Trust Message : una forcella insolita :-) First ride

26 Mar 2019

Ciao Gianni, ho bisogni di vederTi . Quando posso venire a trovarTi ? Con questa telefonata Enrico (4Guimp) mi comunicava che aveva una cosa da farmi vedere. In pochi giorni arrivava allo Store con una scatola vuota e una E-Mtb con lo strano oggetto montato : la forcella a parallegramma Trust Message nata dal genio di Dave Weagle ! Una forcella in carbonio da 130 mm con due camere d’ aria (una per stelo) e la parte idraulica con controllo della compressione (alte e basse velocità) e del ritorno in basso nello stelo di destra.

Ovviamente avevo visto la Message a fine anno scorso ed erano almeno 3 mesi che cercavo di mettere le mani su un esemplare di tale forcella e ho subito aderito all’ invito di Enrico per la presentazione della stessa e una prima presa di contatto. Quindi caricata la mia Focus Jam2 9.9 sul furgone sono partito alla volta di Genova, monte Gazzo dove si sarebbe svolta la prova .

Nel frattempo inizio a pensare che essendo ormai più di 50 anni che uso forcelle telescopiche ci vorrà parecchio tempo per cambiare le mie abitudini di guida e non senza un certo timore reverenziale verso il nuovo prodotto mi presento quindi a Genova. In brevissimo tempo la Message è montata sulla Focus e accompagnato dall’ amico Michele (unico con una E-Mtb del gruppo) salgo sulla Jam2 e partiamo.

In salita sinceramente non trovo grandissime differenze sino a che non iniziamo a salire su una breve scalinata dove la forcella sembra masticare a dovere i gradini per la verità non altissimi. Frenando la forcella lavora ma la geometria della bici resta completamente invariata. Una volta in cima iniziamo una discesa abbastanza scorrevole e con una serie di curve anche abbastanza chiuse e qui iniziano a emergere le prime positive sensazioni : sarò mica diventato bravo di colpo a fare le curve ??? Poi arrivano alcuni tratti con sassi piantati e alcune roccette in salita da scavalcare. Essendo io un “feticista” di solito passo a fianco delle rocce se reputo di poter toccare il rock guard della E-Mtb sulla stessa per non rovinarlo ma questa volta pensando che la geometria non varierà provo a fidarmi e incredibilmente mi ritrovo in un attimo a scavalcare l’ ostacolo con estrema facilità : incredibile !

Risaliamo e inzio a chiaccherare con Michele del fatto che il mio cervello pensava di metterci più tempo ad assuefarsi alla nuova Message e invece mi trovo già abbastanza a mio agio per di più su sentieri del tutto sconosciuti e con ruote da 29″ che attualmente non sono tra le mie preferite. Michele mi conferma che gli sembra avermi visto fare belle linee molto alte e che guidavo già con una certa fluidità : adulatore 🙂

Seconda discesa un pò più tecnica e rotta e anche qui la sensazione è quella di poter guidare con grande fluidità e sicurezza ! Insomma in circa un’ oretta e mezza ho già una confidenza inusuale con questa nuova forcella : non è cosa da poco !!! Lo scavalcamento di rocce e ostacoli vari diventa quasi una libidine e le linee diventano sempre più dritte andando a cercare passaggi che forse in altri casi avrei magari preferito evitare. La Message anche in questo caso non fa una piega e mi asseconda appieno quasi dicendomi di caricare di più l’ avantreno e di farla correre di più. Siamo però alla prima uscita e preferisco non osare troppo: avrò tempo sui sentieri a me ben conosciuti di provare ad aumentare un pochino il ritmo 🙂

A tavola con l’ uomo Trust – Rob -mi soffermo a complimentarmi per l’ ottimo lavoro di setting fatto e a chiaccherare dell’ ottimo feeling che la forcella mi ha trasmesso e Rob mi conferma che il “Trust effect”, come Lui definisce quello che la forcella trasmette, è realmente molto immediato da percepire. Siamo di fronte ad una rivoluzione nella guida delle MTB ? Questo sinceramente è troppo presto per dirlo dato che ho fatto solo 910 Mt di dislivello però per certo Vi consiglio di provarne una se ne avrete mai l’ occasione senza pregiudizi e il risultato potrebbe essere sconvolgente 🙂

A breve la prova completa, stay tuned !!!

 

 

La miglior MTB del pianeta …

28 Dic 2018

Qual’ è la migliore MTB o E-MTB del pianeta ?

Questa è una delle domande più frequenti che mi viene rivolta quando sono in giro sui sentieri, oppure in rete e/o in bottega . Ebbene questa è la classica domanda a cui per fortuna o per sfortuna di chi lo chiede non esiste una risposta vera o certa 🙂

Il perché non esista una risposta è facilmente intuibile per il fatto che in primo luogo ognuno di noi ha capacità di guida diverse da altri, corporatura diversa,  forza fisica diversa e percorre sentieri diversi ma soprattutto perché le MTB (o E-MTB) moderne hanno ormai raggiunto un livello tecnico e di sviluppo tale da rendere un prodotto buono per un certo stile di guida e/o utilizzo ma non per un’ altro . Le moderne MTB sono in moltissimi casi il frutto di un’ alchimia costruttiva e di assemblaggio che rasenta la magia 😉 Infatti se avessimo l’ occasione di parlare con un disegnatore di sospensioni o di telai in confidenza lo stesso Vi potrebbe spiegare il concetto che quando si parte da un foglio bianco o per meglio dire oggi da un progetto “SolidWorks ®” bisogna mettere giù quelle che sono le idee da cui nascerà poi la futura MTB che non sempre all’ atto pratico si rivelano poi quello che ci si aspettava sul campo … Spesso si tratta di sfruttare le proprie conoscenze ed esperienze in ambito ingegneristico e meccanico ma solo il campo dirà poi se l’ idea era quella giusta al 100% oppure se si rivelerà un flop . Inoltre gli ingegneri che disegnano , assemblano e compongono le nostre amate biciclette da montagna pur essendo dotati di tecnologia per disegnare al meglio il telaio , purtroppo per gli Utenti finali , sono spesso pressati dalle case costruttrici per cui lavorano a immettere sul mercato prodotti ancora acerbi o comunque non testati per il tempo dovuto (in campo E-Bike negli ultimi anni questo è risultato ancor più evidente : business is business 🙂 ) . Risulta quindi facile il comprendere che nemmeno per Case costruttrici di grandi dimensioni – ne tanto meno per le piccole – il risultato finale sia certo ed inequivocabile in partenza: è influenzato da tali e tanti fattori che l’ alchimia giusta alla fine della trafila di progettazione , disegno , prototipazione , test e infine produzione nessuno la può prevedere con assoluta certezza .

