
Aprile 2018 : Specialized presenta la nuova Stumpjumper ! L’ icona della MTB per la casa di Morgan Hill è completamente nuova in ogni sua parte e noi non vediamo l’ ora di poterla provare ! Ordinata, ricevuta in versione Expert ed eccoci in sella alla nuova Regina dei trails ! Ad oggi abbiamo avuto l’ opportunità di guidarla nelle più svariate condizioni per più di 150 Km su tutti i tipi di terreno ed eccoVi le nostre impressioni “vere” poichè – anche se sono un bottegaio – ci tengo a sottolineare che scrivere così bene di una MTB mi mette addirittura in imbarazzo … ma purtroppo non so mentire nel bene o nel male 🙂
Estetica : bella, bella e ancora bella ! Sarà il nuovo telaio assimmetrico a colpire ma la nuova Stumpjumper si stacca prepotentemente dal vecchio modello e se proprio vogliamo fare i sofisti magari un colore più vivace in gamma non avrebbe stonato . La versione Expert in prova comunque è sicuramente quella con il colore che ci piace di più !
Posizione di guida : appena ci sali sopra sembra che Ti abbiano cucito la bicicletta addosso come farebbe un buon sarto . Una veloce regolazione degli appoggi e sei subito a casa : tutto è al posto giusto e la taglia Medium in prova perfettamente si adatta alle mie esigenze che amo le MTB non troppo lunghe . Infatti, anche se il Reach è stato allungato di 12 mm (ora è di 425 mm) e l’ orizzontale virtuale di 5 mm (ora è di 590mm) io – che sono alto mt. 1,76 – la trovo ancora bella raccolta ! Il fatto poi di “sentire” la ruota da 29″ toccare più volte il fondello sui ripidi ha accentuato questa mia sensazione di avere una MTB corta e maneggevole … ma forse è merito dell’ equilibrio generale che è al di sopra di ogni aspettativa !!!
Sospensioni : la Expert 29″ è equipaggiata con una forcella Rock Shox Pike RC Debon Air da 150 mm e da un ammortizzatore metrico Rock Shox Deluxe RT3 da 140 mm con tre posizioni in compressione : open, trail & firm . La forcella mi è sembrata molto migliorata in confronto alle vecchie versioni e sinceramente non ho avvertito la necessità di smanettare troppo sulle regolazioni dopo il setting iniziale: buon segno, vuol dire che funziona già alla grande. L’ ammortizzatore Deluxe RT3 – al contrario di tutti gli ammortizzatori metrici da noi provati che ci hanno sempre dato l’ impressione di avere un ritorno molto controllato – conferisce al magnifico carro FSR una fluidità e un sostegno in pedalata encomiabile . Se poi usassimo il settaggio firm su asfalto sembrerebbe veramente di non avere bobbing !
Salita scorrevole : come detto sopra su asfalto e sterrati si pedala come poche altre: basta spingere sul pedale e la spinta in avanti che si riceve è incredibile ! Si pedala veramente come nessun altro carro FSR sino ad oggi testato ! STUPEFACENTE 🙂
Salita tecnica : il carro posteriore molto rigido, il magnifico equilibrio generale, la bontà del sistema FSR che qui veramente stupisce per efficienza generale, ne fanno veramente un’ arma letale senza per questo essere mai impegnativa o nervosa . L’ avantreno è del resto molto preciso e permette di superare gli ostacoli con facilità senza obbligare nemmeno a grandi spostamento del peso … direi che l’ equilibrio generale del mezzo è IMPRESSIONANTE 🙂
Single-track : le ruote da 29″ x 2.6, il magnifico lavoro delle sospensioni, l’ equilibrio generale più volte sottolineato ci hanno dato la certezza di avere tra le mani una delle MTB più divertenti e precise che noi abbiamo mai potuto testare in ambito trail / enduro . Se si abbassano le velocità di percorrenza risulta comunque molto maneggevole e quindi ci si scorda di avere in mano una 29″ con angolo di sterzo di 66,5° : INCREDIBILE 🙂
Discesa scorrevole e fluida (veloce) : basta scegliere la linea più radicale e la Stumpjumper segue la traccia come fosse su un binario ! Spesso ho pensato di essere su una MTB da enduro: ENTUSIASMANTE 🙂
Discesa tecnica e stretta : da non credere di essere su una 29″ ! Qui la sensazione di bicicletta corta e super maneggevole è apparsa prepotentemente anche se le quote dell’ angolo sterzo e le ruotone avrebbero fatto pensare il contrario … siamo sicuri non sia una 26″ camuffata da 29″ 🙂
Frenata : i freni Sram Guide R equipaggati con dischi da 200 / 180 mm, nella loro ultima release, non danno problemi di sorta nel normale utilizzo e confermano di aver raggiunto un livello di affidabilità sconosciuto alle precedenti versioni . Si potrebbe obbiettare che la potenza potrebbe essere maggiore ma tenete presente che – anche se non sembra – siamo su una trailbike e non su una enduro 🙂
Rigidità : la rigidità percepita – considerando il carro a 4 punti d’ infulcro con giunto Horst – è imbarazzante ! Sarà il carro, il triangolo, le ruote in carbonio, o meglio quello che amo definire equilibrio generale ma difficilmente ho avuto la sensazione di avere tra le mani una bicicletta così rigida ma nello stesso tempo facile e istintiva da condurre ! PERFETTA 🙂
Dotazione : tutto al posto giusto e una nota particolare va alle gomme Butcher e Purgatory 29″ x 2.6 che, avendo una scorrevolezza da riferimento, contribuiscono in maniera evidente alle prestazioni in pedalata senza per questo mancare di grip e tenuta ! Che dire poi del nuovo reggisella da 34,9 mm con travel 160 mm a testa dritta con regolazione micrometrica su 16 posizioni ? Qualche d’ uno potrà magari storcere il naso pensando ad un equipaggiamento troppo “risicato” (pedivelle in alluminio Descente e freni Guide R ad esempio) per una MTB della gamma Expert della casa di Morgan Hill ma ritorno ancora una volta all’ incredibile equilibrio generale della Stumpjumper e quindi gli Ingegneri di Morgan Hill hanno fatto centro un’ altra volta : ENCOMIABILE 🙂
Finiture : la vernicitura risulta di buona fattura considerando il carbonio Fact11 con cui è costruito il telaio e il carro . Il nuovo batticatena poi conferisce una silenziosità di marcia che non abbiamo mai trovato su nessuna altra MTB ! Che dire poi della linguetta in gomma interposta tra il triangolo e il carro per evitare che sassi e sporcizia si depositino in quella zona causando danni alla verniciatura ? GENIALE 🙂
Valutazione rapporto qualità/prezzo : la gamma spazia da circa € 2000,00.- per arrivare sino a € 9000,00.- e quindi ognuno potrà trovare la trailbike perfetta per le proprie necessità . La Expert – dopo questa prova – risulta secondo me molto ben equilibrata .
Note finali : ho esaurito gli aggettivi e le lodi per questa MTB ! Sinceramento penso che in questo caso sia stata realizzata la MTB dei sogni di tutti noi … In pratica la MTB a 360° che tutti noi stavamo cercando da anni e che probabilmente nessuno era mai riuscito a realizzare . Il gruppo di sviluppo di Specialized questa volta ci ha proprio stupito per la bontà della nuova trailbike e per l’ attenzione ai moltissimi particolari che possono sembrare insignificanti ma che alla fine hanno fatto di questa MTB la vera Regina dei trails secondo il nostro modestissimo parere !
La Stumpjumper è tornata: lunga vita alla Regina di tutte le MTB !!!
La prima Specialized Stumpjumper FSR Expert Carbon 29″ è arrivata in Pro-M la scorsa settimana e, come sempre, mi sono concentrato sulla prova della prima novità della stagione 2019 presentata a oggi da Specialized stessa . Sono uscito parecchie volte in settimana e a breve leggerete su questo stesso Blog le impressioni di guida dettagliate . Sinceramente – ed è la prima volta – mi sono trovato su quella che io considero veramente la MTB definitiva per uso trail/enduro : insomma il sogno di tutti noi sembra essere diventato realtà !!!
Fatta questa doverosa premessa ho considerato che, essendo io un bottegaio, le mie impressioni potessero essere fraintese dai più come uno spot pubblicitario per vendere più biciclette … anche se chi mi conosce ben sa che così non è 🙂
Ecco quindi l’ idea di far testare anche a un Cliente che considero una persona con buona cultura nel campo MTB e buona sensibilità di guida la nuovissima Stumpjumper ! La scelta è caduta su Max anche perchè ex-possessore – sino al mese scorso – di una Stumpjumper S-Works della serie precedente e quindi ben avvezzo all’ uso dell’ iconica Stumpjumper 🙂
Qui di seguito la sua prova integrale, svoltasi su un bellissimo percorso tagliato e cucito con grande competenza dall’ amico Freak su svariati sentieri intorno al Mottarone per circa 45 Km con 2000 Mt+ (1000 con fune e 1000 pedalati) , come segue :
” Sabato: mi arriva un messaggio da Gianni “domani vuoi provare la Stumpjumper 2019 ?”. Cavolo, direi proprio di sì !!!
Domenica mattina ci troviamo a Colazza , tempo di un caffè e poi al parcheggio faccio la conoscenza con la nuova trail bike della grande Specialized .
È molto bella con una cura dei dettagli notevole, nulla è lasciato al caso .
