First ride Santa Cruz Vala CC XX : il coraggio di cambiare !

21 Ott 2024

Scritto da Gianni Biffi il 21 Ottobre 2024 .

 

Venerdì 4 Ottobre mi chiama l’ amico Max di Pon Italia e mi comunica che le Vala sono in arrivo : scelgo di farmi fatturare una Vala CC XX (il top di gamma attuale) in colorazione verde e chiedo che mi venga consegnata entro i primi giorni della settimana seguente avendo programmato da tempo una settimana all’ isola d’ Elba ad accompagnare un gruppo di Svedesi guidati come sempre da Sara e Claudio delle “Guide MTB Val Brembana ASD” . Detto fatto e finalmente Mercoledì 9 Ottobre nel tardo pomeriggio la Vala é in Pro-M a Milano . Sostituiti i dischi freno con i soliti BCA Y0D4 e gli pneumatici con Hillbilly all’ anteriore ed Eliminator al posteriore come di consuetudine e aggiornato il firmware dei componenti abbiamo giusto avuto il tempo di pedalarla per 100 metri al fine di verificare che tutto funzionasse e siamo partiti per l’ isola .

Per i maniaci della configurazione di montaggio, dati tecnici e quant’ altro Vi rimando al seguente link dove potrete trovare tutte le caratteristiche di questa Vala .

Il nostro titolo recita : il coraggio di cambiare ! E in effetti passare dal VPP osannato dagli uomini di Santa Cruz come uno dei migliori cinematismi al mondo per più di 20 anni a un sistema a quattro punti d’ infulcro con giunto Horst® era un’ operazione , commercialmente parlando , molto difficile e coraggiosa . Ma i tecnici Santa Cruz non si sono fatti problemi e hanno creato – secondo il mio personale punto di vista – il miglior four bar mai pedalato !

Dopo circa 230 chilometri percorsi su tutti i terreni possibili e in tutte le condizioni possibili , secco e polveroso, umido e bagnato posso dire che sicuramente due sono le cose che più mi hanno colpito e fatto innamorare di questa Vala : la prima è proprio la qualità del cinematismo posteriore e la seconda il nuovo motore Bosch CX5 .

La sospensione posteriore ha un comportamento mai riscontrato su un four bar nel senso che tiene sempre molto alti e aiuta tantissimo a superare i pezzi più scassati dei percorsi galleggiando in una maniera sino a ieri sconosciuta a questa tipologia di cinematismo ! Se a questo aggiungiamo ottimi valori di antisquat (influenza della pedalata sul movimento dell’ ammortizzatore) e di antirise (capacità di non aprire la sospensione in frenata) direi che siamo di fronte a uno dei migliori cinematismi mai usati come già detto anche sopra . Pensate tanto per fare un esempio che sui trail Elbani non abbiamo mai toccato il paramotore e chi conosce tracciati come il semaforo , cielo alto etc. etc. sa bene cosa vuol dire !!!

Il motore – che presto sarà comunque usato anche da altri Marchi che montano sistemi Bosch – è di una fluidità pazzesca tanto che sembra quasi di non fare assolutamente fatica e/o di spingere sui pedali al punto che sembra quasi non essere all’ altezza ma poi il confronto con gli altri motori ci conferma che spinge eccome e che permette veramente di salire ovunque con uno sforzo volendo minimale anche se probabilmente una ruota posteriore da 29″ avrebbe ancor più trazione e permetterebbe ancora di più sul viscido . La batteria da 600 Wh permette percorrenze di circa 40/50 chilometri con 1600/1400 Mt+ e inoltre é sempre possibile aggiungere il PowerMore 250 con cui si raggiungono facilmente i 2200/2500 Mt+ … Scusate se é poco ! Tenete anche in conto che questi valori sono stati ottenuti con l ‘utilizzo dell’ assistenza AUTO personalizzata secondo i nostri abituali parametri e non con i settaggi di serie con cui esce la Vala . Oltretutto pensate che grazie alla batteria da 600 Wh la Vala pesa solamente 21,380.- Kg. montata con una forcella Fox Factory 38 .

Quando l’ amico Simone Lanciotti mi ha scritto in un nostro post di Facebook testualmente “Bici magnifica, Gianni. Come non mi capitava da anni” non avevo ancora avuto modo di provare a fondo la Vala e mi ero nascosto dietro a una risposta scherzosa perché non avevo ancora quella sensazione ma oggi posso solo confermare quanto scritto da Simone !

Infatti se ad un motore estremamente fruibile e a un carro posteriore che fa letteralmente sparire il vecchio VPP della Heckler e della Bullit , almeno in un uso ludico della Vala , unite geometrie estremamente centrate e moderne , un reggisella telescopico da 175 mm sulla taglia Medium da noi testata e una rigidità dell’ assieme veramente notevole otterrete una E-MTB agilissima, molto stabile e precisa e anche incredibilmente poco faticosa e molto confortevole !

Il mio lavoro é solitamente di trovare eventuali difetti nei prodotti che testiamo anche perché se vanno bene , visto che il livello raggiunto dall’ industria del ciclo che è nettamente al di sopra delle mie capacità e di molti degli utenti che vedo in giro , é quasi inutile scriverne 😉 Detto questo faccio veramente fatica a trovare un reale difetto a questa E-MTB – a parte il fatto che io non amo le mullet per problematiche di trazione e peggior angolo di attacco sugli ostacoli – e se proprio devo dire qualche cosa di negativo forse posso dire che il colore , bellissimo in persona , sparisce un pochino se vista e fotografata in un bosco 🙂

Insomma per me che ho sempre sostenuto da più di 20 anni che il VPP non era un cinematismo di mio gradimento era fin troppo facile pensare che questa fosse migliore delle vecchie E-MTB di Santa Cruz ma qui siamo di fronte a una delle migliori E_MTB mai testate sino ad oggi … Domani è comunque un altro giorno dato che io credo che il miglior prodotto è sempre quello che uscirà in futuro 😉

 

First ride Whyte ELyte 150 Works

08 Ott 2024

Scritto da Gianni Biffi il 07 Ottobre 2024 .

 

Whyte Bikes , noto Marchio Inglese che produce MTB e E-Bikes , ha appena cambiato Distributore passando alla scuderia DSB di Davide Bonandrini e appena arrivata in Italia questa ELyte 150 Works sono stato chiamato da Davide per capire cosa ne pensavo . Ho quindi accettato di buon grado di provare questa prima E-MTB full carbon della serie SL (mid power) costruita dal Marchio Inglese e assemblata in maniera regale : motore Bosch SX , componenti Hope come freni Tech4 V4 e pedivelle da 155 mm , cambio Sram T-Transmission XO e ruote e manubrio in carbonio per un peso totale di Kg. 19,330.- senza pedali . Tutti coloro i quali sono soliti leggere le nostre prove e commenti sanno bene quanto sia contrario alle E-MTB della categoria SL o mid power che dir si voglia e , nonostante l’ eccezionale motore Bosch SX con ben 600 W di potenza di picco , anche in questo caso il vantaggio di risparmiare qualche chilogrammo in confronto alle alte rotazioni da tenere per poter salire – soprattutto sul tecnico – con questa tipologia di motori alla fine è un prezzo che preferirei non dover pagare anche in considerazione di questo breve periodo in cui si è svolta la nostra first ride .

Alla fine della settimana abbiamo percorso 128 Km con circa 4800 Mt+/- con la piccola ELyte di casa Whyte e devo confermarVi ancora una volta che il motore Bosch SX è veramente una spanna sopra a tutti gli altri SL da 2 chilogrammi circa di peso presenti sul mercato ed è l’ unico SL che permette di salire agevolmente con dei full power a prezzo di quelle famose rotazioni – e relative sudate – in più di un full power . Però del motore SX abbiamo già parlato ampiamente in occasione della prova della Mondraker Dune XR e quindi andiamo a dirVi di questa E-MTB Whyte ELyte 150 Works più nello specifico .

Per chi volesse le specifiche in dettaglio del montaggio , come detto regale , le può trovare nel sito Whyte Bikes al seguente link e vorrei sottolineare che DSB fornisce il PowerMore 250 (range extender originale Bosch da 250 Wh) compreso nel prezzo di vendita che aggiunto alla batteria interna non estraibile da 400 Wh porta il totale a 650 Wh che forniscono un’ autonomia rapportabile a quanto si percorre a parità di velocità ascensionale a un Bosch CX con batteria da 750 Wh se non addirittura a qualche cosetta in più .

La ELyte 150 Works sembra addirittura più leggera di qaunto dichiarato e verificato grazie ad un’ ottima distribuzione dei pesi e a una geometria corretta . Si guida con grande facilità ed é risultata in questa breve presa di contatto una delle SL più facili e agili che io abbia mai testato . Tutto funziona correttamente e , se si utilizza il giusto rapporto e le giuste rotazioni , si sale varmente ovunque grazie anche ad un’ ottima trazione della ruota posteriore da 29″ . Sul veloce forse il paragone con la Dune XR la vede meno stabile e veloce ma é il prezzo da pagare per avere una E-MTB a 360° molto agile ma meno votata al gravity della concorrente Spagnola .

Esteticamente é piaciuta veramente a molti e la colorazione Beige – unica dispobile – è molto elegante e ben fatta . Abbiamo già detto degli ottimi freni Hope Tech4 V4 che rimangono un impianto da riferimento nel settore gravity e che risultano persino surdimensionati per l’ uso della ELyte 150 Works . Le due unità ammortizzanti top di gamma della gamma Fox funzionano perfettamente come sempre e il cinematismo del carro a 4 punti d’ infulcro con giunto Horst® é altrettanto valido e ben realizzato permettendo di assorbire in maniera molto composta tutte le asperità dei sentieri .

Unica nota stonata del tutto IMHO sono le gomme di serie che non ho potuto sostituire per ovvi motivi data la brevità del test e che proprio non riesco a digerire se confrontate con altri prodotti soprattutto in presenza di terreni umidi o scivolosi : sarò forse viziato e fissato ma ritengo che oggi una gomma anteriore intermedia (ne mud ne da asciutto) salvi spesso capra e cavoli permettendo una conduzione più sicura ed efficace …

Che dire di più ? Se dovessi mai acquistare una E-MTB della categoria SL non potrei che scegliere un prodotto con motore Bosch SX e se volessi una E-MTB tuttofare la scelta ad oggi ricadrebbe proprio su questa Whyte ELyte data la sua leggerezza e estrema agilità nella conduzione 😉

First ride Rotwild R.X 735 PRO

03 Set 2024

Scritto da Gianni Biffi il 3 Settembre 2024 .

 

Quando il 2 Agosto é arrivato in magazzino un grosso scatolone con il marchio Rotwild sullo stesso , mi sono ricordato come l’ amico Emiliano di B-Factory mi avesse promesso , durante una visita in cui mi aveva portato due E-Bike Rotwild in visione , di farmi provare una E-MTB full power del Marchio Tedesco . Ed ecco che la nostra R.X 735 PRO , E-Trail bike della gamma , era praticamente pronta ad impegnare le mie giornate d’ Agosto a tempo pieno 🙂

Durante l’ assemblaggio della R.X abbiamo sin dal primo istante potuto apprezzare quanto in Rotwild costruiscano biciclette e E-MTB con un’ attenzione quasi maniacale alla qualità del prodotto in generale e alla qualità dell’ assemblaggio in particolare ! Per farvi un piccolo esempio la R.X arrivata era già aggiornata all’ ultimo firmware 4.3.0 dell’ unità motrice Shimano EP 8.01 e quindi pronta per essere settata ed usata senza necessità di aggiornamenti ulteriori … E vi assicuro che quasi nessun altro costruttore ha queste attenzioni verso i propri rivenditori / clienti !