Come muoversi quindi all‘ atto della scelta della propria MTB ? Sinceramente in un mondo perfetto sarebbe necessario provare e ri-provare i prodotti a cui si è interessati per un lungo periodo al fine di poter valutare al meglio quello migliore per ognuno di noi ma purtroppo questo mondo perfetto non esiste e quindi bisogna muoversi in altro modo . Le prove denominate pomposamente “tester day” o altro all’ atto pratico si rivelano utili solo alle Aziende poiché un test di pochi minuti non ci permetterà mai di valutare appieno le reali bontà o meno del prodotto ma in compenso ci entusiasmeremo non poco per il giocattolo nuovo – trattandosi di giocattoli e non di prodotti di prima necessità ed essendo noi degli eterni bambini – con il risultato che spesso il nostro giudizio verrà falsato da questo iniziale entusiasmo . Ritengo quindi che la prima cosa da considerare è che non esiste un Marchio di biciclette migliore di altri ma che esistono comunque alcuni Marchi che per dimensioni, storia, tradizione, disponibilità di denaro e conseguentemente attrezzature per la ricerca e la prototipazione possono partire con basi più solide di altre . La seconda cosa molto importante è il valutare con attenzione la tipologia d’ uso che andrete a fare con la Vostra MTB e quindi non lasciarsi mai affascinare dal colore o dalle linee della bicicletta ma definire quale sarà la tipologia di bicicletta adatta al Vostro utilizzo . Per fare un esempio chiaro – estremizzando un po’ il concetto  – è del tutto inutile acquistare una bicicletta da downhill per poi girare nei parchi cittadini e viceversa è addirittura pericoloso usare una MTB front  su piste da discesa .

Ultimo ma non meno importante è l’ aspetto commerciale da considerare all’ atto dell’ acquisto : ovviamente ci sono Marchi che mantengono più di altri il loro valore nel mercato dell’ usato mentre molti altri Marchi, anche se hanno prezzi d’ acquisto iniziale che sembrano di gran lunga migliori, hanno poi il problema che in caso di rivendita sul mercato dell’ usato risultano molto meno appetibili dei Marchi più blasonati come in tutti i settori del commercio e non solo delle biciclette .

Sperando di aver chiarito ad alcuni di Voi molti dei dubbi che ci si pongono al momento dell’ acquisto del Vostro nuovo giocattolo mi auguro che abbiate la fortuna di incontrare la MTB dei Vostri sogni al più presto possibile 🙂

I salsicciotti ormai potremmo dividerli in quattro grandi famiglie …

16 Lug 2018

Dopo il mio primo scritto (https://www.pro-m.com/i-salsicciotti-dopo-quasi-10-mesi-di-prove-qualche-cosa-posso-dire/) riguardo i “salsicciotti”, come amo chiamarli io, direi che in questi ultimi 7/8 mesi il mercato si è popolato sempre più di nuovi prodotti confermando la grande utilità di questi inserti da interporre tra cerchio e pneumatico per gli svariati motivi che Vi ho già spiegato .

Visto tutto questo non ho mai interrotto le prove di nuovi materiali e oggi siamo arrivati ad avere, come detto, quattro diverse tipologie di materiale e quindi quattro grandi famiglie di “salsicciotti” .

Partiamo dalla famiglia di quelli costruiti con polietilene espanso a celle chiuse ad alta densità – HDPE -(materiale isolante anche usato per tubazioni o similari / galleggianti) . I Marchi più famosi sono PTN by Pepi e Soulciccia :   VANTAGGI – facilità di montaggio e smontaggio, peso molto contenuto, costo basso e discreta protezione cerchio . SVANTAGGI – Si deteriorano con gli urti in maniera evidente, protezione cerchio non eccezionale, non permettono di viaggiare a andature normali quando si fora . USO : principalmente XC o Granfondo .

Alla seconda famiglia appartengono invece quelli prodotti con polimeri compressi o EPDM . Il Marchio più famoso è Banger (Mr. Wolf) : VANTAGGI : buona protezione del cerchio, facilità di montaggio, percezione di galleggiamento molto buona, miglior guidabilità con pressioni non superiori a 1.8 atm . SVANTAGGI : peso, fragilità se usati in runflat e costo . USO : principalmente Gravity e E-Bike .

La terza famiglia comprende le mousse o semi-mousse (camera d’ aria interna) che usano normalmente della gomma butile stampata . I Marchi più famosi sono SmartMousse (Mr. Wolf) , SpeedyMousse e TechnoMousse : VANTAGGI : quasi un sistema antiforatura, protezione del cerchio, percezione di galleggiamento buona, miglior guidabilità con pressioni non superiori a 1.5 atm e la NON necessità di dover usare lattice o similari che ci tolgono la necessità di dover fare manutenzione al sistema stesso . SVANTAGGI : peso e costo . USO : solo Gravity e E-Bike .

Ultima, ma non per questo peggiore delle altre, la famiglia dei polimeri che per forma e densità vengono prodotti per questa applicazione specifica . I Marchi più famosi sono Air Liner (Vittoria Gomme) e Cush Core : VANTAGGI : ottima protezione del cerchio, facilità di montaggio e smontaggio (SOLO per Air Liner) , percezione di galleggiamento ottima, durata garantita di almeno 2000 ore e miglior guidabilità (anche in runflat) per chi ne faccia un uso agonistico . SVANTAGGI : costo . USO : XC, Granfondo, Gravity e E-Bike .