Il modello è la Expert da 29″ ed ha tutto quello che si può volere : cerchi in carbonio, gruppo a 12 velocità, manubrio da 78 cm, forcella Pike da 150 mm, ammortizzatore posteriore da 140 mm Rock Shox metrico, il tutto cucito su un bellissimo telaio e carro full carbon , molto rigidi .
Posizione di guida : ti siedi e sei a casa , come se l’avessi sempre guidata , tutto al posto giusto , anche se la misura Medium per me , che sono alto mt. 1,79 dovrebbe essere corta .
Salita : ruote da 29″ e gomme da 2.6 danno una trazione infinita ma è il lavoro della sospensione a regalare sorrisi : non si siede, lavora sempre in alto e sostiene veramente bene . In poche parole fantastica .
Discesa : confidenza da vendere ! Stabile, precisa grazie ad un carro granitico . Incassa colpi come non fosse un FSR ed è questo forse il lavoro più grande svolto da Specialized non so se dovuto anche al nuovo ammortizzatore metrico . In discesa tecnica mangia qualsiasi cosa e nello stretto gira molto facilmente e quando la velocità aumenta puoi solo preoccuparti di quale sia la linea più breve da scegliere che al resto pesa a tutto Lei .
In tutto il nostro giro, tra Colazza e il Mottarone, ho sempre usato le sospensioni in modalità aperta: non ho mai sentito il bisogno di chiuderle nemmeno su asfalto !
In conclusione da possessore del modello precedente, i passi in avanti che sono stati fatti con questo nuovo modello sono impressionanti: è completamente un’ altra bici che ispira fiducia e ti permette con estrema facilità di sembrare un biker migliore !
FANTASTICA . ”
Finalmente dopo un mese di sosta, prevalentemente sotto l’acqua, arriva la seconda tappa dell’E-Enduro: Pietra Ligure.
Al venerdì mattina partiamo senza il nostro Presidente, il Bona è molto triste ma l’umore cambierà non appena cominceremo a scendere e io diventerò soggetto di innumerevoli prese in giro visto i casini che combinerò durante tutto il week end . Arrivati in Liguria il sole è la prima bella sorpresa della giornata, anche se il tempo rimarrà incerto per tutto il week end . Partiamo e cominciamo a provare PS 3 e 4, quelle che dovrebbero aver retto meglio alle piogge finite solo in nottata . Non ci sono sostanziali cambiamenti rispetto alle meravigliose PS provate il week end prima, la differenza la fa il passo che il capitano scandisce come un metronomo . Il suo pendolare tra una curva e l’altra è aggraziato e leggero, la bici scivola controllata e il ritmo è già alto .
Il gruppo di soli uomini procede spedito e il divertimento è tanto . Dopo pausa pranzo proviamo PS 1 e 2 e qui cominciano i miei casini: PS 1 è molto viscida per il leggero strato di fango tipico della terra rossa, c’è molto da pedalare e con questo fondo è abbastanza lenta . In un inutile tentativo di imprimere tutta la mia potenza sui pedali in uno dei tanti strappi rocciosi, accarezzo con i miei flat un pietrone . Il povero pedale si trova schiacciato tra la roccia ligure e i miei quasi 90 kg e decide che è troppo, che è giunta l’ora di una vacanza anche per lui . Un buon 30% del corpo del pedale sinistro se ne rimane in terra ligure . E mi girano le balle . Per riuscire a calmarmi, dopo una bella doccia, io e quell’altro fuscello di Fabio ci facciamo antipasto di mare, spaghetti allo scoglio, un pescetto alla griglia, bottiglia di bianco, caffè e limoncello . Tutto rigorosamente consigliato dal nostro preparatore atletico : Antonino Cannavacciuolo .
Day 2 : al risveglio il vento è molto forte ma siamo ottimisti e sappiamo che terrà le nuvole lontane e asciugherà i sentieri, quindi siamo contenti anche se per girare in magliettina dovremo aspettare ancora un po’. Le PS sono molto migliorate rispetto alla giornata precedente e il paddock si anima . La Giò è arrivata durante la serata del Venerdì e quindi il Team è al completo . Gianni riesce a staccarsi prima dal negozio e ci raggiunge con un’altra gradita conoscenza: Ezio “Freakrider” Baggioli . La contrapposizione tra il silenzio di Ema e l’ incessante vociare di Ezio è alienante, si perdono considerazioni sulle traiettorie della gara ma in compenso si imparano quelle di ascese sulla Grigna negli anni ’70 . Il divertimento è tanto e giriamo tutti bene, le PS piacciono a tutti e l’ ilarità ci porta a osare un po’ di più . Che per me non è la cosa migliore da fare: saltando due gradoni di roccia a fine PS4 non mi accorgo di un altro pietrone a lato del sentiero e BAM ! Asse del pedale destro piegato . Quantomeno è presto e abbiamo tutto il tempo di lavare le bici, sistemarle con calma, godere del sole ligure e di una birretta prima della solita cena luculliana .
La mattina della domenica il cielo è grigio, e non si prevede nulla di buono . Infatti, non appena partono i primi concorrenti comincia a piovere . E poi a piovere sul serio . Il morale cala un po’, la gara è lunga e nessuno di noi ha voglia di passare le prossime ore a inzupparsi . Fortunatamente la nostra partenza è a mattina inoltrata, con il tempo che migliora decisamente . Fabio ed io siamo i primi a salire, questa volta facciamo i trasferimenti insieme e complice il tempo clemente filano via lisci . PS1 è lunga, tortuosa, richiede una guida precisa . E io non ce l’ho, quindi gioco in difesa . Ma non è comunque il mio week end e in un passaggio tra due pietre (ancora pietre Liguri …) che ho sempre fatto, tocco un albero con il manubrio e vado ad abbracciare l’albero successivo . Il mio amore per la natura è tanto ma stiamo esagerando . Le velocità sono basse, quindi niente di che e riparto . Ci troviamo all’arrivo Fabio ed io e con il respiro corto ci dirigiamo verso PS2 . Sorpresa ! Il tratto iniziale in leggera salita in realtà è ancora trasferimento . Grazie del regalo Franco ! Rincuorati da questa notizia partiamo a tutta per una PS divertentissima, con tante curve e bei passaggi . Ma continua a non essere il mio week end e, nell’allargare una traiettoria prima di una curva, un rametto mi si infila nel cambio . Ora, siccome vorrei evitare di essere sempre additato come “Conan il Distruttore” ogni volta che entro in officina, mi fermo e lo tolgo . Il divertimento non ne risente, ma il tempo sì . Ci ricompattiamo e saliamo verso PS3, la mia preferita . Le nostre Kenevo si comportano egregiamente, abbiamo ancora moltissima batteria e quindi saliamo senza stress . In cima ci raggiunge anche Ema, che sta facendo un garone: è regolare, tranquillo e sta guidando molto bene . I risultati gli danno ragione, è secondo di categoria dietro ad un fenomenale Caramellino Jr. Via, parte PS3 . So che devo recuperare da PS1 ma non voglio strafare, la prima parte è velocissima e su pietra, bucare o cadere qui vorrebbe dire perdere moltissimo tempo . Passa il pezzo peggiore, poi una salitella . Forse pensando che il punto più pericoloso sia passato mi rilasso e nell’ultimo tratto di rocce prima del bosco urto con la mano destra un albero che non avevo nemmeno mai visto . E’ completamente inaspettato, la velocità è alta e il fondo è duro . Picchio qualsiasi cosa e rimango a terra senza fiato . Lascio passare qualche concorrente, urlo a Fabio che sto bene mentre mi sorpassa . Poi con calma riparto . Arriviamo al CO, ricarichiamo le batterie (anche se ne ho ancora metà), raddrizzo il manubrio, mangiamo qualcosa e controllo che costole, clavicola & co non siano rotte . I tempi che ci vengono dati confermano che Bona ha il suo solito passo stellare ed è 1° di categoria e nei primi dell’assoluta, Ema è 2° con ottimi tempi, Fabio sta facendo un’ottima gara, regolare, ed è nei dieci, la Giò sta rimontando posizioni sulle sue avversarie .
Facciamo la salita a PS4 in scioltezza, abbiamo tanta batteria e io mi sento piuttosto sbattuto, quindi voglio risparmiarmi al massimo . Ci aspetta una prova lunga, con una pietraia iniziale resa molto viscida dalla pioggia e tanta salita nella parte centrale . Le sensazioni non sono buone e vengono confermate appena comincia la pietraia: le costole mi fanno molto male, quindi non resta che tirare i remi in barca, sedersi dove si può e essere molto conservativo . Anche respirare in affanno fa male, quindi devo gestirmi sulle salite . Nonostante tutto, stremato, arrivo alla fine . In PS4 ho guidato lento, pedalato poco e non ho fatto errori, ma il tempo non è male . La cosa mi darà molto da riflettere sulla condotta di gara da adottare . Dopo il CO Franco ci fa un altro regalo: il ristoro è fornito dal ristorante in piazza in cui abbiamo sempre mangiato, quindi Fabio ed io assaltiamo le trofie al pesto e l’ottima farinata .