Sin da subito abbiamo notato , tra le altre cose , alcune peculiarità direi quasi esclusive della R.X 735 PRO come la batteria Simplon da 720 Wh molto piccola e leggera (3,6 Kg.) con quick release che permette lo sgancio della stessa semplicemente premendo un bottone , il reggisella proprietario Eightpins H01 e il cambio automatico Shimano XT accoppiato al motore EP 8.01 : tutto questo in soli chilogrammi 20,830.- di peso !!! In ogni caso al fine di fugare ogni vostro dubbio sull’ assemblaggio molto efficiente e performante della R.X vi rimandiamo al seguente link .

Ma andiamo al sodo e quindi alle nostre impressioni di guida che , come sempre era successo anche in test del passato , ci confermano che siamo di fronte a una E-MTB costruita con garnde attenzione e dalla qualità generale difficilmente raggiungibile da altri attori del settore in questo momento . La R.X é la trail E-MTB per eccellenza della gamma Rotwild e grazie anche all’ ultimo firmware Shimano 4.3.0 – da tutti ormai conosciuto come Race – ed alla batteria da 720 Wh permette percorrenze veramente importanti valutabili in circa 3000 Mt+ se usata in assistenze mai superiore al 3/7 che vi assicuriamo é già un’ ottima assistenza per le escursioni in montagna . Pensate che su asfalto o sterrati agevoli siamo riusciti a percorrere 753 Mt+ con la prima delle cinque tacche di batteria del display !!!

Detto dell’ ottimo sistema batteria / motore di Shimano dobbiamo ancora una volta sottolineare la qualità e la perfetta efficienza del reggisella telescopico proprietario – e integrato nel telaio – Eightpins H01 che permette una regolazione dell’ altezza sella facilmente settabile senza nessun attrezzo e un’ escursione sino a 180 mm nelle taglie più grandi . Noi , alti mt. 1,76 , lo abbiamo sfruttato a 160 mm essendo la nostra R.X una medium : comunque sempre perfetto ad ogni pressione del comando a manubrio e privo di ogni incertezza nel suo movimento sia in estensione che in compressione . Veramente molto ben fatto oltre che molto gradevole d’ aspetto !

A questo punto spreco due parole sul cambio Shimano XT Di2 elettronico che ha la funzione di essere un cambio automatico accoppiato al motore EP 8.01 . Il sistema di settaggio tramite APP o computer é abbastanza complesso e quasi da nerd 🙂 quindi Vi dirò sin da subito che alla fine é molto più logico affidarsi ai settaggi fatti dagli ingegneri di Shimano (Auto 1 e Auto 2) che perdere tempo in personalizzazioni che poco portano di meglio ai settaggi originali a meno che preferiate smanettare con l’ APP anziché godervi la vostra uscita in montagna . Personalmente l’ ho sempre usato durante tutte le mie uscite senza mai metterlo in modalità manuale e devo dire che in discesa e in piano é una semplificazione nella guida dato che vi toglie la necessità di intervenire sul comando del cambio – anche se l’ intervento manuale é sempre e comunque possibile in ogni momento – e questo semplifica di molto la guida per i neofiti o per chi fa un uso escursionistico della sua E-MTB . Per contro in salita il sistema non può sapere se state pedalando su una strada asfaltata o su un trail tecnico e stretto e quindi la cambiata automatica é da considerare un problema in più da gestire con la correzione del rapporto che il cambio ha inavvertitamente e automaticamente fatto quando avete dato uno strappo sui pedali per superare magari un gradino e il sistema l’ ha inteso come una necessità di allungare il rapporto … Stessa cosa dicasi nei cambi pendenza repentini durante una discesa , magari ripida , in cui vi troverete sempre con rapporto troppo lungo per l’ improvvisa impennata della pendenza del sentiero . Insomma alla fine il sistema funziona solo per i meno esperti e per chi fa un uso molto blando del mezzo anche se , come già scritto , noi non l’ abbiamo mai escluso ma non spenderemmo denari in più per averlo su una bicicletta che ne é sprovvista 🙂

Comunque sia la R.X 735 PRO con cui abbiamo percorso 254 chilometri totali con circa 10000 Mt+/- di dislivello durante le nostre uscite é veramente una delle migliori trail E-MTB da noi testate con una facilità e agilità di guida veramente uniche e per altri inarrivabile nel panorama attuale della trail bikes presenti sul mercato . Facile , leggera ed agilissima permette di girare anche a velocità bassissime con precisione chirurgica e mai vi metterà in difficoltà su sentieri tecnici sia in salita che in discesa . Ovviamente a far da contro altare a questa estrema agilità e facilità di guida possiamo dire che sul rotto veloce in discesa altre realizzazioni più votate all’ utilizzo gravity sono più stabili ma dovete considerare che qui siamo di fatto in presenza di una E-Trailbike e non di una E-SuperEnduro che comunque esiste nella gamma Rotwild e si chiama R.EXC .

Termino sottolineando ancora una volta come questa R.X ci abbia veramente impressionato per facilità di guida , qualità costruttiva e allestimento generale che la pongono come un prodotto a cui rivolgere l’ attenzione se volete una E-MTB trail adatta a tutte le necessità di ogni biker : in una parola direi un’ eccellenza nel settore trail bikes !

 

Merida eONE-SIXTY 10K – Prova completa

08 Ago 2024

Scritto da Gianni Biffi il 30 Luglio 2024 (Chilometri percorsi 563 – Periodo di prova 32 giorni) .

 

Gianni ciao , vuoi provare la nostra nuova 10K ? Con questa domanda è iniziata la mia storia con la Merida eOne-Sixty 10K : Gianluca Bonanomi ex-campione Italiano DH e oggi direttore commerciale di Merida Italia – nonché grande amico e maestro di guida negli anni ’80/90 per uno scarso come me – mi ha onorato di concedermi in prova l’ ammiraglia della gamma E-MTB della casa Taiwanese appena arrivata in Italia .

Dato il tempo risicato concessomi per la prova non siamo passati attraverso la nostra consueta first ride della 10K ma ci siamo subito buttati a capofitto sulla prova completa nel minor tempo possibile per poter rendere la E-MTB oggetto della nostra prova all’ amico “Bona” prima delle ferie estive . Proprio per questo stesso motivo ho sempre usato la 10K con tutti i componenti di serie inclusi gli pneumatici che come molti di Voi ricorderanno non sono proprio tra i miei preferiti . Se volete conoscere l’ equipaggiamento della Merida eONE-SIXTY 10K e delle altre E-MTB della gamma Vi rimandiamo al sito Merida Italia dove troverete tutti i componenti dei modelli disponibili in dettaglio .

Eccoci quindi alla prova vera e propria che potrete leggere qui di seguito :

Estetica : ridisegnata da capo a fondo dagli ingeneri Taiwanesi ha un’ estetica piacevole ma nello stesso tempo poco appariscente . I due colori disponibili che sono il bianco e il grigio non contribuiscono poi a farla apparire più di tanto ma il risultato finale è comunque buono . Voto 8 .

Posizione di guida : direi molto buona e confortevole . Tutto è al posto giusto e anche l’ altezza corretta del movimento centrale contribuisce a non interferire troppo con il terreno e a farTi sentire comodi e ben centrati sulla E-MTB . Voto 9 .

Sospensioni : dotata di due unità ammortizzanti come l’ ammortizzatore Fox DHX2 Factory Kashima e la forcella FOX 38 Factory GRIP2 Factory Kashima , con corsa di 174 mm al posteriore (in versione mullet come provata) e 170 mm all’ anteriore , la 10K assorbe praticamente ogni asperità del terreno . Le due unità ammortizzanti si comportano molto bene e garantiscono un confort veramente notevole . La nuova cinematica della sospensione che praticamente è un monocross con un flip chip sulla bielletta che permette l’ uso della bicicletta anche in full 29″ è probabilmente la miglior sospensione monocross io abbia mai usato e anche l’ anti rise – vero difetto dei monocross – è sicuramente molto migliore di altri carro con questo sistema . Voto 9 .

Salita scorrevole : il nuovo firmware 4.3.0 denominato ormai da tutti “Race” dell’ unità Shimano EP8.01 ha conferito a questa unità motrice prestazioni ormai al top del mercato e quindi la 10K sale velocemente in ogni dove sullo scorrevole raggiungendo spesso e in brevissimo tempo la velocità massima limitata per legge di 25 Km/h . Voto 9 .

Salita tecnica : siamo pur sempre in presenza di una mullet bike ma la bontà del carro (ottima trazione per un monocross) e il motore che in Boost ha acquisito un overboost regolabile da computer e meno aggressivo di quello di altri concorrenti sul mercato la rendono una buona scalatrice anche in presenza di gradini importanti .  Voto 8 1/2 .

Single-track : il peso di Kg. 22,830.- la rende stabile e divertente . Non eccelle come altre realizzazioni più votate alla parte gravity ma è sufficientemente veloce anche nei cambi di direzione in discesa .  Voto 8 .

Discesa scorrevole e fluida (veloce) : le due unità ammortizzanti perfettamente accordate e un’ anteriore molto stabile e preciso ne fanno una macchina che è molto stabile con l’aumentare della velocità . Facile ed efficace per chiunque . Voto 8 1/2 .

Discesa tecnica e stretta :  la stabilità generale e il fatto che non sia leggerissima – come altre realizzazioni – non la fanno brillare nello stretto . Comunque resta molto facile per chiunque . Voto 7 1/2 .

Frenata : i nuovi freni Sram Stealth sono molto migliorati con i nuovi pompanti e per un uso non esasperato sono oggi alla pari , se non superiori , a  molti altri impianti presenti sul mercato . Anche se spremuti a fondo su lunghe discese non perdono mai capacità frenante ne danno evidenti segnali di fading delle pastiglie o dei nuovi dischi freno . Certo se si cerca potenza frenante in quantità non sono certo i Code Stealth i freni più potenti sul mercato . Voto 7 1/2 .

Rigidità : ottima in tutte le situazioni . Triangolo e carro molto ben costruiti e il carro posteriore monocross aiuta parecchio a tenere rigido l’ assieme . Voto 9 .

Dotazione :  tutto il meglio di ciò che è commerciale oggi disponibile sul mercato . Il reggisella telescopico proprietario TEAM TRII ha una corsa regolabile senza nessun attrezzo sino a 230 mm . Questo permette un abbassamento della sella veramente molto ampio come molti richiedono nell’ uso gravity . Peccato che sia difficile trovare la giusta forza di chiusura del sistema per una regolazione precisa . Voto 9 .

Motore e componenti elettronici : con l’ aggiornamento del firmware alla versione 4.3.0 , o Race come ormai la chiamano tutti , lo Shimano EO8.01 è veramente molto migliorato sia in prestazioni generali che in consumi . Ormai consuma meno di molte altre unità presenti sul mercato a parità di velocità ascensionale e anche a basse rotazioni è migliorato moltissimo . Siamo in presenza ormai di un’ unità affidabile e parca nei consumi a condizione di usare per bene le assistenze in base alle proprie necessità di spinta e di consumo . Se fosse fluido e avesse un’ assistenza automatica come altri saremmo sicuramente al top ! Voto 9 1/2 .

Finiture : ben costruita e ben verniciata ma con un’ estetica molto seriosa . Il fatto che non si senta nulla che fa rumore o vibrazione è sintomo di una qualità costruttiva molto alta .Voto 8 1/2 .