Una Focus Sam2 equipaggiata con Speedy Mousse per uso All Mountain

In conclusione questi prodotti sono un ulteriore grosso passo avanti al miglioramento della pratica della MTB e spesso Vi salveranno dai problemi dello stallonamento pneumatico, dal bozzare i Vostri cerchi ruota e – solo in alcuni casi – anche dalle forature . Per certo Vi permetteranno di guidare a pressioni più basse con benefici evidenti per i più … e nel malaugurato caso di una foratura / taglio copertura Vi permetteranno di arrivare a casa più facilmente . Spero con questa brevissima sintesi (da profano della produzione e scelta dei materiali impiegati, scusandomi quindi sin d’ ora per eventuali inesattezze nella descrizione dei materiali stessi) di poterVi aiutare a scegliere l’ inserto migliore per l’ utilizzo che andrete a fare del salsicciotto stesso sulla base delle Vostre esigenze reali . RicordateVi sempre che non esiste un prodotto migliore dell’ altro … ma che esiste sempre il prodotto migliore per le Vostre necessità d’ utilizzo prevalenti, il Vostro budget di spesa per questo accessorio e il Vostro stile di guida . Le varianti importanti da considerare – prima di definire con esattezza il prodotto migliore per Voi – sono anche il tipo di pneumatico che andrete ad usare con i salsicciotti, la tenuta / rigidità dei fianchi dello pneumatico stesso e la pressione dell’ aria che userete : la pressione è appunto la variabile più importante nell’ uso pratico degli inserti e ne varia la risposta in maniera importantissima !

Dopo più di 18 mesi di utilizzo dei vari prodotti il mio PERSONALISSIMO verdetto finale è : Air Liner o PTN per uso XC, Air Liner per uso Gravity agonistico e SpeedyMousse per chi usa la E-MTB in modo ludico e non vuole forare o avere problemi con il lattice 🙂

L’ E-Team Pro-M utilizza Air Liner con gomme Vittoria Martello / Mota nel circuito E-Enduro

In ogni caso come direbbe il Freak : “Hasta el salsicciotto siempre, Comandante” 🙂

First rides : Mondraker Foxy RR 29″

23 Giu 2018

Un Cliente mi chiede di provare la nuovissima Mondraker Foxy RR 29″ e quindi mi attivo con Davide in DSB per avere l’ unico esemplare attualmente in test . Finalmente la bicicletta arriva in Pro-M e dopo un accurato controllo esco in zona Milano per avere una prima idea di come vada questa “MAGNIFICA” mtb che secondo i tecnici Spagnoli di Mondraker rappresenta un pò la bicicletta tuttofare con ruote da 29″ .

Dopo questa prima uscita finalmente riesco ad organizzare la prova con Matteo e decidiamo di trovarci a Colazza per usufruire dei bellissimi e conosciuti trails dell’ Alto Vergante Bike Arena .

Al parcheggio guardiamo e fotografiamo la Foxy  nella sua livrea Giallo / Arancio che lascia veramente a bocca aperta tanto è bella e filante . Direi che sia veramente difficile trovare Bikers a cui questa mtb possa non piacere !!!

La RR ha forcella e ammortizzatore Fox della serie Factory che lavorano sul carro Zero® e su un telaio in carbonio di pregevolissima fattura. Freni Sram Guide R e ruote DT Swiss con pneumatici Maxxis che non aiutano certo la pedalabilità su asfalto data la scorrevolezza ridotta degli stessi .

Appena si sale in sella si percepisce immediatamente di essere su una Mondraker per il tubo orrizzontale molto lungo e l’ attacco manubrio corto che sono le caratteristiche più distintive della Forward Geometry® di Mondraker . In ogni caso la posizione in sella è piacevole e non crea particolari problemi ma anzi ci si trova subito a proprio agio .

In salita la sospensione Zero® tira fuori tutto il buono del cinematismo e permette un’  ottima trazione anche se personalmente la trovo sin troppo controllata e rigida nei tratti più tecnici anche perchè sono abituato a sistemi più morbidi e meno reattivi di questo dual link full floater .

Una volta arrivati in cima abbiamo imboccato una delle traccie conosciute (la Rana ndr) e sinceramente ci siamo stupiti della facilità di conduzione e delle velocità di percorrenza che la Foxy RR 29″ permette : basta tenere l’ avantreno ben caricato e Lei segue la linea impostata con una precisione da riferimento !!! Una “spada” che permette a chi ha manico velocità di percorrenza sconosciute a altre mtb .

Per concludere direi che la Foxy RR 29″ oltre ad essere veramente bellissima permette a chi ha voglia di spingere in discesa velocità imbarazzanti quasi da bicicletta DH sul veloce senza per questo penalizzare la maneggevolezza nello stretto anche se non abbiamo avuto occasione di percorrere sentieri molto tecnici durante questi primi contatti. Le ruote da 29″ la rendono poi ancora più veloce forse meno nervosa della sorella da 27,5″ . Personalmente cambierei magari le gomme con qualche cosa di più scorrevole per una miglior pedalabilità sui trasferimenti in asfalto in particolare ma questo è molto personale e dipende dal tipo di utilizzo che si vorrà fare della eclettica Foxy 🙂

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Long run test : Specialized Stumpjumper FSR Expert carbon 29″ (2019)

08 Mag 2018

Aprile 2018 : Specialized presenta la nuova Stumpjumper ! L’ icona della MTB per la casa di Morgan Hill è completamente nuova in ogni sua parte e noi non vediamo l’ ora di poterla provare ! Ordinata, ricevuta in versione Expert ed eccoci in sella alla nuova Regina dei trails ! Ad oggi abbiamo avuto l’ opportunità di guidarla nelle più svariate condizioni per più di 150 Km su tutti i tipi di terreno ed eccoVi le nostre impressioni “vere” poichè – anche se sono un bottegaio – ci tengo a sottolineare che scrivere così bene di una MTB mi mette addirittura in imbarazzo … ma purtroppo non so mentire nel bene o nel male 🙂

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Estetica : bella, bella e ancora bella ! Sarà il nuovo telaio assimmetrico a colpire ma la nuova Stumpjumper si stacca prepotentemente dal vecchio modello e se proprio vogliamo fare i sofisti magari un colore più vivace in gamma non avrebbe stonato . La versione Expert in prova comunque è sicuramente quella con il colore che ci piace di più !

Posizione di guida : appena ci sali sopra sembra che Ti abbiano cucito la bicicletta addosso come farebbe un buon sarto . Una veloce regolazione degli appoggi e sei subito a casa : tutto è al posto giusto e la taglia Medium in prova perfettamente si adatta alle mie esigenze che amo le MTB non troppo lunghe . Infatti, anche se il Reach è stato allungato di 12 mm (ora è di 425 mm) e l’ orizzontale virtuale di 5 mm (ora è di 590mm) io – che sono alto mt. 1,76 – la trovo ancora bella raccolta ! Il fatto poi di “sentire” la ruota da 29″ toccare più volte il fondello sui ripidi ha accentuato questa mia sensazione di avere una MTB corta e maneggevole … ma forse è merito dell’ equilibrio generale che è al di sopra di ogni aspettativa !!!