Purtroppo il Bona è scivolato in PS4 e quindi conclude 2° di categoria e 10° assoluto . Giovanna recupera posizioni fino alla 4°, a un passo dal podio . Fabio conclude 10° di categoria, ottimo . Ma la menzione speciale va ad Ema, che fa una gara ragionata e con un passo ottimo, arrivando 2° di categoria . Tutti questi ottimi piazzamenti ci portano al 2° posto come squadra, una posizione in più rispetto ad Alassio . E alla prossima vedremo …
La bici salmone 🙂
L’organizzazione è stata dura, decine di telefonate, mail, fax, per riuscire a mettere insieme una trasferta di … 3 persone 🙂
Fabio con un aereo da prendere alle 15:00 di Domenica e quindi propone il Sabato . Il Biffi ha un impero da mandare avanti e il sabato sta sulla sua poltrona a controllare che tutto funzioni (o perlomeno che funzioni come vuole Lui) . A me bastava andare in bici, magari non la notte . Quindi optiamo per una partenza il sabato mattina presto, così da rientrare nel primo pomeriggio a Milano .
Il viaggio fila via liscio, c’è il sole dopo giorni di grigio e non vediamo l’ora di arrivare . Sommerso dalle critiche per il tempo che faccio perdere, nel parcheggio torno al mio vecchio amore e monto i flat . Non so se sia la decisione migliore della giornata, ma il divertimento ne guadagna .
La prima parte di salita è morbida, poi cominciano degli strappi su ciottolato e dei passaggi molto tecnici su rocce . E già qui comincia il godimento . Attraversiamo paesini e piazze fantastiche, la vista sul mare è mozzafiato e, udite, udite mi diverto anche in salita ! Certi passaggi su roccia sono impegnativi e gustosi da fare in sella, e la bici salmone ti fa divertire anche contro la mia corrente naturale, che va solo in giù . Fare una gara in cui ci si diverta per 4 ore, e non solo nel tempo delle PS, non è poca cosa, ma il buon Franco Monchiero ci è riuscito .
Però poi arrivano le PS e che PS: una goduria !
PS 1 è lunga, con molti saliscendi nella parte iniziale, tante pietre piantate e molte curve strette attorno agli alberi . Ne ho presi 3 …
PS 2 ha fatto lanciare a Fabio e me urla di godimento, la seconda parte è piena di appoggi naturali, compressioni, doppietti . Un parco giochi .
A fine PS 3 ho chiesto a Biffi se potessi rimanere li tutto il giorno . Al via tratti veloci si alternano ad alcune curve in cui il fondo insidioso ti fa sempre rischiare di uscire . Poi un tratto velocissimo in pietraia, di quelli che come dicono gli Amerikkani “separates the men from the boys” e poi ci si butta in un bosco di sugheri secolari . Un continuo di curve su un misto di sabbia e sughero sbriciolato, la sagra del drift, un paradiso per chi ama la guida sporca . Meravigliosa !
A questo punto si torna in piazza e in gara si ricaricherà, prima di una lunga salita che porta a PS 4 , che parte come una pista da DH . Sassi e rocce ovunque, di quelle dove devi saper galleggiare, doppiare da un lastrone all’ altro, usarle per mantenere la velocità . Per le braccia è massacrante . Poi si sbuca su una strada asfaltata e si pensa che sia finita, perché tu sei finito . Ma no, Franco ha altri programmi . Tipo una salita supertecnica, sassosa, sdrucciolevole seguita dal tratto finale, in discesa, su terra .
A questo punto sei sfinito, ma che percorso . Che panorami . Un ottimo pranzo ci fa riprendere dalle fatiche della giornata mentre il sole ci scalda nei tavolini della piazza .
Una giornata da incorniciare !!!
Quando è stata presentata la prima JAM ho subito pensato fosse una E-Bike poco adatta all’ uso che prediligo ma sicuramente interessante proprio per le caratteristiche di batteria piccola (375 WH) e eventuale batteria supplementare (altri 375 WH per un totale di ben 750WH) per lunghi giri Alpini . Una nicchia del mercato in cui penso Focus sia leader di mercato perchè ha lavorato molto bene in ottica versatilità e estetica . La sorellla maggiore, la SAM2 LTD oggetto di queste prime prese di contatto, è la versione a corsa lunga con ben 170 mm di travel anteriori e posteriori: una macchina molto spostata verso l’ utilizzo E-Enduro . Ma andiamo subito alle prime impressioni dopo un paio di uscite con la SAM2 LTD di circa 70 Km e 2500 mt+ in totale che si sono svolte prima sul tracciato della gara E-Enduro di Pietra Ligure e in seguito su alcuni dei trails dell’ alto Vergante Bike Arena che ben conosciamo .
Percezione estetica : La SAM ricalca in toto le linea della JAM e dobbiamo subito dire che il risultato estetico è molto buono e la colloca tra le E-Bike più piacevoli all’ occhio presenti sul mercato . Certo se si monta la batteria supplementare si torna nella preistoria delle E-Bike e il “barattolo di salsa di pomodoro” (la batteria esterna supplementare n.d.r.) 🙂 è proprio brutto da vedere così come la scelta della colorazione che pur non essendo sgradevole non è certo modernissima … Se i Tedeschi usassero dei collaboratori nella scelta delle grafiche (magari Italiani) provenienti da altri settori si potrebbero sicuramente costruire prodotti più accattivanti 🙂
Posizione di guida : Nessun problema particolare: gli appoggi risultano corretti e intuitivi per una persona come me alta 1,76 mt. con la taglia Medium utilizzata .
Sospensioni : La versione LTD monta una forcella Yari da 170 mm che ha un buon rapporto qualità prezzo ma per me, abituato forse troppo bene con forcelle come Fox 36 o Ohlins RXF 36, risulta sicuramente di un livello ben inferiore a quelle citate. La forcella da una sensazione di legnosità e risulta molto “gnucca” tanto da comportare un maggior affaticamento delle braccia e delle spalle se paragonata appunto ad altre unità ammortizzanti . L’ ammortizzatore posteriore, aiutato anche dall’ ottimo cinematismo della sospensione, è sicuramente più fluido nel suo travel di 170 mm ma non raggiunge il livello di altri ammortizzatori .
Motore : Lo Steps E-8000 di Shimano è fluido e potente quanto basta, piccolo e ben costruito – come del resto tutti i prodotti delle Aziende Giapponesi – risulta sicuramente tra i più piacevoli e moderni da usare nell’ attuale parco motori disponibili sulle E-Bike. Sicuramente non è tra i più silenziosi del mercato … anzi in un bosco risulta persino fastidioso il rumore che produce se paragonato al silenziosissimo Specialized by Brose che in questo senso è ancora un riferimento assoluto per tutto il mercato . Buona ma sicuramente da migliorare la gestione elettronica del motore tramite l’ app E-Tube che permette una personalizzazione degli ultimi due livelli solamente (Boost e Trail) non permettendo però la personalizzazione del livello Eco che risulta essere sin troppo sostenuto per un utilizzo normale . I consumi ovviamente ne risentono non poco anche se bisogna dire che li ritengo allineati alla Concorrenza nell’ uso di tutti i giorni . Certo in un utilizzo “Economy run” il livello Eco così sostenuto penalizza il risultato e non comprendiamo perchè i tecnici Giapponesi non abbiamo ancora risolto un problema che all’ occhio di noi profani utilizzatori sembrerebbe praticamente di facilissima soluzione ! Per finire abbiamo notato una certa quale difficoltà d’ assitenza quando la cadenza aumenta sopra la soglia di 90 / 100 rpm che influisce negativamente sulla pedalata in piano e in discesa con continui stacchi dell’ erogazione da parte del motore .
Salita scorrevole : Molto buona la pedalabilità e la guidabilità della bicicletta anche grazie al peso ridotto (circa 21 Kg.) e alla buona qualità del cinematismo posteriore .
Salita tecnica : Ottima, come detto la bontà del cinematismo e la corretta altezza da terra del movimento centrale aiutano anche nei tratti più sconnessi . Infatti difficilmente capita di “zappare” con le pedivelle anche in presenza di ostacoli importanti .
Single-track : Più che buona e intuitiva nei cambi di direzione proprio perchè aiutata da un peso da riferimento in presenza di tale travel delle sospensioni .
Discesa scorrevole e fluida (veloce) : 170 mm di travel uniti a una geometria indovinata ne fanno un’ ottima E-Bike per uso gravity . Buona la scelta di gomme da 27,5″ x 2.40 Maxxis (anche se noi abbiamo optato per pneumatici Schwalbe da 2.35 più scorrevoli) . La bicicletta risulta sempre precisa e stabile anche se i percorsi effettuati non ci hanno permesso di raggiungere altissime velocità di percorrenza .
Discesa tecnica e stretta : Più che buona la guidabilità consideranto una bicicletta votata all’ uso gravity, anche se a bassissime velocità (e sopratutto da fermo) l’ utilizzo della batteria supplementare piazzata un filino più in alto di quella integrata si percepisce chiaramente . Con l’ aumentare delle andature questo effetto direi che scompare completamente .
Frenata : I freni Magura MT2, abbastanza economici, non sono certo un riferimento ma comunque sufficienti per il normale utilizzo . Fastidioso il fatto che il comando cambio è praticamente integrato con il braccialetto del freno Magura e quindi per sostituire eventualmente i freni alla necessità bisognerà considerare anche la sostituzione del comando cambio .
Rigidità : Più che buona e assolutamente adeguata per un utilizzo gravity oriented .
Dotazione : Adeguata al prezzo di vendita della SAM2 LTD . Certo che una forcella e dei freni migliori non starebbero male … Il motore Shimano, con tutte le possibile migliorie di cui accenato sopra, è comunque uno dei riferimenti del mercato attuale ! Buono il resto della componentistica .