Valutazione rapporto qualità/prezzo : costosa come tutti i top di gamma . Purtroppo però il marchio è spesso poco conosciuto o considerato sinonimo di prodotto di fascia più bassa . Voto 8 .

Note finali : la E-MTB adatta a chiunque per un uso escursionistico con buone capacità di arrampicare e di divertimento in sicurezza nei tratti gravity soprattutto se veloci . Molto confortevole grazie ad un carro che copia praticamente tutto e conferisce grande sicurezza e stabilità sullo scassato . Come detto sopra se avesse un Marchio diverso sull’ obliquo verrebbe probabilmente osannata da molti anche sul nostro mercato … Ma sappiamo che il mercato è fatto in molti casi dal valore percepito dal Marchio anche se la qualità del prodotto magari è inferiore a quella di questa ottima Merida 😉

 

Cosa ci è piaciuto di più :

– la qualità costruttiva del prodotto

– il nuovo firmware 4.3.0 o Race del motore Shimano EP8.01

– il reggisella telesopico regolabile con corsa sino a 230 mm

Cosa ci è piaciuto di meno :

– le gomme di serie non sono certo di nostro gradimento

– la regolazione della chiusura del reggisella

 

Voto finale 119 su 140 .

Il mondo E-MTB é sempre più specializzato – Mondraker Dune XR – Prova completa

27 Giu 2024

Scritto da Gianni Biffi il 26 Giugno 2024 (Chilometri percorsi 425 – Periodo di prova 58 giorni) .

 

L’ estrema specializzazione dei prodotti E-MTB continua a ritmi forsennati anche se i mercati mondiali sembrano essere in una situazione di flessione nelle vendite : insomma l’ innovazione , il cambiamento non sembra possano essere fermati e questo lo considero comunque un bene per i prodotti e forse un problema in più per il mercato . Comunque sia nell’ ultimo periodo abbiamo avuto la possibilità di provare una E-MTB full power con il peso di una SL e poi , con questa Dune XR , una SL con un motore che ha la potenza di un full power !!! Come dico spesso il mondo sotto sopra 🙂 Insomma delle vere e proprie rivoluzioni del settore … E non finisce qui !

Dopo la nostra first ride della Dune XR (che potete leggere qui) eccoci quindi a scrivere questa prova completa della Mondraker Dune XR , una SL da super enduro con corsa alla ruota di 180 anteriore e 165 posteriore che pesa poco meno di 20 chilogrammi (Kg. 19,840.- per la precisione in taglia Medium) equipaggiata con un motore Bosch SX che ha ben 600 W di potenza massima e 55 Nm di coppia . Il risultato è veramente incredibile e per la prima volta potrete pedalare una SL insieme ai Vostri amici con le full power senza rallentarli !!!

In questi ultimi mesi di test abbiamo percorso più di 400 chilometri con più di 18500 Mt. +/- quasi sempre in compagnia di amici equipaggiati con E-MTB full power e quasi mai ci siamo trovati in difficoltà o ci hanno dovuto aspettare a lungo in salita . In compenso se uscite con amici con motore SL saranno loro a dovervi inseguire costantemente , e Voi ad aspettarli , anche se pedalano il doppio di Voi ! Insomma il motore Bosch SX é veramente di un altro pianeta in questa categoria mid power !!! Se volete conoscere l’ equipaggiamento della Mondraker Dune XR e delle sorelle minori Vi rimandiamo al sito del nostro E-Commerce dove troverete tutti i componenti dei modelli disponibili in dettaglio .

 

Eccoci quindi a chiarirVi ancor di più come funziona la Dune grazie alle impressioni che potrete leggere qui di seguito :

Estetica : completamente nuova nel design e nella colorazione non rinnega il proprio family feeling . Il risultato è sicuramente molto bello e ben riuscito tanto che molte volte sono stato fermato da chi incontravo sui sentieri per richiesta di  informazioni , ricevendo complimenti per il prodotto e la sua verniciatura elegante . Voto 10 .

Posizione di guida : sono abituato alla Forward Geometry di Mondraker da più di 12 anni ma questa Dune XR mi è sembrata sin da subito più corta e diciamo più vicina alle altre realizzazioni sul mercato . Non mi trovavo male con le vecchie Mondraker più lunghe ma con questa Dune tutto sembra più facile e simile alle altre E-MTB sul mercato : bravi gli ingeneri di Mondarker ad avvicinare un pubblico sempre più variegato – non solo racers – e quindi ampliato . L’ unica nota stonata è l’ altezza movimento a 352/353 mm che mi ha sempre dato sin dal primo momento l’ impressione di essere seduto troppo in alto dal terreno se paragonato ad altre realizzazioni presenti sul mercato . Voto 8 .

Sospensioni : dotata di due unità ammortizzanti come l’ ammortizzatore Öhlins TTX22M.2 a molla e la forcella Öhlins RXF 38 M.2 , con corsa di 165 mm al posteriore e 180 mm all’ anteriore , risulta essere veramente una E-MTB votata all’ uso super enduro . Le due unità ammortizzanti si comportano egregiamente in ogni situazione e in particolare la forcella sembra essere meno affaticante di altre realizzazioni presenti sul mercato . La nuova cinematica della sospensione Zero® é sicuramente molto migliorata in confronto alla vecchia e ha un sostegno nella parte centrale della corsa molto efficace e reattivo . Buona la progressione e mai abbiamo avvertito fondi corsa delle due sospensioni nemmeno nei sentieri più scassati . Voto 9 .

Salita scorrevole : il Bosch SX , che condivide lo stesso firmware dei motori Bosch CX , é veramente il meglio ci si possa aspettare oggi nel segmento dei motori SL ! Grazie all’ assistenza Auto del sistema Smart System di Bosch la fluidità di pedalata è assicurata e basta tenere delle rotazione un pò più alte dei full power per avere a disposizione una potenza ad oggi inarrivabile per gli altri motori SL presenti sul mercato e pari a quelle dei full power . Lavorando poi attentamente con i rapporti del cambio , in questo coadiuvati dall’ indicazione di cambiata del display , si sale veramente a velocità inusuali per un SL a condizione di mantenere le rotazioni sopra i 40 / 50 rpm al di sotto delle quali la coppia di soli 55 Nm può mettere i meno dotati muscolarmente in difficoltà . Insomma considero questo SX l’ unico motore mid power che permette di pedalare in salita in compagnia di motori full power senza sforzi eccessivi . Voto 10 .

Salita tecnica : il motore che necessita di avere rotazioni più alte di un full power e il fatto che la Dune XR é una mullet con impronta a terra inferiore della ruota posteriore e angolo di attacco sull’ ostacolo meno favorevole di una 29″ non permettono su percorsi lenti e tecnici di salire come con una full power per di più se dotata di ruota posteriore da 29″ . Certo il peso minore consente a chi è molto bravo di muovere la bici da fermo e di fare acrobazie trialistiche con maggior facilità di una E-MTB più pesante ma non é certo questo il mio caso 🙁 .  Voto 6 1/2 .

Single-track : molto ben bilanciata e con un peso contenuto è molto veloce e divertente con inserimenti in curva quasi chirurgici . Solo il baricentro più alto del solito a cui siamo abituati ci ha messo in difficoltà in alcuni cambi di direzione repentini . Voto 8 1/2 .

Discesa scorrevole e fluida (veloce) : dotata di sospensioni che passano sopra a tutto e di un’ ottima rigidità dell’ insieme, è sicuramente il momento o la tipologia di utilizzo dove si trova più a proprio agio . A condizione di caricare il peso opportunamente sull’ anteriore la Dune Vi permetterà di percorrere sentieri scorrevoli e scassati a velocità inusuali . Voto 9 1/2 .

Discesa tecnica e stretta : l’ altezza per me eccessiva del movimento centrale in condizioni di bassa velocità e il fatto che si è seduti troppo in alto – anche con i reggisella telescopico completamente abbassato – influisce negativamente sul baricentro uomo/macchina e la rende un pò più difficile da gestire di altre SL nel guidato . Voto 7 .

Frenata : i nuovi freni Sram Stealth sono molto migliorati con i nuovi pompanti e per un uso non esasperato sono oggi alla pari , se non superiori , a  molti altri impianti presenti sul mercato . Noi avevamo da provare dei Trickstuff Maxima che abbiamo abbinato a dischi e pastiglie BCA , per avere uniformità di giudizio , e devo dire che non ci hanno assolutamente deluso . Molto buona la frenata nella parte centrale della corsa della leva anche se mordono inizialmente un filino meno di altri . Voto 10 con impianti Trickstuff .

Rigidità : ottima in tutte le situazioni . Triangolo e carro molto ben costruiti e la nuova sospensione Zero® le conferiscono ottima conducibilità . Voto 10 .

Dotazione :  cerchi in carbonio , freni adatti all’ utilizzo gravity , cambio Sram T-Transmission e reggisella AXS oltre alle due unità ammortizzanti Öhlins sono praticamente una somma di eccellenze oggi del mercato . Voto 9 1/2 .

Motore e componenti elettronici : il miglior motore SL oggi presente sul mercato . Come detto i 600 W di potenza lo pongono al di sopra di ogni altra unità SL con peso di 2 chilogrammi presente sul mercato senza nessun tipo di dubbio . Qualche rotazione in più di altre unità full power e rimarrete veramente basiti della facilità con cui si sale e si raggiunge il limite dei 25 K/h in un attimo . Poco resistenza delle pedivelle sopra il limite di legge conferiscono poi a questa unità un voto eccellente . La batteria da 400 Wh permette dai 1100 ai 1200 Mt+ di percorrenza con assistenza sempre in Auto e con l’ eventuale aggiunta del PowerMore 250 , l’ extender originale di Bosch , si possono raggiungere agevolmente valori vicini ai 1700/1800 Mt+ . Voto 10 .

Finiture : bella, elegante , ben rifinita e verniciata e con un’ estetica moderna ma coerente con la storia del Marchio . Unica nota stonata la qualità della gomma con cui è costruito il batticatena che é risultata troppo morbida e con un’ usura eccessiva ma gli uomini Mondraker ci hanno informato che si trattava di un problema della pre-serie di cui erano perfettamente al corrente e che é già stato risolto nella produzione di serie . Voto 10 .

Valutazione rapporto qualità/prezzo : sicuramente costosa é da considerarsi un prodotto elitario destinato comunque ad un utilizzo prettamente gravity dove permette di ottenere prestazioni e divertimento altrettanto esclusivi e quasi unici . Voto 8 .

Note finali : potrei definirla la regina assoluta della categoria SL presenti sul mercato ad oggi con una vocazione discesistica che poche altre realizzazioni hanno . Una vera macchina da guerra che permetterà a chi lo vuole di raggiungere prestazioni discesistiche di tutto rispetto con buona facilità e impegno di guida . Velocissima, divertente e molto bella – tanto da far girare la testa a molti – è sicuramente la miglior superenduro SL oggi presente sul mercato globale . Il motore Bosch SX , ad oggi presente su pochissime altre E-MTB , é poi la ciliegina su una torta già di per se molto ghiotta ! Insomma non c’ è dubbio che la Dune XR ha fatto centro nel cuore di molti e nell’ immaginazione collettiva 🙂

Voto finale 126 su 140 .

It’s a kind of magic : Cannondale Moterra SL1 – Prova completa

17 Giu 2024

Scritto da Gianni Biffi il 17 Giugno 2024 (Chilometri percorsi 476 (in assetto mullet) / 151 (in assetto full 29″) – Periodo di prova 66 giorni) .