Sospensioni : la Expert 29″ è equipaggiata con una forcella Rock Shox Pike RC Debon Air da 150 mm e da un ammortizzatore metrico Rock Shox Deluxe RT3 da 140 mm con tre posizioni in compressione : open, trail & firm . La forcella mi è sembrata molto migliorata in confronto alle vecchie versioni e sinceramente non ho avvertito la necessità di smanettare troppo sulle regolazioni dopo il setting iniziale: buon segno, vuol dire che funziona già alla grande.  L’ ammortizzatore Deluxe RT3 – al contrario di tutti gli ammortizzatori metrici da noi provati che ci hanno sempre dato l’ impressione di avere un ritorno molto controllato – conferisce al magnifico carro FSR una fluidità e un sostegno in pedalata encomiabile . Se poi usassimo il settaggio firm su asfalto sembrerebbe veramente di non avere bobbing !

Salita scorrevole : come detto sopra su asfalto e sterrati si pedala come poche altre: basta spingere sul pedale e la spinta in avanti che si riceve è incredibile ! Si pedala veramente come nessun altro carro FSR sino ad oggi testato ! STUPEFACENTE 🙂

Salita tecnica : il carro posteriore molto rigido, il magnifico equilibrio generale, la bontà del sistema FSR che qui veramente stupisce per efficienza generale, ne fanno veramente un’ arma letale senza per questo essere mai impegnativa o nervosa . L’ avantreno è del resto molto preciso e permette di superare gli ostacoli con facilità senza obbligare nemmeno a grandi spostamento del peso … direi che l’ equilibrio generale del mezzo è IMPRESSIONANTE 🙂

Single-track : le ruote da 29″ x 2.6, il magnifico lavoro delle sospensioni, l’ equilibrio generale più volte sottolineato  ci hanno dato la certezza di avere tra le mani una delle MTB più divertenti e precise che noi abbiamo mai potuto testare in ambito trail / enduro . Se si abbassano le velocità di percorrenza risulta comunque molto maneggevole e quindi ci si scorda di avere in mano una 29″ con angolo di sterzo di 66,5° : INCREDIBILE 🙂

Discesa scorrevole e fluida (veloce) : basta scegliere la linea più radicale e la Stumpjumper segue la traccia come fosse su un binario ! Spesso ho pensato di essere su una MTB da enduro: ENTUSIASMANTE 🙂

Discesa tecnica e stretta : da non credere di essere su una 29″ ! Qui la sensazione di bicicletta corta e super maneggevole è apparsa prepotentemente anche se le quote dell’ angolo sterzo e le ruotone avrebbero fatto pensare il contrario … siamo sicuri non sia una 26″ camuffata da 29″ 🙂

Frenata : i freni Sram Guide R equipaggati con dischi da 200 / 180 mm, nella loro ultima release, non danno problemi di sorta nel normale utilizzo e confermano di aver raggiunto un livello di affidabilità sconosciuto alle precedenti versioni . Si potrebbe obbiettare che la potenza potrebbe essere maggiore ma tenete presente che – anche se non sembra – siamo su una trailbike e non su una enduro 🙂

Rigidità : la rigidità percepita – considerando il carro a 4 punti d’ infulcro con giunto Horst – è imbarazzante !  Sarà il carro, il triangolo, le ruote in carbonio, o meglio quello che amo definire equilibrio generale ma difficilmente ho avuto la sensazione di avere tra le mani una bicicletta così rigida  ma nello stesso tempo facile e istintiva da condurre ! PERFETTA 🙂

Dotazione : tutto al posto giusto e una nota particolare va alle gomme Butcher e Purgatory 29″ x 2.6 che, avendo una scorrevolezza da riferimento, contribuiscono in maniera evidente alle prestazioni in pedalata senza per questo mancare di grip e tenuta ! Che dire poi del nuovo reggisella da 34,9 mm con travel 160 mm a testa dritta con regolazione micrometrica su 16 posizioni ? Qualche d’ uno potrà magari storcere il naso pensando ad un equipaggiamento troppo “risicato” (pedivelle in alluminio Descente e freni Guide R ad esempio)  per una MTB della gamma Expert della casa di Morgan Hill ma ritorno ancora una volta all’ incredibile equilibrio generale della Stumpjumper e quindi gli Ingegneri di Morgan Hill hanno fatto centro un’ altra volta : ENCOMIABILE 🙂

Finiture : la vernicitura risulta di buona fattura considerando il carbonio Fact11 con cui è costruito il telaio e il carro . Il nuovo batticatena poi conferisce una silenziosità di marcia che non abbiamo mai trovato su nessuna altra MTB ! Che dire poi della linguetta in gomma interposta tra il triangolo e il carro per evitare che sassi e sporcizia si depositino in quella zona causando danni alla verniciatura ? GENIALE 🙂

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Valutazione rapporto qualità/prezzo : la gamma spazia da circa € 2000,00.- per arrivare sino a € 9000,00.- e quindi ognuno potrà trovare la trailbike perfetta per le proprie necessità . La Expert – dopo questa prova – risulta secondo me molto ben equilibrata .

Note finali : ho esaurito gli aggettivi e le lodi per questa MTB ! Sinceramento penso che in questo caso sia stata realizzata la MTB dei sogni di tutti noiIn pratica la MTB a 360° che tutti noi stavamo cercando da anni e che probabilmente nessuno era mai riuscito a realizzare . Il gruppo di sviluppo di Specialized questa volta ci ha proprio stupito per la bontà della nuova trailbike e per l’ attenzione ai moltissimi particolari che possono sembrare insignificanti ma che alla fine hanno fatto di questa MTB la vera Regina dei trails secondo il nostro modestissimo parere !

La Stumpjumper è tornata: lunga vita alla Regina di tutte le MTB !!!

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First rides : Specialized Stumpjumper FSR Expert Carbon 29″

07 Mag 2018

La prima Specialized Stumpjumper FSR Expert Carbon 29″ è arrivata in Pro-M la scorsa settimana e, come sempre, mi sono concentrato sulla prova della prima novità della stagione 2019 presentata a oggi da Specialized stessa . Sono uscito parecchie volte in settimana e a breve leggerete su questo stesso Blog le impressioni di guida dettagliate . Sinceramente – ed è la prima volta – mi sono trovato su quella che io considero veramente la MTB definitiva per uso trail/enduro : insomma il sogno di tutti noi sembra essere diventato realtà !!!