Estetica e finiture : Come detto sopra la biciclettta è molto bellla e colori più azzeccati potrebbero veramente farne un “must have” 🙂
Valutazione rapporto qualità/prezzo : Considerando il travel da gravity E-Bike direi che risulta essere tra i più bassi del mercato !
Note finali : Due uscite su terreni molto diversi mi permettono di inserire questa E-Bike fra le mie preferite proprio per la versatilità d’ uso della stessa . Uscita da weekend warrior della Domenica mattina a tutta con una sola batteria da 375 WH garantiscono divertimento assicurato per circa 30/35 Km e almeno 1000 Mt+ che sono la media che quasi tuttti noi percorriamo nelle 2/3 ore della mattinata . 750WH con le due batterie invece garantiscono percorrenze e dislivelli che pochissime altre E-Bike possono permettersi ! Tutto questo direi ad un prezzo più che buono e in presenza di una bellissima E-Bike (a patto di non vederla con la seconda batteria) ! Insomma un giocattolo meraviglioso adatto a tutti e a tutte le tasche !
Molto ma molto bene 🙂
Il week end appena trascorso è stato un week end di relax per l’ E-Team .Dopo 3 giorni di gara sotto l’acqua la scorsa settimana, un po’ di riposo era dovuto .La settimana è trascorsa con Oscar , il meccanico di Pro-M , impegnato nello smontaggio totale, nella pulizia e nella sistemazione delle bici .
Lunedì avevo così tanti sensi di colpa per come avevo ridotto la bici che ho chiamato il Biffi tre volte per sapere quanti danni avessi fatto . Il referto è stato: catena distrutta, gabbia del cambio storta, forcellino storto, disco storto, pastiglie dei freni finite, cerchio bozzato in più punti, fango ovunque . Se poi si somma tutto questo al miserrimo risultato che ho ottenuto, si può ben immaginare la quantità di sfottò e insulti che mi sono guadagnato . Le bici degli altri componenti erano per fortuna messe meglio , ma si sa , il mio fisico non proprio asciutto (e la mia guida “ignorante” dice il Biffi 🙂 ) ha sempre stressato abbastanza i miei mezzi .
I ragazzi si sono quindi allenati con altri mezzi , il Bona e la Giò hanno portato i propri figli ad una gara nazionale di BMX , disciplina che ha tenuto impegnato anche Emanuele che ha rispolverato le proprie radici per questo fine settimana, mandandomi foto che dimostrano una leggerezza e uno stile che posso solo invidiare .
Io ho provato l’ebbrezza di una vera bici da strada . Come detto più volte, non è proprio vero che con le E-Bike non si faccia fatica , quindi tocca rimettersi a pedalare seriamente , e un Tarmac nuovo fiammante è quanto di meglio si possa volere per delle giornate di inizio primavera . Non che cambierei la mia Kenevo se dovessi scegliere , ma la sensazione di trasmettere integralmente la propria potenza quando ci si alza sui pedali che si ha con una superlativa bici da corsa è stupenda . Diversa e sicuramente meno adrenalinica che affrontare una pietraia a tutta, ma comunque estremamente divertente .
La realtà è che , ruote grasse o magre , motore o meno , finché ci sono i pedali e due ruote trovo che sia tutto meraviglioso , che la gente dovrebbe ghettizzarsi meno in assurde categorie e pedalare quello che ha , quando gli va e con chi gli pare . Quindi ragazzi, c’è il sole anche oggi, uscite a farvi una pedalata con qualsiasi cosa , fosse anche una city per andare in ufficio !
IN LIGURIA C’ E’ IL SOLE, LE EMTB NON SONO FATICOSE, CHI BEN COMINCIA E’ GIA’ A META’ DELL’OPERA
Quello passato è stato un weekend in cui abbiamo sfatato un po’ di luoghi comuni .
3 giorni di acqua, fango e freddo hanno messo a dura prova noi stessi e le nostre E-Mtb, dimostrandoci una volta di più come ci si debba preparare a tutto e che le E-Mtb non sono delle moto, ma si pedalano !!!
L’ E-Team al Venerdì si è presentato con i soli componenti maschili, Giovanna Bonazzi sarebbe arrivata solo al sabato a ingentilire l’ambiente . Il Capitano, Gianluca Bonanomi, era già scattante, veloce e rumoroso (al limite del molesto a quell’ora del mattino…) arrivati nel parcheggio di Pro-M . Io mi presento con i miei consueti 5 minuti di ritardo, non vorrei che in squadra si abituassero già male, e mi prendo la solita dose di urla da B&B (Biffi & Bonanomi, diventano praticamente una cosa unica nei week-end di gara) . Più inaspettato il ritardo di Fabio Gualtieri, altro nuovo (o almeno usato garantito) dell’ E-Team, ex discesista a cui la bici elettrica ha ridato voglia di mettere un numero sul manubrio (altro miracolo delle E-Mtb) . Lungo la strada recuperiamo Emanuele, lo junior del gruppo, che con i suoi silenzi lascia ancora più spazio all’incessante vociare di noi “vecchi” 🙂
Alassio ci ha accolto Venerdì mattina con un cielo plumbeo che però ci ha graziato per il resto della giornata, permettendoci di provare le bellissime PS della gara . E’ qui che, mio malgrado, scopro che le PS non vengono tracciate proprio come in Enduro, ma ci sono molte più salite, e molto più tecniche, così da sfruttare appieno le possibilità delle E-Mtb . Sostanzialmente, abbiamo trovato il modo di fare comunque più fatica 🙂 Si ringrazia sentitamente Franco Monchiero per il gentile pensiero ! Confidenza con le bici, setting delle sospensioni e scelta delle gomme i temi caldi della giornata che si conclude con delle ottime bistecche e una ritirata in branda ad un’ora degna di un ritiro calcistico degli anni ‘70, ma come ho imparato il Bona si sveglia carico già molto presto !
Il Sabato si sveglia il Paddock, si montano gli stand e i gazebo mentre alcuni raggi di sole scaldano la giornata dopo la pioggia notturna . Ci raggiunge anche Giovanna, e naturalmente attacca a piovere nel momento in cui decidiamo che sì, è un’ottima idea andare a provare proprio ora . Bona gira sul fango che è una meraviglia, io provo ad uccidermi standogli dietro, Fabio si accorge che la seconda batteria è un obbligo quando i tuoi compagni di squadra sono così infoiati da non lasciarti il tempo di una ricarica, Emanuele da buon biemmista si chiede chi glielo abbia fatto fare di stare tre giorni sotto l’acqua con gente che ha il doppio della sua età, Giovanna prova serafica la sua nuova biciclettina (Specialized Turbo FSR Kenevo ndr) . Con un ammutinamento Fabio ed io, non proprio i più avvezzi al sacrificio del gruppo, decidiamo che, visto che anche se sembra Ottobre sul Lago Maggiore, siamo pur sempre a Marzo in Liguria, una mangiata di pesce è d’ obbligo .
Domenica è l’inferno ! In un’ escalation di sfiga il giorno della gara è quello in cui piove di più . L’organizzazione decide saggiamente di eliminare la PS3 e la sosta di ricarica, così da accorciare la gara e rendere meno difficoltosa una lunga giornata . Per fortuna Specialized Italia ci ospita sotto i propri spaziosi tendoni, così da prepararci al meglio . Per primo parte Fabio, poi Ema ed io che ci teniamo compagnia nella salita, Giovanna e il Bona tra gli ultimi . Ne faccio di ogni . Strappo la catena e mi tocca spingere una bici che piena di fango è diventata pesantissima . Arrivo a fine PS1 e mi fiondo in partenza di PS2, tentando di rimagliare la catena, cosa che con tutto quel fango non mi riesce . Arriva Ema e cerchiamo di confortarci a vicenda . PS2 è meravigliosa, anche con tutto quel fango e i sassi scivolosi da guidare è una goduria . Ci troviamo in piazza sotto il gazebo e ci prepariamo per l’ultima salita . Mi accorgo che, nel salire e scendere dalla bici per spingere, mi sono impigliato e mi sono anche strappato i pantaloni ! Mai successo un casino simile .
Le buone notizie giungono dagli altri, Bona viaggia ai suoi soliti altissimi livelli e Fabio attorno alla trentesima posizione, la Giò battaglia come sempre con le altre ragazze . La salita a PS3 è lunga, fredda e molto silenziosa, gli animi sono abbastanza spenti e la catena che salta anche su asfalto mi ricorda che sarà un’ altra gara podistica . Ancora un po’ d’ acqua in cima e via: PS3 . Arriviamo in fondo e ci fiondiamo a lavare le bici . Tutto l’ E-Team chiude la gara, Bona 8° assoluto e 2° di categoria, Ema 3° Junior e Giovanna 4° Women . Fabio ha avuto qualche problema alla bici ma chiude comunque, alla sua prima esperienza, nel primo foglio di classifica . Come Team, siamo 3°, un ottimo risultato contando che io praticamente ho fatto solo presenza .
Il viaggio verso casa è lungo e ancora sotto l’acqua e il povero Oscar avrà una lunga settimana …
Pro Tips:
– Avere sempre gomme da fango
– Portarsi una montagna di vestiti e cambiarsi spessissimo
– Non fate vedere alle mogli e/o fidanzate quanto siano infangati i vostri vestiti …
Si ringraziano le Aziende che supportano l’ E-Team :
– Specialized Italia
– Endura
– Vittoria gomme
– AMG (Sram)
– Fox Italia
– LMPD
– Billet
– Braking
Bene, la stagione 2018 è iniziata con la 1° prova di Alassio (SV) .