 

Nel 1986 i Queen pubblicavano la canzone “A kind of magic” il cui ritornello suonava più o meno come “è una specie di magia” e devo dire che poche altre volte ho potuto cantare questo ritornello durante la prova di una E-MTB . Una di queste è proprio stata durante la prova di questa Moterra SL1 poichè io ho sempre detto e sostenuto che bici o E-MTB così vicine a ciò che io ritengo ottimale per le mie doti di conduzione sono veramente poche e le riconduco ad una specie di magia costruttiva . Infatti se geometrie , bilanciamento , appoggi , amalgama del tutto e quant’ altro fossero tutte cose scontate probabilmente tutte le E-MTB sarebbero ottimali e invece solo pochissime di quelle da noi testate sono così performanti , facili , agili e divertenti da doverle per forza definire una specie di magia !

Ho già scritto nella mia first ride della Moterra SL1 (che potete leggere qui) che l’  attesa di questa E-MTB con peso da SL ma motore full power era veramente tantissima e come detto le attese non sono andate per nulla deluse nonostante le mie perplessità iniziali su questa nuova tipologia di prodotto . Finalmente ci troviamo di fronte a una E-MTB dal peso realmente contenuto e con una batteria da 601 Wh che permette di salire con gli amici dotati di full power come se nulla fosse poiché lo Shimano EP8.01 che equipaggia la nostra SL1 permette di stare allegramente insieme a qualsivoglia amico dotato di qualsivoglia motore full power su una E-MTB .

In questi mesi di test abbiamo percorso più di 600 chilometri con più di 21.000 Mt. +/- con enorme soddisfazione e divertimento di guida come poche altre volte ci è successo in passato . La SL1 è veramente una E-MTB molto facile, leggera e prestante in tutte le situazioni normali di utilizzo e si presta facilmente all’ uso escursionistico di tutti i giorni e anche a situazione più gravity oriented senza per questo essere una bicicletta da downhill . Riguardo l’ equipaggiamento della nostra Moterra SL1 Vi rimandiamo al sito del nostro E-Commerce dove troverete tutti i componenti in dettaglio .

Veniamo quindi alle impressioni punto per punto come potrete leggere qui di seguito :

Estetica : nulla di particolarmente nuovo ma sicuramente la Moterra SL1 è ben disegnata e snella . Linee piacevoli enfatizzate nel caso della colorazione Jade da una verniciatura molto ben riuscita e elegante . La nostra E-MTB in prova ci è stata consegnata in colorazione Raw altrettanto elegante ma molto più sobria e al limite dello scontato . Voto 9 .

Posizione di guida : nessun particolare problema o difetto . Una volta regolati gli appoggi per bene ci si trova subito a proprio agio e anche la quota di angolo sterzo molto distesa di 62,5° non si nota e non impensierisce per nulla nella conduzione .  Voto 9 1/2 .

Sospensioni : ammortizzatore Fox Float X Factory e forcella Fox Float 36 Factory con cartuccia Grip2 e offset da 44 mm , con corsa di 150 mm al posteriore e 160 mm all’ anteriore . Due unità ammortizzanti che rappresentano il top di gamma della casa Californiana perfettamente accordate tra di loro . Da notare come ancora una volta la guida con una forcella con steli da 36 non ci ha mai fatto rimpiangere la pur ottima 38 . Infatti per le nostre velocità di percorrenza , che riteniamo normali , il feeling della 36 è pari a quello della 38 e comunque quel poco di rigidità in più a favore della sorella maggiore è alla fine ben compensato dal minor peso sull’ anteriore della nostra 36 e inoltre la 36 risulta ovviamente un filino meno affaticante della sorellona con steli da 38 mm . Unico limite vero la cinematica del carro che risente della mancanza di un giunto Horst® anche se gli ingegneri di Cannondale sostengono che il loro flex pivot simula lo snodo sul carro ma questo IMHO non è assolutamente vero nella fase di frenata soprattutto in caso di bloccaggio della ruota posteriore . A ruota libera dall’ azione frenante del freno posteriore la sospensione è invece molto progressiva e si comporta molto bene . Voto 8 1/2 .

Salita scorrevole : lo Shimano EP8.01 opportunamente settato non è poi molto inferiore alle altre unità presenti oggi sul mercato , anzi . Si sale quindi agevolmente a condizione di fare qualche rotazione in più di altre unità e manca un livello di assistenza fluido come l’ Auto di Bosch ma alla fine il nostro EP8.01 si comporta benissimo e proporzionalmente consuma anche meno Wh di batteria se paragonato ad altri a condizione di fare un buon settaggio dello stesso . In versione full 29″ diventa ancora più prestante ma diciamo che sullo scorrevole la differenza è quasi innavvertibile se paragonata alla versione mullet . Voto 9 1/2 .

Salita tecnica : viene fornita in assetto mullet e come per tutte le mullet l’ impronta a terra inferiore della ruota posteriore e l’ angolo di attacco sull’ ostacolo meno favorevole di una 29″ non fanno della SL1 un’ arrampicatrice da riferimento . Quando poi il terreno diventa viscido le cose ovviamente peggiorano e quindi non possiamo dire che in configurazione mullet sia un prodotto da riferimento ma c’ è la possibilità tramite un flip chip di farla diventare una full 29″ e qui le cose cambiano radicalmente : miglior angolo d’ attacco sull’ ostacolo e maggiore impronta a terra trasformano la nostra SL1 in un’ ottima arrampicatrice che se avete gamba e capacità interpretativa nel trovare la linea migliore Vi permetteranno di salire praticamente ovunque ! Voto 8 1/2 (mullet) – 9 1/2 (full 29er) .

Single-track : sarà il perfetto bilanciamento , la magia di geometrie perfettamente amalgamate , la leggerezza del prodotto o quant’ altro ma la SL1 è veramente efficace e super divertente con l’ aumentare dell’ andatura . Notevole la velocità nei cambi di direzione e quasi perfetta negli inserimenti in curva . Pochissime le differenze tra assetto mullet e full 29″ per le mie doti di guida . Voto 9 1/2 .

Discesa scorrevole e fluida (veloce) : ottima rigidità del tutto, una posizione in sella ineccepibile e l’ ottimo lavoro delle sospensioni uniti ad un peso da riferimento per una full power la rendono facilissima e divertentissima . Certo non è sul veloce che la Moterra SL1 offre il suo meglio data la leggerezza dell’ insieme in versione mullet ma alla fine si difende più che bene . Se si montano invece le due ruote da 29″ anche in questo caso il miglior gallegiamento e la possibilità di mantenere con più facilità la velocità la rendono sicuramente più efficiente . Voto 8 1/2 (mullet) – 9 1/2 (full 29er) .

Discesa tecnica e stretta : l’ angolo di sterzo da 62,5° (che comunque è possibile portare per chi lo desideri sino ad un più tradizionale 63,7° tramite la rotazione della calotta della serie sterzo) , il carro non certo tra i più corti e un interasse abbastanza lunghetto farebbe pensare a una E-MTB molto pigra e difficile da far girare nel tecnico lento e invece il perfetto bilanciamento, il peso molto basso e la magia di geometrie indovinatissime ne fanno un’ ottima E-MTB anche in condizioni particolarmente impegnative . Difficile trovare oggi di meglio tra le full power presenti sul mercato dato che la SL1 è molto più vicina ad una vera SL nel guidato . Innavertibile la differenza tra mullet e full 29″ per me dato che dove metto il piede a terra con la mullet lo metto anche con la full 29″ . Voto 10 e lode .

Frenata : chi è abituato a leggere le nostre prove ben conosce il mio basso gradimento per gli impianti freno Magura MT7 montati di serie e quindi sin dall’ arrivo della SL1 abbiamo provveduto a montare i soliti BCA EL.02 che ci garantiscono equità di giudizio e prestazioni impeccabili avendo sempre un riferimento costante e paritetico con altre situazioni di test . Confermo ancora una volta che si tratta di scelte del tutto personali ma che ci facilitano nella valutazione generale del prodotto essendo il nostro tipo di guida settato su quel tipo di frenata che consideriamo tra le più prestazionali .  Voto 10 e lode con impianti BCA .

Rigidità : ottima in tutte le situazioni . Il carro posteriore senza snodi è sicuramente molto ben costruito e rigido . Il tutto conferisce alla SL1 ottime sensazioni e guidabilità . Voto 10 .

Dotazione :  una dotazione pressoché perfetta se togliamo i freni che personalmente non digerisco proprio . Voto 9 1/2 .

Motore e componenti elettronici : EP8.01 con batteria Darfon da 601 Wh che abbiamo settato con ben 7 livelli d’ assistenza per avere la possibilità di decidere con un click quanto consumare e quanta spinta applicare sui pedali . Il risultato è stato di avere un sistema d’ assistenza che si adatta perfettamente al giro da fare in quella giornata anche in base alla velocità degli amici con cui si condivide il giro stesso . I consumi si adattano di conseguenza al livello d’ assistenza che andremo a scegliere di volta in volta e comunque ci siamo ritrovati molto spesso a consumare proporzionalmente meno di quanto consumino altre unità full power presenti con noi al giro di giornata . Ovviamente il piccolo prezzo da pagare in confronto ad assistenze magari un filo più fluide e performanti é quello di fare più rotazioni e di usare con più attenzione il cambio dei rapporti della nostra E-MTB e le assistenze .  Voto 9 1/2 .

Finiture : molto ben costruita e elegante come già detto . Nulla è fuoriposto o costruito al risparmio !!! Voto 10 .

Valutazione rapporto qualità/prezzo : considerando la tipologia di prodotto quasi unica , il peso totale molto basso , il livello delle finiture e l’ equipaggiamento fornito direi perfettamente allineata al mercato attuale anche se rimane un prezzo non accessibile a tutti . Voto 9 .

Note finali : adatta veramente a chiunque è da considerarsi una E-MTB tra le più eclettiche che abbiamo mai testato tanto che é una specie di magia poter constatare che una E-MTB con interasse importante , con carro lungo e angolo di sterzo a 62,5° giri con tale facilità e naturalezza ! Sarà il peso contenuto che la fa assomigliare più a una buona SL nella guida che a una E-MTB full power quale la Moterra SL1 è da considerare , sarà l’ amalgama perfetto di misure sulla carta discutibili , sarà il perfetto bilanciamento dei pesi o altro ma questa Moterra SL1 ci è piaciuta veramente tantissimo tanto che ogni volta che la useremo nel bosco risuonerà forte e chiaro il ritornello “it’s a kind of magic” 🙂 🙂 🙂

Voto finale 131 (mullet) – 133 (full 29er) su 140 (più 2 lodi) .

Freni a disco per MTB questi conosciuti !

21 Mag 2024

Scritto da Gianni Biffi il 20 Maggio 2024 .

 

Ormai da più di tre anni collaboro attivamente e potrei dire settimanalmente, con gli ingegneri dell’ azienda BCA che mi hanno onorato della loro amicizia e fatto quindi partecipe delle loro continue “invenzioni” nel campo dei freni a disco . Vi ricordo , per chi non ne fosse a conoscenza , che l’ ingegnere Cesare Brioschi ha disegnato per primo gli ormai famosi dischi wave o a margherita che dir si voglia dato che , seppur poi brevettati a nome d’altri , i disegni originali riportano ben chiaro il nome dell’ ingegnere Cesare ! Insomma sia Cesare che Andrea hanno una conoscenza di dischi , pastiglie e relativi impianti frenanti che possiamo definire d’ eccellenza e seconda a nessuno in questo campo .

