike , saranno le ruote Loopholes o altro ma la Epocalypse è veramente su un binario senza per questo sembrare stancante o poco manovrabile . Voto 10 .

Dotazione : Ottima dotazione composta da gruppo Shimano XT completo , reggisella Bike Yoke , ruote Loopholes , manubrio in carbonio e attacco manubrio Evil Bikes . Abbiamo cambiato solo il le gomme con le solite Hillbilly ed Eliminator e aggiunto i soliti salsicciotti . Solo la sella WTB non è il massimo per i nostri gusti . Voto 9 1/2 .

Motore e componenti elettronici : Lo Shimano Ep8 , come più volte detto in altre occasioni , è un ottimo motore come costruzione , peso , impermeabilizzazione e quant’ altro ma IMHO avrebbe bisogno di un aggiornamento firmware da parte degli ingegneri Giapponesi che togliesse quel fastidiosissimo muro alle rotazioni più alte e lo rendesse più pieno sotto ! L’ ormai famoso errore E010 sembra ormai un ricordo del passato … Speriamo . Un servizio d’ assistenza in Italia più efficiente è altrettanto auspicabile . Buone ma non eccezionali le percorrenze grazie alla batteria da 630 Wh . Voto 8 .

Finiture : Molto ben fatta anche se dobbiamo segnalare ad onore del vero qualche piccola problematica nel fissaggio del cavo del reggisella, un giro del cavo sensore di velocità che IMHO potrebbe essere realizzato meglio e una verniciatura abbastanza delicata . Voto 9 .

Valutazione rapporto qualità/prezzo : Per una E-MTB full carbon top di gamma con questo equipaggiamento il prezzo è allineato se non inferiore ai top di gamma della Concorrenza . Certo in termini assoluti sono tanti soldi e soprattutto non esiste una versione più povera con un prezzo d’ accesso più abbordabile … Del resto non ho mai visto delle Supercar con prezzi abbordabile e questa è sicuramente una SUPERBIKE !!! Voto 8 .

Note finali : La sospensione Delta è talmente “smooth” e progressiva che Ti sembra si fonda con il terreno stesso . Niente la scompone e la trazione in salita ha veramente dell’ incredibile così come l’ aderenza e lo stare incollata al terreno in discesa . Dopo anni di non uso di questo cinematismo mi ero dimenticato di come bene potesse funzionare e nel caso dell’ Epocalypse il tutto viene ancora ampliato e migliorato da un baricentro ancora più favorevole che sulle MTB tradizionali e da una geometria che rasenta la perfezione ! Penso che arrivati a questo punto abbiate già compreso che la Epocalypse è per me la miglior E-MTB che io abbia mai provato in questo ultimo anno . Del resto come diceva il buon Enzo Ferrari , la macchina , o la bicicletta migliore in questo caso , sarà quella che uscirà domani . Bellissima , velocissima , facilissima , poco affaticante , abbastanza leggera e montata molto bene : non credo oggi sul mercato ci sia di meglio … Ma domani è un altro giorno e si vedrà . Anche se sinceramente di Delta ce n’ è una sola 😉

Voto finale  130 su 140 (più 4 LODI) .