Fatta questa doverosa premessa ho considerato che, essendo io un bottegaio, le mie impressioni potessero essere fraintese dai più come uno spot pubblicitario per vendere più biciclette … anche se chi mi conosce ben sa che così non è 🙂

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Ecco quindi l’ idea di far testare anche a un Cliente che considero una persona con buona cultura nel campo MTB e buona sensibilità di guida la nuovissima Stumpjumper ! La scelta è caduta su Max anche perchè ex-possessore – sino al mese scorso – di una Stumpjumper S-Works della serie precedente e quindi ben avvezzo all’ uso dell’ iconica Stumpjumper 🙂

Qui di seguito la sua prova integrale, svoltasi su un bellissimo percorso tagliato e cucito con grande competenza dall’ amico Freak su svariati sentieri intorno al Mottarone per circa 45 Km con 2000 Mt+ (1000 con fune e 1000 pedalati) , come segue :

” Sabato: mi arriva un messaggio da Gianni  “domani vuoi provare la Stumpjumper 2019 ?”. Cavolo, direi proprio di sì !!!

Domenica mattina ci troviamo a Colazza , tempo di un caffè e poi al parcheggio faccio la conoscenza con la nuova trail bike della grande Specialized .

È molto bella con una cura dei dettagli notevole, nulla è lasciato al caso .

Il modello è la Expert da 29″ ed ha tutto quello che si può volere : cerchi in carbonio, gruppo a 12 velocità, manubrio da 78 cm,  forcella Pike da 150 mm, ammortizzatore posteriore da 140 mm Rock Shox metrico, il tutto cucito su un bellissimo telaio e carro full carbon , molto rigidi .

Posizione di guida : ti siedi e sei a casa , come se l’avessi sempre guidata , tutto al posto giusto , anche se la misura Medium per me , che sono alto mt. 1,79 dovrebbe essere corta .

Salita : ruote da 29″ e gomme da 2.6 danno una trazione infinita ma è il lavoro della sospensione a regalare sorrisi : non si siede, lavora sempre in alto e sostiene veramente bene . In poche parole fantastica .

Discesa : confidenza da vendere ! Stabile, precisa grazie ad un carro granitico . Incassa colpi come non fosse un FSR ed è questo forse il lavoro più grande svolto da Specialized non so se dovuto anche al nuovo ammortizzatore metrico . In discesa tecnica mangia qualsiasi cosa e nello stretto gira molto facilmente e quando la velocità aumenta puoi solo preoccuparti di quale sia la linea più breve da scegliere che al resto pesa a tutto Lei .

In tutto il nostro giro, tra Colazza e il Mottarone, ho sempre usato le sospensioni in modalità aperta: non ho mai sentito il bisogno di chiuderle nemmeno su asfalto !

In conclusione da possessore del modello precedente, i passi in avanti che sono stati fatti con questo nuovo modello sono impressionanti: è completamente un’ altra bici che ispira fiducia e ti permette con estrema  facilità di sembrare un biker migliore !

FANTASTICA . ”

Preferiamo ricordarlo così :-)

I salsicciotti : dopo quasi 10 mesi di prove qualche cosa posso dire …

25 Dic 2017

Da parecchio tempo ormai mi sono abituato a guidare tutte le MTB o E-MTB che provo e utilizzo con quei sistemi di anti stallonamento e protezione cerchio che permettono di scendere ulteriormente con le pressioni di gonfiaggio del pneumatico e quindi di avere sensazioni di guida diverse oltre appunto ad evitare lo stallonamento dei pneumatici e a proteggere il cerchio ruota . Ovviamente la pressione più bassa agevola la trazione in salita e anche permette di guidare con maggior appoggio e sicurezza in discesa anche se a discapito della precisione di guida. Sono scelte personali e ricordiamoci che non esiste il prodotto perfetto che risolve ogni problema: c’ è sempre un vantaggio e uno svantaggio e si tratta quindi di trovare il compromesso migliore per ognuno di noi . La scelta delle gomme, dei salsicciotti, delle pressioni d’ utilizzo, del liquido anti-foratura può dare sensazioni e risultati pratici diversi per ognuno di noi e quindi la giusta scelta dei materiali e il giusto setting è un lavoro lungo e da fare con un protocollo ben preciso in mente: il variare più parametri contemporaneante potrebbe portare a non ottenere mai il risultato cercato . Lavorate su questi aspetti con metodo e con molta calma : non basta una prova di qualche chilometro o una sola uscita per valutare al meglio un prodotto o per fare un setting corretto in base alle proprie necessità !

Fatto questo doveroso cappello vorrei poi dire che questi prodotti NON SONO PRODOTTI ANTI FORATURA come molti – anche addetti ai lavori (sigh) – vogliono far credere ! Tutti i prodotti che elencheremo qui di seguito vanno montati con aggiunta di lattice e di aria . I soli prodotti anti foratura (nel senso stretto della parola) che mi vengono in mente adesso sono il lattice – nelle sue mille varianti – e le fasce in kevlar da interporre tra la camera e la ruota . Se non siete d’ accordo con me oppure se mi sono dimenticato di qualche cosa segnalatemelo : non sono certo io il depositario della verità assoluta ! In ogni caso la miglior guidabilità, maggior sicurezza e miglior rendimento dei pneumatici in trazione e tenuta mi hanno ormai convinto da parecchio tempo che sono pur sempre un prodotto eccezionale e per me irrinunciabile tanto quanto il reggisella telescopico !!!

Veniamo ora ad elencare e a parlare dei salsicciotti – molti li chiamano erroneamente mousse – presenti ad oggi sul mercato . Li elenco in ordine strettamente alfabetico come segue : AbsRoc , Banger (Mr. Wolf) , Cush Core , Huck Norris , PTN by Pepi e Soulciccia . Ora per ognuno di questi prodotti tenterò di darVi le mie personalissime impressioni .