L’ E-Team ha portato a casa ben 3 podi di categoria e i ragazzi sono stati semplicemente “eccezionali” a finire tutti la gara sotto un vero e proprio diluvio ! Grazie 1000 a tutti Voi per la passione e la voglia di fare che mi avete dimostrato !!!
Come sempre ho imparato molto e sofferto tantissimo ! Stare sotto una tenda in attesa dei risultati e di vedere arrivare i miei 5 ragazzi è stata una vera e propria sofferenza . Ho commesso svariati errori tra cui il più grosso è stato quello di non prevedere che qualche gomma “full wet” magari ci sarebbe potuta servire viste le previsioni meteo … ma ormai è acqua passata e spero mi servirà da lezione per il futuro anche se mi auguro che non servano mai più gomme da fango 🙂
Non aggiungo altro se non ringraziare ancora una volta Alberto, Ema, Fabio, Gianluca e Giovanna in stretto ordine alfabetico !
Alla prossima, ci vediamo a Pietra Ligure .
Oggi abbiamo avuto un PIACEVOLISSIMO approccio con la Specialized Turbo Vado, in versione 3.0, che rappresenta la E-Bike da città della Casa di Morgan Hill . Se mai fosse stato necessario abbiamo avuto – ancora una volta – la conferma che quando si parla di E-Bike gli ingegneri Specialized non sono secondo a nessuno ! Ma veniamo subito a questa nostra prima uscita effettuata nel centro di Milano con una percorrenza di poco inferiore ai 20 Km come segue .
Caricata la batteria per la prima volta abbiamo provveduto a gonfiare le generosisseme gomme (700 x 47 adatte anche a uso Trekking / Gravel / Cicloturismo) a 4.5 bar anteriormente e a 5.0 bar posteriormente. Una volta regolati gli appoggi abbiamo acceso il motore tramite il comodo tasto sulla batteria e il display si è illuminato dandoci la possibilità di leggere le informazioni che servono : indicatore livello d’ assistenza del motore (ce ne sono 3), orologio, velocità istantanea, livello di carica della batteria, Km totali, Km del viaggio, tempo del viaggio. Altro non serve su una E-bike di questo tipo secondo Specialized e sinceramente ci troviamo abbastanza d’ accordo. Settato il motore sul livello d’ assistenza più basso (ECO) diamo il primo colpo di pedale e qui abbiamo la prima sorpresa: ma sto motore c’ è oppure no ? Sembra quasi non ci sia spinta ne rumore ma controllando il display ci rendiamo subito conto che viaggiamo in brevissimo tempo tra i 22 e i 25 chilometri orari senza sforzo evidente : PIACEVOLISSIMO !
O sono diventato un “Rambo” del pedale oppure spinge eccome senza essere per nulla invasivo: sembra una normale city-bike ma molto più scorrevole e veloce ! Ai semafori se vuoi schizzare via basta commutare sull’ assitenza intermedia o meglio sul turbo e sembra di avere un leggerissimo motorino anziché una E-Bike ma sinceramente non ne ho sentito troppo la necessità – se non in accelerazione per fare delle prove – anche perchè Milano è piatta e quindi il livello ECO è stato usato quasi constantemente con il risultato (in proiezione) che i 100 / 120 Km sono alla portata di questa batteria da 460 Wh se usata appunto in piano e con l’ assistenza al minimo; per niente male direi ! Passati i 25 KMH il motore stacca molto dolcemente e la scorrevolezza è tale che in breve ci si ritrova anche a 30 /32 KMH senza apparente difficolta e il tutto avviene in maniera molto dolce: PIACEVOLISSIMO !
Il primo approccio ha anche evidenziato un buon livello di tutte le parti e i componenti quali la forcella (con travel di 5 cm) che è ben dimensionata e di ottima fattura per una city-bike, così come gli ottimi e modulabili freni Shimano completati da cambio e comando Deore 1 x 10 con rapportatura 40D sulla corona e cassetta 11 – 13 – 15 – 18 – 21 – 24- 28 – 32 – 37 – 42. A Milano io ho usato sempre e solo il rapporto 40 x 18 ma sono certo che per città più ondulate la scelta della rapportatura sia persino eccessiva. Il telaio sembra molto rigido e reattivo e conferisce alla E-Bike una maneggevolezza incredibile. Forse con pneumatici meno gonfi avrei avuto un maggior confort: proveremo 🙂
Insomma dopo più di un’ ora in giro per la città devo dire che mi è persino dispiaciuto dover scendere dalla Vado per tornare in ufficio !
In una parola direi che è stata un’ esperienza PIACEVOLISSIMA !!!
E’ già Vado-Mania !!!
Testo di Ezio “Freakrider” Baggioli 🙂
Avendo ricevuto la E-Crafty R due giorni prima di Natale, ho saltato cene e pranzi preferendo uno sportivo e laico Natale pedalando ad oggi circa 250 chilometri: considerato il periodo invernale, sono riuscito a testarla nelle più svariate condizioni; neve, ghiaccio nel freddo Piemonte, salvo l’isola fortunata delle Rive Rosse, miti climi liguri con pellegrinaggi sulle PS conosciute e itinerari misconosciuti a Levante, ma altrettanto coinvolgenti per impegno e difficoltà. Ritengo di poterVi dire “Cum Magno Gaudio” come si comporta la nuovissima Mondraker E-Crafty R .
Percezione estetica : Decisamente ben disegnata e proporzionata, ad oggi la considero la miglior proposta nel campo E-Bike con motore Bosch e batteria integrata. L’ azzurro vintage in contrasto con le scritte rosso fuoco anticipano il carattere di questa bicicletta: dal vivo le forme aggraziate mi hanno rapito…sembra quasi non essere una E-Bike tanto fini son le linee 😍 BELLISSIMA (più della Nike di Samotracia. Filippo Tommaso Marinetti cit.) !!!
Posizione di guida: Mondraker ha come segno distintivo sui suoi prodotti la Forward geometry, soluzione che ha in questi anni scombinato gli equilibri progettuali nel mondo off-road. Come tutte le innovazioni, abbiamo bisogno di tempo per apprezzarle, ma a livello di posizione in sella l’ equilibrio degli appoggi è perfetto. La taglia Large per me che sono alto 189 cm è come una camicia fatto da un camiciaio esperto… confortevole come un pisello nel baccello (grazie ad Oliver Hardy) .
Sospensioni : RockShox Superdeluxe R Debonair metrico al posteriore e RockShox Yari con corsa di 160 mm. Grazie al sistema ammortizzante Zero Suspension System® da 140 mm ed all’ottima geometria offerta, rendono la E-Crafty una compagna di giochi molto intrigante. È come quando ballate un tango con una partner affiatata, sapete dove volete andare e non serve a nulla guardarsi negli occhi, i piedi non ve li pestate, anzi vi esibite in virtuosismi… in termini di guida la E-Crafty R è un mezzo che necessita un periodo di affiatamento per poter ottenere il massimo: ama piloti di polso, la centralità nella conduzione è determinante. Ha un avantreno e rigidità globale da riferimento: 140 mm vi sembreranno pochi, ma grazie al l’efficienza della Zero® i percepiti sono molti, molti di più. Personalmente mi sono trovato assai bene sin dai primi km, vuoi per la posizione in sella a me naturale e soprattutto per il mio stile di guida. Considerando che la forcella e l’ ammortizzatore hanno regolazioni basiche: di primo acchito il Debonair sembra pigro, ma fatto il giusto precarico e regolato il ritorno si comporta molto molto onestamente. Molto brevemente: più le velocità si alzano e più l’ asticella del divertimento assoluto si eleva e di conseguenza aumenta in esponenziale la precisione di guida… provare per credere (Guido Angeli cit.) .
Motore : Bosch Performance Line CX system w/Intube batteria PowerTube 500Wh . Comando Bosch Purion computer al manubrio dal quale si accede alle assistenze, trip, tachimetro, range; facile ed intuitivo nell’ uso ha anche una dimensione che permette facilità di lettura ed immediatezza di tocco sui comandi, presente anche il sempre benaccetto tasto Walk, che quando si è in momenti difficili aiuta la spinta pedestre. Il Bosch Performance Line CX è un unità collaudata che ha fatto la storia recente dell’ E-Bike e ora avendo integrato la batteria ha decisamente migliorato il colpo d’ occhio sul mezzo. La silenziosità non è la prima cosa che colpisce : in ogni step di utilizzo (qui abbiamo quattro livelli di assistenza: eco, tour, E-mtb e Turbo) le demoltipliche presenti all’ interno del motore vi allietano l’ utilizzo… ricordandovi la propria presenza. La fluidità del motore è un punto di forza di questa unità. Il plus è il livello E-mtb: molto semplicemente è un cambio automatico che in base allo sforzo che voi postate sui pedali, vi da l’ assistenza di motore che ritiene corretta. Io giro abitualmente con assistenza ECO e con la E-Crafty mi sembra pedalare una MTB tradizionale, bisogna mantenere una cadenza di 65/70 RPM per ottimizzare lo sforzo. Quando i giochi iniziano a farsi più intensi e le salite tecnicamente impervie, utilizzo l’assistenza E-mtb. Avendolo testato a lungo su neve, ghiaccio, terreni smossi ed ostacoli trialistici, la sensazione è di un aiuto discreto che non vi mette mai in crisi di trazione e che vi permette salite su ostacoli fino a pochi giorni prima impossibili. Quindi un’ unità sempre molto presente e mai troppo invasiva: se utilizzata con la corretta cadenza ha consumi non eccessivi. I consumi sono allineati, se non leggermente inferiori alle altre unità sul mercato con batterie 500 Wh. Ovvio che i consumi sono sempre legati al proprio stile di guida ed ahimè al peso del pilota…
Salita scorrevole : Pedalabilità discreta, i due copertoni Maxxis Minion DHF ed High Roller da 2.8 non brillano per scorrevolezza, ma qui siamo in sella ad un mezzo che guarda senza indugi al Gravity per cui non mi sento di contestare la scelta… tutt’ altro. Que viva siempre Maxxis.