Avendo avuto questo onore e questa possibilità mi sono gettato a capofitto nell’ ascoltare , provare , studiare e comparare dischi , pastiglie per freno e impianti per freno a disco per MTB e E-MTB . Oggi dopo aver studiato e testato sul campo penso il 90% degli impianti freno esistenti sul mercato posso dire senza ombra di smentita che ho acquisito una certa conoscenza e confidenza con i vari impianti e componenti per freno a disco . Detto questo vorrei dire che secondo il mio modestissimo parere non esiste un freno in assoluto migliore degli altri ma che ci sono semplicemente moltissimi impianti , dischi e pastiglie freno che hanno caratteristiche diverse e che quindi se si hanno le opportune conoscenze si può ottenere da ogni impianto il meglio per le proprie esigenze indipendentemente dalla Marca dell’ impianto o tantomeno dal costo dello stesso .

Spesso sento dire che l’ impianto X o Y sono veramente il peggio del mercato e altrettanto spesso scopro che l’ utente usa dischi e/o pastiglie che non sono nemmeno lontanamente adatti e performanti come altri sul mercato ! Infatti solo cambiando il disco del freno con un disco performante l’ impianto tanto bistrattato diventa un impianto più che consono all’ uso che l’ utente ne vuol fare , idem per quanto riguarda le pastiglie .

E’ altrettanto ovvio che ci sono impianti ben più performanti di altri e che il giusto mix tra dischi , pastiglie e impianto non è sempre così semplice da trovare se non attraverso 1000 prove sul campo ma solo così facendo potrete evitare di acquistare materiali non idonei all’ uso che vorreste fare con la Vostra MTB o E-MTB che dir si voglia . Se non avete la possibilità di provare a cambiare continuamente i vari componenti del Vostro impianto Vi consigliamo vivamente di rivolgerVi e consultarVi con il Vostro meccanico di fiducia che solitamente dovrebbe avere più esperienza e quindi conoscenza di impianti per freno a disco .

Personalmente posso dire che uso costantemente dischi freno BCA YOD4 e pastiglie BCA carbo-metalliche su tutti gli impianti che proviamo . Questo per poter avere una costanza di qualità e rendimento dei componenti sopra citati e soprattutto per togliere delle variabili così importanti nel giudizio degli impianti che proviamo . Questo non significa assolutamente che non esistano altri dischi e pastiglie per freno a disco altrettanto validi ma noi siamo convinti che i dischi e le pastiglie BCA possano essere considerati tra i migliori del mercato attuale !

Impianti a due o quattro pistoncini : personalmente sono strenuo sostenitore del motto “tutto ciò che non c’ è non si rompe o da meno problemi” e quindi sia per facilità d’ uso e manutenzione preferisco sempre e comunque un impianto a due pistoni che secondo il mio personale punto di vista sono molto più facili da gestire e hanno un rendimento paritetico se non addirittura superiore ai 4 pistoni che spesso hanno problemi di allineamento e conseguentemente di spinta omogenea dei pistoni stessi . Tenete presente che il rapporto oleodinamico , il diametro del pistone , il diametro della cartuccia , la qualità dei quadriring , la qualità dei tubi freno , il rapporto di leva e quant’ altro sono tutte variabili da considerare nell’ uso e conseguentemente nell’ acquisto di un impianto per freni a disco . Ancora una volta posso dirVi che spesso si tratta di feeling o esigenze di frenata del tutto personali nello scegliere un’ impianto e personalmente quindi considero tra i migliori impianti mai provati i BCA EL.02 , gli Hope Tech 4 V4 e i Trickstuff Maxima in stretto ordine alfabetico .

Quindi quando mi succede , come purtroppo è successo ancora la scorsa settimana , di leggere “fesserie” scritte da persone che nella loro esperienza in MTB hanno usato magari solo 3 impianti per freno e magari di quei 3 almeno 2 li hanno provati nel parcheggio – e che soprattutto non hanno avuto la possibilità di confrontarsi con ingegneri del settore ne tanto meno hanno voluto studiare/capire come funziona un freno a disco – mi viene naturale provare a spiegare che magari non hanno sempre ragione nel dire che la leva è troppo lontana dalla manopola quando è chiaro ed evidente che esiste un registro per regolare la distanza …

Scusatemi se mi sono tolto un sassolino dalla scarpa 🙂 🙂 🙂

 

First ride Mondraker Dune XR

14 Mag 2024

Scritto da Gianni Biffi il 14 Maggio 2024 .

 

E’ stato abbastanza complicato riuscire ad avere la Dune XR in fretta per poter iniziare la prova ma alla fine devo dire che ne valeva proprio la pena ! Arrivata circa una quindicina di giorni fa in Pro-M siamo subito usciti con la Dune XR completamente di serie (freni e gomme inclusi) poiché la voglia di comprendere cosa potessimo aspettarci dal sistema Bosch SX era veramente tanta e le attese non sono andate per nulla deluse !!! Per vostra informazione abbiamo percorso già più di 230 chilometri con circa 8500 Mt+ / Mt- con grandissime soddisfazioni e divertimento .

Il sistema SL o mid power che dir si voglia di Bosch è veramente una spanna sopra a tutti gli altri sistemi mid power ad oggi presenti sul mercato . Vi dico solo che è l’ unica unità motrice con cui chiunque dotato di un filo di allenamento (e forse anche no) può tranquillamente uscire con degli amici dotati di E-MTB con motore full power senza ammazzarsi di fatica !!! Anzi spesso mi sono ritrovato davanti alle full power sia in salita ma soprattutto nei tratti pianeggianti a velocità prossime al limitatore dei 25 Kh/h ! Con l’ aggiunta dell’ extender originale Bosch PowerMore 250 anche i problemi di percorrenza vengono in pratica annullati poiché con i 650 Wh delle 2 piccole batterie dello SX si percorrono all’ incirca i chilometri e i Mt+ che si percorrono con la batteria da 750 Wh delle full power con un’ altro indubbio vantaggio che le due batterie piccole si ricaricano più in fretta di quella grossa da 750 Wh ! Unica cosa da tenere presente è che avendo minore coppia – ma uguale potenza massima di 600W – dovremo usare per bene i rapporti del deragliatore (bisogna cambiare più spesso e bene) e fare un pochino più rotazioni che con il motore full power … Ma in breve ci si abitua .

Detto dell’ eccezionale motore Bosch SX veniamo ora a parlare della Dune XR in prova . La Dune sembra persino più leggera di altre SL e si guida facilmente e con grande piacere ! Se la si lascia scorrere sembra più facile delle sorelle maggiori (Crafty e Level) e invita a spingere sempre di più e a fare sempre più velocità in tutta sicurezza ! Del resto le due unità ammortizzanti Ohlins da 180 mm di corsa all’ anteriore e da 165 mm di corsa al posteriore , coadiuvato dal leveraggio Zero , sono perfettamente accordate : la Dune è veramente una “spada” sul veloce !!! Quando però le velocità scendono e ci si ritrova sul tecnico stretto la Dune torna di colpo ad essere una Mondraker abbastanza difficile da far girare nel lento come un pò tutte le Mondraker . Probabilmente questa volta , essendo la E-MTB molto leggera , è semplicemente una quota del movimento centrale esageratamente alta a renderla pigra nel girare . Infatti l’ altezza del movimento centrale , se confrontata con le E-MTB che solitamente usiamo in questo periodo , risulta essere maggiore da 1 cm. a circa 2 cm. delle altre . Per contro il vantaggio diventa che non toccherete più pedivelle e paramotore nemmeno nei passaggi più alti e tecnici ovviamente 🙂

Vi informiamo inoltre che i nuovi freni Stealth di Sram montati di serie sulla Dune sembrano molto migliorati in confronto alle vecchie versioni anche se avendo da provare dei Trickstuff Maxima abbiamo provveduto dalla nostra seconda uscita a rodare i Maxima appunto . Dei Maxima possiamo dirVi che li consideriamo tra i più prestanti freni a disco mai testati anche se non abbiamo ancora avuto la possibilità di effettuare discese molto lunghe con i freni in mano per poter valutare la resistenza al calore / fading ma ci ripromettiamo di farlo al più presto possibile . Risultano essere sin troppo potenti nella parte centrale di corsa della leva anche se sembrano meno pronti nella pinzata iniziale di altri . Insomma abbastanza diversi da quanto abituato ad usare ma comunque direi abbastanza impressionanti per costruzione – sembrano impianti da gioielleria – e prestazioni in positivo . Stiamo ancora facendoci su la mano ma sono certo ci daranno grandissimi risultati in generale !

Per finire direi che la Dune XR è sicuramente la miglior SL mai provata sino ad oggi e che sbaraglia un pò la concorrenza grazie ad un motore eccezionale , una ciclistica velocissima , sospensioni magnifiche e dei freni al top se consideriamo l’ upgrade : un SL super divertente e veloce come poche altre .

Per il momento mi sembra di non aver dimenticato nulla e Vi rimandiamo quindi alla prova completa che andremo a scrivere nei prossimi mesi .

 

First ride Cannondale Moterra SL1: BINGO !!!

15 Apr 2024

Scritto da Gianni Biffi il 15 Aprile 2024 .

 

Dopo lunga attesa sono finalmente arrivati in Pro-M i primissimi esemplari di Moterra SL . L’ attesa era veramente tanta anche perché il marketing a dir poco di difficile credibilità dell’ Azienda stessa aveva sollevato in me moltissimi dubbi . Elencherò ora in breve ciò che secondo il mio modestissimo parere è perlomeno poco preciso / evitabile nella comunicazione iniziale di Cannondale :

– Chiamare la Moterra con l’ acronimo SL che l’ accomuna per il grande pubblico alle mid power è un errore facilmente evitabile con magari un semplice “Moterra Light” ?

– Dichiarare che la SL sia la E-MTB più leggera con batteria tra quelle superiori ai 600Wh e poi montare una batteria da 601 Wh suona un pò di artifizio fatto ad arte .

– Dichiarare che hanno customizzato le assistenze dello Shimano EP8.01 con quattro livelli inserendo il Turbo e mantenendo il Boost (che significano all’ incirca la stessa cosa in due lingue diverse) quando Shimano stessa permette la personalizzazione sino a 15 livelli diversi suona un filino stonato .

– Dichiarare che il “Flex pivot” del carro funge da giunto Horst, creando un vero sistema four-bar, secondo me è del tutto azzardato a livello di funzionamento e soprattutto di bloccaggio in frenata dell’ ammortizzatore con conseguente apertura della sospensione posteriore (anti rise) .

Comunque sia la curiosità per una E-MTB praticamente nuova che unisce le prestazioni di una full power con il peso paragonabile a molte delle SL o mid power che dir si voglia presenti sul mercato era veramente molta e quindi appena giunta in magazzino abbiamo provveduto ad assemblarla, a sostituire i freni Magura – da noi mal digeriti – con i soliti BCA EL.02 completi di dischi e pastiglie BCA, a sostituire le ruote con delle Enve AM30 in carbonio complete di pneumatici Specialized Hillbilly T9 anteriore ed Eliminator T7 al posteriore e a sostituire il reggisella con uno YEP da 180 mm . Tutti questi upgrade , pur non indispensabili per la normale Utenza , ci permettono di togliere delle variabili importanti (freni e pneumatici in primis) nelle nostre prese di contatto e prove delle bici e quindi ci permettono di scrivere più in fretta e con impressioni migliori,  seppur del tutto personali .