AbsRoc

Costruito in un materiale simile alla schiuma EVA appartiene alla categoria dei prodotti che oltre a proteggere il cerchio e ad evitare lo stallonamento della gomma Vi cambieranno moltissimo la sensazione di galleggiamento e assorbimento delle vibrazioni e degli urti come pochi altri salsicciotti . Abbastanza facile da inserire nelle coperture protegge in maniera eccezionale il cerchio e Vi permetterà di rientrare a casa dopo una foratura quasi come non aveste forato. Inoltre può anche essere personalizzato con facilità . VANTAGGI : ottima protezione, facilità di montaggio, percezione di gallegiamento buona, durata garantita di almeno 2000 ore e miglior guidabilità anche per chi ne faccia un uso agonistico . SVANTAGGI : peso e costo .

Banger (Mr. Wolf)

Costruito con un polimero molto simile a quello delle mousse per moto anch’ esso appartiene alla categoria dei prodotti che oltre a proteggere il cerchio e ad evitare lo stallonamento della gomma Vi cambieranno moltissimo la sensazione di galleggiamento e assorbimento delle vibrazioni e degli urti . Facile da inserire nelle coperture protegge in maniera molto buona il cerchio e Vi permetterà di rientrare a casa anche dopo aver forato . VANTAGGI : buona protezione, facilità di montaggio, percezione di gallegiamento molto buona, miglior guidabilità con pressioni non superiori a 1.8 atm . SVANTAGGI : peso e costo .

Cush Core

Premetto che non l’ abbiamo ancora ricevuto e quindi non abbiamo ancora potuto testarlo ! Quello che segue e quanto ricavato da svariate recensioni trovate in rete : non vogliatemene se quando lo potremo provare cambierò idea . VANTAGGI : forse il migliore a livello di anti stallonamento e protezione cerchio . SVANTAGGI : difficoltà di montaggio e soprattutto di smontaggio, peso e costo .

Huck Norris

Il primo che abbiamo avuto modo di usare anche in gara (Team E-Enduro Pro-M) è un nastro sagomato in varie dimensioni che galleggia tra la gomma e il cerchio e spingendo sui fianchi del pneumatico svolge la sua funzione di anti stallonamento con buoni risultati . VANTAGGI : facilità di montaggio e smontaggio, peso contenuto, costo accettabile e discreta protezione cerchio . SVANTAGGI : Assorbe il liquido antiforatura, protezione cerchio non eccezionale, non permette di viaggiare quando si fora se non per brevi tratti .

PTN by Pepi

Forse il più conosciuto e il più chiaccherato 🙂 Lo abbiamo usato anche in gara con buoni risultati anche se riteniamo sia più adatto ad un uso XC e trail . Pesa veramente pochissimo e svolge pefettamente la sua funzione di anti stallonamento : si riesce a finire una PS dopo una foratura anche se la conduzione in run flat non è ottimale . VANTAGGI : facilità di montaggio e smontaggio, peso molto contenuto, costo basso e discreta protezione cerchio . SVANTAGGI : Si deteriora con gli urti in maniera evidente, protezione cerchio non eccezionale, non permette di viaggiare forte quando si fora .

Soulciccia

Provato per un brevissimo tratto . Direi che vale quanto scritto per i PTN by Pepi dato che la costruzione non si discosta molto . Mi riservo di correggermi se avrò l’ occasione di testarlo meglio .

In conclusione anche questi prodotti sono un ulteriore grosso passo al miglioramento della pratica della MTB e spesso Vi salveranno dai problemi dello stallonamento pneumatico e dal bozzare i Vostri cerchi ruota anche se come detto non sono la soluzione definitiva alle forature o altro. Per certo Vi permetteranno di guidare a pressioni più basse con benefici evidenti per i più .

Insomma come direbbe il Freak : “Hasta el salsicciotto siempre, Comandante” 🙂

Salsicciotto

 

Le 7 meraviglie della MTB sono diventate 8 !

15 Nov 2017

Come ho già avuto modo di scrivere e di raccontare a molti le cose che veramente mi hanno cambiato il modo di condurre la nostra amata MTB nel corso dei miei 36 anni di attività in giro per i monti non sono tantissime tanto da riassumerle in quelle che io amo chiamare le 7 meraviglie della MTB 🙂

Oggi queste meraviglie sono diventate 8 😉 Qual’ è l’ ultima arrivata (sempre secondo il mio modesto parere) ? Le gomme 27,5″ – con i propri pregi ed i propri difetti – avevano aperto la strada ad un livello di sicurezza e di facilità di conduzione sconosciuto ai più; oggi l’ arrivo di quelli che molti definiscono “salsicciotti” ha ancora dato un ulteriore impulso a questa sicurezza e facilità di conduzione con tutti i formati di pneumatico disponibili sul mercato e in tutte le svariate disclipline della MTB ! L’ ottava meraviglia della MTB sono quindi – IMHO – i “salsicciotti” .

Attualmente sul mercato Italiano sono disponibili 6 tipi diversi di questi accessori che elenco in ordine sparso : Banger by Mr.Wolf – Suasiccia – AbsRock (disponibile da Dicembre 2017) – PTN by Pepi – Huck Norris – CushCore (disponibile da Gennaio 2018) . Al momento siamo riusciti a provarne in svariate misure, situazioni  e configurazioni 5 modelli dei 6 elencati e appena terminati i nostri test e comparative Vi daremo le nostre impressioni. Sin d’ ora possiamo solo dire che il cambio di guidabilità e sicurezza percepita con questi prodotti all’ interno della ruota sono veramente incredibili !

Non per niente sono l’ ottava meraviglia della MTB 🙂

Una volta arrivati gli ultimi ritocchi: Bona monta i PTN .

Per i più pigri allego qui sotto il vecchio scritto pubblicato a Febbraio di quest’ anno :

Da quando pratico lo sport della MTB – e ormai sono per fortuna parecchi anni – sono veramente poche le innovazioni in questo mondo che hanno sostanzialmente cambiato il mio modo di condurre una MTB per andare a divertirmi nei boschi . Parlo di quelle innovazioni che non sono dei semplici piccoli upgrade ma di cose che veramente mi hanno cambiato il modo di andare in MTB !