Salita tecnica : La E-Crafty si rivela un vero camoscio. Il movimento centrale posizionato bene, la centralità della seduta, l’ efficacia della sospensione ed il passo di 1296 mm permettono lo scavalcamento di ostacoli molto ostici senza grossi patemi d’ animo. Il matrimonio perfetto con gli AbsRoc (i famosi salsicciotti) all’ interno dei pneumatici anteriormente e posteriormente, amplificano queste mie sensazioni. Nei tornanti stretti richiede un poco più d’ attenzione se paragonata ad altre bici ma la solidità dell’ avantreno mi ha sinceramente aiutato… non ho mai avuto nessun particolare problema anche sui fondi scivolosi. Ad oggi non ho mai toccato pedali o pedivelle… Don’ t stop me.
Single-track : Una delle E-Mtb più intriganti e divertenti che io abbia provato sino ad oggi ! La sento stabile e reattiva, sempre che la velocità sia adeguata… non ama lo slow motion.
Discesa scorrevole e fluida (veloce) : Rigidità, sopensioni pressochè infinite, coperture (montate con Banger AbsRoc) da riferimento per tenuta e grip un poco meno per scorrevolezza ne fanno un’ arma letale nelle mani di riders esperti. Ripeto quando sarete in perfetta simbiosi con lei il divertimento non vi verrà mai a mancare. Un F-22A Raptor su due ruote plus… per sfrecciare disegnando traiettorie perfette… adrenalina ad ettolitri.
Discesa tecnica e stretta : Una E-Mtb (Enduro) che per girare ha bisogno di polso e decisione. Io trovo fantastica la rapidità con la quale gira, sempre che si mantenga una velocità di esecuzione elevata. Altrimenti diventa impegnativa, rischiando di subirla inficiando la conduzione e di conseguenza il divertimento.
Frenata : Qui ho montato i Cura di Formula: si sono rivelati ottimi per la potenza a disposizione visto il peso del mezzo (24,5 kg in taglia Large ed ai miei 93 kg), non hanno dato segni di cedimento o di affaticamento, abbinati poi alle pastiglie freno Billet danno una potenza frenante da Moto GP . Promossi con 110 e lode e bacio accademico .
Rigidità: Una delle E-Mtb più rigide e conseguentemente precise del mercato, una vera macchina sportiva a tutto tondo come una Ariel Atom V8…
Dotazione : Il cambio Sram GX lavora decisamente bene, migliorando l’ unità dello scorso anno e abbinato ad un pacco pignoni 10V 11-42 che basta ed avanza. Le ruote con canale da 35 mm in alluminio rigide grazie al montaggio disassato, un ottimo reggisella telescopico che pur marchiato OnOff mi rammenta un Fox per dolcezza di utilizzo e costruzione, sella comoda in tutte le situazioni di guida, ne fanno una E-Mtb che non richiede ulteriori upgrade per la maggioranza dei riders; ho sostituito solo le manopole con delle EsiGrip in silicone e le camere d’ aria con gli AbsRoc, che mi hanno trasmesso una capacità di conduzione e sicurezza a me sconosciuta sino a pochi giorni fa… Hasta el salsicciotto siempre , Comandante .
Estetica e finiture: Dannatamente bella ed accattivante, splendidamente come un abito di Issey Miyake… Raffinata.
Valutazione rapporto qualità/prezzo : Considerando che avrete in mano una E-Mtb pronta per eventuali competizioni Enduro posso azzardare che costa il giusto… e poi al cuore non si comanda .
Note finali: Una E-Mtb che una volta conosciuta intimamente vi darà tantissimo. Io non riesco a staccarmi da lei, la definirei una femme fatale… dona sensazioni che le altre faticano a concedere… Vi permetterà di fare cose come mai vi era successo in passato. Concludo consigliandovi di farci un pensierino se volete una compagna divertente per le vostre avventure. Che ogni giorno vi farà scoprire un suo pregio e vi spingerete sempre più avanti nel farla danzare sui vostri trails preferiti, sapendo dove volete arrivare. Buone e consapevoli pedalate a tutti.
Da parecchio tempo ormai mi sono abituato a guidare tutte le MTB o E-MTB che provo e utilizzo con quei sistemi di anti stallonamento e protezione cerchio che permettono di scendere ulteriormente con le pressioni di gonfiaggio del pneumatico e quindi di avere sensazioni di guida diverse oltre appunto ad evitare lo stallonamento dei pneumatici e a proteggere il cerchio ruota . Ovviamente la pressione più bassa agevola la trazione in salita e anche permette di guidare con maggior appoggio e sicurezza in discesa anche se a discapito della precisione di guida. Sono scelte personali e ricordiamoci che non esiste il prodotto perfetto che risolve ogni problema: c’ è sempre un vantaggio e uno svantaggio e si tratta quindi di trovare il compromesso migliore per ognuno di noi . La scelta delle gomme, dei salsicciotti, delle pressioni d’ utilizzo, del liquido anti-foratura può dare sensazioni e risultati pratici diversi per ognuno di noi e quindi la giusta scelta dei materiali e il giusto setting è un lavoro lungo e da fare con un protocollo ben preciso in mente: il variare più parametri contemporaneante potrebbe portare a non ottenere mai il risultato cercato . Lavorate su questi aspetti con metodo e con molta calma : non basta una prova di qualche chilometro o una sola uscita per valutare al meglio un prodotto o per fare un setting corretto in base alle proprie necessità !
Fatto questo doveroso cappello vorrei poi dire che questi prodotti NON SONO PRODOTTI ANTI FORATURA come molti – anche addetti ai lavori (sigh) – vogliono far credere ! Tutti i prodotti che elencheremo qui di seguito vanno montati con aggiunta di lattice e di aria . I soli prodotti anti foratura (nel senso stretto della parola) che mi vengono in mente adesso sono il lattice – nelle sue mille varianti – e le fasce in kevlar da interporre tra la camera e la ruota . Se non siete d’ accordo con me oppure se mi sono dimenticato di qualche cosa segnalatemelo : non sono certo io il depositario della verità assoluta ! In ogni caso la miglior guidabilità, maggior sicurezza e miglior rendimento dei pneumatici in trazione e tenuta mi hanno ormai convinto da parecchio tempo che sono pur sempre un prodotto eccezionale e per me irrinunciabile tanto quanto il reggisella telescopico !!!
Veniamo ora ad elencare e a parlare dei salsicciotti – molti li chiamano erroneamente mousse – presenti ad oggi sul mercato . Li elenco in ordine strettamente alfabetico come segue : AbsRoc , Banger (Mr. Wolf) , Cush Core , Huck Norris , PTN by Pepi e Soulciccia . Ora per ognuno di questi prodotti tenterò di darVi le mie personalissime impressioni .
AbsRoc
Costruito in un materiale simile alla schiuma EVA appartiene alla categoria dei prodotti che oltre a proteggere il cerchio e ad evitare lo stallonamento della gomma Vi cambieranno moltissimo la sensazione di galleggiamento e assorbimento delle vibrazioni e degli urti come pochi altri salsicciotti . Abbastanza facile da inserire nelle coperture protegge in maniera eccezionale il cerchio e Vi permetterà di rientrare a casa dopo una foratura quasi come non aveste forato. Inoltre può anche essere personalizzato con facilità . VANTAGGI : ottima protezione, facilità di montaggio, percezione di gallegiamento buona, durata garantita di almeno 2000 ore e miglior guidabilità anche per chi ne faccia un uso agonistico . SVANTAGGI : peso e costo .
Banger (Mr. Wolf)
Costruito con un polimero molto simile a quello delle mousse per moto anch’ esso appartiene alla categoria dei prodotti che oltre a proteggere il cerchio e ad evitare lo stallonamento della gomma Vi cambieranno moltissimo la sensazione di galleggiamento e assorbimento delle vibrazioni e degli urti . Facile da inserire nelle coperture protegge in maniera molto buona il cerchio e Vi permetterà di rientrare a casa anche dopo aver forato . VANTAGGI : buona protezione, facilità di montaggio, percezione di gallegiamento molto buona, miglior guidabilità con pressioni non superiori a 1.8 atm . SVANTAGGI : peso e costo .
Cush Core
Premetto che non l’ abbiamo ancora ricevuto e quindi non abbiamo ancora potuto testarlo ! Quello che segue e quanto ricavato da svariate recensioni trovate in rete : non vogliatemene se quando lo potremo provare cambierò idea . VANTAGGI : forse il migliore a livello di anti stallonamento e protezione cerchio . SVANTAGGI : difficoltà di montaggio e soprattutto di smontaggio, peso e costo .