Quasi pronti quindi per la prima uscita : personalizziamo per benino le assistenze dell’ EP8.01 scegliendo la nostra usuale customizzazione con 7 livelli di assistenza . Eco leggermente modificato , Boost come mamma Shimano l’ ha fatto e poi 5 livelli di Trail che ci permettono di scegliere quanto consumare e di avere più o meno spinta in base alla tipologia del percorso . Così facendo l’ EP8.01 consuma proporzionalmente meno di un Bosch CX Smart System con batteria da 750 Wh a parità di velocità , anche se necessita di più rotazioni di un Bosch che rimane comunque il nostro motore di riferimento e il più fluido per il nostro modo di pedalare . Comunque sia l’ obbiettivo di avere consumi simili agli amici con il Bosch è stato raggiunto con la batteria da 601 Wh di marca Darfon montata sulla SL1 ! Ad oggi avendo fatto solo 6 ricariche la batteria oltretutto non è ancora al massimo del suo potenziale prestazionale ma siamo già riusciti a percorrere 1556 Mt+ con circa 35 chilometri e con un 12% rimanente di batteria . Un suggerimento : la copertura in gomma della presa di ricarica non è proprio facilmente inseribile nella presa stessa . Consigliamo ogni tanto di spruzzare la gomma con dello spray al silicone per poter avere un miglior inserimento 😉

Prima uscita sopra Varenna (LC) scendendo da Ortanella su un trail molto tecnico e scassato , che in passato ci ha sempre messo in grossissime difficoltà sia tecniche che fisiche , e incredibilmente abbiamo fatti passaggi che nemmeno immaginavamo di poter fare ma cosa più significativa non avevamo le spalle dolenti a fine discesa come succedeva sempre in passato con altre E-MTB !!! Seconda uscita poi sull’ Happytrail a Selvapiana (AL) che è molto scorrevole e veloce al contrario di Ortanella dove è emerso per la prima volta il primo piccolo problema – e forse l’ unico – della nostra SL1 : il carro posteriore si apre parecchio in frenata e quindi la ruota posteriore tende a saltellare non poco se si tiene la leva del freno posteriore tirata . Ovviamente posso comprendere che questa caratteristica possa anche essere un plus per chi guida in maniera molto aggressiva e vuole entrare sugli appoggi veloci con la ruota posteriore che sbandiera ma io sono un biker old school e non ho questa capacità … Dovrò quindi modificare un pochino il mio modo di usare il freno posteriore tentando di lasciar andare la Moterra il più possibile soprattutto nei tratti più scassati sul veloce . Questa caratteristica , dovuta alla mancanza del giunto Horst come detto all’ inizio , è ovviamente molto meno avvertibile sul tecnico e sul lento .

Per tutto il resto direi che siamo in presenza della meglio riuscita Moterra di sempre !!! Facilissima, agilissima e di conseguenza velocissima : sinceramente penso che nessun altra E-MTB – comprese anche le vere SL – ad oggi permetta tali prestazioni generali con così poca fatica percepita e con tale facilità di conduzione !!! Chi avrà la possibilità di usarla si scoprira un biker migliore e più veloce in generale anche se ovviamente non diventerà per certo il campione del Mondo DH 🙂 🙂 🙂

Insomma direi che gli uomini Cannondale questa volta hanno fatto veramente bingo se tralasciamo il marketing 🙂

P.S. : IMHO è anche molto ben proporzionata e molto bella !

 

La vera rivoluzione non sono i cambi interni ma i gruppi Sram T-Type Transmission !!!

27 Mar 2024

Scritto da Gianni Biffi il 27 Marzo 2024 .

 

Il titolo non è provocatorio ma semplicemente una realtà , ma andiamo con ordine . Da più di 20 anni sento parlare di cambi interni al mozzo e oggi interni ai motori che saranno la vera rivoluzione nel ciclismo e nelle E-bikes , ma sino ad oggi il vecchio e buon deragliatore posteriore continua ad equipaggiare il 99,9 % delle MTB ed E-MTB . Nel mondo moderno 20 anni sono un periodo di tempo lunghissimo e se non esistono ancora sistemi interni di cambiata , secondo il mio modesto parere , non è perché gli ingegneri si sono addormentati ma bensì perché i limiti dei sistemi di cambiata interni sono evidenti e pressochè irrisolvibili se paragonati alla classica cambiata con la buona e vecchia catena e il buon vecchio deragliatore su di una biciclettta or E-MTB .

In due parole posso riassumere questi limiti con PESO e ATTRITI . Infatti qualsivoglia sistema interno di cambiata con ingranaggi ad oggi progettato prevede degli ingranaggi in bagno d’ olio che oltre ad aumentare il peso di circa 1 chilogrammo produce attriti nettamente superiori a quelli della classica catena sul pacco pignoni e la corona anteriore . Se mi sbaglio , dato che noi umani siamo tutti portati a sbagliare o a non conoscere tutto il sapere del mondo , Vi prego di segnalarmi dove sbaglio .

Ma oggi esistono sul mercato i nuovi gruppi Sram T-Type Transmission che personalmente uso ormai da quasi un anno e ho percorso quindi con essi sicuramente più di 5.000 chilometri in montagna . Se siete interessati a sapere perché considero i gruppi T-Type Transmission la vera rivoluzione attualmente del settore MTB o E-MTB potete leggere la nostra first ride e i miei primi dubbi sul sistema T-Type Transmission qui e in seguito le mie impressioni dopo averli usati correttamente e per un periodo più lungo ancora qui .

Tralasciando gli indubbi vantaggi nella fluidità di cambiata anche sotto sforzo , che penso di aver ben descritto nelle prove linkate qui sopra , vorrei sottolineare che questi deragliatori posteriori sono dotati di un sistema a frizione (semplifico così per facilità di comprensione che il deragliatore possa rientrare verso l’ interno in caso di caduta e poi riposizionarsi automaticamente dove deveva essere) che elimina quasi totalmente la possibilità di rottura del deragliatore stesso e/o del forcellino del telaio che del resto non esiste nemmeno più con i gruppi Transmission . E anche se dovesse rompersi qualche cosa nel deragliatore sappiate che per la prima volta nella storia del ciclismo vengono forniti tutti i ricambi possibili rendendo così il deragliatore ricostruibile senza la necessità di doverlo cambiare interamente .

Se poi a questo aggiungete che la gamma ormai è abbastanza ampia e probabilmente si amplierà ancora verso la fascia bassa di prezzo , che eliminate guaine e fili perché è con comandi bluetooth , che è preciso nella cambiata come pochi altri (non veloce come scritto nelle prove) direi che ci sono tutti gli ingredienti per non farVi più pensare ai cambi interni .

Qualche difetto comunque dovete pur sempre considerarlo come in tutti i prodotti del mondo : la rumorosità di cambiata c’ è e si sente in alcune occasioni come detto nei test , la batteria va comunque controllata spesso ed eventualmente ricaricata e infine il difetto più grosso forse è che la gabbia del cambio è abbastanza lunga e interferisce più facilmente con eventuali ostacoli del terreno .

Dierei che ho detto più o meno tutto e spero di non averVi annoiato , grazie per l’ attenzione !

 

 

Unno Ikki Factory – Prova completa

19 Feb 2024

Scritto da Gianni Biffi il 19 Febbraio 2024 (Chilometri percorsi 209 – Periodo di prova 35 giorni) .

 

Come già scritto nella prima First ride della Ikki (che potete leggere qui) stiamo parlando di quellla che PERSONALMENTE considerò la più bellla E-MTB mai vista sino ad oggi ! Quando ci fermiamo sui sentieri e la guardo non posso fare a meno di pensare che sia bellissima ! Appartiene alla categoria delle E-MTB SL o mid power che dir si voglia e tutti coloro che hanno avuto il piacere di leggermi sin qui sanno quanto consideri queste E-MTB Light non adatte alla mia tipologia di uscite in montagna specialmente se in compagnia di amici che usano E-MTB full power .

Attenzione non vuol dire che il motore di queste mid power non sia utilizzabile ma semplicemente obbliga qual si voglia Utente a salire con una velocità nettamente inferiore a quanto è possibile con le full power . Quindi se intendete uscire con dei Bikers che usano MTB tradizionali o SL è tranquillamente utilizzabile una SL ma se volete uscire con chi usa una full power state pur certi che Vi girerà intorno in salita senza alcun dubbio anche se siete molto ben allenati e/o con una buona gamba .

Abbiamo percorso con questa Ikki circa 200 chilometri con più di 8.000 Mt. +/- e inoltre nel leggere questa mia prova finale considerate che per la prima volta ci è stato concesso di usare una full power come la Mith (la cui prova potete leggere qui) in alternanza con questa Ikki : le due E-MTB condividono geometrie, cinematica e equipaggiamento e quindi le nostre impressioni sono da considerarsi ancor più precise e non influenzate da geometrie diverse o altro come ci è sempre successo in passato . Infatti alcune delle nostre valutazioni e voti ricalcano esattamente quanto già scritto per la sorella maggiore Mith . Riguardo l’ equipaggiamento della Ikki Vi rimandiamo al sito del nostro E-Commerce dove troverete tutti i componenti in dettaglio .

EccoVi quindi le nostre impressioni punto per punto come segue :

Estetica : Innovativa per certo e personalissima dato che è veramente l’ unica E-MTB che si distacca nettamente dalle solite linee a cui siamo ormai assuefatti . Se a questo aggiungete che l’ integrazione è pressochè totale grazie al piccolissimo e leggerissimo motore TQ HPR50 (foto qui sotto comparata alla Burn tradizionale) comprenderete che siamo di fronte probabilmente alla prima E-MTB che non sembra una E-MTB ! Voto 10 e lode .

Posizione di guida : il primo approccio non è certo così intuitivo . Il buon Cesar ha costruito una vera macchina da guerra con un manubrio quasi sull’ asse dello sterzo che non agevola certo la guida rilassata sin dall’ inizio . Se a questo aggiungete angolo sterzo statico di 64° e un SAG consigliato del 35% capirete che non siamo certo di fronte ad un prodotto allineato agli altri sul mercato . Comunque dopo un periodo d’ adattamento la Ikki risulta alla fine molto piacevole e estremamente redditizia nella guida sportiva senza mai dimenticarsi di assumere una posizione molto centrale e ben caricata sull’ anteriore . Voto 7 .

Sospensioni : ammortizzatore Fox Float X2 Factory e forcella Fox Float 38 Factory con cartuccia Grip2 , con corsa di 160 mm al posteriore e 170 mm all’ anteriore . Il top di gamma della casa Californiana che consentono di sbizzarrirsi a piacimento nei settaggi (forse sin troppo) e che comunque , soprattutto per la sospensione posteriore , hanno una curva di compressione ottimale e votata all’ uso quasi agonistico . Il feeling della Unno e il peso contenuto sono sicuramente da riferimento assoluto nell’ uso gravity spinto a condizione di adottare una guida molto caricata sull’ asse anteriore . Voto 8 1/2.

Salita scorrevole : il motore TQ la penalizza non poco come tutte le SL non permettendo velocità da full power nemmeno se siete degli scalatori incalliti : quelli che sommariamente sostengono che con una SL “basta aver la gamba” non sanno di cosa parlano ! Voto 6 .

Salita tecnica : una delle migliori mullet mai provate ma è pur sempre una mullet bike e contro le leggi della fisica non ci si può opporre . Impronta a terra inferiore e angolo d’ attacco sull’ ostacolo non certo favorevole se paragonato ad una ruota da 29″ ne fanno una buona arrampicatrice ma le full 29″ IMHO sono ancora superiori . Se a questo aggiungete il motore che spinge meno della metà del Bosch della Mith la frittata è fatta 🙁  Voto 5 .

Single-track : sarà il baricentro bassissimo , la leggerezza del prodotto o il perfetto bilanciamento della E-MTB ma è veramente efficace e super divertente con l’ aumentare dell’ andatura . Impressionante la velocità nei cambi di direzione e negli inserimenti in curva . Voto 9 1/2 .