In ordine cronologico direi che si possono riassumere come segue :

  1. La forcella ammortizzata : chi non ricorda la prima forcella ammortizzata Rock Shox … quando ebbi la fortuna di possederne una mi sentii immediatamente come John Tomac 🙂
  2. Il carro posteriore ammortizzato : logica conseguenza che ancora oggi è in continua evoluzione .
  3. I freni a disco : dismessi i “tappini” direi che il mio modo di scendere è notevolmente cambiato !
  4. La ruota da 29” : maggior impronta a terra, maggior scavalcamento dell’ ostacolo, baricentro più favorevole e quindi maggior sicurezza e divertimento. Quando poi si sono evolute le geometrie … libidine !
  5. Il reggisella telescopico : per me “feticista” il fatto di non dover rovinare il Thomson facendolo scorrere nel telaio e soprattutto il fatto di poter abbassare la sella con grande facilità dal comando remoto mi hanno cambiato la vita !
  6. Le nuove geometrie dei telai : sviluppate in concomitanza con l’ avvento delle ruote da 27,5” – di per se non le considero un grande cambiamento o una grande innovazione – che hanno portato a biciclette sempre più prestanti e più reattive, anche se magari più specialistiche e complesse da condurre .
  7. Le e-bikes o e-mtb : un giocattolo nuovo che mi permette ancora oggi dopo più di 50 anni di onorato servizio sulle due ruote (motociclette e MTB) di divertirmi come avessi 8 anni 🙂 Usate con il giusto approccio sono divertimento totale ! Questo non esclude l’ uso della MTB tradizionale ma anzi lo integra e migliora le capacità di guida del Biker in generale permettendo un utilizzo più intenso delle due ruote nella pratica MTB . Chi perde tempo e ritarda una prova della e-mtb perde solo la possibilità di divertirsi e migliorarsi 🙂

Come molti di Voi avrete intuito sono un praticante “Gravity oriented” – anche se in passato non ho disdegnato la pratica dello XC e delle granfondo – perché essendo un “senza fisico” ed un mediocre ho sempre privilegiato il divertimento all’ agonismo puro . Tutto ciò è quindi semplicemente quanto da me provato sul campo negli anni : cosa ne pensate Voi ? Ho dimenticato qualche cosa ?

Il M.te Guglielmo 15 anni dopo

28 Mag 2017

Circa 15 anni fa mi avevano invitato ad una gita al M.te Guglielmo, ovviamente in Mtb, ed avevo accettato con gioia poichè ero ancora giovane e curioso di vedere nuove mete e nuove montagne. Ricordo ancora oggi che una volta entrato – completamente stravolto – al rifugio Almici mi sono letteralmente sdraiato su un tavolo per riprendere fiato e in quel momento giurai a me stesso che non sarei mai più risalito a quel rifugio tanta era stata la fatica fatta in quell’ occasione.

Gli amici che erano con me ricordano con allegria la mia faccia stravoltissima all’ arrivo e quindi hanno provato a invitarmi di nuovo per una salita al Guglielmo . Detto fatto: oggi posso permettermi di salire anche tre volte al Guglielmo ho risposto tanto ho la E-Mtb !

Organizzata la gita per oggi, Domenica 28 Maggio 2017, ci siamo ritrovati a Zone (BS) al parcheggio delle piramidi di terra e con buon passo siamo risaliti ancora una volta al M.te Guglielmo per pranzare al rifugio Almici. E’ stata una bellissima giornata coronata da un buon pranzo ma sopra ogni cosa da amici con cui non pedalavo da tempo !!!

Grazie a Paola, Angelo e Babi per avermi riportato indietro nel tempo : Vi voglio bene !

E grazie alla mia “badante” Tedesca di nome Bosch che mi ha permesso tutto ciò 🙂

Guglielmo

Prova marsupio Source Hipster

25 Mag 2017

Da ormai parecchio tempo (in pratica da quando uso le E-Mtb) sono sempre alla ricerca di avere meno cose possibili da portare con me nelle uscite E-Mtb. Infatti spesso e volentieri l’ uscita E-Mtb è molto più veloce e rapida di una normale uscita Mtb e quindi anche il materiale da usare eventualmente è psicologicamente meno utile .

In questa ricerca dell’ oggetto – zaino o altro – più comodo e utile dove contenere la camera d’ aria, la pompa, il multitool e il portafoglio mi è capitata l’ occasione di provare l’ ennesimo marsupio e per di più completo di sacca idrica (i maggiori concorrenti non hanno la sacca compresa nel prezzo). Di cosa parlo : dell’ Hipster di Source !

Posso sicuramente affermare dopo la prova che è l’ oggetto che meno ho percepito avere con me in tutti questi anni di Mtb ! E’ abbastanza leggero, non si percepisce la sua presenza perchè grazie alla bretella fornita in dotazione non si muove minimamente, è della giusta dimensione e contiene – nell’ apposita sacca idrica – 1,5 litri di liquidi . Oltre a questo la sacca è costruita in un materiale che è quanto di più simile al vetro e quindi ha caratteristiche veramente uniche di praticità e pulizia !

Posso solo consigliarlo vivamente a tutti coloro sono in cerca di un prodotto piccolo e funzionale per brevi uscite . Per onestà intellettuale devo confermare che vendiamo anche marsupi di altre Marche …

Hipster Hipster_sacca

 

PTN : questo sconosciuto

20 Mag 2017

Oggi abbiamo avuto modo di provare per la prima volta il PTN (Pepi tyres noodles) che altro non è che un salsicciotto di colore rosso da posizionare tra il cerchio e la gomma con funzione di anti stallonamento e protezione del cerchio da eventuali urti .

Il PTN va montato con valvola tubeless (fornita in dotazione nel kit) opportunamente modificata per permettere di gonfiare poi la gomma ed inserire il lattice nel quantitativo che riterrete più opportuno .

Siamo partiti con la gomma anteriore (Vittoria Martello 29″ 4c – prototipo) gonfiata a 1,5 bar e la posteriore (Vittoria Goma 29″ 4c) a 1,8 bar . Il primo tratto su asfalto ci ha fatto apprezzare la scorrevolezza delle gomme e non abbiamo avvertito nessuna reale differenza con una gomma dotata di camera d’ aria. Quando siamo arrivati su strade bianche e sentieri abbiamo invece subito avuto l’ impressione di un grip ottimale e di una conduzione parecchio precisa senza per questo avvertire perdite di aderenza sulle pietre e sulle radici rese viscide dalla tempesta notturna (parecchia grandine era ancora accumulata ai lati dei sentieri) .

Arrivati all’ alpe Terrabiotta, il punto più alto della dorsale del Triangolo Lariano, abbiamo sgonfiato la gomma anteriore a 1,3 bar e la posetriore a 1,5 bar . Immediata la maggior sensazione di maggior assorbimento degli urti e di migliore conduzione (non che prima scivolassero queste gomme Vittoria) : insomma direi che sembra di avere una ruota 27,5″ Plus ma con la conduzione di una gomma stretta di quelle che funzionano in DH !