Huck Norris
Il primo che abbiamo avuto modo di usare anche in gara (Team E-Enduro Pro-M) è un nastro sagomato in varie dimensioni che galleggia tra la gomma e il cerchio e spingendo sui fianchi del pneumatico svolge la sua funzione di anti stallonamento con buoni risultati . VANTAGGI : facilità di montaggio e smontaggio, peso contenuto, costo accettabile e discreta protezione cerchio . SVANTAGGI : Assorbe il liquido antiforatura, protezione cerchio non eccezionale, non permette di viaggiare quando si fora se non per brevi tratti .
PTN by Pepi
Forse il più conosciuto e il più chiaccherato 🙂 Lo abbiamo usato anche in gara con buoni risultati anche se riteniamo sia più adatto ad un uso XC e trail . Pesa veramente pochissimo e svolge pefettamente la sua funzione di anti stallonamento : si riesce a finire una PS dopo una foratura anche se la conduzione in run flat non è ottimale . VANTAGGI : facilità di montaggio e smontaggio, peso molto contenuto, costo basso e discreta protezione cerchio . SVANTAGGI : Si deteriora con gli urti in maniera evidente, protezione cerchio non eccezionale, non permette di viaggiare forte quando si fora .
Soulciccia
Provato per un brevissimo tratto . Direi che vale quanto scritto per i PTN by Pepi dato che la costruzione non si discosta molto . Mi riservo di correggermi se avrò l’ occasione di testarlo meglio .
In conclusione anche questi prodotti sono un ulteriore grosso passo al miglioramento della pratica della MTB e spesso Vi salveranno dai problemi dello stallonamento pneumatico e dal bozzare i Vostri cerchi ruota anche se come detto non sono la soluzione definitiva alle forature o altro. Per certo Vi permetteranno di guidare a pressioni più basse con benefici evidenti per i più .
Insomma come direbbe il Freak : “Hasta el salsicciotto siempre, Comandante” 🙂
Come ho già avuto modo di scrivere e di raccontare a molti le cose che veramente mi hanno cambiato il modo di condurre la nostra amata MTB nel corso dei miei 36 anni di attività in giro per i monti non sono tantissime tanto da riassumerle in quelle che io amo chiamare le 7 meraviglie della MTB 🙂
Oggi queste meraviglie sono diventate 8 😉 Qual’ è l’ ultima arrivata (sempre secondo il mio modesto parere) ? Le gomme 27,5″ – con i propri pregi ed i propri difetti – avevano aperto la strada ad un livello di sicurezza e di facilità di conduzione sconosciuto ai più; oggi l’ arrivo di quelli che molti definiscono “salsicciotti” ha ancora dato un ulteriore impulso a questa sicurezza e facilità di conduzione con tutti i formati di pneumatico disponibili sul mercato e in tutte le svariate disclipline della MTB ! L’ ottava meraviglia della MTB sono quindi – IMHO – i “salsicciotti” .
Attualmente sul mercato Italiano sono disponibili 6 tipi diversi di questi accessori che elenco in ordine sparso : Banger by Mr.Wolf – Suasiccia – AbsRock (disponibile da Dicembre 2017) – PTN by Pepi – Huck Norris – CushCore (disponibile da Gennaio 2018) . Al momento siamo riusciti a provarne in svariate misure, situazioni e configurazioni 5 modelli dei 6 elencati e appena terminati i nostri test e comparative Vi daremo le nostre impressioni. Sin d’ ora possiamo solo dire che il cambio di guidabilità e sicurezza percepita con questi prodotti all’ interno della ruota sono veramente incredibili !
Non per niente sono l’ ottava meraviglia della MTB 🙂
Per i più pigri allego qui sotto il vecchio scritto pubblicato a Febbraio di quest’ anno :
Da quando pratico lo sport della MTB – e ormai sono per fortuna parecchi anni – sono veramente poche le innovazioni in questo mondo che hanno sostanzialmente cambiato il mio modo di condurre una MTB per andare a divertirmi nei boschi . Parlo di quelle innovazioni che non sono dei semplici piccoli upgrade ma di cose che veramente mi hanno cambiato il modo di andare in MTB !
In ordine cronologico direi che si possono riassumere come segue :
Come molti di Voi avrete intuito sono un praticante “Gravity oriented” – anche se in passato non ho disdegnato la pratica dello XC e delle granfondo – perché essendo un “senza fisico” ed un mediocre ho sempre privilegiato il divertimento all’ agonismo puro . Tutto ciò è quindi semplicemente quanto da me provato sul campo negli anni : cosa ne pensate Voi ? Ho dimenticato qualche cosa ?
E’ finita 🙂
Il circuito E-Enduro, primo circuito al mondo riservato alle E-Mtb, ha calato il sipario della stagione 2017 con la prova finale di Varazze (SV) . Dopo i festeggiamenti per i risultati ottenuti dall’ E-Team Pro-M che Vi elenco come segue :
è il momento di terminare con i doverosi festeggiamenti e riflettere su quanto accaduto in positivo e anche in negativo. Una specie di riassunto di quanto accaduto visto dagli occhi di un Team Manager che purtroppo non si accontenta mai e guarda sempre avanti … ecco perchè troverete in queste miei righe più ombre che luci . Ma io penso sempre che per migliorare bisogna prima di tutto porsi 1000 dubbi !
Posso dire con certezza che il supporto fornitoci da Specialized Italia, Vittoria gomme, Endura, Fox Italia, LMPD, PTN by Pepi e Billet Factory è stato al di sopra di ogni immaginabile aspettativa e quindi sicuramente un crescita tecnica e conoscitiva dei prodotti e di sviluppo degli stessi che abbiamo avuto l’ onore di poter condividere con i tecnici delle varie Aziende : GRAZIE 1000 ! Siete stati tutti fantastici !
Vorrei anche far notare come il Team di persone che hanno organizzato le gare, formato da Cristian, Davide e Franco, e ha fatto debuttare questo nuovo circuito e questa nuova categoria ha compiuto uno sforzo economico e organizzativo non da poco e ha fatto tutto quanto era nelle loro possibilità e quindi un sentito grazie è doveroso anche nei loro confronti !
Veniamo ora – in ordine sparso – a ciò che, secondo il mio personalissimo punto di vista, potrebbe essere migliorato o integrato nella prossima edizione :
Direi che per ora non trovo altri suggerimenti / idee da fornire a tutti Voi per migliorare il circuito e spero sempre che si possa riflettere, discutere e trovare la forma migliore tutti insieme per fare in modo che questo magnifico circuito possa crescere rapidamente e con soddisfazione per tutti !
Spero che nessuno se la prenda e che queste mie riflessioni siano utili a molti 🙂
Grazie a tutti per questo magnifico inizio !!!
Ebbene dopo circa 250 chilometri di utilizzo nelle più svariate condizioni pensiamo di poterVi dire con buona ragione come va la nuovissima Specialized Kenevo 🙂
Percezione estetica : Come già detto nella prima presa di contatto (https://www.pro-m.com/first-ride-specialized-turbo-kenevo/) tutti coloro che la osservano dal vivo rimangono perlomeno affascinati ! Nella colorazione Pro-M Team replica poi ha fatto veramente innamorare i più 🙂 BELLISSIMA !!!
Posizione di guida : Come spesso accade con i prodotti Specialized ci si sente subito a casa propria. La taglia Medium per me che sono alto 1,76 è come un abito su misura !
Sospensioni : Ohlins posteriore e Rock Shox Lyrik anteriore con corsa di 180 mm ne fanno una vera macchina da guerra ! Non pensate in termini di bicicletta ma bensì di E-Mtb – un mondo completamente diverso – e scoprirete facilità di guida e sicurezza inaudita a tutte le altre E-Mtb sino ad oggi testate; Specialized ha alzato ancora una volta l’ asticella del divertimento assoluto !!!
Motore : Come già detto la silenziosità è la prima cosa che colpisce : insieme a altre Mtb normali nei trasferimenti su asfalto non si percepisce nessuna differenza se non la rumorosità dei copertoni Plus ! La fluidità del motore poi lascia veramente stupiti tanto che con assitenza ECO bassa sembra veramente di pedalare su una MTB tradizionale ! La sensazione di poca potenza apparsa nella prima uscita e magicamente sparita dopo aver “rodato” per bene il motore; posso garantire tempi alla mano che il motore spinge parecchio e più della precedente versione anche se resta sempre molto discreto e mai troppo invasivo. Insomma un motore fatto per far sembrare la Kenevo una E-Mtb e non una moto . Consumi allineati, se non leggermente inferiori alla versione precedente ma aspettiamo venga rilasciato il nuovo firmware che permetterà settaggi ancor più precisi con la possibilità di gestire al meglio i consumi e sono certo che questo accontenterà anche i più scettici .
Salita scorrevole : Pedalabilità da riferimento grazie anche ai due copertoni Butcher da 2.8 molto scorrevoli : in confronto a altre coperture tanto decantate ritengo si possa gudagnare almeno un 10 /15% in termini di scorrevolezza nei trasferimenti su asfalto e tutto ciò senza perdere troppo in tenuta e grip !
Salita tecnica : Copio e incollo dalla mia prima presa di contatto : “Direi perfetta: il movimento più alto unito alle pedivelle corte da 165 mm permettono lo scavalcamento di ostacoli molto meglio della Levo dove ci si trovava spesso a “zappare” il terreno con le pedivelle. Sui tornanti stretti richiede un pò più d’ attenzione se paragonata alla Levo ma sinceramente non ho mai avuto nessun particolare problema … Anzi la maggior escursione e il migliore scavalcamento degli ostacoli facilitano parecchio anche se è necessario un maggior spostamento del peso sull’ avantreno nei tratti più ripidi”
Single-track : Una delle E-Mtb più facili e divertenti che io abbia provato sino ad oggi !