Discesa scorrevole e fluida (veloce) : la rigidità dell’ assieme che è da riferimento e la posizione in sella la fanno correre come pochissime altre . Voto 9 1/2 .

Discesa tecnica e stretta : l’ angolo di sterzo molto discesistico e il manubrio estremo come posizione non aiutano quando si guida in punta di piedi ma devo dire che anche grazie alla prontezza e modulabillità degli impianti freno BCA e al peso contenuto la Ikki si rivela un ottimo prodotto forse superiore alla Mith anche in queste condizioni . Sui tratti molto scassati però ricordateVi che la tendenza a impuntarsi è molto più evidente che sulla Mith che risulta comunque meglio attaccata al terreno . Voto 9 .

Frenata : i freni Formula Cura 4 con dischi da 220 mm sono assolutamente adatti all’ uso sia race sia escursionistico della Ikki . Noi per questioni di prova di nuovi componenti abbiamo montato un impianto prototipale BCA EL.02 con i relativi dischi BCA y0d4 da 203 mm – come sulla Mith – e dobbiamo dire che nessun altro freno sul mercato ha prestazioni pari a questo impianto !!! Voto 8 (10 e lode con impianti BCA) .

Rigidità : sicuramente molto rigida e quindi la Unno risulta molto prestazionale di conseguenza . Voto 9 1/2 .

Dotazione :  una dotazione di livello regale e senza uguali sul mercato anche in considerazione del rapporto qualità prezzo allineato alla concorrenza . Voto 10 .

Motore e componenti elettronici : il TQ HPR50 è da considerarsi tra i migliori motori SL dato che è sicuramente il più piccolo, il più leggero e il più silenzioso oggi presente sul mercato . Paragonato ad altri motori SL veri come il Fazua Ride 60 o allo Specialized 1.2 lo considero leggermente inferiore come spinta ad ambedue ma stiamo parlando di differenze che nel mondo reale non sono così importanti . I consumi con la batteria da 360 Wh e l’ eventuale extender aggiuntivo da 160 Wh , con attacco Fidlock magnetico , sono paragonabili a quelli degli altri SL citati nelle assistenze più alte permettendo una percorrenza di circa 1500/1600 MT+ se usato alla necessità e di circa 1200/1300 Mt+ se usato quasi sempre in Turbo . Usato in Eco invece per un uso molto blando i consumi sono nettamente superiori agli altri SL permettendo di fare circa 80 chilometri solamente con dislivello quasi nullo . Secondo la mia opinione è più logico sfruttare i due livelli superiori poichè lo sforzo muscolare necessario in Eco non è minimamente giustificato dai consumi . Sembra che il TQ HPR50 sia praticamente un motore che consuma sempre in maniera molto simile nei 3 livelli d’ assistenza e speriamo che delle nuove release di firmware possano correggere questa caratteristica anche se il particolare movimento a elisse del sistema “Harmonic ping ring” lascia forse poche speranze in merito … Non ho volutamente preso in considerazione lo Shimano EP8 RS / EP801 RS perché non lo considero nemmeno un motore SL per ovvi motivi e nemmeno il nuovissimo Bosch SX perché non abbiamo ancora avuto modo di provarlo . Voto 7 1/2 .

Finiture : un’ ingegnerizzazione pressoché perfetta e un’ attenzione ai dettagli unica sul mercato che non abbiamo mai ad oggi riscontrato in nessuna altra realizzazione nel mondo E-MTB ! Non solo è bellissima ma è anche molto, molto ben costruita !!! Voto 10 e lode .

Valutazione rapporto qualità/prezzo : il prezzo , pur essendo elevato in termini assoluti , è tra i più basso del mercato a questo livello di realizzazione . Voto 9 1/2 .

Note finali : come avrete ben compreso non amo le E-MTB mid power ne le mullet ma questa Ikki è sicuramente la migliore SL mullet mai provata ! Oltre tutto con il suo peso di soli Kg. 18,500.- è la E-MTB da enduro più leggera del mercato dato che le altre SL sono quasi esclusivamente delle E-MTB per uso trail  . La Ikki non è certo tra le più facili da condurre a basse andature ma quando la si fa correre è una delle E-MTB più prestanti e veloci mai usate : se siete fisicamente prestanti e tenendo una posizione centrale con l’ avantreno ben caricato otterrete dalle Ikki prestazioni inimmaginabili a patto di pagare il prezzo del maggior tempo da impiegare in salita se paragonato alle full power 🙂 Comunque sia insisto nel dire che una SL è molto più vicina in salita ad una MTB tradizionale che a una E-MTB full power : se questo è ciò che state cercando la Ikki Vi sbalordirà per bellezza , costruzione e prestazioni nell’ uso gravity !!!

Insomma questa è sicuramente la SL che userò in futuro quando pedalerò in solitaria e avrò tanto tempo per salire : grazie Gesù per aver permesso a Cesar di realizzarla !!!

Voto finale 119 (121 con impianto frenante BCA) su 140 (più 3 lodi) .

First ride Unno Ikki Factory

22 Gen 2024

Scritto da Gianni Biffi il 22 Gennaio 2024.

Dopo mesi di attesa, finalmente è giunta in Pro-M la tanto agognata Unno Ikki Factory! Questa E-MTB leggera, appartenente alla categoria “SL”, che si distingue per le sue geometrie e cinematica da enduro identiche alla più potente sorella maggiore Mith (la cui prova potete legger qui) , a differenza di altre SL che, in genere, si limitano ad un utilizzo trail o all mountain con corsa sospensioni intorno ai 150 mm e componenti leggeri poco adatti all’uso gravity o enduro, a eccezione della Specialized Kenevo SL II.

Vediamo ora le prime impressioni sulla Ikki, che ho avuto il privilegio di testare subito dopo la Mith, sperimentando la potenza/coppia tra Full power e Mid power con telaio, geometrie e cinematica identici. Per mantenere uniformi le impressioni rispetto alla Mith, abbiamo optato per il cambio degli pneumatici, l’inserimento dei salsicciotti e la sostituzione completa dell’impianto frenante con gli stessi componenti: gomme Michelin Enduro Race, salsicciotti Air Liner e freni BCA.

Il motore TQ della Ikki, nonostante la mia limitata conoscenza iniziale, si è rivelato essere il motore più leggero e compatto attualmente disponibile sul mercato. Con uno statore posizionato attorno al perno del movimento centrale e poco altro, la batteria da 360 Wh è alloggiata nel tubo obliquo di dimensioni ridotte. È davvero difficile distinguere se ci si trova di fronte a una E-MTB o a una tradizionale MTB. Senza tema di smentite, posso affermare che è la più bella E-MTB mai prodotta. Le sospensioni da 170 mm all’anteriore e 160 mm al posteriore, con una progressività del carro sempre elevata, restituiscono immediatamente la spinta sui pedali con una sorprendente efficienza. Pochissime altre cinematiche posteriori presentano caratteristiche così ben adatte all’uso agonistico.

La geometria, già lodata per la Mith, rende la guida della Ikki impegnativa, ma in mani esperte si trasforma in una vera “arma letale”. Pochissime altre realizzazioni si dimostrano così prestanti e reattive, con il manubrio in carbonio integrato posizionato praticamente sull’asse di sterzo. In breve, è non solo bellissima, ma offre prestazioni straordinarie, anche se forse non è la scelta più indicata per i principianti.

Nelle discese, rispetto alla sorella maggiore Mith, risulta meno affaticante e decisamente più agile grazie ai 4,5 chilogrammi in meno di peso totale. La velocità nei cambi di direzione è impressionante, tanto da farla sembrare quasi una MTB tradizionale !

Tuttavia non è oro tutto ciò che luccica e in salita il confronto con le full power impone un prezzo significativo da pagare, tipico delle SL. Calcolando con gli amici durante le uscite, abbiamo verificato che, per esempio, salire all’ Avaro da Santa Brigida richiede quasi il doppio del tempo rispetto a una full power, pur restando comunque inferiore del 30% rispetto a una MTB tradizionale. Va anche sottolineato che, pedalando al proprio ritmo e cadenza, la fatica in più non è così rilevante, ma ci si troverà in sella per un tempo quasi doppio rispetto a una full power : in poche parole bisogna andare più lentamente .

Dopo circa 100 chilometri percorsi con un dislivello di circa 4000 metri più e meno, la batteria ha iniziato a mostrare il suo potenziale grazie alle 5 ricariche ormai effettuate. Nella prima uscita, pedalando con una cadenza di 65/70 rpm, si potevano percorrere 80/90 metri positivi per ogni tacca del display (10%), mentre nell’ultima uscita di ieri, pedalando con una cadenza di 80/85 rpm, abbiamo raggiunto circa 110/120 metri positivi per ogni tacca con assistenza sempre sul secondo livello .

Insomma, se provieni da una MTB tradizionale, la Ikki sarà un giocattolo eccezionale che ti assisterà in salita e ti farà divertire in discesa come se non di più della tua vecchia MTB. Ma, come afferma il mio amico Claudio Locatelli, se scendi da una full power potresti trovare qualche difficoltà in salita …

Rimani sintonizzato per la prova completa su questo blog.

Il pagellone delle E-MTB in prova nel 2023

30 Dic 2023

Scritto da Gianni Biffi il 24Dicembre 2023 .

 

Per il secondo anno, da quando abbiamo introdotto una valutazione (voto da 1 a 10) delle E-MTB che proviamo, Vi proproniamo la nostra personale classifica che scaturisce dai freddi numeri delle prove stesse .

A titolo informativo abbiamo provato 12 E-MTB diverse tra prove complete e first ride e alcune di queste E-MTB sono rimaste in uso anche dopo la prova finale per meglio comprendere sfumature ed eventuali plus / difetti dei prodotti tanto da fare poi scaturire in me una ancor più “intima” e personale classifica di cui magari parlerò in futuro …

Ma eccoVi la classifica dettata dai numeri come segue :

  1. Whyte E-180 Works con una valutazione di 128,5 su 140 .
  2. Unno Mith Race con una valutazione di 127 su 140 .
  3. Specialized Turbo Levo G3 Expert (con ruote da 29″) con una valutazione di 125 1/2 su 140 .
  4. Yeti SB 160E (con motore Shimano Ep801) con una valutazione di 125 su 140 .
  5. Corratec E-Power iLink 180 con una valutazione di 122 su 140 .
  6. Focus Sam2 6.9 con una valutazione di 121 su 140 .
  7. Ibis Oso con una valutazione di 112 su 140 .

Come già più volte ripetuto la classifica rispecchia quanto valutato sul campo e non ha la pretesa di essere nulla di più che un’ opinione personale ma spero possa aiutare ancor meglio qualche Utente nella difficilissima scelta della E-MTB più adatta alle proprie esigenze …

Enjoy !!!

 

 

 

Focus Sam2 6.9 con F.O.L.D. 2 – Prova completa

27 Ott 2023

Scritto da Gianni Biffi il 27 Ottobre 2023 (Chilometri percorsi 695  – Periodo di prova 98 giorni) .

 

Questa versione della Sam2 nuova per il 2023 presenta un carro completamente diverso , denominato F.O.L.D. 2 , dal precedente F.O.L.D. che in pratica era un carro monolitico con un leveraggio progressivo . Il nuovo F.O.L.D. 2 ricorda molto da vicino un carro a 4 punti d’ infulcro con giunto Horst® . Questa è la più grande differenza che balza subito all’ occhio se confrontiamo la nuova Sam con la vecchia ma gli aggiornamenti non si fermano al solo carro . Il nuovo motore Bosch CX Smart System con batteria da 750 Wh e gestione tramite APP Flow costituiscono poi l’ altra enorme differenza con il vecchio modello .