Anche nella fanghiglia e sulle roccie piantate dei sentieri che conducono a Bellaggio abbiamo sempre guidato con tanta sicurezza e precisione tanto da pensare che forse questa sia la soluzione attualmente più prestazionale che abbiamo mai provato …

Per fortuna – o purtroppo – non abbiamo bucato o altro e quindi non siamo in grado di dirVi come si sarebbe comportato il PTN in quell’ eventualità . Le prossime uscite ci diranno di più : per adesso direi che il prodotto vale perlomeno tutti i soldi che costa 🙂

PTN 1

Enduro, DH e ruote da 29″

26 Apr 2017

Lo scorso weekend – 22 e 23 Aprile – si sono svolti a Tavernerio (CO) i Campionati Italiani Enduro 2017 e Lorenzo Suding ha vinto la classifica assoluta con una Santa Cruz Hightower . In teoria non ci sarebbe nulla di strano che un professionista come Lorenzo vinca un campionato Italiano Enduro se non che la Santa Cruz Hightower che ha usato aveva ruote da 29” e, se non vado errato, è la prima volta che una 29” vince un campionato Italiano di una disciplina fuoristrada gravity come l’ Enduro.

Domenica prossima poi inizierà la Coppa del Mondo DH a Lourdes (FR) e molti dei top Team hanno annunciato almeno un prototipo 29” da downhill all’ interno dei propri Team. Vedremo il prossimo weekend se questo accadrà o meno … (proprio in queste ore Santa Cruz ha annunciato la sua V10 29″ 🙂 NDR)

Tutto questo per confermare che lo sviluppo delle 29” nelle discipline gravity del fuoristrada è cosa ormai matura e necessaria (nel lontano 2006 / 2007 quando lo dicevamo noi siamo stati insultati e presi per dei pazzi visionari 🙂 ) se vogliamo che questi sport possono progredire . Le ruote grosse sono una parte dello sviluppo di questi sport. Sembrerebbe una progressione naturale per le biciclette gravity di poter essere sviluppate dall’ industria con ruote da 29” . Una bicicletta con ruote da 29” in ambito gravity ha maggior grip, può mantenere più alta la velocità tra le rocce e nei passaggi più sconnessi, ha maggiore stabilità e inoltre può allungare la distanza nei salti mantenendo sempre molta più velocità . L’ incremento della velocità in generale è facilmente palpabile. Questo dovrebbe essere una buona cosa per le discipline gravity .

Insomma in linea generale tutti dovrebbero essere felici di questo ulteriore sviluppo tecnologico delle nostre MTB gravity e invece molti si oppongono all’ innovazione come se fosse la fine delle discipline gravity . Normalmente sono bikers che mai hanno provato o voluto provare una 29” gravity per preconcetti iniziali e diffidenza verso l’ innovazione ma purtroppo per loro dovranno adattarsi o cambiare sport poiché, come in tutti i settori, l’ innovazione non si può fermare !

Concludo con una provocazione : e se domani dovessimo trovare anche delle ruote con gomme 27,5” plus sulle biciclette dei top riders in gare Enduro o DH 🙂 Ma Vi ripeto – IMHO – questa vuole essere solo una provocazione perchè allo stato attuale le 27,5″ Plus (high volume – lower pressure) servono solo ai “fermoni” come me, i top riders non possono guidare con pressioni così basse e avere vantaggi perchè le gomme sono troppo poco precise 😉

Ma lo sviluppo e la conseguente innovazione non possono e non devono fermarsi !

Hightower Suding

Lorenzo Suding – Santa Cruz Hightower 29″ (photo MTBcult.it)

Le 7 meraviglie della MTB

24 Feb 2017

Da quando pratico lo sport della MTB – e ormai sono per fortuna parecchi anni – sono veramente poche le innovazioni in questo mondo che hanno sostanzialmente cambiato il mio modo di condurre una MTB per andare a divertirmi nei boschi . Parlo di quelle innovazioni che non sono dei semplici piccoli upgrade ma di cose che veramente mi hanno cambiato il modo di andare in MTB !

In ordine cronologico direi che si possono riassumere come segue :

  1. La forcella ammortizzata : chi non ricorda la prima forcella ammortizzata Rock Shox … quando ebbi la fortuna di possederne una mi sentii immediatamente come John Tomac 🙂
  2. Il carro posteriore ammortizzato : logica conseguenza che ancora oggi è in continua evoluzione .
  3. I freni a disco : dismessi i “tappini” direi che il mio modo di scendere è notevolmente cambiato !
  4. La ruota da 29” : maggior impronta a terra, maggior scavalcamento dell’ ostacolo, baricentro più favorevole e quindi maggior sicurezza e divertimento. Quando poi si sono evolute le geometrie … libidine !
  5. Il reggisella telescopico : per me “feticista” il fatto di non dover rovinare il Thomson facendolo scorrere nel telaio e soprattutto il fatto di poter abbassare la sella con grande facilità dal comando remoto mi hanno cambiato la vita !
  6. Le nuove geometrie dei telai : sviluppate in concomitanza con l’ avvento delle ruote da 27,5” – di per se non le considero un grande cambiamento o una grande innovazione – che hanno portato a biciclette sempre più prestanti e più reattive, anche se magari più specialistiche e complesse da condurre .
  7. Le e-bikes o e-mtb : un giocattolo nuovo che mi permette ancora oggi dopo più di 50 anni di onorato servizio sulle due ruote (motociclette e MTB) di divertirmi come avessi 8 anni 🙂 Usate con il giusto approccio sono divertimento totale ! Questo non esclude l’ uso della MTB tradizionale ma anzi lo integra e migliora le capacità di guida del Biker in generale permettendo un utilizzo più intenso delle due ruote nella pratica MTB . Chi perde tempo e ritarda una prova della e-mtb perde solo la possibilità di divertirsi e migliorarsi 🙂

Come molti di Voi avrete intuito sono un praticante “Gravity oriented” – anche se in passato non ho disdegnato la pratica dello XC e delle granfondo – perché essendo un “senza fisico” ed un mediocre ho sempre privilegiato il divertimento all’ agonismo puro . Tutto ciò è quindi semplicemente quanto da me provato sul campo negli anni : cosa ne pensate Voi ? Ho dimenticato qualche cosa ?

RockShox_Rs1_1989