Discesa scorrevole e fluida (veloce) : Rigidità, sopensioni pressochè infinite, coperture (montate con Banger Mr.Wolf) da riferimento per tenuta, grip e scorrevolezza ne fanno un’ arma letale nelle mani di riders esperti ma anche per persone normali alza non di poco il livello di sicurezza e conseguentemente del divertimento !!!
Discesa tecnica e stretta : Una E-Mtb Enduro che gira come altre E-Mtb molto meno votate all’ uitlizzo gravity: insomma dove mettevo il piede a terra con la Levo lo metto anche con la Kenevo … non ho percepito grandi differenze 🙂
Frenata : I nuovi Sram Code si sono rivelati ottimi come già detto. Uniti poi alle pastiglie freno Billet danno una potenza frenante da riferimento !
Rigidità : Una delle E-Mtb più rigide e conseguentemente precise del mercato .
Dotazione : Anche qui copio e incollo dalla mia prima presa di contatto : “Nuovo motore 1.3, batteria da 504 Wh, freni Code, reggisella telescopico WU, cambio con nuovo comando che permette la cambiata di un ingranaggio solo per ogni pressione e che trasforma il cambio Sram GX in un cambio perfetto (finalmente i più capiranno che non era la catena il problema delle Levo ma semplicemente il fatto che sbagliassero le cambiate !) e due ruote Roval in alluminio abbastanza rigide ne fanno una E-Mtb che semplicemente non richiede ulteriori upgrade per la maggioranza degli utilizzatori” Per onore di cronaca ho sostituito solo le manopole con delle EsiGrip in silicone e le camere d’ aria con i Banger Mr.Wolf che mi hanno trasmesso una capacità di conduzione e sicurezza a me sconosciuta sino a ieri !!!
Estetica e finiture : Come già detto più volte : BELLISSIMA ! Finiture degne di Specialized !
Valutazione rapporto qualità/prezzo : Considerando che avrete in mano una E-Mtb pronta per eventuali competizioni Enduro posso azzardare che costa, alla fine, anche meno della sorellina Levo che in più e più occasioni è stata oggetto di upgrade da parti di molti utilizzatori . Se poi considerate i prezzi della concorrenza …
Note finali : Una E-Mtb che segnerà la storia di questi prodotti con prestazioni sconosciute ad altri prodotti similari e che Vi permetterà di divertirVi come mai Vi era successo in passato ! Non posso che consigliarVi di provarne una e – se avevate delle remore o delle paure sul fatto che una E-Mtb abbia escursioni delle sospensioni così generose – i Vostri dubbi spariranno come d’ incanto ! Insomma io penso – ovviamente a titolo del tutto personale – che se Specialized dovesse mai fare una E-Mtb con sospensione da 250 mm (sto enfatizzando il concetto) io sarei il primo utilizzatore di questo nuovo prodotto a condizione di avere un bilanciamento pari a questa Kenevo 🙂 Mi azzardo nel dire che ad oggi nessun altra E-Mtb Vi può far divertire come questa !!!
Tutti pazzi per Kenevo 🙂
La scorsa stagione il successo in Europa, e in particolare in Italia, della Specialized FSR Turbo Levo ha positivamente influenzato le vendite di tutto il mercato E-Mtb. Specialized ovviamente non ha dormito sugli allori e sull’ onda dei risultati di vendita della Levo ha pensato fosse giunta l’ ora di presentare anche una Enduro con il motore elettrico ed ecco così la nuova Kenevo ! In pratica un’ Enduro con motore per un uso più gravity di quanto non fosse la Levo ? Dopo la prova di oggi direi proprio di no perchè se è vero che le E-Mtb assomigliano di più ad una classica Mtb che a una moto da enduro è anche vero che sono “giocattoli” completamente diversi per cui bisogna un pochino dimenticarsi dei retaggi mentali legati alle Mtb … Direi che Levo e Kenevo sono due prodotti simili per un’ Utenza evoluta che cerca sempre il meglio a livello di estetica, prestazioni, fruibilità e facilità di guida e rapporto qualità / prezzo . Ma andiamo subito alle prime impressioni ricavate oggi con una breve prova di circa 32 Km e 1050 mt+ dove ho cercato di trovare le condizioni di terreno piu varie possibili anche se umidiccie 🙂
Percezione estetica : I vari commenti che ho letto in internet e di quei pochi che hanno avuto la fortuna di vederla dal vivo sono di per se eplicativi 🙂 Direi magnifica nella colorazione Nero lucido / Nero opaco e bellissima nella colorazione Verde / Azzurro / Nero sfumata !
Posizione di guida : La solita Specialized dove ci si trova subito a casa : poche altre Case produttrici riescono a fare biciclette così intuitive negli appoggi per molti .
Sospensioni : L’ Ohlins posteriore non ha bisogno di essere commentato: un riferimento per il settore per di più con una corsa di 180 mm. La forcella da 180 mm non abbassabile (al contrario di quanto indicato erroneamente nei pdf di presentazione) è una Rock Shox Lyrik che anche questa volta ci ha confermato tutte le ottime caratteristiche riscontrate in altre occasioni: scorrevole, fluida, con buone regolazioni dell’ idraulica e rigida come serve ad una bicicletta da Enduro.
Motore : Fluido e silenzioso come mai avevo riscontrato nelle Levo della serie precedente: sembra quasi non ci sia ! Il promesso incremento di coppia sinceramente non è facile da percepire ma devo anche dire che ultimamente avevo pedalato molto su delle unità motrici di altri Produttori e quindi non è facile il confronto con il motore Specialized by Brose della serie precedente in questa prima uscita. Non ho potuto verificare i consumi in questa prima uscita dove “drogato” dal pulsante a manubrio per variare l’ assistenza mi sono ritrovato ad usare i 3 livelli in base alla necessità.
Salita scorrevole : Molto fluida tanto da sembrare una MTB tradizionale e sempre molto facile e composta grazie anche all’ ottima sospensione FSR e all’ ammortizzatore che – anche in considerazione della corsa e della tipologia – si muove veramente poco nel pedalato in sella.
Salita tecnica : Direi perfetta: il movimento più alto unito alle pedivelle corte da 165 mm permettono lo scavalcamento di ostacoli molto meglio della Levo dove ci si trovava spesso a “zappare” il terreno con le pedivelle. Sui tornanti stretti richiede un pò più d’ attenzione se paragonata alla Levo ma sinceramente non ho mai avuto nessun particolare problema … Anzi la maggior escursione e il migliore scavalcamento degli ostacoli facilitano parecchio anche se è necessario un maggior spostamento del peso sull’ avantreno nei tratti più ripidi.
Single-track : Fantastica e precisissima anche a velocità sostenute.
Discesa scorrevole e fluida (veloce) : Ottime sospensione, corsa di 180 mm e rigidità dell’ assieme molto elevata ne fanno una vera “spada”. Qualche riserva sulle gomme Butcher Grid da 2.8 che – pur essendomi sembrate molto migliori in confronto allle vecchie 3.0 delle Levo – non mi hanno dato troppa confidenza ma sinceramente non le conosco abbastanza.
Discesa tecnica e stretta : Molto maneggevole se consideriamo le geometrie votate ad un uso Enduro e comunque ripeto che poche altre E-Mtb risultano così intuitive e facili.
Frenata : I nuovi freni Sram Code sono veramente da riferimento per potenza e modulabilità: ottimi !
Rigidità : Ottima anche in considerazione del tipo di leveraggio della sospensione posteriore.
Dotazione : Nuovo motore 1.3, batteria da 504 Wh, freni Code, reggisella telescopico WU, cambio con nuovo comando che permette la cambiata di un ingranaggio solo per ogni pressione e che trasforma il cambio Sram GX in un cambio perfetto (finalmente i più capiranno che non era la catena il problema delle Levo ma semplicemente il fatto che sbagliassero le cambiate !) e due ruote Roval in alluminio abbastanza rigide ne fanno una E-Mtb che semplicemente non richiede ulteriori upgrade per la maggioranza degli utilizzatori.
Estetica e finiture : Bella, bella, bella e ben rifinita come normale per la casa Americana.
Valutazione rapporto qualità/prezzo : Per quello che viene fornito e per il fatto che permetta un divertimento e una sicurezza pressochè infinita per il 90% dei Bikers direi proprio che il prezzo è centrato ed è anche il più basso del mercato Europeo per questo specifico modello.
Note finali : Una solo uscita, per di più su un terreno non ottimale con gomme che non conoscevo, mi hanno subito convinto che questa E-Mtb sarà la mia compagna di molte avventure nella prossima stagione. Come forse chi mi conosce ben sa considero le E-Mtb un giocattolo completamente diverso dalle Mtb tradizionali e che permettonno un divertimento a 360° su quasi tutti i terreni e in quasi ogni escursione (escluse quelle con portage, unico vero limite delle moderne E-Mtb). Quindi questa Kenevo promette ancor più divertimento e sicurezza in tutte le condizioni se paragonata alla sorellina Levo. Sale ovunque – come la Levo – scende come una vera bicicletta Enduro, ha una trazione in salita ottimale grazie ad un motore mai invasivo e molto più fluido che in passato, sospensioni da riferimento, ottimi freni, un reggisella pressochè perfetto e unico al momento e per finire è bella da perderci la testa !!!
Tutti pazzi per Kenevo 🙂