Come però abbiamo già scritto nella nostra first ride (che potete leggere qui) il carattere della Sam2 è rimasto praticamente invariato e sinceramente Vi devo confessare che sono abbastanza infatuato di questa E-MTB anche se come più volte scritto necessita di buona prestanza atletica per farla girare , specialmente nel lento , a causa dell’ interasse lungo e del peso non proprio contenuto .

Ma veniamo alle valutazioni divise in 14 diversi punti come segue :

Estetica :  la nuova colorazione bi-color è molto più accattivante della vecchia e inoltre la verniciatura è di ottima qualità e resiste molto bene a urti , contatti con scarpe e quant’ altro . Voto 9 .

Posizione di guida :  tutto perfettamente al proprio posto anche se il manubrio da 820 mm di larghezza puo imbarazzare molti Utenti . Voto 9 .

Sospensioni :  le due unità ammortizzanti e cioè la forcella Fox Factory 38 Grip2 da 170MM con E-Tune e l’ ammortizzatore Fox DHX coil lavorano in perfetta sincronia e sono molto ben bilanciati . Apprezzabile poi il miglior sostegno a centro corsa dell’ ammortizzatore e del nuovo F.O.L.D. 2 che permettono una pedalata più efficiente e un miglior gallegiamento sul rotto . Voto 10 .

Salita scorrevole :  molto buona la resa in salita scorrevole grazie anche alle due ruote da 29″ e relativo mantenimento della velocità che viene sempre garantito dal motore in assistenza AUTO . Voto 9 .

Salita tecnica : il peso superiore ai 26 Kg. e la non eccelsa agilità non permettono di salire come con altre realizzazioni anche se il motore CX Smart System aiuta tantissimo a patto di saper ben modulare tra un livello d’ assistenza e l’ altro . Voto 8 .

Single-track : si guida molto bene ma come detto l’ interasse e il peso non permettono cambi di direzione rapidissimi come con altre realizzazioni per uso super enduro .  Voto 8 .

Discesa scorrevole e fluida (veloce) : le due unità ammortizzanti Vi permetteranno di passare facilmente sopra ad ogni ostacolo e più la velocità aumenterà più potrete percepire la rigidità dell’ insieme in questo caso ampliata anche dalle ruote Reserve HD in carbonio .  Voto 10 .

Discesa tecnica e stretta : qui ovviamente non eccelle visto il peso e l’ interasse lungo .  Voto 7 .

Frenata : freni Shimano XT a quattro pistoncini accoppiati ai favolosi dischi e pastiglie BCA permettono una frenata potente , silenziosa e modulabile . Voto 8 1/2 .

Rigidità : la rigidità è di buonissimo livello probabilmente grazie anche alle ruote in carbonio Reserve HD . Voto 9 .

Dotazione : posso dire che tutto è improntato alla massima efficienza e qualità senza per questo eccedere con dotazioni più costose e forse inutili per l’ uso a cui è votata la Sam2 .  Le uniche note stonate vengono dalla piastra paramotore (che funge anche da coperchio per il distacco della batteria) la quale si romperà al primo urto con un ostacolo e alla presa di ricarica della batteria che se non verrà usata con grande attenzione – bisogna estrarre il cavo tenendo sempre ben premuta la presa stessa – causerà il distacco della presa stessa dal telaio ! Problematiche facilmente risolvibili con l’ applicazione di un ulteriore paramotore che però rende lo stacco della batteria molto difficoltoso e con l’ attenzione dovuta all’ uso della presa di ricarica ma che dimostrano una progettazione perlomeno poco attenta . Voto 6 .

Motore e componenti elettronici : Bosch ha fatto sicuramente un passo in avanti importantissimo con il nuovo Bosch Smart System con batteria da 750 Wh e non è una novità dire che lo consideriamo la miglior unità di serie del mercato . L’ aggiunta del livello Auto ha fatto fare al sistema un ulteriore salto di qualità in confronto alle altre unità motrici del mercato . Secondo solo alla versione RACE di Bosch stessa . Voto 10 .

Finiture : ottima la verniciatura e le finiture in genere con l’ eccezione della piastra paramotore/batteria e della presa di ricarica come già detto sopra .  Voto 8 .

Valutazione rapporto qualità/prezzo : se volete un prodotto molto divertente ed efficiente a un prezzo competitivo forse un pensierino alla Sam2 dovreste farlo . Voto 9 1/2 .

Note finali : passa sopra a tutto con grande facilità tanto da farVi sentire invincibili in alcuni frangenti , è gradevole esteticamente , non costa una fortuna , è divertente e concede molta sicurezza e quindi è facile innamorarsi della Focus Sam2 anche se , facendo parte delle cosi dette “Big bikes” , non sia muove con grande agilità alle basse velocità . Personalmente poi mi ha sempre affascinato anche se con l’ uscita di nuovi modelli non può più essere considerata una delle migliori E-MTB super enduro del mercato … Il costo non eccessivo gioca però un ruolo importante a suo favore …

 

Voto finale 121 su 140 .

First ride Pivot Shuttle AM – Pro XO Eagle Transmission

13 Set 2023

Scritto da Gianni Biffi il 13 Settembre 2023 .

 

Martedì 5 Settembre squilla il cellulare e Davide Bonandrini mi comunica che la Pivot Shuttle AM in test è finalmente pellicolata e pronta per essere provata . Non è il modello Team XX con motore Bosch RACE e cerchi in carbonio che avrei voluto , poiché non sono ancora disponibili , ma comunque vale la pena di mandarla a prendere in DSB e testarla immediatamente data l’ enfasi e le ottime recensioni ottenute dai pochi credibili giornalisti in giro per il mondo che ho potuto leggere e che hanno avuto la possibilità di usarla per qualche ora alla presentazione della stessa . Mercoledì per un fraintendimento la Shuttle AM resta in DSB ma Giovedì pomeriggio finalmente è in Pro-M : una rapida aggiustata agli appoggi e una taratura standard delle due unità ammortizzanti e Venerdì si comincia il brevissimo test di soli 5 giorni dato che Davide mi ha già comunicato che entro Mercoledì 13 (oggi ndr) la AM deve per forza rientrare in DSB .

Non mi soffermerò sulla componentistica della Shuttle AM Pro XO che comunque potete trovare qui e ovviamente , essendo l’ esemplare test di DSB , non ho potuto cambiare gli pneumatici o i dischi freno e quant’ altro come d’ abitudine … Il peso rilevato della AM in bilancia è comunque di Kg. 22,250.- e quindi è facile e corretto pensare che la versione Team XX possa pesare attorno ai Kg. 21 !!!

Prima uscita sui sentieri dei Lupi del Cornaggia e sull’ alto Vergante , a me ben conosciuti , per rodare ammortizzatore e forcella e per verificare che tutto sia in ordine . La prima ottima sensazione è che la Shuttle AM sia molto leggera ma forse sin troppo sulla parte anteriore ! Infatti sul rotto veloce è addirittura troppo nervosa tanto da mettermi più volte in grosse difficoltà ! Teniamo però presente che si tratta della prima uscita e che scendevo da E-MTB ben più pesanti e con escursioni alla ruota maggiori per un uso superenduro e non delle all mountain … Rientrato in officina provvedo a ritoccare le tarature della Fox 36 Factory e del Fox Float X Factory e rifaccio la pressione degli pneumatici a cui purtroppo non sono per nulla abituato e che anche in questa prima presa di contatto non mi danno la confidenza degli pneumatici con cui sono abituato ad uscire .

Seconda uscita sui sentieri della Valsassina e le sospensioni lavorano molto meglio con un supporto maggiore soprattutto sul posteriore che ha una curva di progressione meno lineare e sicuramente più progressiva della sorella maggiore Shuttle LT ( la cui First ride potete leggere qui ) e che sinceramente io preferisco anche per ovvi motivi di maggior facilità di setting . Nonostante una ulteriore rotazione in avanti del manubrio trovo ancora l’ anteriore troppo leggero e quindi mi sforzo di stare più centrale e di caricare maggiormente la ruota anteriore ma sul veloce scassato la trovo ancora troppo nervosa . Questa sera in officina provvederò ad abbassare al minimo il manubrio spostando gli spessori sopra all’ attacco manubrio e recuperando quindi altri 2 centimetri .

Terza, quarta e quinta uscita su sentieri conosciuti o meno e finalmente ho trovato l’ assetto che mi piace e caricando la ruota anteriore la AM diventa molto più gestibile anche se come detto non è una macchina da superenduro ma il risultato ottenuto e l’ equilibrio tra maneggevolezza e stabilità sul veloce è veramente ottimo ora !!! Dovendo concentrarmi molto meno sul carico della ruota anteriore la AM Pro XO diventa un magnifico e intuitivo giocattolo con un ottimo motore , anche se non è il RACE , e con una guida leggera e precisa . Impressionante la facilità con cui si riesce a spostare la ruota posteriore sui tornantini stretti !!! Ottime le due unità ammortizzanti Fox della serie Factory e ancora una volta devo dire che per il mio modo di condurre e le velocità (non certo da PRO) che io posso permettermi la forcella della serie 36 non mi fa per nulla rimpiangere la tanto osannata 38 .

La AM Pro XO inoltre e molto bella , nelle sue due colorazioni che rendono molto di più in presenza che da fotografia web , e ben costruita con un’ ottima verniciatura e particolari come la protezione in gomma del carro e i passaggi cavo molto ben realizzati e posizionati . Insomma tutto è molto ben fatto e al posto giusto ! Inoltre la AM è montata con il nuovo sistema cambio di Sram T Transmission che cambia veramente in maniera eccezionale anche sotto sforzo e facilita non di poco la guida in salita tecnica dove è possibile spingere sui pedali mentre il sistema si occupa della cambiata !

Difetti evidenti non ne ho proprio trovati , nonostante sia il mio mestiere trovare eventuali problemi sui prodotti , e questa Shuttle AM può essere considerata la all mountain perfetta che tutti noi spesso cerchiamo e oltre tutto è talmente leggera e ben bilanciata da non far certo rimpiangere le realizzazioni SL che spesso sono molto vicine come peso a questa AM ( ivi inclusa anche la stessa Pivot Shuttle SL la cui prova potete leggere qui ) .

Volendo poi spaccare il capello in quattro posso dire che non avrei usato un mozzo posteriore con battuta 158 mm su una all mountain anche se è facile comprendere la ragione che ha indotto i tecnici di Pivot a fare ciò … Inoltre il comando remoto a manubrio è secondo il mio parere troppo sensibile tanto da essermi più volte ritrovato a cambiare assistenza senza volerlo o a cambiare due step in un solo colpo . La sensibilità estrema del comando bluetooth è confermata anche dal fatto che per ben due volte ho impallato il sistema con luce arancione sul display e ho dovuto resettarlo . Per finire , avendo scelto di non montare il Kiox , trovo il posizionamento del led display toppo arretrato tanto che su percorsi esposti e tecnici , specialmente in discesa ma anche in salita , il dover abbassare lo sguardo per poter sapere quale livello d’ assistenza stavo usando diventava un filino pericoloso .

Termino questo mi scritto ringraziando ancora una volta Davide Bonandrini di DSB per averci concesso questa first ride in anteprima : in cinque uscite abbiamo percorso 172 chilometri con circa 6500 Mt+/- che spero possano darVi un’ idea ben precisa circa questa E-MTB che personalmente ritengo una delle meglio riuscite e testate in questa stagione !